MONTEPULCIANO: SI PUO’ CELEBRARE PIERO CALAMANDREI E VOLERE LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE?

MONTEPULCIANO – C’è una via intitolata al suo nome a Montepulciano. E in cima a quella strada, che è la strada di accesso alla città per chi arriva da nord, c’è una epigrafe. Nell’epigrafe è incisa una poesia: “Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani…” La poesia che finisce con un grido: “Ora e sempre Resistenza!”. Un grido di battaglia. Una esortazione civile a non abbassare la guardia, mai. Un monito a futura memoria per ricordare quanto è costata la libertà e quella Costituzione. Il Comune di Cuneo per cui Calamandrei la dettò, la definì “Lapide ad ignominia”. L’ignominia del nazifascismo.
L’autore della poesia e l’intestatario della strada è Piero Calamandrei. Famoso il suo “discorso sulla costituzione” del gennaio 1955. Uno dei padri costituenti più citati, ma anche dei meno ascoltati. Ieri, 27 settembre ricorrevano i 60 anni della morte e Montepulciano, a cui la famiglia Calamandrei era molto legata avendovi una residenza estiva, ha voluto rendere omaggio all’illustre giurista e figura di spicco dell’antifascismo italiano, cofondatore con Ferruccio Parri del Partito d’Azione, vicino alla resistenza a cui partecipò attivamente il figlio Franco, militante e poi dirigente e deputato comunista. Anche a Montepulciano ieri è stato possibile far annullare lo speciale francobollo emesso da Poste Italiane con l’effige di Calamendrei. E al teatro Poliziano andrà in scena una anteprima dello spettacolo “L’aria della libertà. L’Italia di Piero Calamandrei”, rappresentazione multimediale di Tomaso Montanari, da un’idea del giornalista e regista Nino Criscenti, già in cartellone per l’8 maggio 2017 all’Accademia Filarmonica Romana.
Al Poliziano si faranno due giorni di prove, al Teatro Poliziano grazie all’interessamento del Comune di Montepulciano e della Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte.
Il sindaco Andrea Rossi e la giunta hanno voluto anche loro unirsi, con alcuni post su facebook, al ricordo di Piero Calamandrei, nel 60° della morte. Ma la cosa non è passata inosservata e non sono mancati commenti critici e sarcastici, sul fatto che con una mano si celebri uno dei padri della Costituzione e dall’altra si sostenga il Sì al prossimo referendum, ovvero la riforma della Costituzione voluta dal Governo Renzi, sulla quale molti costituzionalisti e lo stesso presidente dell’ANPI Carlo Smuraglia, uno degli ultimi superstiti della generazione dei Resistenti nitrono dubbi fortissimi.
Insomma c’è chi vede in questo atteggiamento degli amministratori poliziani una certa “doppiezza” e una forte contraddizione politica. Si può celebrare Calamandrei e voler cambiare la Costituzione? Forse vale la pena riascoltarlo, quel discorso del gennaio 1955: “In questo clima avvelenato di scandali giudiziari e di evasioni fiscali, di dissolutezze e di corruzioni, di persecuzioni della miseria e di indulgenti silenzi per gli avventurieri di alto bordo, in questa atmosfera di putrefazione che accoglie i giovani appena si affacciano alla vita, apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne e risentano ancora i canti dell’epopea partigiana.”
g.l.
La contraddizione sulla ”doppiezza” è basata su un assunto sia ideologico che non ideologico a seconda da quale punto si esamini la questione. Il limite molto basso del dibattito è contrassegnato dalla libertà che oggi la politica avverte di non poter essere giudicata dagli elettori nei sui aspetti contraddittori proprio perchè
tali aspetti non vengono più notati ed evidenziati da nessuno.In pratica nessuno nota più le contraddizioni che avvengono affrontando gli argomenti proprio perchè è diffusamente espansa la sottocultura politica e l’incapacità dei distinguo, ed è la gente, sì sempre la gente, che non si cura più di domandarsi se una scelta comporti delle conseguenze o ne comporti invece altre.In questo clima si realizzano e si possono permettere anche le celebrazioni che vengono fatte come quella di cui parla il Post, tanto la politica che si è imposta a chi deve rendere conto se non a se stessa ? Ed allora è rimasto solo chi critica certi atteggiamenti e certe sostanze pronto a che gli venga accollato dal qualunquismo populista-questo sì- il giudizio ed il contenuto di ”vecchiume” ormai da rottamare.La politica così funziona, ed il tragico è che nessuno o pochissimi si accorgono della necessità che ci sarebbe di marcare le differenze.Intendiamoci bene, il positivo ed il negativo esiste dappertutto, ma il metodo invalso che porta ad mettersi in relazione con tutto ed il contrario di tutto con la massima indifferenza è quello che ha maggiore tendenza dentro la testa delle persone.
Carlo, ci sono apposta le opposizioni per far notare certe contraddizioni, certe doppiezze o certi “scivoloni”, ma il più delle volte non lo fanno. Come mai? Quindi c’è un problema di doppiezza e indifferenza nelle maggioranze (come in questo caso a Montepulciano), ma anche un problema di indifferenza o miopia delle opposizioni. O no?
Su Piero Calamandrei,nulla da dire.Sul figlio Franco,responsabile del GAP Garibaldi, che il padre non volle più vedere,ci sono da dire molte cose.La prima che ebbe e ha sulla coscienza la strage delle Fosse Ardeatine,in quanto esecutore della strage di via Rasella che dette l’inizio alle rappresaglie di quei delinquenti di Tedeschi.Fu premiato dai Comunisti che lo fecero sedere in parlamento nella V,VI,VII,VIII legislatura.Su Piero,che la mia famiglia conobbe,nulla da dire !
Il discorso è molto lungo Niccolò, ma una cosa è certa, ed è quella che a scacciare i tedeschi e le SS dall’italia centrale soprattutto sono stati gli eserciti anglo-americani ed anche le brigate partigiane,che in qualche circostanza dettero il loro apporto alla liberazione dell’Italia.Non dimenticare che certe città si sono liberate da sole, senza gli anglo americani.E quindi la responsabilità delle Ardeatine sarebbe del gruppo dei GAP romani dove era anche Calamandrei ?….Kappler invece passava da lì….e va bene…..Hai mai sentito parlare di guerriglia, con tutte le tragedie che anche ha comportato ? Senza la guerra guerreggiata in Italia sai per quanto tempo ci sarebbero state ancora le SS in Italia…..molti mesi probabilmente….con sovraccarico di morti e distruzioni e lutti.Calamandrei come altri dei Gap romani erano dei comunisti che misero a repentaglio la loro vita per liberare Roma dai nazifascisti. Avevano sede in casa dei F.lli Marchini anche loro comandanti partigiani, insieme ad Amendola, Scoccimarro, Carla Capponi, Gioacchino Gesmundo, quest’ultimo professore di un liceo romano fucilato dalle SS alle Ardeatine.Recentemente il Giornale di Vittorio Feltri è stato condannato dalla Corte Costituzionale a risarcire
i Gappisti con migliaia di euro perchè sosteneva che la responsabilità delle Ardeatine fosse dei gappisti romani con la persona di Bentivegna.
La corte ha sentenziato che tali azioni fossero ”atti di guerra”-cosa che lo erano veramente-, quindi la responsabilità di Calamandrei non esiste ma è stata inventata per fruirne politicamente ed oscurare la Resistenza.Alla destra certe cose non vanno giù. Se fosse stato per loro ci sarebbero ancora i tedeschi in Italia.Ora tu bolli come ”delinquenti” i tedeschi, ma prima quando compivano eccidi di civili inermi a centinaia e centinaia anche dalle nostre parti, erano giustificabili ?
Carlo,le persone che tu nomini i f.lli Marchini e gli altri erano partigiani ed erano uomini onesti ! Quando Bentivegna Calamandrei si rifugiarono in casa del Principe Massimo alle colonne,tutti gli altri gli chiesero di costituirsi per evitare la strage.Loro invece scapparono e lasciarono morire 300 e più innocenti. Non confondere certi ” Partigiani ” con le persone per bene ! Faresti di tutta l’erba un fascio !!
Carlo,non ti sembra che ,giustificando i due individui di via Rasella, giustifichi anche i carnefici delle Ardeatine,che risposero ad un atto contro di loro,essendo in guerra ?
X Marco. Certamente, ma quel clima ha coinvolto tutti, tutta la società. E’ l’origine e le ragioni di quello di quello che vanno combattute,senza sottostare a utilizzi mediatici che la politica fà per servirsene e per mettere le persone le une contro le altre.
Per Niccolò. Assolutamente NO e te lo spiego.Il nemico da battere era il nazifascismo e la guerra contro di esso era senza esclusione di colpi, ed è la storia che dimostra questo.Cosa diversa è fare i proclami come fece Kesserling e prendere i prigionieri politici e fucilarli per rappresaglia di ogni morto tedesco dieci italiani fucilati senza processo, taluni senza indizi, senza rispetto.Lo sprezzo totale delle ragioni numane. I tedeschi erano considerati invasori e sò bene che gli Italiani hanno iniziato la guerra a fianco dei tedeschi e l’hanno conclusa afianco degli americani, mamin questo io ci vedo anche un tentativo di riscatto degli errori compiuti dal fascismo e dalla boria di Mussolini. La guerra civile non l’ho inventata io, ma la storia ci dice che purtroppo senza violenza il potere che ti schiaccia prevale perchè quel potere è una forza organizzata per farlo e per preservarlo.Come lo è di tutti i poteri che alla fine della rende-rationem si rifiutano di dissolversi e credono di potersi salvare,sia come persone-individuo,sia come sistema, conducendo nella fossa anche innocenti e non collusi. Una tragedia in cui i più coscenti sono stati in prima fila per riscattare non loro stessi ma l’onore dell’Italia, di cui certi si sono appropriati nel dopoguerra non contenti di cosa avevano portato certe idee. Quelli bisognerebbe processare.Un esempio lontano da noi ? Guarda il Giappone e la sua storia cos’è stata.Un paese venduto all’imperatore ed alle sue cricche di potere, mantenuto in piedi con i soldi e con la paura nel dopoguerra perchè rappresentava un paese di frontiera da dover controllare contro l’espansione comunista. Ai benefattori dell’umanità e paladini delle libertà tanto comuni anche da noi e che hanno votato sempre in una certa direzione non gli è mai interessato che il popolo possa vivere in democrazia.Lo dicono che è democrazia ma si organizzano perchè questa non prevalga. Il popolo giapponese nel caso guarda da che natura di automi oggi ed anche ieri era ed è costituito.Non voglio essere eurocentrico perchè ognuno potrebbe e dovrebbe guardare in casa propria, ma a chi mi parla di democrazia rispondo che mi fa sorgere subito un sospetto e quel sospetto mi conduce a proteggermi il retro con le mutande di bandone.Perchè democrazia è una variabile dipendente purtroppo. No sò quanti sappiano che Hiro Hito venerato ancor oggi come un Dio dopo Hiroshima e Nagasaki disse agli americani che se fosse lasciato sul trono sarebbe diventato un loro servo fedele.Ricordo che era alleato di Hitler e che le sue armate arrivarono in Cina, nel sud est asiatico, in Indonesia e nelle Filippine, uccidendo anche gli anglo-americani.Quelli stessi che poi lo fecero rimanere sul trono perchè per loro rappresentava la sicurezza.Vedi il potere quanto è bastardo quando
affronta i temi della libertà con cui si piena la bocca ? E si piena la bocca per piegare le persone. Ecco perchè è bene che da me stia a debita distanza e se posso, compatibilmente e nella legalità,lo combatto, e nello stesso tempo denigro chi lo olia, oggi soprattutto anche parecchi giovani che appaiono decerebrati ed anche con tanto di laurea.
X Niccolò. Non sò se avrai tempo o voglia di farlo o di ricercarlo, ma le notizie che tu riporti a proposito di Rosario Bentivegna che tu dici che avendo fatto parte dei gappisti romani poi si dice che scappò all’invito fatto dai tedeschi di presentarsi, risulta un carteggio fra lui e Bruno Vespa sul quale c’è stato fatto un volume che io possiedo.Il titolo di questo libro è ”Via Rasella, la storia mistificata.carteggio con Bruno Vespa.” Non mi sembra che Vespa ne esca tanto bene dalla vicenda della re-interpretazione della strage delle Ardeatine,anche se sia Vespa che Bentivegna cercano di polemizzare argomentando le rispettive posizioni.Bentivegna fa notare che fu nel 1950 il Presidente del Consiglio De Gasperi abbia proposto per l’attacco partigiano di Via Rasella una medaglia d’argento al valor militare per Franco Calamandrei e l’altra per Rosario Bentivegna ed abbia ritenuto meritevoli di alte ricompense al v.m.(tra cui due medaglie d’oro: Carla Capponi e Silvio Serra)per la complessiva attività parigiana tutti i combattenti che avevano preso parte a quel ” legittimo atto di guerra”.
Bentivegna si rivolge a Vespa dicendo che ” tale contraddizione piuttosto interessante avrebbe meritato quantomento di essere evidenziata da uno storico come lei.Non le pare?”.La verità Niccolò non è quella che dici te anche se tutti od una buona parte di questi nomi facevano parte del partito comunista clandestino che si riuniva in casa di Alfio ed Alvaro Marchini, nepoti di mia zia Palmira, moglie di mio zio Solismo Sacco…Di qualcuno il mio archivio conserva ancora le foto….ed anche i francobolli stampati nella seconda metà degli anni ’40 dove dall’istituto Poligrafico dello stato è raffigurato anche il prof. Gioacchino Gesmundo martire alle Ardeatine.Ti dco inoltre che solo in Italia si è verificato un fenomenoo diffuso di colpevolizzazione dei legittimi combattenti partigiani e di ”comprensione” per gli assassini nazisti( ad esempio un paio di grandi giornalisti italiani hanno solidarizzato di nuovo, nel corso del suo recente processo, con il ”povero vecchio Priebke” aprendo lo spazio a tutte le successive manipolazioni, nella cui rete sono caduti in molti.E non solo sul tema delle Ardeatine ma anche su quello delle Foibe, oscurando di fatto il comportamento dell’Italia fascista e dei suoi sanguinari capi militari, come Roatta and Co.Di questo non si parla mai, ma si parla solamente della ferocia dei partigiani titini….non è tanto strana la Storia Niccolò, la si capisce bene dove talvolta intende portare le persone….ed il risultato eccolo davanti a noi,spesso decerebrati mandati a governare in ogni luogo, con loro magno gaudio…..
Carlo,va bene,va bene ! Tutti eroi da una parte ! Gli infoibati furono persone che andando a passeggio sul Carso dissero : mi sò rotto le palle ! lo sai che fò ora,mi lego e mi butto dentro !
Niccolò, non fare questi discorsi per piacere, ti ricordo che i morti ci sono stati da ambo le parti, sia prima che dopo e per reazione a quello che era avvenuto. Il generale Roatta che invase l’istria è conosciuto per la sua ferocia e per la frase infelice che ebbe a pronunciare”Si ammazzza troppo poco”…si calcola che i morti nei villaggi messi a ferro e fuoco dalle truppe del governo fascista italiano furono dai 30 ai 35 mila….Cosa dovevano fare i partigiani Titini quando ripresero il sopravvento portare agli italiani dei mazzi di fiori dal momento che erano stati invasi dietro l’onda qualunquistica ed i proclami del Duce?
Sono quasi sempre le popolazioni civili che ne fanno le spese ma ne fanno le spese spesso per aver obbedito ai loro governi, anche se individualmente non c’entravano nulla, nè gli infoibati nè coloro che si rifugiarono in italia e che furono cacciati.Gli infoibati ci sono stati da ambo le parti, e gli italiani che si sono salvati sono rientrati in italia portandosi dietro quell’orrore, quello stesso orrore che non avevano mostrato quando il loro governo però massacrava civili inermi nei villaggi dell’Istria..quel govferno gli aveva promesso le terre che la propaganda fascista diceva che spettassero loro, e questo lo faceva per distrarre soprattutto le coscenze dal conflitto che volgeva a loro sfavore,dal momento che la guerra l’avevano scatenata loro. Recentemente, nel processo revisionistico che si è intentato di fare, anche Napolitano ha preso parte a tale tendenza, schierandosi dalla parte degli Italiani e non facendo una parola per i morti ammazzati da Roatta and Co. Ti ricordo cosa era diventata la Jugoslavia sotto il dominio tedesco e degli ustascia di Ante Pavelic, torturatore e collezionista di occhi, fatto scappare all’estero col salvacondotto dal Vaticano di Pio XII per la famosa ed oggi da tutti secretata ”Via dei Topi”…..quindi vedi Niccolò, quando ci sono queste tragedie diventa nel tempo una situazione quasi insanabile, dove poggiano revanscismi politici e desideri di usare la storia e di volgerla a proprio vantaggio. L’italia sotto questo punto di vista non è cambiata, perchè a nulla vale dire che la Costituzione sia basata sulla Resistenza, che avrà senz’altro avuto i suoi limiti, ma almeno quello di aver riscattato l’onore e la dignità degli italiani ce l’ha avuto. Oggi sono le sedicenti sinistre che la vogliono cambiare, pensa te quale processo si è instaurato nella mente delle persone.L’Italia Niccolò non è un paese di sinistra, non lo è mai stato, l’Italia è un paese di destra e prevalentemente di un popolo ignorante,dominato da una classe politica ed economica parassitaria che ha governato e che si è pienata la bocca con la parola Democrazia. per questo parecchi pensano che Democrazia significhi poter parlare e dire ciò che si voglia. Dopodichè i consensi ricadono sempre dalla stessa parte. E le responsabilità di tutto questo ci sono, eccome se ci sono e e non sono evanescenti. E’ la gente che non le sà vedere perchè gli è sempre stata pienata la testa con le bugie.Difatti guarda quale stima godiamo da parte dei politici nel mondo, che riconoscono sì che l’italia sia un bel paese,pieno di arte e di cultura, ma tale cemento che le tiene insieme è l’ignoranza.Di questo in parte è responsabile anche la sinistra che ha smesso di coltivare le coscenze e che si è fatta fottere dal sistema, ed invece di cambiarlo gli ha ceduto ed è stata usata.Questo è il più grande danno che avesse potuto fare, e questi di oggi che ci governano non hanno nulla di sinistra ma sono i meccanismi attraverso i quali passa l’istanza del sistema per comprimere ancora di più chi meno ha, fruire del lavoro sempre più sottopagato,ricattare moralmente sulle condizioni di vita ed andare avanti oleando il sistema che crolla, nascondendosi dietro l’impotenza di cambiamento, dicendo nello stesso tempo che si debba cambiare.. E’ sinistra di governo secondo te ? E’ pari pari forza foriera di medio evo, nelle condizioni della popolazione, nella mente delle persone semprepiù disorientate.Quindi è l’espressione del sistema.