CHIANCIANO: CHI HA APERTO LE PORTE A CASA POUND?

venerdì 09th, settembre 2016 / 16:10
CHIANCIANO: CHI HA APERTO LE PORTE A CASA POUND?
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CHIANCIANO TERME – Il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti  non rilascia dichiarazioni sul raduno di Casa Pound, in corso da oggi, “per non alimentare polemiche”, dice. Decisione presa dalla giunta nella sua totalità. Basso profilo nella speranza che tutto fili liscio e passi in fretta… Ma una cosa però Marchetti la dice: “come Comune non abbiamo autorizzato niente e nessuno”.

Infatti la festa-raduno nazionale di Casa Pound Italia si configura come festa privata in luogo privato. Non necessitava di alcuna autorizzazione. A dire il vero il luogo della kermesse è il  Palasport di Chianciano, che è di proprietà pubblica, ma è gestito da privati, per la precisione dalla ditta Wellness Town. Ed è la Wellness Town – dice il sindaco – ad aver stipulato i contratti con Casa Pound per lo svolgimento della manifestazione. Quindi il Comune sembrerebbe entrarci poco o nulla. Più nulla che poco.

Solo che il contratto di gestione degli impianti sportivi della Wellness Town è scaduto il 4 settembre. E la festa raduno di Casa Pound si tiene da oggi, 9 settembre, fino all’11. Con un Palasport, quindi, ufficialmente senza gestore.

Chi ha aperto i cancelli, chi tiene le chiavi, chi pulisce i bagni e la platea?

Che il contratto sia scaduto lo ha detto la giunta in una conferenza qualche giorno fa…  E lo hanno confermato i consiglieri di minoranza. Forse il sindaco e la giunta sono stati un po’ frettolosi, o troppo disinvolti, anche se hanno passato tutte le carte alla Questura, per tutelarsi  e mettere, come si dice, le mani avanti. Comunque per garantire la massima sicurezza intorno all’evento. La Questura sa cosa fare in situazioni del genere.

Certo, questo della “vacatio” del soggetto gestore degli impianti sportivi è un problemino, ma non il principale. Non è questo il punto. Il punto è forse la sottovalutazione del “fenomeno Casa Pound”, la percezione di chi siano i militanti di Casa Pound.

Ovviamente con una festa-raduno  come quella di questi giorni a Chianciano loro, i sedicenti “fascisti del terzo millennio”, cercano visibilità e legittimazione e hanno tutto l’interesse a non fare casino, a presentarsi con una faccia presentabile. Tranquilla, perfino rassicurante.

Ma il solo fatto che qualche centinaio di neofascisti dichiarati abbia scelto Chianciano per radunarsi (anche se la cosa è dettata dai prezzi abbordabili del soggiorno nella cittadina del fegato sano) è uno “sfregio” a Chianciano, alla sua storia democratica e antifascista. Uno sfregio alla città che più di ogni altra nel territorio fornì uomini e idee alla Resistenza e più di ogni altra pagò in termini di vite umane la “ribellione”.

Qualcuno – non solo il sindaco e la giunta chiancianese sostenuti dal centro destra – ha voluto mostrarsi equidistante tra la manifestazione di Casa Pound e il tessuto politico dominante imperniato sul Pd. Ma l’equidistanza da certi figuri che inneggiano a Mussolini, alla Repubblica di Salò, alle virtù e alle opere del Fascismo, che cantano “nel dubbio mena!” non è una gran figura. Indipendentemente dai limiti, dagli errori, dalle malversazioni del Pd… Diciamolo.

 

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