CHIUSI: SE NON C’E’ L’EVENTO E’ UN DESERTO. COME SE NE ESCE?

CHIUSI – A leggere le cronache dei quotidiani, a Chiusi è tutto un successo: è stato un successo il Triathlon, un successo il festival rock, un successo le due Shopping night, il Tria Turris, la festa di Santa Mustiola e anche iniziative della festa del Pd… Sui socialnetwork si rincorrono commenti di gente che addirittura si rammarica di non essere chiusina e di abitare altrove…
Sembra – a leggere le cronache – di trovarsi nel paese dei balocchi. O a Disneyland. E in effetti alcune iniziative hanno avuto successo. Si è vista tanta gente. Non solo di Chiusi. Ma solo durante quelle iniziative. Finita la festa, spenti i lumi… Se non c’è l’evento, che sia Sbottegando o il festival rock o la festa del patrono, Chiusi città e Chiusi Scalo ripiombano nel clima da deserto del Sahara. O da vecchia mining town abbandonata anche dall’ultimo saloon. Mancano solo i cespugli che rotolano, come nei film western…
Eppure i bar e i ristoranti coi gazebo all’aperto, un po’ di colore adesso lo fanno. Chiusi Scalo, per esempio, sembra quasi un quartiere da “movida”. Ma senza la movida. Il “giro” è limitato. E a Chiusi città pure…
Tranne un paio di bar, uno allo Scalo e uno nel centro storico, ormai ritrovi giovanili di tendenza, per il resto è un pianto. O quasi. Pochissime persone negli altri bar, poche nei ristoranti, pochissime a passeggio o a guardare le vetrine dei negozi. Il centro storico, di giorno è un luogo quasi spettrale. E, sempre sui social, c’è chi ci fa battute: “Faccio a spallate coi gatti..” e cose del genere.
Qualche turista ogni tanto compare, ma i pochi che si vedono in giro, sembrano spaesati pure loro, quasi increduli: “bello questo paese, peccato che non sia abitato”…
Anche alla festa del Pd, tranne la serata della cena a sostegno del comitato per il Sì al referendum, cui erano invitate tutte le truppe renziane del territorio, non è che ci siano state finora folle oceaniche. L’ambientino è triste assai. Un po’ di gente a cena, qualcuno a ballare il solito liscio. Per il resto, tavoli vuoti, spazi semideserti. Facce poco convinte e poco convincenti anche tra gli “addetti” ai vari stand.
Lo abbiamo già scritto tante volte, anche durante la recente campagna elettorale: questa, la desertificazione della città, è la prima vera emergenza da risolvere. Lo scoglio più duro da superare. Riportare la gente fuori di casa, far ritrovare ai cittadini anche il semplice gusto di passeggiare e mangiare un gelato in compagnia, oltre che quello di scoprire o riscoprire la città e i suoi tesori è il primo obiettivo per Bettolini & C., ma anche per le altre forze di opposizione e per le varie associazioni che si impegnano anche parecchio, ma ottengono risultati colo con eventi robusti. Altrimenti fanno una fatica del diavolo.
E’ vero che anche nei dintorni la situazione non è rosea e non è nemmeno quella di qualche anno fa. Un certo calo di presenze si nota quest’anno anche a Città della Pieve o a Castiglione del Lago per esempio. Chianciano continua a stentare… Montepulciano veleggia con il turismo straniero, ma non attrae la gente dei paesi limitrofi se non in rare occasioni…
Ma Chiusi vive una situazione decisamente al di sotto della proprie potenzialità. E nonostante la propaganda martellante della’Amministrazione comunale e della stampa governativa, nonostante gli sforzi degli operatori la città non riesce proprio a ritrovarsi, a tornare ad essere una comunità vivace. In alcune occasioni ha dimostrato di poterlo e saperlo fare (vedi il Lars Rock Fest), ma poi non mantiene la continuità, come certe squadre che giocano benissimo la partita con la Juve o il Milan e poi galleggiano nei bassifondi pareggiando e perdendo per il resto del campionato, quando c’è da giocare col Chievo, il Cagliari, o l’Empoli…
Tra una settimana comincia il festival Orizzonti. Gente da fuori ne arriverà, perché la proposta artistica è certamente di qualità e anche molto particolare. La scommessa da vincere però è anche in questo caso quella di portarci i chiusini e magari anche qualcuno di Città della Pieve, Cetona, Sarteano, Chianciano, Castiglione del Lago, Montepulciano…
Nelle altre due edizioni targate Cigni questo è successo solo in parte e in maniera non soddisfacente (non per colpa di Cigni, piuttosto dei chiusini), vediamo se questa volta il vento cambierà come è avvenuto con il festival rock.
E come dopo il festiva rock abbiamo scritto che adesso serve dare la possibilità al “movimento musicale” locale di esprimersi, di avere continuità, dotando la città di strutture fruibili e a basso costo, per le prove, le registrazioni, gli eventi, così, dopo Orizzonti si dovranno tirare le somme e verificare se il gioco vale la candela, se l’evento lascia qualche sedimento in loco, se fa crescere la sensibilità culturale della comunità, se riesce a coinvolgerla, in qualche modo, la comunità…
Per questo ci sembrerebbe opportuno, a bocce ferme, convocarli, finalmente, “gli stati generali della cultura”, per fare il punto e l’inventario, per capire quali e quante risorse sono disponibili e come metterle a frutto.
Siamo dell’idea che dal deserto si esca per questa strada. Siamo dell’idea che partecipare al festival Orizzonti (o al Lars, o a qualunque altra iniziativa) non significhi fare propaganda a Bettollini & C. o assecondarne la loro politica, ma siamo soprattutto dell’idea che dal deserto si esca tornando a vivere la città, uscendo di casa, frequentando i locali, le piazze, i giardini , anche quando non c’è nessun evento.
m.l.
La crisi è crisi, non solo è crisi economica(locali vuoti per mancanza di soldi) ma anche morale.Qui mi sembra che si riproponga all’attenzione una solfa già ormai in voga da anni e che vede per motivi diversi ma tutti quanti concorrenti a formare l’idea che Chiusi sia una città di quelle come tu dicevi, con gli arbusti trasportati dal vento, quelle dei cinema western del tipo ”Sfida all’OK Corrall”.Soffermiamoci un momento sul modo di come vengono mantenute le strutture.Dimmi qualcosa sui marciapiedi o sui giardinetti, sulle aiuole o ricordo di queste ultime di Via Leonardo da Vinci, sulle cose che saltano di più agli occhi insomma da dove si possa capire chi decide chi e cosa..Uno sguardo alle strutture di via Buonarroti.Ma cosa deve pensare un turista di media cultura che sbarca a Chiusi per visitare i luoghi archeologici? La prima domanda che si fà dopo essersi guardato all’intorno, dove non esiste nulla che faccia pensare che si sia arrivati in una zona dove è concentrata tanta storia è quella che forse sia sceso nella Stazione sbagliata, o che abbia sbagliato treno.Nessun cartello,solo una insegna luminosa che pubblicizza prodotti o marche di vestiti, nessun segnale che indichi che siamo nella terra di Porsenna, nessun segnale che ci si possa rivolgere ad un ufficio turistico, nessun servizio pubblico per raggiungerlo ed organizzare una visita, alloggiare vicino a servizi che lo conducano nelle zone di interesse.Esce dalla stazione e gli sembra di stare in uno di quei paesi dell’agro pontino dove nei bar c’è gente che si vede a 100 metri che passa le giornate fatte di 20 ore di Bar e che parla, letica e fuma, parla solo di argomenti personali, mai discussioni sulle cose, su cosa ci sia intorno, su cosa valga la pena di vivere.Il degrado vero incomincia da qui, dalla fattispecie delle persone.Fa il giro a piedi dell’abitato e vede una marea di negozi chiusi, dove ormai spiccano solo cartelli vendesi od affittasi.Ma non viene in mente a nessuno che sia tutto questo non solo il risultato di una crisi economica ma anche di una crisi culturale che ha prodotto la politica? Qual’è l’incentivo che deve avere la gente ad aggregarsi in tale clima, ad uscire, stare insieme ? Si è vista recentemente la trasmigrazione di molti giovani da un bar ad un altro, producendo senza dubbio la caduta di introiti di certi locali che forse chiuderanno presto anche quelli, mentre c’è da domandarsi quanto tempo dureranno quelli aperti.Ricordate il giornale del comune pubblicizzante 5 nuovi esercizi che aprivano? Tre di questi hanno già chiuso o cambiato esercente.Uno spazio di aggregazione una volta che fosse organizzato un incontro di carattere politico, economico, culturale dov’è ? Personalmente per esempio avrei anche fatto e prodotto iniziative nel genere di mio interesse(la fotografia ed anche altri tipi di mostre culturali su collezionismo e documentazioni) ma guardandomi nintorno a chi mi rivolgo? Esistono locali di uno squallore unico che purtuttavia vengono usati anche per incontri e dibattiti per intercessione cortese e gratuita della parrocchia ma un Comune che si rispetti io credo che debba prevedere tutto questo e non sia ammissibile che siano passati decenni interi senza muovere foglia intorno a questo tema.Ed allora anche tutto questo è da mettersi in conto a chi tiene le sorti della politica nel nostro comune che persegue la strizzatura d’occhio prima delle elezioni ad imprenditori, promettendo loro la possibilità di costruire,di allargare le proprietà e di essere esenti da oneri o vederseli ridurre , perchè ancora si è preda del ritenere che il motore dello sviluppo sia il mattone.Si capisce o no che tuto questo vada a formare un ceto, un interesse che è contrario a quello di un paese normale ?Un ceto che
vota indipendentemente da chi possa comandare e da quale colore abbia ma che possa rispondere ad interessi precisi, anzi un ceto che viene coltivato nella propaganda elettorale da un partito che si richiama a propositi di sinistra, con esponenti che di sinistra hanno solo la conoscenza dell’esistenza della parola,nemmeno un vissuto della sua storia e che si dividono fra renziani ed ibridi non renziani, ma tutti coesi per rispondere a quanto il governo centrale decida.Ma tutte queste cose che vengono fatte mentre non ne vengono fatte altre perchè non si dicono in questi 30-40 anni cosa hanno prodotto? Hanno prodotto quello che vediamo ed ancora si insiste fermi sul fatto che in democrazia contino i consensi perchè è da quelli che deriva tutto.Io credo che i consensi della gente che si scava la fossa da sola perche ascolta solo unidirezionalmente ed è acritica su ogni cosa, abulica, ed anche talvolta reazionaria di spirito e di idee sia la più grande manifestazione di ignoranza che un popolo possa avere.Trent’anni fa Chiusi era molto più viva, più umana. più coesa.Oggi è una città fantasma che va interrogandosi e guardandosi di fronte ad uno specchio, preda di una politica asfittica, sottoculturale sotto ogni punto di vista, proprio perchè è cambiata culturalmente la compagine che la amministra.Quella che esisteva all’epoca i suoi torti ce li aveva senza meno, ma questa formata più che altro da una fascia generazionale di plagiati spesso con laurea è il peggio che Chiusi si possa meritare, mentre gli aspetti più retrivi della politica producono i loro effetti(parlo del clientelismo strisciante,degli atteggiamenti di accattivanti promesse e prebende , dell’osannazione senza limiti dell’associazionismo inteso in realtà come serbatoio di voti ma presentato come indispensabile servizio alla cittadinanza , ma ci sarebbe anche dell’altro). ed allora il tuo invito Marco a fare gli stati generali della cultura che è ormai due anni che lo ripeti cosa pensi che possa produrre in una situazione di questo tipo? Con gente di questo tipo sia chi dirige ed organizza e chi esegue ?La gente smetta di affibbiare le responsabilità alla politica ed a come questa si sia organizzata ed esca fuori per incontrasi e frequentarsi ? Ma l’hai compreso cosa c’è sopra la testa della gente e quale sia la natura e l’origine della sua abulia prodotta dalla TV, dallo sport, dalla musica, e prima ancora di tutto questo dalla possibilità di avere un domani ? Purtroppo la storia ci dice che a tutto questo non c’è uscita se non si danno delle priorità e se non ci si liberi da certi lacci che sono prima quelli di come siano stati piazzati proprio dalla stessa politica. Da lì può venire tutto il resto, ma purtroppo devo osservare che tutto questo non avviene per convinzione della gente, per cultura, per volontà di aggregazione e reazione a degli imput sbagliati che inconsapevolmente spesso subisce, ma dall’istinto di sopravvivenza.E quando parlano le budella la testa passa in secondo ed in terzo piano.
Non guardare Chiusi che non è nulla, guarda all’America per esempio ed a quanto stà avvenendo e quali siano le forze che la dominano.
L’America -intendo gli Stati Uniti-negli ultimi due secoli ha plasmato la storia del mondo, ha partecipato a due guerre mondiali vincendole, facendo fare guerre per delega ad altri,succhiandone le risorse ed imponendo la propria moneta e quindi la propria egemonia culturale ed economica.Un Europa di un altro tipo le si poteva opporre, ma le quinte colonne dentro di essa smantellano velocemente quanto costruito nella maniera sbagliata (Europa dei mercanti invece che quella dei popoli)Oggi gli stati Uniti ce li mostrano dominati da due diverse correnti, una di un quasi mattoide che vorrebbe renderla più forte con la forza interna ed internazionale e l’altra che gli si contrappone è quella della democratica Clinton foriera a quanto lei stessa dice di libertà, di apertura alle immigrazioni, di aumento della forza lavoro.In realtà però guarda caso che nessuno dice che dietro la Clinton vi sono la maggior parte delle multinazionali che succhiano da anni ed anni le energie ai paesi del terzo mondo, le compagnie petrolifere che determinano le politiche di intervento in medio oriente,che quindi hanno la responsabilità di delegare alla politica i loro interessi.Eppure ce le fanno apparire come diversità ed il popolo prima americano poi quello di quasi tutto il mondo ci crede.Ecco, tutto questo per dire che se la gente non comprende prima cosa ha sulla testa e sul suo futuro, sul suo destino, ripartire dalle cose normali credo che non sia possibile, perchè le cose normali, i processi aggregativi, culturali vengono rimangiati subito dopo che sono espletati. e quiesto la politica italiana e chi la conduce lo sa benissimo, ma di fronte alle questioni terribili di sangue di questi ultimi giorni hai sentito qualcuno tu che dica di intervenire in Qatar od in Arabia Saudita smontando quel meccanismo dei soldi che il terrorismo che da lì si genera produce nel mondo e nella nostra Europa?Nessuno, nemmeno la TV, nemmeno i TG, nemmeno i governi dell’europa colpita lo dicono. E certo che non lo dicono, come si possa intervenire in casa d’altri ? Non è democratico.Meglio gettare bombe sulla testa di popolazioni che abbiamo contribuito a mettere l’una contro l’altra.E’ più produttivo per noi per essere presenti alla spartizione delle ricchezze che hanno sotto i loro territori.Quindi tanto per dire, la gente si comporta nel modo di come la si informa.Fin’ora la gente anche da noi continua ad essere suddito e non cittadino,lo si capisce bene..A Napoli ancor oggi dicono che ‘O’ pesce feta da a’ capa….Ed è a questa capa che personalmente, non sò tu, che ritengo di non poter dare alcuna fiducia, perchè questa ”capa” è la gente che viene usata, anche se personalmente può essere onesta.Ma come vedi spesso soffrono della patologia dell’arrivismo e del personalismo al quale spesso sacrificano ogni loro aspetto.Se dovessero fare il bene degli amministrati lo farebbero in altro modo, dal momento che si dicono di centro sinistra, parola vuota oggigiorno e foriera di quanto vediamo intorno. Scusa lo sfogo.
Il gruppo Possiamo ha ribadito varie volte, in campagna elettorale, l’esigenza di porre fine alle politiche dei grandi eventi, alle politiche basate sulla precarietà ed occasionalità, che restituiscono moltissimo in immagine e dal punto di vista economico per chi le promuove, ma in nessun modo influiscono sulla vita vera dei nostri territori, sui bisogni quotidiani. Riteniamo pertanto doveroso promuovere un “censimento del patrimonio artistico e culturale” che è ricco sì, ma forse poco valorizzato. La maggioranza ha parlato di Stati Generali della Cultura anche nel proprio programma; sarà compito del nostro gruppo verificare che il progetto sia attuato. L’ente comunale dovrà collaborare, inoltre, con tutte le associazioni culturali presenti nel territorio, per creare e portare avanti progetti e promuovere spazi aperti di confronto e proposizione, cercando di evitare quella fastidiosa sovrapposizione di eventi come è accaduto anche di recente. Bisogna ripartire dal “basso” per far rivivere il paese e per far questo i cittadini devono essere coinvolti in prima persona.
Si Agnese, ”debbono essere coinvolti” ma con tale pasta in mano come si fà ? il tutto dovrebbe partire dall’informazione e soprattutto dal cercare di far penetrare dentro lo spirito cittadino dei nuovi bisogni.L’ambiente lo vedi da te non è che un muro di gomma e questi propositi rimangono solo propositi, buone intenzioni ma non producono nulla.chiusi è stata sempre questa, tranne diversi anni passati ma erano tempi diversi.Io credo in tutta sincerità che non si abbia le forze per far ripartire il motore nè l’immaginazione necessaria per pensare ad un viatico diverso da quelli che sono stati fatti.Secondo me ci vorrebbero dei ”voli un po’ più bassi” per far aprezzare ed abituare lo spirito chiusino che come sappiamo è refrattario per natura alle innovazioni, critico all’ossesso su ogni cosa.Secondo me tale fatto cambierà non per un movimento interno a Chiusi ma potrà cambiare se un vento nuovo tirerà in italia ed avvolgerà anche la cultura, il commercio lo sviluppo, ma soprattutto la cultura e la libererà dai suoi vincoli che oggi impediscono il realizzare di tante occasioni che passano anche vicino.