LA LEGA: “SALARIS NON E’ UN GUERRAFONDAIO”. E PER ORA A CHIUSI E’ L’UNICO CANDIDATO IN CAMPO. GLI ALTRI NICCHIANO

giovedì 17th, marzo 2016 / 15:57
LA LEGA: “SALARIS NON E’ UN GUERRAFONDAIO”. E PER ORA A CHIUSI E’ L’UNICO CANDIDATO IN CAMPO. GLI ALTRI NICCHIANO
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CHIUSI -In seguito all’articolo pubblicato ieri, sulla candidatura di Mirco Salaris per la “triade” di centro destra, riceviamo da Filippo La Grassa, Commissario provinciale della Lega Nord, la seguente precisazione:

“Il sig. Mirco Salaris  è regolarmente iscritto ad un’associazione che si occupa di rievocazioni storiche a 360° e pertanto la foto da Voi pubblicata è solo un esempio delle tante rappresentazioni che vengono organizzate pacificamente e regolarmente da vari gruppi di appassionati, sparsi in tutta Italia. A supportare quanto da noi affermato, ci permettiamo di allegare alcune altre foto significative in cui il Sig. Salaris indossa altri tipi di divise militari e civili.” “Non sta a noi ed a Voi giudicare gli hobby personali della suddetta persona che, lo ripetiamo, non è un guerrafondaio, ne tantomeno un esaltato, ma una persona civile e di sani principi.”

Prendiamo atto della precisazione, anche se il tutto è già stato ampiamente spiegato, nell’articolo stesso e nei commenti successivi, sia su primapaginachiusi.it, sia su facebook. Ci mancherebbe altro che un candidato sindaco non fosse “una persona civile e di sani principi”. Che gli piaccia giocare alla guerra è indubbio. Se ne vanta. Ma questi sono affari suoi.

Sui luoghi scelti per giocare ci sarebbe da ridire (sul centro carni qualcosa abbiamo già detto e anche giocare alla guerra sul Monte Cetona, dove partigiani e soldati combatterono veramente, lasciandoci in molti casi la pelle, non ci sembra molto rispettoso della memoria storica di quei luoghi. Che meriterebbero silenzio e, se mai, riflessioni. Non finte sparatorie. Chi lo fa, probabilmente non ha memoria o è troppo giovane per averne cognizione. Ma potrebbe pur sempre studiare, informarsi, leggere… ci sono decine di volumi in proposito).

Ma non è certo il gioco del soft air (giochi di guerra simulata) il nodo del contendere. Visto che a Chiusi nessuno conosce Mirco Salaris, almeno per quanto concerne le sue posizioni politiche, le sue idee o le sue proposte (non ci risulta che sia mai intervenuto in dibattiti pubblici né di persona, né sui social) sarebbe opportuno, adesso che è candidato sindaco, che lui per primo uscisse dalla diatriba sulla foto con la svastica (lo abbiamo capito che era un gioco) e sul soft air e cominciasse a dire come la pensa, cosa intende fare, che idea della città ha, su quali forze ritiene di poter contare ecc.

Certo, questa del semisconosciuto Salaris, per il centro destra, rimane ad oggi l’unica candidatura sul tappeto. E questo a due mesi e mezzo dalle elezioni non è un problema da poco. Degli altri non si sa niente di preciso. Niccolò Martinozzi dice di voler fare una sua lista alternativa di destra. Rita Fiorini pure. Ma con una destra già ai minimi termini e non da adesso, tre liste non saranno troppe? Il rischio è di fare come nel 2011, cioè di rimanere fuori dai giochi. Nessuna certezza ancora neanche sul fronte 5 Stelle. La lista ci sarà, dicono. Ma non si sa capeggiata da chi. Né con quale programma o parola d’ordine, al di là dell’ormai noto “mandiamoli a casa”. Anche per i grillini il rischio è quello di presentarsi all’ultimo momento, con una lista praticamente di bandiera. Buona per piazzare un consigliere o due, forse anche tre, ma oggettivamente non per vincere.

Non ha ancora deciso nemmeno il Pd. La consultazione tra gli iscritti è in corso, ma va abbastanza a rilento. Fino al 31 marzo Bettollini non avrà la certezza di essere lui il candidato a sindaco. Sempre che questa sia la decisione finale. Altre però non sono emerse, e neanche ventilate… Di liste civiche non vi è sentore. E anche a sinistra del Pd, dopo qualche movimento sottotraccia nelle settimane scorse, tutto sembra rientrato… Del resto un’opinione pubblica di sinistra abbastanza diffusa c’è, questo è indubbio, ma non essendoci più alcun riferimento politico organizzato né a livello locale né a  livello nazionale, una iniziativa in tal senso sembra ipotesi abbastanza remota.

Non sembra essere all’odg un listone tipo “resto del mondo” contro il Pd, unica possibilità di impensierire Bettolini o chi per lui. La destra gioca in proprio, anzi gioca una partita tutta sua tra le varie fazioni; i 5 Stelle non intendono allearsi con nessuno, neanche con le opposizioni storiche; la sinistra dispersa stenta a ritrovarsi. Quindi al momento la partita sembra decisa in partenza. Ma per ora è una partita senza giocatori. E con molti fantasmi…

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