CHIUSI: SI PUO’ GIOCARE ALLA GUERRA DENTRO AL CENTRO CARNI IN DEMOLIZIONE?

CHIUSI – E’ una cosa che succede spesso nel lavoro giornalistico: apri un fronte (di ragionamento, di discussione, di indagine) e subito dopo dalle reazioni, dai commenti, emergono particolari che ne aprono un altro.
Ecco, è successo anche ieri, dopo la pubblicazione dell’articolo sul nuovo candidato del centro destra (Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia) Mirco Salaris. E soprattutto dopo la pubblicazione di una foto tratta dal suo profilo facebook che lo ritrae insieme ad alcuni amici in divisa militare della seconda guerra mondiale, davanti a una bandiera con la svastica… L’articolo spiegava già che quella foto si riferiva probabilmente ad un gioco di guerra di cui il candidato Salaris pare appassionato. Ma non è bastata questa precisazione a fermare una ridda di commenti risentiti… Molti purtroppo non leggono, si fermano alle figure.
Lo stesso Salaris e altri suoi amici e evidentemente sostenitori della sua avventura politica hanno spiegato che sì, quella foto, come le altre si riferiva ad una “rievocazione storica”, una “giocata di Soft Air” (giochi di ruolo in cui si fa finta di fare la guerra) svoltasi il 12 dicembre 2015 al Centro Carni di Chiusi. Con tanto di autorizzazioni rilasciate dal proprietario dell’immobile. Cioè dal Comune di Chiusi.
Ed è proprio il luogo il secondo fronte. E mai parola fu più appropriata.
Ci chiediamo infatti se e come sia possibile autorizzare un gioco, con almeno una decina di persone, nessuna delle quali dotata di abbigliamento e protezioni di sicurezza, all’interno di un “cantiere” in demolizione (perché questo è il Centro Carni) . Anzi con edifici e strutture la cui demolizione non è ancora terminata. Tanto più che a dicembre, il cantiere per la demolizione del Centro carni era sospeso, bloccato, a causa di un contenzioso legale seguito all’appalto dei lavori.
Poteva essere pericoloso far aggirare persone che giocano alla guerra tra macerie, ferraglia, travature sospese. O no?
Nei cantieri, i non addetti ai lavori non possono entrare, di solito…
Certo i “belligeranti” l’autorizzazione l’avranno avuta, ma è normale che sia stata rilasciata? C’è stata qualche leggerezza nell’applicazione delle norme, giustamente severe, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Vero che il Centro Carni mezzo demolito può sembrare un quartiere di Berlino nel ’45, ma di sicuro non può diventare terra di nessuno dove tutti possono entrare a proprio rischio e pericolo…
Il candidato Salaris quelle foto le ha rimosse dal suo profilo facebook e anche questo è un “indizio”che fa pensare a qualche incongruenza (perché mai le ha cancellate e sostituite con altre scattate in altri luoghi e con altre bandiere, se erano così innocenti e giocherellose e il tutto era regolarmente autorizzato?). Quindi il Comune farà bene a spiegare. E la Asl e chi altri ha competenza sui luoghi di lavoro pure.
Quanto a Mirco Salaris, gli facciamo gli auguri per la sua campagna elettorale. Di sicuro un’idea su che fare dell’area dell’ex Centro Carni ce l’avrà. Certo però che un candidato sindaco a cui piace giocare alla guerra e se ne vanta, non parte con il piede giusto. Indipendentemente dallo schieramento per il quale corre.
Si, ci si poteva giocare. Avevamo tutti i permessi e le regole per potervi accedere. Quando una persona è maggiorenne e si assume la responsabilità non vedo dove sia il problema. State facendo un caso per una cosa che non conta niente. Contiunate poi a dire “giocare alla guerra” capisco la vostra ignoranza in materia, ma prima di sparlare leggere bene cosa vuol dire Softair.. perchè è questo che facciamo. Poi se ne riparla
Certo, anche giocare alla guerra sul Monte Cetona, dove partigiani e soldati combatterono veramente, lasciandoci in molti casi la pelle, non ci sembra molto rispettoso della memoria storica di quei luoghi… che meriterebbero silenzio e, se mai, riflessioni. Non finte sparatorie…Chi lo fa, probabilmente non ha memoria o è troppo giovane per averne cognizione. Ma potrebbe pur sempre studiare, informarsi, leggere… ci sono decine di volumi in proposito…
Scusi Claudio,vorrei capire che altra alternativa ci sia oltre il termine ”giuocare alla guerra” per definire codesta pratica. E’ forse un termine offensivo ”giuocare alla guerra”? Può anche darsi, dipende spesso da che idea si abbia della guerra, perchè non tutti siamo uguali di fronte alle stesse cose, anche perchè ancora oggi c’è chi la guerra la fa davvero e chi e chi la guerra la subisce davvero , basta guardarsi intorno, e sinceramente e personalmente anche se è un giuoco a me non piace (ma questi sono fatti miei beninteso ma credo anche di molti altri, ma non siamo tutti uguali l’ho detto prima…)E perchè mai dice di capire ”la nostra ignoranza?”. Le cose a detta vostra sono state spiegate non tanto da parte della natura del giuoco con la quale appunto ognuno si regola come crede,ma dicendo anche che avevate i permessi per accedere in quel luogo, per cui se ne deve prendere atto di ciò che dice ,quindi mi sembra anche inopportuno parlarne oltre,anche perchè credo che in questa italia di miseria e di senza lavoro, o di lavoro precario non mi apparirebbe tanto bello e produttivo giuocare alla guerra, pardon fare ” il SoftAir.”….ma evidentemente sono pensieri tutti miei, non pretendo che lo siano di altri, ed ho detto solo il mio parere.Questo mi son sentito di dire e di scrivere.
Il problema sta nel verificare se l’autorizzazione ad entrare in quel luogo (un cantiere di demolizione avviato e sospeso per contenzioso) si poteva dare oppure no, se sia stata opportuna oppure no, data la natura e le condizioni del luogo. Per la sicurezza dei “giocatori” stessi, non per altro. Nei cantieri possono entrare solo gli addetti ai lavori e con le dovute precauzioni e protezioni. Qualcuno le aveva? Non basta essere maggiorenni e vaccinati, servono anche appositi caschi, apposite scarpe ecc… Quanto al gioco, chi gioca con l’elmetto in testa, la tuta mimetica e il mitra in mano non sta facendo certo una partita di pallone o di tamburello… Ma ognuno si diverte come meglio crede. Se non arreca pregiudizio e pericolo per sé e per gli altri.
ma fanno la conta per scegliere chi indossa la divisa del nazista ?
Si stanno avvicinando… sono pronti a sferrare l’attacco finale al palazzo d’inverno dove è asserragliato il quartier generale del povero Bettollini ormai solo con pochi fedelissimi… Sono armati e motivati, si sono preparati per mesi,con esercitazioni nei boschi e nelle zone già distrutte , hanno sostituito all’ultimo minuto anche il colonnello… Vogliono liberare Chiusi dal potere incrostato e malefico e sono pronti a combattere anche contro le truppe irregolari che vorrebbero conquistare anch’esse l’obiettivo… WELCOME TO LIBERATORS! (la divisa del candidato – foto dell’articolo- è quella, no?)
Dopo un giorno e mezzo dalla pubblicazione dell’articolo ci sono notizie dal Comune su chi e quando è stato rilasciato il permesso di “giocare” nell’ex centro carni in demolizione?
Ufficialmente – e nonostante le richieste – no.
La foto in questione non è al centro carni tanto per chiarezza
X Tiziana.Come dice Lei ”tanto per chiarezza”, lo ha dichiarato lo stesso Sig. Mirco Salaris nell’altro Post quando si è presentato, che la foto è stata fatta il 20.12.2015 al centro carni, quindi i corsi di alfabetizzazione li fanno ancora e dovrebbe leggere prima di intervenire, altrimenti quando si scrive si rischia di suscitare ilarità in chi legge ( ma sarebbe il minimo…).
credo che intenda un altra ,foto da lei usata
mi scusi, volevo dire la foto usata qua sopra..
la foto scattata al centro carni è quella con la svastica…
Io intendevo la foto in questo post con il sig Salaris in posa.
Vhi ha scritto che la foto è al centro carni? Il problema posto dall’articolo non riguarda tanto il “giocare alla guerra” o a guardie e ladri o a nascondino. Il problema è se poteva essere dato il permesso di accedere nell’area del centro carni (cantiere per demolizione edifici) a non addetti ai lavori, senza le adeguare protezioni previste dalla legge. Possibile che sia così difficile capire?
No, non è che è difficile capire, è difficile porsi in un altra ottica che sia diversa da quella del ”più che se ne parla e meglio è indipendentemente da cio che si dica giusto o sbagliato che sia”. E mi ripeto che questo fa parte del cosiddetto ”moderno plagio” per il quale le persone approvano e ritengono che sia così: più se ne parla e meglio è, indipendentemente da quello che si dice.Ed è quanto si tira a dire, ma si capisce.Per me questa storia è chiusa qui, ma poteva benissimo- e l’ho scritto- essere chiusa anche prima.
E quando i vigili urbani spiccheranno un verbale per mancato rispetto delle prescrizioni in un cantiere edile o in una bottega artigiana (succede) come dovrebbero reagire il titolare dell’impresa e l’artigiano, sapendo che nel caso in questione su certe prescrizioni si è sorvolato? Per questo credo sia necessario che il Comune (dico il Comune, non gli interessati) spieghi meglio la questione e i dettagli del permesso… Oggi, per esempio, un normale cittadino non può entrare nell’area del Centro Carni avviata a demolizione…