FENOMENI IMPORTATI: LA VIOLENZA SESSUALE CONTRO LE DONNE

lunedì 11th, gennaio 2016 / 12:18
FENOMENI IMPORTATI: LA VIOLENZA SESSUALE CONTRO LE DONNE
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Complessi e controversi i brutti fatti di Colonia. Difficile capire cosa sia successo e se  siano o meno il risultato di una pianificazione. Tuttavia, a leggere dichiarazioni politiche, commenti vari e titoli di testate, si ha la sensazione che la violenza sessuale contro le donne sia un fenomeno importato. Nuovo di zecca.

Strano, perchè pare che in Germania, durante l’Oktoberfest e il carnevale di Colonia (noto per il suo eccessivo calore e colore), le molestie sessuali (quando non ci scappa lo stupro) rientrino, purtroppo, nelle statistiche.

Strano, perché Il Der Spiegel International riporta che il 60% delle donne tedesche afferma di aver subito molestie sessuali negli ultimi tre anni. Dice anche che sono un po’ tante da smaltire per una comunità nordafricana in trasferta. E, infatti, per buttarla lì, tra i colpevoli dei fatti di Colonia, la polizia ha arrestato anche due tedeschi. Arrestato, non fermato per accertamenti.

E strano anche perchè, secondo le ultime statistiche Istat: “La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,55). I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%)”

Stranissimo poi che oggi, sul Giornale.it online, con riferimento alle accuse ai profughi in Germania, Dacia Maraini abbia dichiarato: “Chi affronta la morte rischiando la vita sui barconi o attraversando il deserto non rischia la libertà per una cosa simile”. Però, vabbè, stai a vedere che la Maraini è una buonista.

Singolare anche lo sconcerto che si è creato intorno alla tattica dell’accerchiamento da parte di piccoli gruppi a scopo molestia sessuale (o stupro), come se anche quella fosse un nuovo fenomeno. Importato anche quello.

Colpirà come un fulmine a ciel sereno ma quella sudicia tattica precede di gran lunga l’invasione ed è, ahimè, ben rodata. Nel peggiore dei casi, la raccontano con drammatico realismo film come La Ciociara o Sotto Accusa (immagine copertina). Tattica codarda ma vecchia come il cucco. Così su due piedi, conosco almeno tre donne italiane che l’hanno subita, ma ci scommetto, se facessi un’indagine, ne verrebbero fuori a centinaia. E ad accerchiare quelle tre donne, non erano stranieri ma autoctoni puri.

La strategia è proprio uguale a quella di Colonia. Garantito. Nella migliore delle ipotesi, il branco (più o meno corposo numericamente) ti accerchia, ti infila le mani dappertutto, ti insulta, e nel frattempo, ti frega pure il portafoglio. Del fatto che lo scontro sia fisicamente e numericamente sleale, il branco se ne fotte. Non è una questione di onore. È una forma come un’altra per riaffermare il sacrosanto diritto a prendere ciò che gli spetta. Normale amministrazione.

Del resto, cosa vuoi che sia una palpatina. Accade anche negli autobus, in città, dove non sai mai se mettere la borsa sul sedere per evitare che te lo tocchino o sul davanti per evitare che ti derubino. Umiliante? Mannò. Normale amministrazione. Dalla notte dei tempi. Un po’ come la sfilza di colorati nomignoli che accompagnano una violenza, minima o massima che sia, anche solo verbale, chè va bene anche quella: stronza, troia, vacca, puttana, zoccola, mignotta, cagna. Tutti ben saldi nel vocabolario, pronti per l’uso. Termini italiani doc, per non entrare nello specifico delle varietà dialettali.

Volendo assegnare un premio fantasia (se proprio dobbiamo, dico), allora diamolo alla Gran Bretagna, dove il milionario Ehsan Abdulaziz di Londra, si è scrollato di dosso una fastidiosa accusa di stupro da parte di una ragazza diciottenne con l’incredibile storia della “caduta con penetrazione involontaria”.

Già. Ha dichiarato in tribunale di essere caduto e di aver penetrato la ragazza accidentalmente. Come spiegazione ha addotto che il pene era ancora eretto, reduce da un rapporto appena consumato con un’altra tipa, nella stanza attigua. Nessuno con due grammi di senno avrebbe mai pensato che una difesa così cretina potesse ottenere credibilità, figuriamoci un’assoluzione. E invece no. Mister Abdulaziz è stato assolto. Libero come un fringuellino. Possiamo solo sperare che non ci ri-cada.

Per gradire un assaggio di made in Italy, invece, una bella e rappresentativa immagine l’hanno offerta gli autori dell’ultima pubblicità di Dolce e Gabbana, attualmente sotto accusa per violazione dell’articolo 3 della pubblicità, che proibisce ogni spot che vada contro «la dignità della persona o violi i valori e diritti riconosciuti nella Costituzione». Vai a sapere perchè…

E insomma così è, anche se non vi pare. Chissà se è il caso di usare quei due grammi di succitato senno con parsimonia. Son così rari!

Elda Cannarsa

 

 

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