L’ISIS, I VENTI DI GUERRA… MA CHE SONNO ABBIAMO NOI!
Già lo so che è Natale, che è tempo di alberi, regali e panettoni. Figurati se ci azzecca parlare di terrorismo e di cose brutte. Ma qualcosa non quadra. Perché sembra che i grandi governi dei supremi stati europei e le relative intelligence, all’alba e al tramonto dell’attentato di Parigi, siano un po’ caduti dalle nubi, manco st’Isis fosse nata il 13 novembre del corrente anno
Isis…? E chi l’è? Eppure la Francia, a poche ore dall’attentato aveva già bombardato la città di Raqqa, presunta sede centrale dell’Isis in Siria. In quattro e quattr’otto le intelligence hanno identificato e localizzato un centro di addestramento e una struttura di reclutamento. Dopo. Prima, evidentemente, erano in altre faccende affaccendate. Le intelligence, dico.
Insomma, tanto sconosciute le sedi operative non dovevano essere. Neanche così segreto il potenziale di rischio a largo raggio. A livello di opinione pubblica, qualche informazione allarmante era già trapelata nell’agosto del 2014, quando Hillary Clinton dichiarò che il mancato intervento degli Stati Uniti a favore della ribellione siriana avrebbe favorito la formazione del califfato, il quale, molto probabilmente, altro non è che la derivazione di una vecchia conoscenza: Al Quaeda.
A ottobre, a fare la sua sporca figura di rivelatore dell’ultim’ora è stato invece Tony Blair che un bel giorno, anima pia, si è svegliato e ha chiesto scusa per aver fatto la guerra all’Iraq: Ops, ci siamo sbagliati io e Giorgio Bush, le armi di distruzione di massa mica c’erano e forse forse quella guerra è stata una delle principali cause della costituzione dell’Isis. Forse però, eh?
E peccato per quel mezzo milione di morti causato dalla guerra. Peccato anche per aver rotto il precario equilibrio dentro e fuori il Medio Oriente, e scusate se abbiamo contribuito a renderlo una bomba esplosiva ma tant’è, tutti possono sbagliare. E volete ridere? Per chi non lo sapesse, Tony Blair è stato per otto anni inviato di pace in Medio Oriente (conflitto Israele/Palestina), delegato del quartetto formato da Onu, Stati Uniti, Ue e Russia.
Dichiarazioni preoccupanti ma di scarsa risonanza, evidentemente. Troppo lontana l’Isis, qua già teniamo le rogne nostre per preoccuparci più di tanto? Sfuggita di mano a chi l’ha creata o finanziata o ne ha permesso la formazione?
Ora sì, certo, abbiamo stanziato un pacco di soldi per gli armamenti, abbiamo scoperto che Brussel era un possibile target e abbiamo chiuso in casa i suoi abitanti per una settimana, abbiamo militarizzato Roma per il Giubileo. Ora però. Dopo che siamo caduti dal pero.
Magari bastava chiedere al popolo Curdo chi l’è l’Isis. YPG (unità di autodifesa del popolo curdo) e ) YPJ (unità di protezione delle donne) sono sul fronte da due anni per combatterne l’avanzata. Chissà, magari due cosette su organizzazione, strategie, obiettivi geografici e intenti le hanno capite. Prima, non dopo.
E pure noi di primapagina, che non lavoriamo per le intelligence ma un’ideuccia ce l’eravamo fatta , a settembre del 2014, due mesi dopo il suo arrivo a Chiusi, intervistammo Malek Wannous, giornalista e scrittore siriano.
In quell’occasione gli chiedemmo un sacco di cose e gli chiedemmo anche dell’Isis. La risposta fu che: “l’Isis è un’organizzazione terrorista, frutto della politica del Caos Costruttivo. È una minaccia non solo per la Siria ma per l’umanità intera. Difficile dire chi li sostiene, quello che è certo è che si tratta di un’organizzazione forte ma non autonoma, che non potrebbe cioè sopravvivere senza l’appoggio di un potere costituito altrettanto forte. L’altra cosa certa è che si tratta di un’organizzazione di professionisti”.
Ah…ecco chi l’è l’Isis. Una minaccia per l’umanità intera, non un problemuccio del Medio Oriente. Insomma, qualche informazione qui e là sulla potenziale pericolosità, vicinanza, incombenza del mostro ce l’avevamo. Prima.
Anche il tempismo della stampa toscana si è adeguato a quello delle intelligence europee, accorgendosi di Malek Wannous a distanza di un anno dal suo arrivo. Indovinate un po’ quando? A novembre del 2015. Sei giorni dopo l’attentato a Parigi. Il 19 novembre, alle ore 19.00, il TGR Rai 3, intervista Malek Wannous e Repubblica.it Firenze, il 18 novembre, pubblica un articolo su di lui.
E quest’è. Nessun dorma ma ognuno c’ha i suoi tempi…
Hillary Clinton, Isis, Medio Oriente, Parigi, Pensieri d'inverno, Tony Blair
Non credo che occorra cercare tanto lontano, occorrerebbe domandarsi sempre in politica il famoso motto ”CUI PRODEST? ”. …e voilà, il coniglietto che è uscito dal cilindro….ecco trovato CHI E’ L’ISIS,….tutto il resto è secondario, secondarie le stragi, gli sgozzamenti, la violenza,le ondate di profughi che assediano l’occidente rinserragliato nel suo fortino.E’ tutto funzionale alle finalità: crearsi un nemico e combatterlo.Con tutte le sfumature ammesse e le diversificazioni.Pensando a questo non posso non andare indietro nel tempo e ripensare alle parole di Tiziano Terzani quando parlava dell’Islam fondamentalista e pensare a chi l’ha fomentato. :” Ho visto la prima statua di Lenin essere abbattuata nell’Asia Centrale all’urlo di ”Allah Akbar, Allah Akbar, Allah Akbar Allah è grande !…Solo i miopi non vedono il legame che c’è fra la fine del Comunismo come ideologia di rivolta degli oppressi e l’Islam fondamentalista di oggi. L’Islam fondamentalista ha preso il posto del Marxismo-Leninismo.Prima chi voleva combattere per un mondo diverso o contro il capitalismo occidentale ricorreva al marxismo-leninismo.Era l’arma del tempo, di molti movimenti nazionalisti ed indipendentisti dell’Asia e dell’Africa e dell’America Latina.. Quando quest’arma è scaduta ne è nata una nuova.Se non capisci questo non capisci Al Qaeda.” Firmato Tiziano Terzani. Il passo sembra grande, grande come le differenze,ma per molti.moltissimi aspetti è così.
Mah.. non mi pare che nei paesi a religione islamica il marxismo-leninismo abbia mai avuto molti proseliti. E anche le repubbliche caucasiche ex sovietiche fanno poco testo, perchè il comunismo lo subivano, non lo amavano… e mi pare anche che il fondamentalismo islamico sia il frutto di una guerra tra fazioni e confessioni diverse interne al mondo islamico.. ho insomma l’impressione che Terziani questa non l’abbia azzeccata… opinione personale naturalmente. Detto questo, la riflessione di Elda sul “sonno” e le tardive ammissioni dell’Occidente, sia del tutto appropriata. Un’idea sul “cui prodest” la fornisce..
Che gli islamici subivano il comunismo siamo d’accordo, non gli si confaceva e si sentivano privati della loro visione religiosa del mondo ed è chiaro che nei rapporti fra le persone il marxismo-leninismo era un sistema scardinante delle loro concezioni,soprattutto nei rapporti uomo-donna sia con la visione atea della società, hanno subito teso a rintuzzare quando hanno preso il potere prima di tutto in Afganisthan.Difatti Mujibullah fu impiccato sulla pubblica piazza di Kabul quando arrivarono i talebani al potere.La loro reazione che è venuta dopo,- una volta crollato il comunismo- è stata quella di vedere l’occidente che voleva nuovamente manifestare la sua volontà imperialista apprestandosi a portare via le ricchezze e le materie prime dai loro paesi ed hanno subìto tale visione, che forse tutta errata non era.Ecco quindi che il nemico vecchio è stato sostituito dal nuovo: il capitalismo occidentale e più che altro made in USA.Lo definì cosi Komeini, quando ripresero il potere gli ayatollah in Iran :” il Grande Satana”quando parlava dell’america.In quel senso si è passati da un nemico ad un altro nemico, ed il fondamentalismo islamico si è nutrito di tale odio,non secondario quello verso Israele occupante la Palestina.Ma guarda caso, anche lì i finanziamenti ai palestinesi di Hamas arrivano dagli stati della penisola araba,USA permettendo. Perchè più dura il conflitto maggiori sono le possibilità di essere presenti militarmente in quei paesi ed interferire con la loro politica.E’ notizia dei giorni scorsi che dall’Afganistan i contingenti non si ritireranno.L’ha comunicato Obama perchè ancora hanno riconosciuto che la nuova repubblica afgana sorta sulle baionette americane e dell’ONU è insicura. I talebani gli risposero molto prima di quando è stata diffusa tale notizia :”Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”ma questo l’Occidente forse non l’ha considerato..E non sbagliavano purtroppo i talebani, armati con le armi americane che poi gli si sono rivolte contro..Ma credo che occorrerebbe capire che la libertà non vada esportata,ma conquistata.Solo in quel modo può essere duratura, diversamente si riafferma la notte.Forse Terzani nel suo paragonare la reazione islamica prima al Marxismo-Leninismo poi al Capitalismo intendeva questo.Perchè a costituire il numero dei milioni di islamici che non vedono di buon occhio la presenza occidentale nei loro territori si va dalle folle scalze delle periferie di Tehran a quelle di Kabul e di Bagdad, passando per il Nuovo Stato Islamico che occupa Siria ed Irak.Questi milioni erano contro il marxismo-leninismo ed oggi sono contro l’occidente capitalista ed i suoi valori, ma anche soprattutto contro un sistema che li vuole sfruttare se non già lo fa in certi paesi…Gli è’ cambiato nemico ma la storia per loro sempre quella è.Ricchezze nazionali e materie prima portate via, smembramento degli Stati sotto le bombe e sotto l’Isis che campa con la vendita del petrolio.Stai a vedere che spunta un altro finanziatore oltre al Qatar e l’Arabia Saudita, dove c’è già da decenni la lunga mano dello zio Sam,con la differenza che quest’altro fa parte della NATO, che è anche la nostra alleanza.Si chiama Turchia, anche se Erdogan chiaramente l’ha smentito mentre Putin l’ha affermato.