LA VOGLIA DI “QUALCOSA DI SINISTRA”… A CHIUSI CI SARA’ UNA LISTA ALTERNATIVA A BETTOLLINI E AI 5 STELLE?

Sabato 7 novembre a Roma è nato il gruppo parlamentare Sinistra italiana. “Lo avrete visto, letto sui giornali, o magari eravate tra quelli rimasti fuori dal Teatro Quirino, che è grande ma non abbastanza, e ha costretto i relatori (ben contenti, in realtà, di rappresentare plasticamente il successo dell’iniziativa) a fare due volte gli interventi. La prima dentro, per la composta platea, la seconda fuori, con gli appunti trasformati in comiziacci senza neanche l’aiuto del megafono”. Così scrive la rivista Left. Sinistra. Che sottolinea il “clima buono”, l’atmosfera da nuovo inizio. Tra i promotori i parlamentari di Sel, più alcuni fuoriusciti dal Pd (Fassina, D’Attorre, Gregori), alcuni transfughi del movimento 5 Stelle… Hanno partecipato anche figure nobili, o counque note della sinistra italiana, da Cesare Salvi a Fabio Mussi, da Salvatore Settis a Valentino Parlato, da Aldo Tortorella a Giuliana Sgrena, da Claudio Fava a Pietro Folena, all’ex antagonista Luca Casarini…
Insomma qualcosa si muove. Ma è nato solo un gruppo parlamentare, per ora. Non un partito. O un rassemblement. E la cosa è stata fatta notare e ribadita il 16 novembre a Firenze, ad un altro incontro “sulle ragioni e prospettive della sinistra”, con Norma Rangeri, direttore del Manifesto e Sergio Cofferati… Due cose diverse, che si sono mantenute a distanza di sicurezza l’una dall’altra, ma comunque due segnali che vanno nella stessa direzione. Quella di ricostruire “qualcosa di sinistra”, che dia voce e rappresentanza a chi non si rivede (o non si rivede più) nelle posizioni e nella politica del Pd e del governo Renzi, né vuole rassegnarsi all’idea che l’unica alternativa al renzismo siano i 5 Stelle. Verso i quali comunque non c’è ostilità preconcetta.
Poi c’è pure Civati con la sua associazione “Possibile” che è un terzo soggetto, anche quello potenzialmente interessato all’evoluzione del progetto. E c’è la Fiom di Landini, che è il soggetto più strutturato ma anche il più “parziale” e settoriale.
E c’è la galassia delle associazioni e dei comitati come Libera, come Emergency, come i No Tav… Insomma c’è un modo a sinistra, ma è la sinistra che non c’è. O comunque non sa riconoscersi. Non più “a pelle” come un tempo, quando bastava indossare l’eskimo o portare in tasca l’Unità per segnalare da che parte stavi… Ora l’Eskimo lo chiamano Parka e lo vendono le boutiques a 340 euro… Non può essere quello il segno distintivo. Nè la sciarpa rossa. O lo giacchetta di velluto.
Serve qualcosa di nuovo. Che sappia riconoscersi nei valori di sempre, ma sappia anche parlare il linguaggio di oggi. Insomma non una sinistra vintage, attanagliata dalla nostalgia di stagioni che non ci sono più… né un’accozaglia di sigle, movimenti e partitini, che proceda in ordine sparso. Non solo, dovrà anche evitare personalismi e protagonismi che spesso in passato ne hanno frenato l’azione e decretato la sconfitta. Per fare questo la strada più semplice è evitare che i “soliti noti” restino in sella e siano sempre loro a dettare la linea… Di danni ne hanno già fatti abbastanza, basta così, grazie.
Ripercorrere strade già battute e perdenti, come quella dell’Arcobaleno, nel 2008, sarebbe un delitto imperdonabile. Chi ne è rimasto scottato adesso si guarda bene dal fidarsi di gente come Vendola o Fassina. Anzi, diciamo pure che il “popolo di sinistra”, disperso, orfano, senza più voce né bandiera, non si fida affatto di chi per anni o è stato nel Pd o gli ha retto il sacco, a livello nazionale e soprattutto nelle giunte locali. Spesso per puro tornaconto e per qualche strapuntino.
Quindi se qualcosa nascerà – ed è bene che nasca – dovrà essere qualcosa che somigli più a Podemos di Pablo Iglesias che non a Sinistra Ecologia e Libertà o a Rifondazione Comunista.
Il tempo a disposizione non è molto, ha ammonito, a Firenze Norma Rangeri. L’obiettivo sono le elezioni politiche del 2018, se non si voterà prima. Ma già alle amministrative della prossima primavera (si voterà a Roma e Milano, ma anche a Chiusi, per esempio…) potrebbe venir fuori qualche primo tentativo.
A Chiusi il clima sembra tutt’altro che favorevole, il Pd è ridotto effettivamente a poca cosa, praticamente a nulla. Ma a sinistra del Pd ormai è solo deserto. L’ipotesi che l’unica alternativa possa essere rappresentata dai 5 Stelle è molto concreta. La Primavera, al di là dell’abbandono del consiglio comunale per protesta, si è sfilacciata e difficilmente tenterà un bis. Un “popolo di sinistra” di sicuro c’è. Come c’è un “popolo di destra” senza rappresentanza visibile e credibile. Ma se la destra può votare (e già vota in buona parte) per il Pd renziano, la sinistra dispersa è un popolo di senzatetto sfiduciati e incazzati, quasi rassegnati alla deriva che ha preso la politica. Ma se scatta la scintilla, di gente che ha cose da dire, da proporre e da fare ce n’è, forse più che altrove. Il problema è come far scattare quella scintilla. E chi, se mai, si prenderà la briga di provarci…
Avere un contraltare a sinistra potrebbe essere utile e stimolante anche per Bettolini e il Pd (o ciò che ne resta) e pure per i 5 Stelle che dovrebbero potenziare la loro azione trovando concorrenza sullo stesso terreno, o magari cercare sinergie e alleanze, cosa a cui sembrano piuttosto refrattari.
Qualcuno obietterà che un eventuale raggruppamento di sinistra sulla scheda elettorale potrebbe oggettivamente favorire il candidato Pd, creando una divisione della posta nel campo avverso. Questo è possibile. Spesso in passato è successo. Ma in realtà come Chiusi i 5 Stelle possono davvero sperare di vincere? Con un Pd ridotto come è ridotto (e Bettollini senz’altro ne è cosciente), una aggregazione alternativa più connotata a sinistra e robusta come figure di riferimento potrebbe avere addirittura più chances…
m.l.
Io credo che ci sia spazio a Chiusi per costruire un’alternativa forte al PDR (partito di renzi). La gravità delle condizioni in cui versa il nostro comune chiede però, non solo, un’alternativa a sinistra ma un’alternativa più generale ed organizzata. Credo che da tutti gli schieramenti politici, compreso il movimento 5 stelle, chiamato ad uscire dal proprio splendido isolamento, che non si riconoscono nel modo propagandistico di amministrare, al quale abbiamo assistito in questi anni, debba venire uno sforzo per costruire una lista, una e una sola, che renda possibile un’autentica competizione. In sostanza, trasformare le prossime elezioni in una sorta di referendum, per scegliere tra i soliti noti, che hanno ridotto Chiusi nelle condizioni che sono sotto gli occhi di tutti, o dare la possibilità ad altri di dimostrare le proprie capacità.
Questo che proponi sarebbe l’obiettivo massimo. Non so se esiste però la disponibilità di alcuni soggetti determinanti…Non mi pare… Ma intanto cominciare a parlarne potrebbe essere utile a tutti. Anche al Pd…
A quelli che vorrebbero una Sinistra di Sinistra che non c’è.. mi piacerebbe soprannominarli “generatori di corrente alternata”…Siamo all’ennesima frammentazione della “sinistra”…e vorremmo guardare al modello Podemos… (8%)… Le hai elencate tutte le formazioni di sinistra…basterebbe che si mettessero daccordo almeno su un punto di fondo…”quale Sinistra”… Insieme alla vera Sinistra che non vota più sarebbe un bel partito!
Secondo il mio modestissimo parere codesta che dici tu Marco è teoria. Ed è teoria perchè la pratica l’hai sottolineata anche tu ed è quella che coincide col tuo discorso che è che il PD che è sfilacciato e che ha mostrato i limiti sulla pochezza scaramelliana e l’altro quello dell’alternativa dei 5 stelle in crescita e che possono aspirare ad un bacino di voti che comprenda coloro che fecero convergere le loro istanze sulla Primavera,in parte,quelli delle correnti sinistrorse del PD stesso ed emarginati dai Renziani,i delusi e coloro che a votare non ci sono andati la volta scorsa, e forse anche qualche voto di destra che lucidamente si rende conto che per far finire questo balletto può far convergere i voti sui 5 stelle,che d’altronde a Chiusi – e non lo nego- come una parte degli attivisti ha una storia di destra non nascosta per la verità. Ma l’analisi che fai e che è la fotografia della situazione secondo me ha un punto debole che alla fine è quello che ad essere aiutato con quello che tu immagini possa essere nel tuo post,risulti alla fine questo PD attuale od almeno i suoi uomini che come ho avuto occasione dirti in un recente passato-e l’ho anche scritto-fanno parte e dipendono dal PD anche se possono sembrare cani sciolti ed io per mia visione ai cani sciolti non ho mai creduto soprattutto perchè la scelta questi ultimi l’hanno fatta e guarda caso militano tutti nel PD.Quali novità pensi che possano portare come visione dello sviluppo quelli cha hanno condiviso osizioni, prassi e linea politica renziana insieme a Scaramelli? Si capisce bene ed è un calcolo che pure i bambini sanno fare chi ne sarebbe privilegiato se i voti non fossero sufficienti ai 5 stelle? Loro,questi attuali,la giunta che governa il nostro Comune,ed allora personalmente visto che il discorso della costruzione dell’unità a sinistra che almeno da qualche anno è andata in briciole perchè non è più attendibile SEL ed il comporrtamento dei suoi uomini passati con armi e bagagli al PD di Renzi in loco,Rifondazione ed altri cani sì ma veramente sciolti che magari non sono andati a votare, secondo me e dagli indicatori generali dell’Italia in questa marea montante,l’unico che può realmente impensierire questo PD di opportunismo democristiano che oggi fa una cosa e che domani la nega, che è stato il fautore secondario alla distruzione della sinistra alla sua sinistra, perchè il fattore primario è stato che questi a sinistra si sono autodistrutti, è solo il Movimento 5 stelle.Anche perchè da come funziona la politica da sempre è ormai assodato che se non passi un disincrostante forte di acido muriatico rimangono le scorie, rimangono i legami col potere economico, con le banche , con l’associazionismo in cerca di reclutamento di voti, con gli auser della situazione tanto per dirsela francamente,tutti pozzi di pescaggio di Scaramelli e del di lui predecessore,Cose costruite e fatte appositamente per il pescaggio di voti, come sono sempre state da tempi immemorabili anche le parrocchie che oggi ti vorrebbero far intendere che votano a sinistra..Tutte cose che hanno falsato la realtà e che sono servite sotto un egida di sedicente sinistra ad andare ….sotto la coda..a quei semplici cittadini che oggi si leccano le ferite inferte proprio dalle dirigenze di sinistra che avevano contribuito a far eleggere.Io credo che sia doveroso prendere atto di questo,e cercare una via alternativa e che poi nel proseguo del tempo orientarsi a seconda dei comportamenti di coloro che non hanno mai governato., ma su quello che tu proponi personalmente ritengo che confermi e serva esclusivamente a rinforzare quel potere che oggi già esiste di connubio fra politica e soldi che ha reso sterile Chiusi ed a correre in salvezza dell’esistente che è alla fine quello che c’è adesso.Io credo che alla fin fine ci voglia il coraggio di cambiare e guarda caso che tale coraggio l’ha invocato anche il PD quando si è imposta la linea renziana, ma se prima a certuni non era chiaro che tale linea si potesse trovare all strette oggi questo risulta evidente ed è nelle cose,e se tu pensi chi abbia beneficiato e chi abbia ostacolato tale nuova linea del PD renziano, l’equazione è subito fatta: ed ne esce fuori una nuova DC mascherata.E personalmente io non mi sento di validare quella linea perchè gli attuali esistenti alla guida della compagine che governa Chiusi hanno tutti-nessuno escluso-sposato quella linea e non sono davvero cani sciolti.Ho perso sempre quando sono andato a votare,sono almeno 35 anni che voto e che perdo, ma l’ho fatto sempre credendoci che il mio voto insieme a quello di altri avesse costituito almeno un segnale di ripresa per una sinistra che avesse la dignità di chiamarsi con tale nome e non me ne rammarico di averlo fatto.Ultimamente ho perso anche con Ingroia proprio perchè pensavo che la gente di sinistra confluisse su di lui, ma evidentemente mi sbagliavo.Adesso credo che ci sia bisogno di altra aria,di rimanere con le proprie idee salde in testa ma di altra aria e coloro che hai nominato tu nel Post mi sembra proprio che rappresentino l’aria che faccia ancora una volta vincere la nuova democrazia cristiana.che non chiederebbe di meglio.Ed allora la famosa tagliola degli anni ’50 della SPES è bene che scatti per coloro che questa situazione l’hanno votata,Si può dire tutto dei 5 stelle ma da subito è emersa la loro avversione questo PD mascherato da sinistra che si trova male e che fa il giuoco delle tre carte dando da una parte e togliendo dall’altra.Ed hanno fatto bene a non accettare forme di adesione con loro,perchè ne sarebbero stati distrutti, fagocitati e polverizzati.Se oggi li temono è perchè possono rappresentare una alternativa, ed io da sinistra per il momento ne sono felice,ma da sinistra,non dal centro.Anche perchè è anche dal centro democristiano-ecclesiale che a Chiusi incominciano a serpeggiare le voci e le simpatie per il facente funzione di sindaco.Ed è un chiaro segno di ciò che dicevo, e da quei chiari segni personalmente voglio essere lontano perchè odorano di incenso di sagrestia e per dirla con travaglio di profumo di soldi.Chiusi ha bisogno del contrario a quanto si è fatto fin’ora, di gente che si rimbocchi le maniche e che non dipenda da apparati di potere, perchè come si vede fin’ora siamo andati a scatafascio proprio per l’andreottiano detto che ”il potere logora chi non ce l’ha”…ma è forse anche possibile che il detto s’inverta, pensare che non succeda e che possa essere tutto come sempre forse non è del tutto esatto.Ed io voglio sperare che così possa essere. Alla peggiore delle ipotesi riperderò un altra volta.Non sarà la fine del mondo ma vorrei anche mettere nel conto che la fine del mondo possa essere per coloro che hanno fatto sì che la sinistra-quella vera- in Italia fosse polverizzata, compreso colui che era l’altra sera a disquisire sul suo romanzo, tanto osannato da quell’odore che dicevo prima…..
La politica è una questione di blocchi sociali. E a Chiusi ce n’è uno finora maggioritario, abbarbicato intorno al Pd e all’amministrazione comunale, che però è in disfacimento totale (dal punto di vista politico) e non è certo nelle condizioni di forza di 4 anni fa… Dall’altro c’è una nebulosa informe e molte incognite. Soprattutto c’è il 40% degli elettori che non vota. E questa è una variabile che può cambiare molti scenari… Quanto ai blocchi sociali, questi esprimono anche delle “culture” e non so quanto i 5 Stelle, per come si muovono, possano erodere consensi al Pd e ottenerne da chi si sente di sinistra, non si rivede nel Pd, ma è senza casa. E con la bussola scassata. Più facile che trovino consenso nella galassia della destra orfana ormai di Berlusconi e di qualunque riferimento s enon i fascisti di Forza Nuova e la Lega… Non vedo nel movimento 5 stelle un pensiero lungo, un progetto di società, ma solo un grimaldello per cacciare via gli usurpatori, per ottenere forse una gestione più oculata e corretta dell’esistente, amministrazioni meno permeabili agli affari e al malaffare. Non è mica poco. Ma secondo me, non è sufficiente. Parlare di una sinistra che non c’è e magari ci fosse non mi pare un delitto… certo, va fatto senza illusioni, senza nostalgie, con la voglia di ragionare e di mettere in campo delle idee, non vecchie bandiere. C’è tanta gente che non si rassegna a morire democristiana sotto il nuovo vessillo renziano, né, però a considerare i 5 Stelle gli unici possibili depositari dell’elisir dell’alternativa… C’è una terra di mezzo, devastata certo, resa anche asfittica da stagioni di aridità, ma non è una terra persa del tutto. E se qualcuno ha voglia di provare a dissodarla, piatnando qualche buon seme, forse può anche tirar su qualcosa…Non sono sicuro che quel qualcuno ci sia, però…
X Luca Scaramelli. Sinceramente non credo che quanto auspichi sia possibile realizzarlo, tutto può essere, ma ci credo poco e non mi pare che dentro una ipotetica lista comune vi siano almeno per il momento delle idealità parallele fra i 5 stelle ed una probabile sinistra.Numericamente forse tenuto conto di tutto se così fosse potrei pensare che abbia un buon risultato perchè riassorbirebbe anche una parte di coloro che non sono andati a votare che sono citrca il 40% ma sarebbe quel 40% che non interesserbbe le percentuali bulgare di frazioni come Montallese per esempio. ma al di là di questo e considerando ”merce composita”il movimento 5 Stelle credo che la visione diversa di elementi costitutivi fondanti incontrerebbe non poche difficoltà a realizzare un progetto di governo omogeneo.Ma se si guarda a quello che è successo sotto il PD che come vendita di fumo non si è scherzato,da questo punto di vista credo che potrebbe rappresentare una novità la convergenza in una sola lista. Gli egoismi partitici non sarebbero pochi e difatto il PD- ipotizzandone l’opposizione- credo che potrebbe campare solo sulla ostilità degli altri.Credo che entrerebbero in campo forze che travalicano il localismo e quindi strutture ed enti che renderebbero la vita difficile a chi possa guidare il Comune ma ipotizzato che la cosa riesca.sarebbe sempre una cosa da provare anche e soprattutto perchè chi propone ” l’usato sicuro” è il proprietario del parco dello sfasciacarrozze e quelle automobili accatastate le une sulle altre sono prive di gomme, motore, anche se hanno ancora nel serbatoio un po’ di gasolio per marciare.Sarebbe mica male la rottamazione del rottamatore…….un giro a 360° fatto da un CLN che manda a casa un partito unico, ed a Marco dico che ”talvolta i blocchi sociali” non sono sufficienti a fermare il CLN.Gava a Napoli era famoso perchè vinceva distribuendo per le elezioni nelle zone del sottoploretariato una sola scarpa destra nuova e se avesse vinto veniva data dopo l’altra scarpa per il piede sinistro.E’ duro a rompersi il sistema clientelare .
ma quando i cittadini vengono posti di fronte ad un sistema come per esempio è quello dell’amministrazione dei rifiuti che è strutturato perchè le bollette possano essere progressivamente crescenti indipendentemente dalla quantità di rifiuti smaltiti, oppure il sistema che amministra beni come l’acqua o dell’energia i cui costi sui cittadini sono in crescita continua e che gli stessi cittadini pagano una quantità di base anche se non la consumano e tale sistema viene validato dalla politica, alla fine qualcosa succede, perchè non è possibile che gli stessi cittadini si possano dare perennemente la zappa sui piedi da loro stessi.
In genere l’ottimo giornale Il Manifesto e’ fucina di confronti estremamente interessanti,ma in genere disastroso per gli aspetti consequenziali.
Ricordate “la sinistra salti un turno” o il disastroso appoggio alla coazlizione per Tsipras?
Il vero problema non e’ chi lo legge ma chi continua da anni a dargli retta sul piano di rappresentanza,molto romanocentrico,ma assolutamente disinteressato ai destini elettorali.
Infatti. E secondo me, se una “cosa di sinistra” rinascerà, ciò non potrà avvenire basandosi sui salotti (più o meno buoni) romani, ma solo sulle esperienze e sulle “presenze” nei territori. O sarà una “cosa” con radici e rami nel territorio o sarà l’ennesimo fallimento. Chiusi e tutte le città in cui si voterà a primavera potrebbero fare da laboratorio. Sempre che – come detto in precedenza – ci sia la voglia di farlo e qualcuno disposto a metterci a faccia, come si dice adesso…
X Marco e Bertozzi. Per la verità mi appare molto strana la posizione di coloro che hanno sempre osservato la necessità di rappresentare una cosa nuova ma poi quando si fanno i conti si riconoscono attorno al vecchio od al deja vu.E’ un errore che anch’io ho commesso molto spesso, ma parlo per me non per altri chiaramente. Il ” blocco sociale” che dici tu Marco si usa ultimamente nelle disquisizioni che noi facciamo a seconda di quello che ci possa portare o non ci possa portare. Mi spiego meglio: molte volte si dice che il PD è rarefatto e che non esiste e che sia un partito che conti solo sui voti e non sui cittadini che discutono, mentre altre volte di per se stesso è un ”blocco sociale”.Allora bisogna decidersi se lo è oppure se lo è e se non produca più quello che il blocco sociale produceva prima, oppure se lo sia sempre.Secondo me sono cambiate da parte della politica le modalità di usufruire di tale blocco sociale e che quindi il PD si può benissimo permettere di non aprire più le sezioni e di discutere di problemi politici tant’evvero gli è sufficiente la televisione per apparire quello che era e che oggi non è.Non è un problema di cosmesi, o se lo fosse, la base al punto di cottura di dove si trova,digerisce tutto e le dirigenze lo sanno.Guarda Siena dopo lo scandalo MPS: hanno portato gli stessi ai ruoli decisionali di sempre ed abbiamo assistito ai discorsi che la base era incazzata al punto da attendersi un tracollo. eppure,tranne i pochi ultimi avvenimenti non è successo nulla, anzi la rottamazione è proseguita ma il blocco sociale non si è rarefatto.Al punto in cui siamo non credo che i 5 Stelle ambiscano al ruolo di comprimari o di dividere la loro lista con altri che hanno anche in parte diversità di linea.Giusta o sbagliata che possa essere tale posizione io credo che loro pensino più alle politiche che alle prossime elezioni ma che intanto gli interessi consolidare la loro presenza e dare il segno delle loro lotte sul territorio.E per la verità hanno molto da imparare soprattutto quando presentano le loro problematiche nelle riunioni con la gente come sta succedendo, io questo lo voglio dire senza indugio nel senso che una riunione come quella di ieri sera,interessante per i convenuti non viene però veicolata che in quel modo (20 persone che si parlano vis a vis ma che il messaggio non va oltre loro) E questo è un grosso limite strategico nel localismo. .Errori credo che ne possano fare- e chi non li fa?- ma una cosa è certa ed è quella che la loro merce composita da una parte faccia pensare al fatto che vogliano prendere la maggioranza in italia da soli, traguardo molto ambizioso,ma sfruttando le caratteristiche dell’elettorato italiano può anche darsi che gli dica bene…Si possono giudicare merce composita come ho già detto, ma una cosa è certa ed è quella che fin’ora hanno operato lontani dal fuoco dove chi è vicino al focolare è quello che sente più caldo.Tale condizione ritengo che in una epoca di ladri e malfattori in politica, sia come il proverbio che dice”al tempo dei ciechi beato chi ha un occhio”… Poi tutto può essere e spartire la responsabilità con altri potrebbe essere inizialmente anche produttivo ma alla lunga quando di colpo possano cambiare i riferimenti politici dalla base della piramide andando verso l’alto quando le strutture con cui relazioni fanno di tutto per ricacciarti indietro e per renderti impotente, vedo che si possa profilare una lotta che possa essere anche disastrosa. La maniera in cui termini tu Marco il tuo intervento facendo riferimento alla possibile relazione con loro e con la” nuova cosa rossa”,il fatto di dire che ci possa essere in tale percorso anche il Pd od una parte di esso non farebbe altro che ricostruire un sistema per il quale questo PD è stato combattuto in maniera anche se molto discontinua dalle opposizioni.Secondo me è un giochetto che rende più a chi sta nell’ombra e nicchia e conta sulle disgrazie altrui che alla cittadinanza che è costretta a subire quello che non concepirebbe mai e cioè una accozzaglia di opposizioni al PD, ognuna con le prioprie caratteristiche ed il proprio passato di opposizioni e/o di sinistra, ma alla fine il fronte diviso che trovasse una unione elettorale in una lista si dividerebbe il giorno dopo sul modo di come affrontare le problematiche. E chi godrebbe sono sempre gli stessi.A me invece piacerebbe rottamare il rottamatore ma per poi essere esente da quei vincoli politici ed economici che si riscontrano nel localismo, nei rapporti con il vertice medio-alto di Siena, con le istituzioni e con le banche.In pratica un discorso di basso profilo attuativo e nella materialità che si vada a realizzare,ma che dia il segno delle potenzalità della gente che si unisce per contare sulle proprie forze.E forse un passo indietro non sarebbe.Il passo indietro sarebbe quello di altri, che getterebbero la maschera perchè il negativo riguarda anche le opposizioni che per stare al caldo sono convogliate dentro al partito di maggioranza relativa perchè conveniva ai soliti noti che hanno preso le briciole ricevendo in cambio l’illusione di poter contare ed essere presenti dentro la compagine, e conveniva al PD che lo ha reso più stabile.Sono tutti di una razza. I 5 stelle- con tutti i limiti e le contraddizioni che hanno all’interno- ancora no.E credo che sia l’ora di scuotersi e di poter non più camminare sul vangato perchè se si cammina sul vangato il grano non cresce.
Non ho detto che il Pd è un blocco sociale, ma che esiste un boco sociale abbarbicato attorno al Pd (per tornaconto più che altro). Non è la stessa cosa. E viste le condizioni in cui versa il Pd non è escluso che anche il blocco sociale che lo ha finora sostenuto si sgretoli o si volti da un’altra parte. Dove il tornaconto è maggiore e più sicura la resa…
Io credo una cosa, proprio parlando di blocco sociale, e che è quella che alla fine quel ” blocco sociale” che gravita nell’orbita del PD come compagine affaristica, si sia già da tempo colorato di interclassismo e di aspetti di convenienza e che risulti proprio ”un vero blocco sociale”, un tutt’uno con il PD, perchè quel blocco sociale ha una caratteristica che ad altri blocchi sociali non è riconosciuta ed è quella della grande facoltà di odorare dove tira il vento e quali persiane possa far schiudere tale vento.Se di blocco sociale vogliamo parlare,credo che sia ampiamente riconosciuto che in tale area PD vadano compresi tutti coloro(persone e/o famiglie) che spaziano da livelli di reddito opeai,con reminiscenze di sinistra,ampiamente di cattolici legati all’associazionismo pseudo politico o religioso, coloro che una volta si chiamavano benpensanti che hanno visto i loro redditi scemare in questi anni di alternanza di governi di centro-desta/centro-sinistra e che perciò il nuovo corso Renziano sia pensabile ampiamente che rappresenti per loro una idoneità che prima dell’imboccare lo sviluppo la faccia finita con la sinistra e con i suoi concetti considerati vetusti che secondo loro tendono a mettere paletti limitativi delle libertà individuali, industriali, giuridico-organizzative.Reclamano semplificazione in un contesto che il pubblico
gestito con criteri privatistici non funziona ed a contrapporsi a quello c’è il privato che sia destinato per forza a prendersi la polpa ed a lasciare ad altri l’osso.Tutto questo per convinzioni, appartenenza e modo di pensare è un ” blocco sociale”.Tale blocco ho i miei dubbi che lascerà il costituito PD per passare ad altro che gli faccia pensare che ci sia polpa da spellare, anzi alle più brutte si rivolge verso la destra non senz’altro verso la sinistra, perchè questa così com’è costituita personalmente la ritengo inaffidabile, inaffidabile non nel senso che non contenga una teoria attrattiva ed affascinante ma inaffidabile che la possa applicare in tale contesto, dove un entità come il PD-come tu stesso dici- corre il rischio di sbriciolarsi.Chi rimarrebbe? Dove andrebbe quel blocco sociale visto che i 5 stelle fin’ora non hanno dato prova di sensibilità al compromesso politico?
Tale compagine di blocco sociale per me va a destra, è la sua ”culla naturale” e la sinistra non può davvero rappresentare a quest punto l’alternativa.L’Italia è un paese di destra sia sul piano etico che politico-culturale.La sinistra sarebbe un altra volta sconfitta, almeno questo è il mio pensiero.Se sapesse unire le forze con quelle del secondo partito dei 5 Stelle che tutti danno in crescita, ritengo che la partita sarebbe ancora da giuocare.Ciò che hanno proposto i 5 stelle sul reddito di cittadinanza io credo che darebbe un impulso grandissimo e superiore di ogni altra riforma alla ripartenza dell’Italia.
Se si ritiene da parte del PD che ciò che paghi sia l’alleanza col partito di Alfano e formare alla fine uno schieramento che comprenda PD,PSI,NCD, cattolici e Forza Italia, dall’altra parte avremo solo i 5 stelle ed altri partiti di sinistra ideologica,ma credo che il tempo possare lavorare per loro.le metamorfosi partitiche sono sempre più chiare alla gente che non ne può più, e solo quelli in malafede possono pensare che restringendo le libertà sotto l’onda sia del terrorismo che della crisi,l’italia ritorni a posto.Codesta è una maggioranza silenziosa che nei momenti di grande rischio interviene e sposta l’asse a destra.I 5 stelle credo che possano rappresentare un baluardo anche a tale situazione che si andasse a prefigurare.Gli altri, tutti gli altri credo che siano i produttori consapevoli ed inconsapevoli di tale situazione.