CHIUSI, SILVA POMPILI SPIEGA IL “BUCO” NEL BILANCIO DELLA FONDAZIONE ORIZZONTI

CHIUSI – Con una intervista a Tele Idea, la presidente della Fondazione Orizzonti spiega la situazione dell’ente, dopo l’uscita della notizia del buco di 123.000 euro nel bilancio del 2014. “E’ vero, il bilancio 2014 registra un deficit di 123.000 euro. Ed è vero che la situazione che abbiamo ereditato dalla passata gestione era difficile e resta difficile. Ma parlare di ‘profondo rosso’ mi sembra esagerato” dice Silva Pompili, che aggiunge: “Quando si lavora con una Fondazione, nel campo della cultura non è scontato che i bilanci si chiudano in attivo… Gli eventi culturali difficilmente si ripagano da soli, per questo le Fondazioni vivono se possono contare sul un impegno del pubblico oltre quello dei provati coinvolti. Devo dire che nel 2014 alcuni eventi sono stati fortemente penalizzati dal maltempo, per cui hanno fatto registrare un risultato economico negativo. Ma devo dire anche che la passata gestione ha avuto coraggio nel proporre iniziative che hanno permesso poi di accedere a partire dal 2015, per 3 anni, a finanziamenti ministeriali, proprio per la qualità e la particolarità degli eventi stessi, mi riferisco in particolare al Festival Orizzonti finanziato dal Ministero come uno dei 20 festival multidisciplinari migliori d’Italia…”.
Quanto alle modalità di rientro dal deficit del 2014, la presidente della Fondazione rassicura: “E’ vero che abbiamo avviato una rinegoziazione del debito, chiedendo di poter dilazionare i pagamenti ai nostri fornitori, ma ad oggi possiamo dire di aver già chiuso la partita 2014, senza alcuna decurtazione degli importi”. In sostanza i fornitori dovranno aspettare un po’, secondo il piano concordato, ma non perderanno nemmeno un euro. E questa è una buona notizia, altrimenti al danno (un buco da 123.00 euro) si sarebbe aggiunta anche la beffa per gli operatori chiusini che hanno fornito beni e servizi alla Fondazione…
Questa la posizione della Fondazione. Si aspetta ora un chiarimento da parte del del Comune, che appare quanto mai opportuno, visto che si tratta in buona parte di un bilancio finanziato in gran parte con soldi pubblici, cioè della collettività.
Silva Pompili ha ragione:difficile che gli spettacoli si autofinanzino, ma è proprio per questo che Orizzonti gode di enormi finanziamenti nemmeno immaginabili solo qualche anno fa. Dovrebbero essere quelli a finanziare le perdite. Ma non bastano nemmeno quelli. E poi piove!
Non condivido il tentativo di minimizzare fatto dalla presidente della Fondazione Orizzonti, né dal punto di vista economico né da quello politico.
In tanti anni di gestione delle manifestazioni culturali a Chiusi un evento di questa gravità non era mai accaduto.
Un consuntivo di 434.000 euro su un budget di 274.000 euro se non è profondo rosso è perlomeno profondo rosa shocking, anche perché il rosso da quelle parti non va più di moda. Lo scostamento infatti è di 160.000 euro che produce un deficit di 123.000 euro solo grazie a maggiori entrate tra cui un aumento del contributo comunale di 13.000 euro. Un gestore oculato di risorse pubbliche non può permettersi questi scostamenti.
Nessuno pretende che gli eventi culturali si ripaghino da soli ed è per questo che il Comune contribuisce con 210.000 euro che forse sono anche troppi per coprire un’attività culturale calibrata per le necessità di Chiusi, senza entrare nel merito del valore culturale di quanto realizzato che non mi ritengo all’altezza di giudicare.
Per quanto riguarda il maltempo è stato abbastanza ininfluente sul bilancio in quanto i botteghini del Lars e della Danza hanno dato uno scostamento di soli 5.500 euro.
Dal punto di vista politico il giudizio è fortemente negativo per il modo con cui l’ex sindaco Scaramelli e i suoi amici hanno condotto tutta la questione Fondazione, dalle dimissioni dei primi amministratori, alle nomine in solitario, al mancato coinvolgimento delle opposizioni che si è riflesso in un mancato coinvolgimento di una parte della cittadinanza che invece sarebbe stato indispensabile per la riuscita di un’operazione del genere.
I passati amministratori, di cui Silva Pompili faceva parte in qualità di membro del consiglio di indirizzo, quello che avrebbe dovuto controllare l’applicazione degli indirizzi del consiglio comunale, avranno avuto anche coraggio ma si sono dimostrati inadatti al ruolo che ricoprivano anche se non possono essere considerati i soli capri espiatori perché la responsabilità politica è di tutto il gruppo di maggioranza che ha seguito supinamente la legge dell’uomo solo al comando.
Il profondo rosso non è solo nel bilancio ma nel fallimento degli obiettivi della fondazione, non solo per ciò che riguarda più strettamente gli spettacoli ma per il ruolo che si era voluto dare alle fondazione stessa come traino di tutta la promozione per Chiusi. Con il triennio fallimentare della fondazione si è chiuso anche il triennio fallimentare del’assessorato a ciò preposto. Adesso con pazienza aspettiamo cosa hanno da dire gli amministratori e nel frattempo vediamo se l’addetto stampa, così pronto sempre a magnificare le sorti del nostro paese, si degna di “informarci” in qualche modo sulla vicenda.
Da una lettura più attenta del bilancio 2014 della Fondazione Orizzonti si evince che il contributo del Comune non è stato di 210.000 euro, come indicato nel mio intervento, ma di 161.000 euro.
Chiedo scusa del dato errato derivato da una prima lettura frettolosa del bilancio.
210.000 euro è l’importo complessivo tra il contributo del Comune e quello degli sponsor.
Comunque questa rettifica di valori non modifica il significato complessivo dell’intervento ma rafforza la mia convinzione dell’utilità della Fondazione che, in quanto tale, può recepire contributi privati importanti che possono mitigare la necessità dell’intervento pubblico.