BLITZ NELLA SEDE DELLA GESENU, 8 INDAGATI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI. NEL MIRINO LA DISCARICA DEL TRASIMENO

BLITZ NELLA SEDE DELLA GESENU, 8 INDAGATI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI. NEL MIRINO LA DISCARICA DEL TRASIMENO
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PERUGIA – Blitz del corpo forestale dello Stato a Perugia nel quartier generale della Gesenu, l’azienda pubblico-privaa che gestisce il ciclo di rifiuti. Dodici indagati, otto dei quali con l’accusa pesante di associazione a delinquere e traffico illecito di rifiuti.  Il blitz è stato è scattato su disposizioni della Procura della Repubblica di Perugia, nell’ambito di un’indagine della Dda, Direzione distrettuale antimafia. Otto le perquisizioni effettuate, con 50 uomini impiegati. Nel mirino anche alcune società consorziate. Sono stati acquisiti documenti. Nel mirino degli inquirenti le discariche di Pietramelina e impianto di compostaggio annesso, e la discarica di Borgoglione, utilizzata dai comuni del Trasimeno e gestita da Tsa. Secondo gli inquirenti sarebbero emerse ipotesi di violazione di normativa in materia ambientale e nel trattamento dei rifiuti. Oltre alla sede di Ponte Rio, gli agenti hanno acquisito documenti anche in altre sedi della Gesenu, negli uffici della Tsa (Trasimeno servizi ambientali con sede a Magione), in due laboratori di analisi e di una ditta di trattamento intermedio con sede ad Assisi. I sindaci del Trasimeno, rilevando che mai sono emersi problemi di inquinamento rilevanti nella discarica di Borgogiglione o irregolarità nella condotta della Tsa, chiedono che sia fatta immediata chiarezza sulla vicenda. L’ex consigliere comunale dei 5 Stelle a Città della Pieve, Gioia Clavenzani, però non ci sta a considerare la vicenda “un fulmine a ciel sereno” (come l’hanno definita i sindaci del Lago): “li avevamo avvertiti tante di quelle volte che stava per diluviare! Per fortuna c sono gli atti del Consiglio a dimostrarlo…” dice, ricordando anche come più volte avesse messo in guardia la giunta pievese sulla gestione della Tsa, viste anche le vicende giudiziarie del gennaio scorso che portarono al rinvio a giudizio del Presidente del Cda Roberto Lombrici, uno degli indagati dopo il blitz di ieri..

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