IL BROKER INDAGATO PER TRAFFICO DI DROGA E RICICLAGGIO E QUELLA TARGA DA RIMUOVERE. IL LIONS CLUB DI CHIUSI: “NON ERA DEI NOSTRI!”

CHIUSI – In seguito alla pubblicazione dell’articolo sulla vicenda che vede sotto inchiesta l’ex broker chiancianese Gaio Castagnozzi (traffico di cocaina, riciclaggio e rapporti con la ‘Ndrangheta e con Cosa Nostra), il Lions Club di Chiusi-Chianciano, con la presidente Laura Terziani fa sapere “il Sig. Gaio Castagnozzi non è mai stato iscritto al club da me attualmente presieduto , di conseguenza non ha potuto ricoprire alcuna carica sociale”. Già un altro espponente dei Lions chiusini, Giannetto Marchettini aveva commentato l’articolo scrivendo: “Gaio Castagnozzi è stato socio e presidente del Lions Club Valchiana i Chiari con sede in Montepulciano ed in tale contesto appose un po’ di anni fa la targa. Nulla ha mai avuto a che a fare con il Lions Club di Chianciano e con il Lions Club Chiusi”.
Quindi l’ex broker Castagnozzi non è stato presidente del Lion Club di Chiusi Chianciano, come scritto erroneamnete nell’articolo, ma del Lions Club di Montepulciano. La sua appartenenza al sodalizio, al di là del club, è comunque confermata. Ed è confermata anche da quella targa apposta nel maggio 2008 sulla facciata di un palazzo storico di Chiusi Scalo, a ricordo della figura del proprietario di quel palazzo Furio Fè.
Una targa che risulta espressamente “firmata” dal Lions Club e dallo stesso Castagnozzi quale presidente di un circolo…
Quella targa a nostro avviso andrebbe rimossa, con atto politico da parte del Comune, che l’avrà autorizzata, perché non è “edificante” vendere sulla facciata di un palazzo nel cuore della città una targa “firmata” da un personaggio che non solo è sotto inchiesta per fatti relativi a traffico di droga, riciclaggio e rapporti con le mafie, ma risulta in pratica “reo confesso” per iscritto, avendo firmato un documento, trovato dagli inquirenti a casa di uno degli indagati che attesta le modalità delle operazioni di riciclaggio e i rapporti con il boss della cocaina Tassone. E ci piacerebbe che anche il circolo chiusino del Lions Club dicesse la sua sulla questione, così come ha subito smentito la presidenza di Castagnozzi e magari ne chiedesse la rimozione.
Anche perché, se i vari club dei Lions non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro, allora Castagnozzi, nel 2008, facendo apporre quella targa a Chiusi, compì una vera e propria invasione di campo. O no?
Non so niente di club Lions, né mi interessa, ma ho sempre ritenuto che quella targa dovesse essere tolta (se non c’era bisogno di permesso) per quella terminologia spiccatamente fascista
Sì, anche il tono “fascisteggiante” della targa (con quel riferimento “all’aquila romanamente librantesi” che però fu realizzata prima della presa del potere da parte del Fascismo e dell’esaltazione del mito romano: è del 1920) stona abbastanza con le tradizioni democratiche e antifasciste della città… Ma è un secondo problema. Il primo è rappresentato dal fatto che quella targa è firmata da un personaggio che ha fatto affari con la mafia, con la Ndrangheta e con uno dei più potenti narcotrafficanti d’Europa… Questo, a Chiusi, credo che non si tollerabile. Per questo quella targa va rimossa. E non semplicemente svitandola. Ma facendo seguire la mozione ad atto amministrativo e politico da parte del Comune. Che sbagliò ad autorizzarla (ogni insegna è soggetta ad autorizzazione) e sbaglierebbe di nuovo e più gravemente a lasciarla lì dove si trova…