CHIUSI, AFFIDATO IL PROGETTO PER IL NUOVO PALASPORT. A CHI SERVIRA’?

CHIUSI – “Corro in comune a firmare la delibera per affidare l’incarico per il progetto del nuovo palasport”. L’aveva detto qualche giorno fa,esattamente il 7 maggio, Stefano Scaramelli, appena dopo l’annuncio della Emma Villas sul trasferimento a Siena per il campionato di A2… Detto fatto. Come se niente fosse. Come se Chiusi potesse vivere la sua stagione di gloria ai piani alti del volley nazionale. D’altra parte un sindaco del fare non si perde mica d’animo se la squadra della città decide di emigrare perché non ha un palasport all’altezza. E che vuoi che sia? E quindi ecco che, nonostante la partenza di Emma Villas verso il capoluogo di provincia, Scaramelli rilancia affidando l’incarico di redigere il progetto per un nuovo palasport. Sempre a Pania in luogo dello stadio incompiuto. La delibera, immediatamente eseguibile, in realtà è del 30 aprile. E’ una delibera di giunta, la n. 101. Presenti il sindaco Scaramelli e gli assessori Bettollini e Lanari. Assenti Micheletti e Sonnini.
L’incarico è stato affidato all’Architetto Laura Terziani, dello studio tecnico Rocchini-Terziani. Lo stesso che aveva già lavorato al progetto presentato e poi ritirato da Emma Villas. Il costo della progettazione sarà “inferiore ai 40.000 euro” . Servirà però un atto successivo per approvare la notula e verificare la congruità del costo e le capacità professionali del tecnico, oltre alla relativa copertura economica.
Insomma il Comune sembra intenzionato a procedere sulla realizzazione del nuovo palasport in località Pania. Questa volta in proprio. Senza bandi e senza coinvolgimento di soggetti terzi. La cosa singolare è che dopo le polemiche seguite al passo indietro di Emma Villas, con conseguente trasferimento a Siena della squadra di volley, il sindaco abbia deciso di andare avanti a testa bassa, senza avviare un confronto sulla opportunità o meno di realizzare la nuova struttura (che potrebbe a questo punto non servire a nessuno) e abbia deciso di affidarne la progettazione, senza alcun “piano industriale” circa la gestione e l’utilizzo futuro, senza valutare pro e contro, senza alcun dibattito sulla opportunità o meno di spendere una cifra che sarà comunque superiore al milione di euro. Insomma, una frittata sopra l’altra.
Sembra quasi che Scaramelli voglia a tutti i costi sbandierare il palasport nuovo come “grande opera” messa in cantiere e lasciata a futura memoria del proprio passaggio in Comune. E sembra anche avere una gran fretta di mettere una “toppa” sullo scandalo dello stadio rimasto incompiuto, indipendentemente dalle effettive necessità sportive della città. Necessità oggettivamente mutate con il trasferimento a Siena della squadra Emma Villas.
Come abbiamo già scritto in articoli precedenti, un nuovo palasport che recuperi la tribuna e gli impianti già realizzati per lo stadio, e quindi consenta di non gettare al macero 1 milione e 800 mila euro già spesi, potrebbe non essere uno scandalo, anche senza la Emma Villas e senza la serie A di volley.
Potrebbe essere una struttura in più, per decongestionare il palasport esistente e per garantire spazi per iniziative sportive e non solo sportive, anche di richiamo nazionale, oggi non praticabili a Chiusi.
Scaramelli & C. avrebbero potuto trovare un consenso ampio e una soluzione condivisa se avessero deciso di mettere tutti intorno ad un tavolo per ragionare sul da farsi.
La procedura scelta dalla giunta Comunale invece lascia perplessi. Decisione unilaterale. E a dire il vero nemmeno all’unanimità, visto che due assessori su 4 erano assenti. Una decisione che sembra essere ancora una volta dettata più da esigenze di propaganda che da una effettiva programmazione e valutazione dei bisogni. Non è detto che il palasport veda la luce, ma intanto il Comune spenderà dei soldi per la progettazione, senza sapere a chi servirà la struttura, chi la gestirà, che tipo di eventi sono previsti… Siamo ancora, insomma, all’approssimazione più totale. Con il rischio di avere due palasport e, dopo aver sognato e raggiunto la serie A, neanche più l’ombra del volley maschile che ha una tradizione più che sessantennale…
E’ vero che la politica ormai è quasi esclusivamente propaganda. Che è più fumo che arrosto, più tweet che idee. Ma i tweet spesso lasciano il tempo che trovano e la propaganda, come le bugie, ha le gambe corte. Le campagne elettorali finiscono. E poi sul campo restano solo gli stracci e qualche calcinaccio. Magari pagato a peso d’oro.
m.l.
Ma se c’è uno stuolo di gente che batte le mano e che inneggia al ”nuovo che avanza” con chi ce la vogliamo prendere ? Con coloro che decidono il fare ? Ormai la democrazia è una masturbazione mentale per pochi per cui diventa necessario il superfluo e superfluo il necessario.Ad ogni occasione si puo dire anche il contrario -e cioè quante altre cose ci sarebbero scappate con 1 milione di euro – ma se gli eletti hanno deciso questo e la gente ha delegato a loro ” il fare” mica ce la possiamo prendere con tali politici se l’italia ormai è questa da parecchio tempo ? In pratica si decide tutto questo e la gente approva e li vota ? Ma è veramente così ? Me lo chiedo perchè talvolta verrebbe da pensare che chi pensa così come me sia nell’errore e non abbia capito dova va il mondo. Mi conforta solo che mi annoverino fra i gufi che incominciano ad essere non pochi fra l’altro, roba da archeologia politica, da giurassic park ci dicono, e come non potrebbe confortarmi guardando quello che succede e pensando al silenzio di tutti, specialmente anche di coloro che in politica sono coinvolti direttamente sotto le insegne del nuovo che avanza.Hanno in mano i media e da questi propinano ciò che serve loro : l’assuefazione e la certezzza che la gente ormai accetta tutto senza discutere, a livello nazionale ed anche locale. Questa è l’italia.
Berlusconi era Davide ma questi sono Golia ma dei Golia per una folla che Manzoni avrebbe definito ai suoi tempi ” un volgo disperso che nome non ha”.
In questo caso specifico, par di capire, la decisione è stata presa da un uomo solo al comando che l’ha condivisa solo con due assessori su 4. Non risulta che ne abbiano discusso il gruppo consiliare e il partito maggioranza, tantomeno il consiglio comunale e le opposizioni o la cittadinanza. Si dirà che il consiglio aveva approvato e dato il via libera, sia pure in due tempi, al progetto presentato e poi ritirato da Emma Villas e quindi l’ok c’era. Ma adesso le condizioni e le necessità, rispetto a due mesi fa, sono mutate. Non c’è alcuna urgenza per rispondere ad una esigenza sportiva. Quindi si poteva benissimo riaprire la discussione e valutare con calma la questione. Si è preferito procedere con questo atto sconsiderato, unilaterale, solo – credo – per poter dire “visto? il palazzetto lo facciamo lo stesso”. E’ così che agisce la politica del fare. Bisogna vedere per fare cosa… (magari poi la cosa si ferma al progetto e il palazzetto non si farà. Però in questo momento l’importante era poter dare un annuncio. E’ così che funziona adesso).
E’ di qualche giorno fa la segnalazione di ChiusiBolg che “lo stadio” non ha il collaudo perchè le carenze di realizzazione sono tali da aver aperto un contenzioso con l’impresa appaltatrice. Non c’è bisogno di essere un addetto ai lavori per sapere che nessun altra impresa metterà piede in quel cantiere fino a quando non sarà risolto il “groviglio”. Quindi: ma di cosa parliamo?
Vero, anche Primapagina ha parlato dei collaudi in corso e delle carenze riscontrate… Più che “di cosa parliamo” bisognerebbe dire: su che cosa deliberano? Una delibera c’è ed è un atto ufficiale, non una sparata fatta in un comizio elettorale…
Ha ragione Carlo Sacco. In una situazione normale a notizie (e a decisioni) di questo tipo una popolazione civile avrebbe risposto occupando il comune.
Evidentemente Chiusi ha una pololazione che non è NORMALE ma NORMALIZZATA. Che i sindaci del fare li premia e li manda in Regione.
Siamo al delirio politico, qui c’è un personaggio che in preda ad una sorta di trans da propaganda fa qualsiasi cosa gestendo il comune (quando gli rimane tempo dai giri in camper) come fosse casa sua, tra l’altro con atti senza senso perché ancora non è chiuso il vecchio appalto, bisogna che qualcuno trovi il modo di fargli capire di smetterla, che i suoi interessi di carriera politica personale non coincidono con gli interessi dei cittadini, che si tolga dal presente ma soprattutto dal futuro di questa comunità che ha una profonda necessità di serietà e competenze e non di slogan ridicoli e proclami continui.
Forse giriamo attorno senza capire profondamente quale sia il punto di crisi. Condivido tutto quello che è stato detto dagli interventi di tutti, ma alla fine chiedetevi perchè è così e perchè succeda tutto questo. ”Popolazione normalizzata” è l’esatta definizione che ha dato Marco Lorenzoni ed i vertici della politica sono ancora più normalizzati della popolazione poichè perseguono e credono che conti e si affermi su tutto la linea del loro segretario,daltronde tutti i torti non li hanno perchè i loro elettori normalizzati gli permettono di fare questo.L’opposizione ? L’opposizione non esiste o comunque è talmente insufficiente a fermare l’onda perchè è in quell’onda che si hanno in quelle che possano apparire-dico apparire- le diversità che si espletano anche col sostegno ad una linea comune,che mai ha messo in seria contestazione quello che veniva fatto.Ma- dico io – ma se I giovani stessi- tanto per parlare delle associazioni nel nostro comune- hanno timore reverenziale di fronte all’uso delle iniziative, riconoscono le mancanze e ciò che non funziona ma si rifiutano di rifiutare, per paura di essere isolati da un contesto in cui la politica serve anche a questo. E da notare che si parla del fior fiore, dei giovani più in gamba e più svegli.Normalizzati anche loro nella loro reticente presa di coscenza ad avere iniziative che possano sbloccare le incrostazioni decennali.Hanno paura di sottostare ai ricatti, alle esclusioni che si verificano, sono per il quieto vivere anche loro, accodati e con la testa chinata verso i piedi.Ma parecchi di questi mi domando la conoscono la storia di ciò che è successo negli anni 60 e 70 quando questa classe politica stava ancora prendendo il latte dal seno della loro mamma ? Altri giovani si ribellavano alle ingiustizie, alla ghettizzazione, all’uso della politica che li conduceva tutti, nessuno escluso, nel recinto delle pecore col pastore ( di fatto ed emblematico) a dettargli il cammino. Il loro massimo di oggi consiste nell’approvare col ditino alzato all’americana l’ok su facebook ma si guardano bene da scrivere i loro pensieri . Ed il mondo dovrebbe cambiare con questi ? Quando talvolta ho detto che questi sono i nuovi schiavi intelligenti e colti , ma schiavi, forse tutto il torto non ce l’ho. E se non si ribellano i giovani a cui spetta di vivere il loro futuro chi si deve ribellare chi è ai tre quarti del cammino della propria vita ? Cari miei se questi non imparano che i cani del padrone si possono anche sciogliere saranno sempre svegli alle 6 del mattino senz’altro, ma per portare il cane del padrone a fare pipì.Mangeranno un piatto di minestra assicurata loro tutti i giorni mentre i rimestatori della politica la piegano al loro uso e consumo.Animali quelli che dicono di essere sociali e con occhi attentissimi ai bisogni dei poveri ma che nessuno tocchi le loro carriere. Ed il peggio non è nemmeno questo perchè è sempre avvenuto ciò di cui si parla il peggio è che in codesta strada trovano
alleati coloro che prima si dichiaravano essere di sinistra e che oggi con disinvoltura fanno da stampella ai rimestatori per poche misere prebende.Questa signori è l’Italia. Nel 1848 Marx disse di fronte all’incancrenimento della politica ed alla guerra : ” Solo una Rivoluzione, in ultima istanza, è capace di spezzare questo sistema”. Provate a dargli torto. Anche perchè quasi sempre sono le prime vittime e le più dirette a battergli le mano a tale sistema.Ecco perchè da tutto questo personalmente non vedo l’uscita, se non nell’enunciazione di Marx che ho citato prima.magari non fatta con la piazza e con l’olio di ricino o con le corazzate Potiomkin ma con un atteggiamento diverso, maturo e cosciente che il domani tuo lo decidi oggi, e non è uno slogan renziano.Devono imparare che non c’è uscita: la politica o la fai o la subisci.
La stragrande maggioranza degli over 50 è scoglionata, delusa, stanca, talvolta nostalgica e non può essere più artefice primo del cambiamento.
I giovani, anche quelli più svegli (la gran parte, non tutti ovviamente) sono stati educati al conformismo.
Oggi, pur tra limiti e ingenuità, i soli che stanno contrastando questa deriva immorale sono i 5Stelle.
X Fiorani. Credo proprio di sì. Con tutte le incongruenze e le insufficienze possibili, improvvisazioni incluse, anche a me sembra che sono l’unico partito che vuole rimettere in discussione parecchie cose di quello che va male in Italia ed è per questo che si becca tutta
l’irruenza possibile ed immaginabile da parte dei media ufficiali dei partiti dell’establisment politico italiano, nessuno escluso.In fondo a scombianre un po’ lecarte ed a far paura sono proprio loro, non una sinistra che non esiste e che spesso ha contribuito a far da stampella alla nuova democrazia cristiana di Renzi fino a subirne la sostituzione da scalata esterna al partito.
Forse in parlamento e a livello nazionale sì, l’unica forza che si oppone alla “deriva immorale” e al decadimento della politica a puro tifo da stadio sono i 5 Stelle. Almeno come elemento di rottura, di presa di distanza, se non ancora come alternativa possibile. A livello locale però dai 5 Stelle si è visto e sentito poco. Su una vicenda come questa del palasport (non serve divagare sui massimi sistemi o sulla assuefazione dei giovani ma solo valutare se l’iniziativa del sindaco di affidare l’incarico per la progettazione sia giusta, opportuna, supportata da necessità e alla fine se sia anche corretta da un punto di vista amministrativo); su quella del potenziale rischio amianto al Centro Carni, cosa che sarebbe più grave della contaminazione da nichel; sulla Fornace, sul Centro merci fantasma, sul depuratore che funziona a basso regime, sulla frana di Querce al Pino ecc. possibile che i 5 Stelle non abbiano niente da dire? Io ho visto circolare per ora solo un volantino sul degrado delle panchine e dei giardini… Cosa che è giusto far notare, ma… ho l’ìmpressione che se l’assalto al palazzo, in vista delle prossime elezioni comunali, parte con queste premesse, Bettollini ha già vinto.
X Marco. Ok, probabilmente hai ragione riguardo alla politica locale dei 5 stelle che stenta molto a partire mi sembra ed a interessarsi dei fatti di cui parli, ben più importanti delle panchine….C’è un però secondo me ed è quello che oggi tutto è ”politicizzato”-questo non dimentichiamolo- ancfhe il localismo e quindi anche in esso si scontano i fatti più generali della politica.Il successo che c’è stato inizialmente da parte dei 5 stelle è stato soprattutto per la denuncia decisa e corretta sui fatti della politica generale e questo ha tirato la gente per i capelli, almeno quella più attenta,a scegliere di dare consenso a loro. Se poi tutta quella valanga di voti ricevuti sia stata usata male od insufficiente quella è cosa degna di critica sia negativa che positiva. Per me fondamentalmente rimane una posizione positiva perchè se fossero stati attratti dal PD si sarebbero annullati in esso senza alcuna distinzione perdendo le loro prerogative che li hanno differenziati e che premevano alla gente che li avevano votati.sarebbe stato un errore strategico di sicuro.Non dimentichiamolo questo,anche se le mire ammaliatrici del PD che avrebbero tentato di accalappiarli nella loro orbita sono andate anche oltre producendo la considerazione nella gente che si fossero sottratti alle responsabilità.Secondo me hanno fatto bene a distinguersi profondamente ed a far emergere la loro contrarietà a tutto il sistema che al PD gravita intorno e dentro,anche se la sinistra vera permane
una pia illusione che possa unirsi e contare qualcosa.In definitiva ritengo che la critica delle politiche localistiche è arrivata ad un punto che secondo me nulla può produrre.perchè se dovesserlo farla i votanti del PD si pensa che rivoterebbero PD un altra volta? E’ che non la fanno perchè ormai a nulla serve ed i partiti sono capitanati e diretti dalle oligarchie centrali che tutto hanno sotto controllo e che tutto dispongono.Quindi in tale andazzo anche i 5 stelle pur essendo un partito di opposizione forte e di critica, il localismo lo affrontano con molta più superficialità,almeno nelle tematiche che tu Marco hai detto, perchè forse sanno che il loro successo-semprechè ci sia- dipende dalla gente che ormai si è stancata di questi partiti che hanno fatto sì che opposizione e governo siano una cosa sola. E’ questo lo scandalo veicolato del way of thinking renziano.Fine delle ideologie, velocità, sviluppo, intervento decisionismo per un cambiamento che pochi in quel partito del 41% hanno capito a cosa porti, purtuttavia lo votano, e se i voti non bastassero ecco il soccorso di Forza Italia e del NCD che governa oggi con loro.E la chiamano sinistra.
Ok, in linea generale posso anche essere d’accordo. Ma tutto questo Carlo, che c’entra con il palasport e con la decisione della giunta di affidarne la progettazione? Si può ragionare sul tema? Si può pensare una città che, senza divagare o dividersi su Renzi e il Pd, sappia confrontarsi su un problema specifico? E, come per il palasport, lo faccia anche sul centro merci, sul depuratore, sulla Fornace, sulla frana di Querce al Pino, o magari sul festival Orizzonti e sulla politica culturale, sulla stazione, sul Patto Territoriale ecc. I discorsi generali si possono fare, per carità, ma è difficile cambiare da Chiusi la politica di Renzi, più facile forse orientare o quantomeno discutere sperando di poterla orientare,quella di Scaramelli e Bettollini. No? Vedo però che si insiste nel volare molto alto…
Volare in alto ? Non mi sembra di essere io che non voglia capire il perchè e le ragioni profonde delle nostre istituzioni come si rapportino con tali problematiche. Se si rapportano in tal modo io credo che non si possa passare una mano di bianco e non capirne il perchè od almeno non tentare di spiegarselo. Volare basso lo sò bene come dici te che vuol dire essere aderente ai problemi e che significa confrontarsi con la realtà che avvolge le istituzioni che sono quelle che determinano il da farsi e le modalità di tale da farsi.Il confronto certamente va fatto diversamente si corre il rischio di chiudersi ognuno nel proprio castello d’avorio e da lì sparare sentenze anche talvolta fuori del tempo e del mondo.Ciò- nondimeno-guarda la realtà però cosa ti dice ? Ti dice quello che hai detto tu poc’anzi nella misura di ciò che non va. Siamo di fronte alla stessa tipologia di lotta che avviene nella scuola tanto per citare l’ultimo esempio: Governo pronto a confrontarsi ma se deve rinunciare alle sue impostazioni che hanno fatto insorgere gli insegnanti e gli alunni e tutto il mondo della scuola il Governo ti dice che di cambiare impostazione non se ne parla nemmeno.In pratica di fronte ad un film-perchè di film si tratta- che è stato costruito sul nulla ed anche diciamolo un po’ se mi è permesso sull’ arroganza, tale da permettersi di snobbare le prerogative fondamentali della protesta, come nel localismo le cose fondamentali del percorso del ” gabibbo”, anzi dire ”lo costruisco io lo stadio i soldi ci sono” e simili amenità e tu dici che con questi si debba collaborare e condividere comunque parte di quello che fanno e che immaginano ? Ed in virtù di cosa ? Chi vuole levare le castagne dal fuoco si accomodi perchè se ancora non è tutto chiaro il percorso di quel partito e di chi lo dirige è quello dove hanno pesato le masturbazioni del prendere o lasciare -a questo punto di anni-
fatte da Civati, Bersani, Speranza, Fassina ed altri che contestano contestano ma poi rimangono lì dentro perchè dicono che è casa loro e nello stesso tempo hanno sempre servito da stampella a coloro ai quali dicono di opporsi, che poi è la maggioranza del Governo loro. Anni fa la gente sarebbe scappata via, oggi questo non succede.Personalmente non ho nulla da che condividere e non anteponiamo il presupposto ” per il bene di Chiusi”-l’ho sentita tante volte tale solfa- il bene di Chiusi è una pia illusione nella mente degli abitanti o di qualcuno che crede che il Volley o gli spettacoli di Orizzonti cambino la vita. ma se lo vogliono credere è bene lasciarglielo credere.A questo punto credo che non valga neppure il giudizio della gente nel suo complesso perchè la stragrande maggioranza è muta, nicchia o difende tale stato di cose.Se la gente vuole fare il festival Rock lo faccia come i discorsi sulla rivitalizzazione delle persone e delle attività commerciali veicolata con il Volley. Sarò padrone di pensarla diversamente anche se sarò senz’altro valutato da coloro uno minimo minimo fuori dal tempo benchè vada ? Quelli sono tutti colotro che dicono . ” tanto il mondo ormai và così” e che danno l’ok mi piace su Facebook col ditino alzato, i like ? Questa gente è tutta destinata a portare acqua a quel mulino lì, ma non lo dico perchè voglio essere un bastian contrario a tutti i costi, è che spesso dalle rape politiche che guidano non esce il miele. Il miele esce col lavoro certosino e competente delle api negli alveari.Parecchia gente negli alveari ci va perchè la tendenza è questa ormai e personalmente senza un discorso complessivo.- per risponderti – si rischia di volare bassi ed alla fine di uniformarsi a quello che vogliono loro. Ricordati cosa hanno alle spalle, si chiama tempo, e guarda cosa hanno prodotto nel tempo.Hai l’Italia sotto gli occhi per accorgertene. Sono sempre loro .Ed alla fine se Chiusi non riparte vuol dire che parecchi di coloro che la volevano far ripartire con quelle ruote volando bassi ed aderenti all’esistente-come auspichi tu – avranno materia di che ragionare. Perchè alla fin fine c’è anche caso che la colpa sia dei gufi secondo loro.Prima bene o male mangiavano colazione , pranzo e cena, oggi solo una minuta cena e domani può darsi nemmeno quella.Ma non perchè ci sono i gufi come dicono loro e Renzi,ma perchè le loro iniziative sono basate su pessime idee, pessime prassi, ed alla fine il conto arriva, proprio per coloro che battono le mano, anzi è già arrivato, ma il cameriere di Firenze dice a forza di battute che l’Italia riparte.Con questi caro Marco nemmeno il caffè.E Chiusi in questa fase assomiglia sempre più all’Italia, anche se a Chiusi viviamo tutti e si tratta della nostra qualità di vita, cosa questa che potrebbe dire tutto o poco, perchè nel piccolo ci stà il grande e viceversa.
Sarà… ma a forza di dire “con questi nemmeno il caffè”, i bar sono tutti vuoti. E il caffè tocca andare e prenderlo a Po’ Bandino… Dove non è detto che sia migliore.
Caro Marco il caffè si prende bene anche a casa con pochi amici fidati… E non è detto che sia peggiore.
E anche il caffè dei paesi vicini non è niente male 🙂
Infatti i chiusini li trovi spesso altrove. Sarà una questione di caffè?
Finché le contestazioni rimarranno tra pochi amici a livello di internet questo potere continuerà ad avere vita molto facile e niente cambierà. E’ molto comodo fare gli oppositori stando in casa o in ufficio davanti al computer ma i cambiamenti non si sono mai ottenuti e mai si otterranno seguendo la via più facile bensì lottando, anche fisicamente se necessario, per ciò in cui si crede. Internet può creare un minimo di condivisione o di indignazione ma i risultati si ottengono solo “scendendo in piazza” o andando “di porta in porta” a cercare di parlare con le persone per cercare di aprire loro gli occhi ormai appannati dalla continua propaganda mediatica che li bombarda quotidianamente. Quante sono oggi le persone disposte a dedicarsi ad un simile impegno? Molto poche, insufficienti, perché nonostante tutto ogni internauta ha la sua nicchia di benessere da difendere o in cui rifugiarsi oppure un paese vicino in cui andare a prendere il caffé. Chi non ha queste nicchie si arrangi, affari suoi!
Non è il caffè Marco, ma se per caffè s’intende ” ciò che passa il convento” allora la spiegazione sarebbe più consona a definire la realtà.Diciamo la verità anche gli altri Comuni attigui sia in Umbria che in Toscana non eccellono o non brillano di buona luce,tranne Montepuilciano o Città della Pieve e forse anche Castiglione del Lago.Non sono nemmeno i contenuti presenti sul territorio(Affreschi del Perugino o Tombe Etrusche) che fanno la differenza talvolta, ma le teste che dirigono ” il pastificio”.Il contenuto di quanto stia sotto il cuoio capelluto è un contenuto che risente delle impostazioni delle amministrazioni passate ma soprattutto delle teste e dei limiti culturali all’assumere nell’osservazione quanto passi nel mondo intorno,ed allora forse si vedrà che se luoghi come Città della Pieve che fino a 30 anni fa era un borgo con 20 omini avvinazzati di tutte le età che d’estate ed inverno facevano il giro delle bettole ed oggi comunque è rivitalizzata al punto di avere un afflusso di persone da ogni parte di giorno e sera.Chiediamoci perchè Chiusi non sia alla stessa altezza pur contenendo molte possibili gioieli e priorità che non ha Città della Pieve.Una differenza ci sarà pure o tutto è dovuto al caso od a fiction cinematografiche anche se queste hanno avuto la loro importanza per Città della Pieve ? A Città della Pieve durante i 365 giorni dell’anno esiste un avvicendarsi d’iniziative culturali e pseudoculturali in cui la popolazione è chiamata ad interessarsi e la popolazione risponde, non è stata allevata negli ultimi decenni all’apatia che mostra Chiusi, ed i risultati si vedono.Le manifestazioni di Orizzonti, pur sempre interessando un pubblico relativo come numero, sono una eccezione nel panorama chiusino e quell’eccezione rappresenta la regola che la ”normalità” è quella che ho detto, mentre la ”normalità” per Città della Pieve o Montepulciano è ben altro.Tutto questo dipende dalla politica e dalle teste che la interpretano e la applicano intelligentemente o meno.Ed il risultato è quanto vediamo intorno a noi.Le spiegazioni di questo ci sono, basta volerle vedere.Una di quelle,ma non la sola, è quella del famoso-per parafrasare Siena- ” groviglio armonioso”,limite onnipresente da anni e che condiziona anche la direzione dell’economia.E’ una cosa questa che ” non si schioda” perchè viviamo in una società dove il mero interesse ha il sopravvento, e dove c’è tale sopravvento la cultura è un opzional, anche se si fa finta di sostenerla: frittura !E spesso la finzione è quella che tutto alla fin fine ritorna alla casa della ” Grande Madre ” sotto l’applauso dei cittadini che spesso si spellano anche le mani a forza di batterle.E’ la politica quindi che vitalizza o non vitalizza le teste, che permette di uscire dal ghetto o di rimanervi invischiati,che mostra alle persone ciò che si possa fare o ciò che non è possibile fare riconducendo il gregge nell’ovile e fargli vedere solo certe cose fatte a ingrassamento di pochi,non valorizzando quindi le qualità di un territorio e delle persone.Si dice sempre che in Italia potremmo campare di cultura con le cose che abbiamo ma questo dipende anche dalla possibilità data dall’uso e dall’impiego delle risorse per valorizzare la cultura e la conoscenza.La politica fin’ora ha fatto proprio poco per tutto questo, chiacchiere delle quali e con le quali hanno approfittato genie politiche per rimanere alla direzione del paese con l’aiuto dei media, contrabbandando fabbriche di menzogna, sul piano locale, nazionale ed internazionale.E’ l’appello di coloro che arrivano costantemente nelle nostre case ogni sera e che segnano il nostro modo di pensare facendoci sentire liberi, ma in realtà non siamo mai stati schiavi come adesso.
Caro Giorgio, ma se la gente li vota quelli che dirigono il ballo e li ingrassa, e se da quei voti promana una cultura che è l’esatto contrario di ciò che dovrebbe essere e se quelli che si dicevano in un modo(sinistra) sono stati scalati dall’esterno da i loro nemici storici che hanno occupato la casa convincendo gli inquilini che era giusto il sistema delle banche e della loro sovranità locale,regionale,e nazionale,e questo ha conquistato anche le opposizioni, allora con chi te la vuoi prendere ? Con i dirigenti della sinistra senz’altro e logicamente ed anch’io la penso in tal modo,ma mi dici quando mai si è visto che una opposizione si sia ribellata a tale sistema ? Lo fanno i sindacati con sempre meno credibilità.Anche il sindacato della CGIL che vive la FIOM come una spina nel fianco e che se potesse se ne libererebbe.Il problema sono gli italiani che sono così, fabbricati si sà da chi(io almeno presentuosamente credo un po’ di saperlo), con cuore a sinistra e con portafoglio a destra.Personalmente
fino agli anni ’80 la politica attiva l’ho fatta a Napoli ed a Firenze per 35 anni.Oggi -se ti riferivi a me nel tuo commento – la mia impostazione ed il mio modo di commentare e di esternare ciò che penso,forse sarà giudicata vecchio ed ideologico, ma guardati intorno e vedi di che natura sono fatti coloro che non sono ”ideologici” e che hai intorno tutti i giorni anche te in politica e quali siano i segni del loro passaggio che lasciano nella politica e nella società.E’ a quelli che occorre fare la guerra secondo me perchè sono proprio loro che permettono l’affermarsi di questo stato di cose.ma quando non c’è un partito organico che sostiene questo, un partito din massa, la massa diventa preda ad uso di quello di quanto di peggiore passa nella società.E’ a quelli che occorre fare la guerra in ogni momento da quando parlano di democrazia a quando prendono per i fondelli i pensionati, passando per la politica internazionale prona agli interessi contrari a quelli degli italiani.E’ tutto collegato, nel grande ci stà il piccolo e viceversa.