UN ANNO DI GOVERNO RENZI. E’ PROPRIO VERO CHE E’ STATO PESSIMO?

Ad un anno dal pessimo insediamento del Governo Renzi, vorremmo tentare un bilancio equilibrato di questi dodici mesi. Lontano dalle sperticate lodi dei cantori del renzismo, ma anche dai fustigatori ad oltranza che vedono imminente la fine della democrazia parlamentare e l’approssimarsi di un mercato del lavoro iperliberista.
Ci soffermeremo sui provvedimenti che più hanno suscitato discussioni accese e furibondi attacchi, senza pretendere di fornire un quadro esaustivo.
Dopo aver estromesso in maniera umanamente indegna il compagno e amico di partito Enrico Letta, uno dei primi provvedimenti presi è stato quello di corrispondere 80 euro nelle buste paga dei lavoratori dipendenti con redditi inferiori a 26.000,00 euro lordi. Il provvedimento fu ritenuto: elettorale, sporadico, ridicolo e assolutamente ininfluente ai fini della ripresa della economia. Si può discutere sulla sua efficacia economica, da alcuni comunque ritenuta valida, ma bisogna riconoscere che è stato reso stabile ed è comunque un primo, anche se modesto, tentativo di redistribuzione dei redditi. E’ stata abbattuta l’IRAP per le imprese per 6 miliardi e mezzo. Considerata un regalo alle imprese da sinistra e poca cosa dagli industriali. Ha comunque ridotto una imposta che punisce l’impresa che ha più dipendenti.
Se questo possiamo considerarlo un antipasto, il piatto forte è arrivato con le Riforme Costituzionali e la Legge Elettorale. Se ne parla da alcuni decenni e l’ultima volta che si tentò con la Bicamerale presieduta da D’Alema, Berlusconi sparigliò le carte e da allora non c’è più stato un tentativo serio. E da lì è cominciato anche il lungo declino di D’Alema. La necessità di riformare un sistema bloccato però è rimasta. A questo si è aggiunta una forte, e spesso sacrosanta, carica di ostilità verso la casta e verso i costi della politica. La proposta votata dal Senato prevede la riduzione dei Senatori da 315 a 100, tra l’altro non eletti in quanto membri dei Consigli Regionali, con conseguente risparmio di denaro pubblico. Viene previsto che la fiducia al Governo e la Legge di Bilancio vengano votate solo dalla Camera dei Deputati, come in quasi tutte le altre democrazie europee. La Legge elettorale attuale è stata giudicata incostituzionale dalla Consulta e tutti i gruppi parlamentari chiedono che si cambi. La proposta governativa in approvazione definitiva alla Camera, frutto del Patto del Nazareno, prevede un premio di maggioranza al partito che riscuote il 40% dei consensi oppure il ballottaggio tra le due liste che hanno preso più voti. Cento deputati vengono decisi dalle segreterie dei partiti, gli altri 530 saranno eletti con le preferenze. Pensiamo che sarebbe stata preferibile la elezione in piccoli collegi uninominali, mentre ci permettiamo di ricordare che sulle preferenze, soprattutto al sud, ci sono o ci sono state forti riserve anche a sinistra.
Infine veniamo al Jobs Act: già partito male con un anglicismo evitabile. E poi fortemente avversato dal mondo del lavoro e veramente divisivo anche all’interno del Partito Democratico. Pur dovendo ricordare che riguarda soltanto coloro che saranno assunti da ora in poi, e che quindi non lede i diritti dei già assunti, è vero che la sostanziale eliminazione delle tutele dell’articolo 18 con la conseguente monetizzazione dei licenziamenti, senza poter ricorrere al reintegro nel luogo di lavoro, è un colpo forte ai diritti ed alla cultura dei diritti propria del mondo del lavoro.
E’ anche vero però che il mondo del lavoro è cambiato moltissimo e le rappresentanze del mondo del lavoro molto meno: la maggior parte dei lavoratori non è iscritta a nessun sindacato, c’è una fetta di lavoratori precari di dimensioni enormi che non ha nessuna tutela e non ha rappresentanza. Per onestà intellettuale bisogna anche ricordare che nel Jobs Act ci sono forti incentivi contributivi per fare in modo che le imprese trovino adesso conveniente assumere a tempo indeterminato anziché a tempo determinato. La logica che presiede la legge è quella di compensare maggiori tutele in entrata con maggiore flessibilità in uscita. Con lo Stato che accompagna il lavoratore che perde il posto di lavoro cercando di procurargli nuove possibilità. In altri Paesi europei è una realtà che funziona. Legittimo ritenere che in Italia sembri fantascienza. Se questa legge produrrà effettivamente un aumento della base produttiva, aiutata anche da una ripartenza della economia che sembra possibile, sarà molto difficile abrogarla con un referendum che alcuni esponenti sindacali sembrano ipotizzare, senza ricordare, forse, la sconfitta sulla scala mobile. Ed è proprio sul terreno della economia che Renzi si gioca tanto, se non tutto. Non a caso è su questo terreno che ha speso molte energie ed ha risolto, o ha contribuito a risolvere, molti casi difficili. A Piombino le Acciaierie hanno trovato un nuovo proprietario, la ex FIAT di Termini Imerese ha un proprietario, alla AST di Terni sembrano aver trovato un accordo, per l’ILVA di Taranto si è ricorsi addiruttura ad una forma di pubblicizzazione, la FIAT a Melfi ha ricominciato ad assumere. Tutta fortuna? Il proverbio vuole che il destino aiuti gli audaci. E se una cosa sicura su Renzi si può dire è che audace lo è: a volte anche troppo, con il rischio di sconfinare nella eccessiva sicurezza di sé, se non in atteggiamenti autoritari. Ma la debole democrazia italiana ha retto anche alle spallate di Berlusconi. Credo, anche per questo, che Renzi non debba far paura.
Raffaello Battilana
Si.
Per farla breve-dal momento che è ampiamente riconosciuto che a me non riesca tanto bene – dirò subito che il titolo del post è criticabile a seconda da quale punto di vista lo si guardi e relativamente a questo, quello delle classi subalterne che subiscono il Job Act come accordo fra centro destra e sedicente sinistra conferma secondo me la risposta data da Fiorani.Dal punto di vista della Confindustria per il titolo del post direi che ci sia ancora maggior spazio per intesserne le lodi che del resto sono già arrivate chiaramente e che arriveranno.Difatti così è stato, e così continua ad essere.Tutto il resto sono elocubrazioni che in un periodo di normalità politica e sociale potrebbero essere anche considerate e criticate , ma nello stato in cui versa l’Italia- che è quello che viene ancora creduto che tale sistema abbia le regole dentro perchè ne beneficino tutti- si rivela solo uno strumento in mano a chi vuol continuare gattopardescamente a non cambiare nulla.Questa è la maggioranza che governa l’Italia, l’uso dei poveri fatto attraverso i media per continuare a sfamarli con le briciole, e finchè a quest basteranno le briciole c’è caso anche che quest’ultime in futuro siano anche più piccole di quelle che sono oggi, altro che la luce alla fine del tunnel !!
Il giudizio di Luciano (Fiorani) è secco e non puo’ che essere rispettato. Carlo (Sacco) parla alla fine di briciole, che rimandano al pane, al nutrimento. Ecco personalmente credo che queste misure debbano essere valutate nel tempo (almeno un anno) per poterne verificare i risultati. Se avranno favorito la crescita (più prodotto interno nazionale, più occupati, maggiore quota del reddito nazionale derivante dal lavoro), allora avranno prodotto effetti positivi. Perché in attesa di un modello economico sociale alternativo (che comunque non sembra alle viste), si mangia tutti i giorni. E non ce lo dicono solo l’Istat o la Caritas che sempre più italiani sono scivolati sotto la soglia della povertà. E per ridurre la povertà ci sono, a mio modesto avviso, solo due modi: aumentare l’assistenza o creare lavoro. Io penso sia meglio creare occupazione.
Concordo Lele sul fatto che sia meglio creare lavoro. Ma mi sembra strano che per farlo si cominci dal rendere più facili i licenziamenti…
Lele,dal momento che concludi” che sia meglio creare occupazione” tale idea è sicuramente inobbiettabile.Ma mi dici allora perchè non lo si è fatta prima,durante i governi che si sono successi ed alternati fra il PD e Berlusconi? La risposta a questo stà nelle prerogative e più che altro nella natura del sistema che a fasi alterne fa oscillare il sinusoide dello sviluppo(anzi da anni per la verità della depressione) dalle stelle alle stalle.Non mi sembra che ci voglia una intelligenza superiore nel vedere o non voler vedere i limiti di tutto questo ed i principi economici che l’hanno gestito tale sistema. Tu dirai: ” si, ma un altro non l’hanno inventato, c’è questo”.Allora io ti rispondo perchè non cambiarlo visto che si parla del”nuovo che avanza”?.Se si voglia cambiare aria in una casa basta aprire le finestre e tenerle aperte,o no?Allora perchè il Governo Renzi ha cominciato col Job Act a dare la facoltà alle proprietà di licenziare, di ridurre i diritti, ma non solo, anche di far passare una serie di provvedimenti tanto grati a Confindustria? Lele, l’ottica del padrone amico dell’operaio è un ottica deformata,tipica delle scuole post keneysiane degli ultimi periodi fino ad arrivare a quelli odierni dei loro lacchè, del giornalismo e dei politici opportunisti che fiutano l’aria e si uniformano subito, e che sia deformata non è che ci voglia tanto a volerla vedere se si possiede l’onestà intellettuale che tenga conto anche dei dati oggettivi, poichè tranne pochi casi da contarsi sulle dita di una mano-che coumunque servono a confermarne la regola-l’operaio è un mezzo da essere impiegato se ci sono speranze di accumulare e fare profitto( e per questo è merce) altrimenti non viene nemmeno preso in considerazione.Cos’è quella di Renzi una rivoluzione copernicana sui diritti e doveri delle persone ? Spiegamelo, ma non mi portare ad esempio casi personali di imprenditori coscienti e responsabili della sorte dei loro dipendenti( ci sono anche quelli eccome !!!) ma la gran massa che agisce col metro del sistema è quella che se ho profitto produco,se non lo ho non produco, anzi chiudo o non mi metto nemmeno a produrre, e quanto al re-investimento,io imprenditore investo solo se ho la sicurezza che il mio investimento sia ripagato dal lavoro, altrimenti non investo.Come vedi, questa critica non è vecchiume come si vorrebbe far passare ma è questo e principalmente questo il motore di una economia che alla fine risulta asfittica perchè nel tempo soggetta agli alti e bassi che dipendono da molti fattori, non solo di casa nostra.Il Governo Renzi nel suo complesso,secondo il mio parere- si è servito abilmente dei media e spalleggiato da una quantità enorme di fonti,si è servito in maniera produttiva per immettere nelle teste degli italiani che alla fine l’italia cambia verso.Gli italiani ci credono ed il popolo che memoria non ha (perchè memoria non ha questo occorre pur dirlo !)- per arrivare alla conclusione del mio discorso- a cominciare dalla sua elezione mi dici quale sia il principio si sia data la possibilità a tutti di eleggerlo ? A tutti bada bene, dico a tutti. A quelli che si sono messi in fila e che non hanno mai votato a sinistra.E’ una prerogativa dell’Italia così come è costituito l’Italiano -da quello di ceto basso a quello di ceto medio per arrivare a quello di ceto sociale alto- odorare e sentire il profumo che viene promanato da una persona e da un enturage politico alla ribalta.A Firenze conosco persone di destra che si sono messe in fila per votarlo.Secondo te questo non significa nulla o deve passare nel dimenticatoio’ E’ successo questo in tutta Italia perchè non c’è più una sinistra degna di tale nome, perchè in quel partito si è infiltrato il trasversalismo democristiano che conosciamo bene come sia e di che natura sia lo si sà,fino a produrre un partito con una maggioranza che secondo me sta facendo più danni di quella maggioranza che adesso è diventata minoranza e che ancora serve da stampella allo stesso Renzi, dividendone politicamente le responsdabilità.Secondo la mia ottica che senz’altro non è la tua di moderato,ha fatto più danni lui all’Italia che uno come Berlusconi, ma anche quelli del suo partito che l’hanno preceduto non scherzano, ed ancora sono lì.Io da quello che sono-cioè niente- se fossi stato un Civati, da quel dì che me ne sarei andato.Concludo dicendo questo: non sò se prossimamente ci saranno elezioni,ma se ci fossero stai tranquillo che quello che è successo in Grecia in Italia non succede, per i motivi che non c’è una sinistra all’altezza della situazione e che quella che sbraita quando gli si propone di unirsi si divide facendo il giuoco dell’avversario. Ma stavolta l’avversario non è il Cavaliere che anche se ha mille vite mi appare in agonia, ma l’avversario è quel popolo che milita nelle file del PD proprio per la natura trasversalista di tale partito.mentre la pentola dei poveri contiene sempre meno lesso si continua a discutere fittiziamente su un riformismo che porta acqua a chi già nella pentola ce l’ha parecchia. In pratica come dice un detto antico ” fa lo stesso, o Francia o Spagna purchè se magna….”. Questa è l’Italia e la sua cultura.Non c’è niente da difendere dentro tale merce !
Neanche a me Marco piace la possibilità di licenziare senza giusta causa, e da ex dipendente mi piace ancora meno. Però una logica può averla: passare dalla tutela del posto di lavoro alla tutela del lavoratore, che dovrebbe essere aiutato a ritrovare un lavoro, anche se diverso da quello precedente. L’intervento di Carlo ribadisce la sua solida concezione marxista dei rapporti di lavoro e la conseguente forte critica ad una concezione socialdemocratica in cui esistono sempre le classi e la divisione proprietari/lavoratori con interessi in conflitto, ma che lo Stato e la società possono cercare di comporre. Mi sembra poi che si parli sempre di classe operaia senza considerare che anche numericamente ha perso molto peso, mentre ci sono fette consistenti del mondo del lavoro con tutele ancora minori. L’uso di termini come lacchè mi sembrano invece un po’ datati e dovuti ad una presunta superiorità morale che, a mio avviso, ha già fatto molti danni.
Lele, non mi dirai che non sia di moda da parte di certi critici l’allocuzione di ” veteromarxismo” usata sempre o quasi quando non si hanno argomenti.Che poi occorrererebbe vedere bene cosa vuol dire perchè molte parole sono usate a sproposito e male.. Quanto all’aggettivo ”lacchè” ti sembra che non esistano i lacchè ? L’Italia ne è piena, a cominciare dalla politica, dai giornali, dagli uffici, dalle banche tanto per restare in tema ambientale dove io e te abbiamo vissuto e ne sappiamo qualcosa o no ?.Soprattutto di quei giornalisti che per ingraziarsi il padrone dei loro giornali passano attraverso finti traumi personali da un libro paga all’altro,oppure con indifferenza totale dalla parte del vincitore sempre. Usati come strumenti per convincere la gente quasi sempre con valori inconsistenti.Come li vorresti chiamare se non in quel modo ?Forse con un altra parola che più gli si avvicina : ruffiani .Rispetto tutte le convinzioni anche quelle di estrema destra se basate su valori vissuti e creduti genuini e giusti per la persona che li professa, ma dai lacchè-di cui l’Italia è piena-è bene guardarsi.Perchè il cosiddetto”lacchè” pensa prima di tutto alla sua personale fortuna,carriera e soldi, non ha ideali, fa il moralista ed il suo contrario quando gli conviene perchè ha una impostazione mentale che in tal modo possa sopravvivere assoggettando tutto ed ogni energia a tal fine e per questo sarebbe disposto a vendere la mamma.Questi è un poveraccio anche con un cospiquo conton in banca, Ti sembra che sia un termine che abbia fatto il suo tempo ? A me sembra proprio di no.Ti sembra che abbia fatto più danni il ritenersi portatori come dici tu di una pretesa superiorità morale che abbia partorito la parola ”lacchè” Al giorno d’oggi tali valori certamente si sono persi perchè si sono persi i valori di riferimento-PER CHI LI HA PERSI- ma la superiorità morale secondo me come valore assoluto c’è sempre ed esiste, ed è nei valori, che non sono per tutti uguali ma l’oggettività in questo esiste diversamente si arriva al satrapo che gassifica i suoi concittadini..Sono le persone che vivendo in tal mondo la perdono, se ne dimenticano e la credono un retaggio del passato, e quasi quasi hanno anche paura, quasi vergogna a dire che ci siano certi valori che la identifichino.L’orgoglio di Berlinguer quando dichiarava apertamente il concetto di ”questione morale” che gli altri partiti non evocavano, -anzi effettivamente che se ne discostavano proprio- che cos’era questa se non una questione per la quale le classi subalterne dovevano avere pieno peso nel determinare la direzione dello Stato? Secondo te questo concetto ha fatto molti danni ? Non è una superiorità morale battersi per il riscatto dei deboli in un mondo ingiusto, dove il più forte è più forte perchè dissangua il più debole e meno dotato di possibilità? Scusa Lele, ma mi sembra che la memoria sia corta, anche se oggi chi ha 35 anni ed istruzione anche media non sà nemmeno chi era Berlinguer o meglio anche Gramsci.Difatti, tornando alla visione vituperata dell’impostazione marxista o vetero-marxista le classi medie come comportamento statistico hanno come identificazione tutta quella serie di atti e di comportamenti dai quali scaturisce il ritenersi non più parte del popolo e neanche parte del vertice, ma di un grosso e corposo segmento di popolazione che sgambetta,la cui finalità appunto sarebbe far parte del vertice, vivendo la pia illusione di poterci riuscire.E’ la fotografia più che altro dell’occidente, delle sue concezioni, delle sue illusioni e dei suoi miti, consumismo incluso, beni e servizi per i quali siamo disposti ad indebitarci nell’illusione che si viva meglio.Sai cosa scrive quel misterioso Mr. Bansky che decora i muri delle città di mezzo mondo con graffiti e parole? Ce n’è una che mi piace proprio parecchio ed è la seguente : ” The greatest crimes in the world are not committed by people breaking the rules but by people following the rules. It’s people who follow orders that drop bomb and massacres villages”……Espandila a tutto il resto della società,nelle sue componenti, nelle sue azioni, e guarda se non è il risultato di oggi.Si può criticare certamente tale impostazione, ma il coraggio dell’utopia permettimelo eh ? Si ritorna sempre lì Lele,se si vuole cambiare bisogna capire che ne chi chiede il permesso diventa strumento della conservazione travestita da cambiamento. E’ storia purtroppo, non l’abbiamo inventata nè io,nè te,e questa è sempre quella che hanno voluto i ceti dominanti.Accompagnati dal timore che qualsiasi sgarro a tale principio che hanno messo in atto da sempre possa portare a compromettere la loro influenza sui poveri che gli obbediscono. Sfumature e varianti ce ne sono a miliardi ma non scalfiscono tale principio.Ecco perchè anche Fiorani ha risposto ”SI” alla domanda del titolo del Post.
Gentile Sig. Battilana, il suo articolo è abbastanza esaustivo. Purtroppo il suo giudizio sul buon esito del lavoro del governo in carica si basa su “speranze” che non hanno riscontro quando si è effettivamente informati su ciò che ci aspetta. Soprattutto le ultime righe: “Ed è proprio sul terreno …” sono disarmanti. Il compito di chi fa informazione dovrebbe essere appunto quello di dare informazioni esatte. Le informazioni riguardanti la sorte che ci attende sono assolutamente difformi da quelle che lei prospetta. Stiamo andando incontro ad un suicidio, evitabile, che però per ragioni di mero esercizio di potere, l’attuale gruppo al comando non vuole vedere. Ieri sera si è tenuto, a Chiusi nel chiostro di S. Francesco, un incontro con la MEMMT (http://memmt.info/site/) al quale era presente anche Marco Lorenzoni (spero arrivi presto un articolo ). Durante l’esposizione di questa teoria della “Moneta Moderna” si è capito perfettamente quali sono i meccanismi che ci condannano e quali sono le possibilità di uscita da questa spirale perversa, si è capito anche che, se continuiamo sulla strada intrapresa dai Governi che si sono succeduti dal 1992 (anno della firma del trattato di Maastricht), da questa spirale non usciremo. Perciò, e qui torno alle sue ultime righe, Renzi e le politiche che segue debbono sicuramente far paura, a meno che la prospettiva di una catastrofe piaccia agli italiani.
Ringrazio sinceramente il Sig. Massimo Chimenti in quanto ha fornito il contributo di un lettore diverso da coloro che intervengono solitamente. Pur nel rispetto di quello che dice vorrei precisare due cose. Lei sostiene che è disarmante ciò che viene detto a partire da ” Ed è soprattutto sul terreno …….”. E’ facile comprendere che non sono d’accordo perché ho elencato fatti concreti e potrei cambiare idea solo se venissero smentiti. Anzi aggiungo che mi ero dimenticato della soluzione della vicenda Alitalia, che si trascinava da anni e che Berlusconi aveva contribuito a rendere ancora piu’ complicata e onerosa per i contribuenti italiani. Per quanto riguarda l’iniziativa dei 5 Stelle sull’euro, dispiacendomi per non aver partecipato, spero anch’io che esca un resoconto del dibattito. Ho partecipato però ad un precedente incontro promosso, se non erro, dal gruppo UIDO di Chiusi Scalo, sulle politiche della MMT (Modern Monetary Theory). Dopo l’incontro scrissi anche un intervento su Chiusiblog per dire che personalmente rimanevo molto perplesso su alcune facili conclusioni. Capisco che tutto ciò che va contro l’organizzazione economica prevalente susciti interesse ed entusiasmo. Ma non basta andare contro per avere ragione. Tra l’altro faccio notare che anche il già famosissimo Ministro delle Finanze greco Varoufakis, di formazione marxista, ritiene le teorie della MMT di scarsa praticabilità. Per quanto riguarda infine l’uscita dell’Italia dall’euro, personalmente, e sommessamente, ritengo sarebbe una cosa grave, se non una vera e propria tragedia.
Quanto invidio il suo ottimismo sig. Battilana!! Io sinceramente non ci riesco … Sono anni ormai che i megafoni della “organizzazione economica prevalente” prevedono riprese, ripresine e aumenti di pil, che puntualmente vengono smentite (però gradualmente, ogni 2-3 mesi calano di qualche decimale): sarà per il prossimo anno!!! Non lo dico per fare demagogia, ci sono titoli di giornale che riportano dichiarazioni dei presidenti del consiglio, dell’OCSE, di confindustria, ecc.
Quali sarebbero le facili conclusioni??? Stampare moneta per finanziare l’economia come fanno gli stati a moneta sovrana? Perseguire la piena occupazione? Io non sono un economista ma mi hanno fatto ripensare alle prime lezioni di economia alle superiori, si parlava di funzione della moneta, come mezzo per lo scambio di beni e servizi. Oggi da strumento di semplificazione degli scambi commerciali, é diventato uno strumento per assoggettare intere nazioni. Infatti “la Grecia é il più grande successo dell’euro” come disse Mario Monti … L’ennesima mossa per aumentare lo “spread” tra ricchi e poveri del mondo, alla faccia della redistribuzione del reddito (altro punto alla base dell’economia sempre più ignorato).
Ho seguito diverse iniziative sulla MMT, l’ultima qualche sera fa a Chiusi, per iniziativa dei 5 Stelle. La teoria in sè mi è apparsa suggestiva, anche condivisibile, partendo dal mio punto di vista, che è quello di una persona con una formazione politica ed economica (per quanto ne possa capire) di sinistra. Ma allo stesso tempo troppo aleatoria, teorica, poco praticabile in questo momento e nelle condizioni attuali in Italia (ma anche in altri paesi occidentali). Mi è sembrata insomma una teoria che prefigura scenari socialisteggianti (non alle viste, purtroppo) oppure adatta a paesi immaginari come Topolinia o Paperopoli…Ho espresso questa mia impressione ai relatori della MMT e siccome la risposta è stata “vero, ma l’importante è che la gente prenda coscienza e piano piano, informandosi, imponga nuove scelte…” la mia impressione ne è uscita rafforzata. Anche i proto-comunisti nel ’21 dicevano che la rivoluzione sarebbe venuta automaticamente con la presa di coscienza delle masse… Sappiamo come è andata. Quindi, nelle condizioni attuali, in un Paese che ha fatto governare per 20 anni Berlusconi e ora si affida a Renzi (terzo presidente del consiglio non eletto negli ultimi 4 anni) la teoria MMT è, nella migliore delle ipotesi roba per altre e future generazioni. Senza contare il fatto che la minoranza che detiene il potere politico ed economico e che ha interessi diametralmente opposti alla MMT farebbe barricate e perfino la guerra pur d non cedere nemmeno un millimetro…
Concordo con la risposta del Sig. Stellini che con semplicità e proprietà di linguaggio ha detto sostanzialmente in un sesto di spazio le stesse cose che ho detto io precedentemente..Ma poi, è sufficiente credo la constatazione di Lorenzoni sulla natura del popolo italiano e del succedersi dei governi da 30 anni a questa parte:Guarda caso più il tempo passa e più le classi subalterne subiscono le sirene dei ceti abbienti e delle loro politiche, semprepiù con maggiore indifferenza e con maggiore subalternità, senza alcuna forma di ribellismo verso il tramite dei partiti vassalli, anello della catena che inganna il popolo e fruisce del suo consenso.Per quanto riguarda
l’incontro con i 5 stelle devo essere sincero che le tematiche esposte mi sembra che siano state affrontate e poste verso il pubblico con il pressappochismo della volta scorsa.Non mi ha per nulla convinto la spiegazione che tutto o quasi si possa risolvere con lo stampare moneta, e la spiegazione fornita su questo argomento mi è apparsa molto labile e con riferimenti alla MMT che non convincono: Non sono sufficienti le citazioni dei professori, occorre non estrapolare dal contesto dove si prenderebbero tali decisioni.In pratica non è sufficiente dire che se l’Italia o la Grecia non hanno il petrolio il problema si risolve stampando moneta per l’importazione di energia perchè anche quando c’era la lira si pagava il petrolio con la moneta nazionale, e che il petrolio nemmeno allora non è mancato a nessuno.Che questa dell’euro sia un costrutto di una convenzione è certamente così ed è certamente così il presentarla attraverso i media dalla voce univoca che inondano il nostro sistema informativo. Io dico a questo proposito di andare a vedere cosa succede al Venezuela che possiede tutto il petrolio che gli serve. Gli viene tolto l’ossigeno da altre parti, un cordone sanitario per asfissiare il paese e far scoppiare dall’interno la rivolta che sostituisca il governo con uno che piace agli Stati Uniti d’America.Se non riesce tale giochetto mettono in campo il terrorismo per rovesciare lo stato.E’ sempre la solita questione. padroni, servi prezzolati, e schiavi.E chi sposa la sorte degli schiavi ha la vita dura.In Europa non è poi tanto diversa la cosa.In quanto agli Stati Uniti non è questione di governi di destra o di sinistra, loro vedono solo il fatto di avere la possibilità per poter commerciare.Se ci comerciano loro, possono essere i più retrivi in fatto di diritti umani tali paesi, se non ci commerciano sono paesi dove non esiste democrazia.E per far passare questo hanno tutto a la potenza in ogni paese di un apparato di convincimento a cui nulla vale opporsi.Questa è la realtà.Se hai soldi vivi in democrazia, se non li hai sprofondi nella barbarie.Ma i fili delle marionette li manovrano loro, da sempre.
Ringrazio il Sig. Stellini per avermi dato dell’ottimista. Del resto era un certo Antonio Gramsci a sostenere che bisogna opporre “l’ottimismo della volontà al pessimismo della ragione”. Concordo sul fatto che ormai da anni Governi e istituzioni internazionali annunciano una ripresa che poi non arriva. E questo non rende credibile nessuna previsione. Nemmeno quella che annuncerà la ripresa un po’ prima di quando ci sarà davvero. Perché tutte le crisi economiche, fino ad ora, hanno avuto un termine. Compresa quella fatidica del 1929. In più adesso ci sono tre elementi nuovi che inducono, se non all’ottimismo, almeno ad una riduzione del pessimismo: il dimezzamento del costo del petrolio, l’indebolimento dell’euro e le misure della B.C.E. (Quantitative Easing). Per quanto riguarda le facili conclusioni della teoria MMT, rimando ai commenti di Marco Lorenzoni e Carlo Sacco che seguono il suo e che erano presenti all’iniziativa.
Lele. almeno su questo dei commenti per una volta mi sembra che siamo daccordo.per quanto riguarda la crisi e il paragone cardine di quella che tu dici è stata quella del 1929 – nel senso che anche quella ha avuto una fine – ti vorrei”sommessamente” ricordare-usando un avverbio a te caro – che dopo quella del 1929 c’è stata la SECONDA GUERRRA MONDIALE, innescata proprio da tale crisi. O no ? Forse hai ragione su Grasmsci e sono daccordo con te, ma a me sembra che stiamo scivolando verso la terza di Guerre Mondiali( Ucraina e medio oriente).Che il petrolio ed il gas costino meno quelle sono convenzioni che il mercato usa per raggiungere i suoi scopi innescando le ragioni del comportamento che verrà dopo..Certo, nessuno se l’augura, ma una volta messe le mano su un paese di 8 fusi orari come è la Russia e con le riserve energetiche che possiede nel sottosuolo, altri 1000 anni ( altro che il terzo Reich che doveva durare così a detta dello zio Adolfo….).Le superpotenze non tollerano ai loro confini dei fastidi, come non li tollera l’America con Cuba la stessa cosa è per la Russia con l’Ucraina ed il problema dell’Islam nei paesi che la circondano. Gli USA dal canto loro non hanno mai cessato di creare problemi in quella parte di mondo( Irak, Iran Siria, Cecenia, Ucraina) anzi si apprestanoa far entrare l’Ucraina nella NATO….e noi si discute-ci sembra un atto dovuto in nome della libertà – sulla politica Renziana che va a mettere i fiori sul luogo di dove è stato assassinato un nazionalista sensibile ai filonazisti che sistengono il governo dell’Ucraina.Questo non si dice nei nostri media però e nemmeno si dice dei dollari inviati dagli Stati Uniti a quel governo dove per governare è stato fatto quasi un colpo di stato….ecco chi è che versa benzina sul fuoco e tutta l’europa dietro che segue bendata.Certo la nostra TV democratica trova il modo di non dirle certe cose, diversamente sarebbe come se si desse la zappa sui piedi.Il giudizio di Putin poi è quello che è , e pur non sembrando un sincero democratico ma il suo contrario, la sua posizione rispetto a questi fatti la trovo totalmente condivisibile.
In pratica-poi la finisco- ritengo che occorra riformare l’europa e ristabilire il senso per il quale era stata pensata da gente come Altiero Spinelli e cioè l’Europa dei popoli al posto di quella che è adesso L’EUROPA DEI MERCANTI. Ma quando il popolo è inebriato come quello italiano dietro ai partiti di Centro Destra che si fanno chiamare in un altro modo, la risultante è questa che vediamo.Non è questione di Euro o di Lira o di Dracma.