UBI, BANCA ETRURIA, MPS… CHE GIORNATACCIA!

giovedì 12th, febbraio 2015 / 19:39
UBI, BANCA ETRURIA, MPS… CHE GIORNATACCIA!
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Considerato che la collocazione delle banche nell’immaginario collettivo è in prossimità dei gironi infernali, ieri in tanti avranno avuto modo di sentirsi soddisfatti.
Perquisizioni a UBI Banca con l’accusa di aver manovrato le assemblee attraverso deleghe false, commissariamento della Banca Popolare dell’Etruria (il cui Vice Presidente è il padre del Ministro Boschi) ed infine la chiusura del bilancio del Monte dei Paschi con la registrazione di una perdita di 5,3 miliardi.
Naturalmente sono tre casi diversi accomunati solo dal fatto che si tratta di banche. Due di esse, peraltro, hanno anche attinenza con la zona di influenza di questo giornale. Banca Etruria è piuttosto presente nella Valdichiana senese e anche nel Trasimeno e ha un certo peso nel comprensorio. Il Monte dei Paschi ancora di più. Molto di più. E soprattutto di Chiusi.

A Chiusi il Monte dei Paschi ha svolto un ruolo rilevante dal punto di vista economico, ma anche politico. A partire da quando il socialista On. Scricciolo ne divenne il potente Vicepresidente. Per finire con gli incarichi in Fondazione di Felici e Ceccobao. Potrebbe essere chiusina anche la “gola profonda” che ha fatto rivelazioni sullo strano suicidio di David Rossi, alla trasmissione Report, qualche mese fa. Ma se quest’ultima è storia recente, Scricciolo, Ceccobao e Felici sono ormai figure del passato. Di altri tempi. Tempi in cui il legame con la politica era molto stretto, a tal punto da generare una delapidazione di ricchezza impressionante. Nonostante tutto, il Monte rimane la terza banca italiana ed i suoi destini riguardano tutti, soprattutto la popolazione della nostra Regione, dove il Monte dei Paschi finanzia il 30% dell’economia.

Ieri il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio 2014 e l’aumento di capitale di 3 miliardi, maggiore di quanto richiesto dalla Banca Centrale Europea dopo l’ispezione di fine anno che ha riguardato tutte le grandi banche che ora sono sotto la Vigilanza della BCE e non più della Banca d’Italia. Il bilancio 2014 ha chiuso con una perdita di 5,3 miliardi. Se si considera che la BCE ha richiesto di rettificare i crediti per 5,7 miliardi e si legge la comunicazione ai mercati della banca stessa, il risultato dell’esercizio prima delle rettifiche sarebbe stato positivo per 1,4 miliardi, in aumento del 28% su base annua. Così come sono in crescita il Margine di interesse (differenza tra gli interessi pagati sui depositi e quelli riscossi sui prestiti) + 3%, ed il Margine di intermediazione (ovvero i ricavi complessivi) + 1,2%. L’aumento di capitale verrà varato dal nuovo CDA nel secondo trimestre dell’anno ed è già garantito da un consorzio di banche. Se anche l’economia italiana desse una mano, il 2015 potrebbe essere l’anno in cui la banca ritrova un minimo di normalità e tutti gli sforzi ed i sacrifici sopportati dai dipendenti avrebbero avuto un senso. Anche se sembra sempre più chiaro che dovrà trovare alleanze e dare vita ad una integrazione.

Per la storia secolare della banca e per i nostri territori l’augurio è che, comunque vada, venga mantenuto un legame con queste terre di provincia che nei secoli erano riuscite a dare vita ad un colosso economico a livello europeo, se non mondiale.
Raffaello Battilana

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