SCARAMELLI SUL PALASPORT: “LAVORIAMO PER APRIRE IL CANTIERE IN 2 MESI”. MA LE BANCHE NICCHIANO…

“L’obiettivo deve essere quello di iniziare i lavori della nuova cittadella dello sport entro i prossimi due mesi così da farla entrare in funzione entro la fine del 2015. Ci dobbiamo dare delle scadenze e dobbiamo essere seri perché questo è un progetto di grande importante che la città vuole e di cui la città ha bisogno. Chiusi deve abbandonare le vecchie logiche del passato e guardare al futuro con ottimismo. L’obiettivo del Comune è quello di creare un vero e proprio polo sportivo dotato di strutture di alto livello capace non solo di contenere una molteplicità di discipline sportive (calcetto, basket, pallavolo, pallamano, scherma…) ma anche eventi di carattere diverso come potrebbero essere ad esempio concerti oppure congressi. Compito del nuovo polo sportivo sarebbe anche quello di decongestionare l’attuale lavoro delle palestre comunali al momento sovraccariche a causa della mancanza di spazi al palazzetto tanto che alcuni gruppi sportivi sono costretti ad allenarsi anche in strutture di altri Comuni. Credo in questo progetto perché sogno una città che non si pone limiti, che non è chiusa in vecchie logiche e che può essere un riferimento anche per realtà più grandi della nostra. La cittadella dello sport sarà una grande opportunità per tutti i nostri ragazzi che devono poter praticare il loro sport preferito nella propria città, proprio come accaduto per il calcio e l’investimento del sintetico. Auspico che tutta la città sia compatta in questo progetto e spero che fin da subito possa essere realizzata anche una piscina che alla nostra città è sempre mancata. Abbiamo la certezza delle risorse che ci provengono dal fotovoltaico che da subito abbiamo deciso di destinare a progetti del genere. Abbiamo anche una società che investe nella gestione e nell’organizzazione e questo significherà benefici per tutta la città sia dal punto di vista economico che di possibilità lavorative. Cittadini, associazioni sportive e, in un primo tempo, tutta la politica, anche se poi alcuni non hanno avuto il coraggio delle proprie scelte, ci hanno chiesto questo progetto. Adesso è il momento di andare avanti e di realizzare la nostra cittadella dello sport”. Così il sindaco Stefano Scaramelli interviene sulla questione palasport, che sta scaldando il dibattito politico locale, dopo mche il presidente della Emma Villas Bisogno si è detto pronto ad abbandonare il campo e a trasferire la squadra di volley a Siena, se non ci saranno le condizioni per realizzare il palasport a Chiusi e soprattutto se non ci sarà ampia condivisione del progetto. Scaramelli ribadisce la posizione espressa in Consiglio Comunale e pigia addirittura sull’acceleratore, indicando tempi piuttosto stretti per l’avvio dei cantieri e la fine dei lavori. E, nel comunicato diffuso dal Comune, aggiunge pure un chiarimento sulla gestione, nel caso – che nessuno si augura, ma che può accadere – in cui la Emma Villas dovesse ad un certo punto ritirarsi, cedere la squadra, retrocedere o dare forfait: “Secondo il bando di gara la nuova struttura sarà data in gestione alla Emma Villas Eventi per 30 anni alla fine dei quali gli immobili diventeranno di proprietà comunale, come accaduto con il palacoopersport; nel caso subentrino problematiche di vario genere sarà il Comune stesso a prendersi l’incarico di gestire la struttura”. Così si legge nel comunicato. Che però mostra una certa approssimazione: 1) gli immobili realizzati (palasport, piscina ecc) non “diventeranno” di proprietà comunale alla scadenza dei 30 anni. Sarebbero da subito proprietà comunale, anche se dati in gestione, per 30 anni, appunto, alla Emma Villas. 2) si dice che nel caso subentrino problematiche di vario genere sarà il Comune stesso a prendersi l’incarico di gestire la struttura. Bene. Ma… in che modo? con quale organizzazione, con che tipo di obiettivi, con quali risorse?
Anche su questo aspetto, cioè su una eventuale “alternativa gestionale” o exit strategy (tra l’altro più volte sollecitata anche da queste stese colonne, in articoli precedenti), Scaramelli e l’Amministrazione dovranno essere un po’ più precisi e più dettagliati. Anche perché è molto probabile che lo stesso Scaramelli fra due o tre mesi lasci l’incarico di sindaco per volare in regione e in ogni caso nel 2016 si voterà per il rinnovo dell’amministrazione. Chi verrà dopo potrebbe anche cambiare idea e fare come ha fatto Scaramelli con lo stadio di Ceccobao, abbandonato con il mutuo già acceso.
Forse è proprio questo uno dei motivi della “cautela” mostrata fin qui dalle banche e in particolare dalla Bcc Valdichiana, che il presidente Emma Villas Bisogno vorrebbe come partner dell’operazione proprio per sottolinearne il legame con il territorio. E al di là delle dichiarazioni di volontà di Scaramelli, delle precisazioni della Primavera, dell’aut-aut di Giammarco Bisogno e dei commenti sui media e social network, il nodo principale è essenzialmente questo: perché le banche son così caute e guardinghe rispetto a questo progetto? Lo scoglio da superare, per Emma Villas e Comune non è tanto una certa opposizione latente (sono stati usati termini come “gufi”, “guastatori”, “disfattisti” ecc…), quanto quello di trovare un’istituto di credito che si fidi dei due soggetti ed eroghi il mutuo necessario.
Finora, nonostante la garanzia che le rate le pagherebbe comunque il Comune (60 mila euro l’anno per 30 anni, più altri 10 all’anno per la gestione), nessuna banca ha detto di sì… Colpa della crisi e dei cordoni della borsa stretti? questione di priorità? paura di ripensamenti e retromarce in corso d’opera? poca convinzione sulla redditività di una struttura del genere, forse sovradimensionata rispetto al quadro demografico, economico e sociale della città? Forse un po’ dell’una e un po’ dell’altro. Di sicuro in tutto questo il tifo per la Emma Villas volley, la soddisfazione per i suoi successi c’entra meno di niente. L’operazione è grossa, e fatta con soldi pubblici, nessuno poteva pensare che passasse come un treno, senza qualche perplessità, qualche distinguo, qualche “meglio di no”. E’ normale e giusto che ci sia discussione. Sullo stadio non ci fu (i pochi contrari, noi compresi, furono etichettati anche allora come gufi e disfattisti, poi si è visto come è andata a finire). Il problema è che finora, anche su questo argomento c’è stato più tifo che politica. E anche da parte del Comune sono più le parole di propaganda che le spiegazioni serie. Una cosa è certa, però: in tutto questo il tifo per la Emma Villas volley, la soddisfazione per i suoi successi c’entrano poco o niente.
banca valdichiana, GIAMMARCO BISOGNO, Giorgio Cioncoloni, Juri Bettollini, Stefano Scaramelli
Il nodo della questione, da me espresso anche in un commento ad un precedente articolo qualche giorno fa, sta proprio in ciò che l’articolo ben spiega nella sua seconda parte, ossia se le banche non tirano fuori i soldi con cosa si fanno i lavori? quindi mi chiedo ma il sindachino prima di fare il sindachino non faceva il bancario? secondo me in base alle sue dichiarazioni faceva tutt’altro, ripeto se le banche non scuciono i soldi tra due mesi il cantiere con cosa lo fa partire con i 70000 euro di quest’anno? Sicuramente il sindachino queste cose le sa meglio di me ma come sempre per la sua carriera gli fa più gioco sobillare il pubblico.
p.s. chiarimento personale, visti alcuni commenti apparsi in questi giorni che tendono a trasformare la questione in una battaglia da ultrà, vorrei ricordare a molti ultrà dell’ultima ora che il sottoscritto la vitt la segue da quando circa 35 anni fa, non avendo ancora la patente, prendeva il pulman da chiusi scalo e andava alla palestra delle scuole medie a tifare gli “eroi” di allora: Cioncoloni, Politini, Franceschini, Civitelli ecc, e me ne tornavo a casa a piedi perché finita la partita l’urbano giallo non viaggiava più. Ho visto la vitt degli anni scorsi nelle più svariate palestre di perugia, cus, monteluce, case bruciate, e sarei sicuramente uno felice di poter vedere la squadra in serie A a Chiusi. Tutto questo “pippone” per ribadire che su una questione come questa il tifo non c’entra niente, serve solo parlarne con chiarezza pacatezza.