CROCE SUL CETONA: SI FARA’ UNA FIACCOLATA PER L’ILLUMINAZIONE? LA DESTRA SPINGE, IL VESCOVO: “CI SONO PROBLEMI PIU’ URGENTI”.

CETONA – Strano territorio, quello del sud senese. In migliaia si mobilitano, giustamente, per salvare la storica Quercia delle Checche, dopo la caduta di un lungo ramo, ma nessuno si indigna per un “casotto” in muratura proprio a ridosso delle ancora più storiche mura della rocca di Ghino di Tacco a Radicofani, e se qualcuno alza la voce per segnalare casi di inquinamento, come quello da nichel della falda di Fondovalle a Chiusi Scalo, viene subito tacciato di fare dell’allarmismo.
In ogni caso di comitati cittadini ne sorgono parecchi, qua e là. Aiutati anche dai socialnetwork che fanno da amplificatore. L’ultimo in ordine di tempo è quello nato a Sarteano, per sostenere la proposta di illuminare la Croce sul Monte Cetona.
Dopo il no grazie dei due comuni (Cetona e Sarteano), per motivi di “impatto ambientale” e vincoli paesaggistici, il Comitato non vuole dare per persa la battaglia e annuncia addirittura una manifestazione, con possibile fiaccolata.
Manifestazione che ha già trovato le prime adesioni. Manco a dirlo da parte delle opposizioni di centro destra, che silenziose su tutto da anni e ridotte al lumicino, intravedono nell’illuminazione della croce una possibilità di farsi notare. Il primo “noi ci stiamo” arriva infatti dal coordinamento di Forza Italia di Sarteano. Ma anche la Lega Nord si è detta pronta a partecipare con il senese Francesco Giusti che è anche vicesegretario nazionale e candidato certo alle prossime regionali del Carroccio di Salvini. Non si sa se parteciperà alla fiaccolata il sindaco di Chiusi Scaramelli, che si era comunque a espresso a favore dell’illuminazione della croce. Il vescovo della Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza, mons. Manetti ha parlato delle due croci, quella dell’Amiata e quella del Cetona. Della prima ha sottolineato come sia lì ricordare “la storia dell’Amiata, le miniere, le famiglie, i lavoratori. Prima il sacrificio era quello dei lavoratori, ora è quello dei disoccupati, che non è da meno, li ho nel cuore”. Della croce sul Cetona e sulla querelle-illuminazione si è invece espresso così: “il problema non sono i sindaci ma le due commissioni tecniche che hanno espresso un giudizio negativo alla richiesta di illuminazione della croce. In assoluto è un problema relativo perché ci sono problemi più urgenti che vanno affrontati come quello della disoccupazione giovanile o della crisi economica. Quante famiglie non riescono ad arrivare, non dico alla fine del mese, ma neanche all’inizio. Sono queste le persone che vanno aiutate. Quanto alla manifestazione, se punta a far cambiare parere alle commissioni tecniche dei due comuni va bene, ma non deve puntare a dividere le comunità”.
A quasi settanta anni la memoria potrebbe fare brutti scherzi ma sbaglio o per quanto riguarda i minatori dell’Amiata mi sembra di ricordare che nel tempo i governi successisi alla guida dell’italia-quelli a guida
solo democristiana- non è che li trattarono con i guanti gialli…o no? La storia delle loro lotte non penso che si cancelli sia a cominciare dalle lotte delle miniere di mercurio sia agli scioperi ed insubordinazioni per l’attentato a Togliatti nel 1948.. Oggi a sentire i derivati politici di quel partito che una volta li difendeva mentre la polizia ( di Scelba)li pestava a sangue- minatori ed operai- sembra che la Chiesa sia stata con loro sulle barricate.Il travisamento della storia mi pare sotto gli occhi di tutti.Come -adesso mi sfugge il nome-ma dell’attivista poeta che pure militava nelle file dell’etica cristiana-che tuonò parole di accusa contro il direttore delle Miniere di Ribolla contro le direttive della proprietà che misurava gli operai come merce(Operaio per quintale prodotto ).Dove quale parte stavano la ragione e l’etica umana a quel tempo? Oggi basta una dichiarazione di una autorità verso coloro che hanno la memoria corta che tutto sembra filar liscio e appaiono discorsi scolpiti sulla pietra perche nessuno dice loro nulla. Ognuno la può pensare come vuole e questo non fa una grinza, ma non si può negare che quei governi agirono contro gli interessi dei lavoratori,quelli stessi che oggi sono presi ad esempio perchè tartassati dalla crisi.E’ il fatto che nemmeno i lavoratori hanno più memoria oggi di come si sono svolte le cose e così lo spazio delle metamorfosi travisanti hanno tutta la possibilità di essere a disposizione di tutti sui media senza che nessuno muova un dito,mentre il vescovo dice che il problema sono le commissioni tecniche.Questo non è neanche un problema secondario ma di terzo e quarto grado, ma quanta parte delle politica scende in strada per avvalorare i falsi problemi per scopi di cassetta politica ? Lo sapevano anche prima che l’unico varco dove possano passare le loro istanze sono quelli della travisazione e della perdita di memoria, al punto che i diretti interessati più sono fustigati dalla crisi e dalla povertà più sono proni a certi pensieri. In fondo le menti raffinate sanno bene dove andare a parare, perchè il gregge rientra nell’ovile a comando, e non si scopre nulla dicendo questo.Ecco perchè prima di tutto nella sedicente sinistra il PD tuona sempre contro l’ideologia.perchè sa bene che dietro con le idee la gente è spinta a ragionare, contro l’idea loro un po’ di meno, o si accetta in toto o si rifiuta.ecco chi c’è dietro la macchina da guerra del PD. Parlare di sinistra mi sembra una barzelletta.
E ADESSO, DOPO LA PRESA DI POSIZIONE DEL VESCOVO E DEI DUE PARROCI DI CETONA E SARTEANO DICO SOLO UNA COSA: CHAPEAUX!
https://www.primapaginachiusi.it/2015/02/il-vescovo-parroci-di-cetona-sarteano-alla-politica-illuminate-altre-croci-una-bella-lezione/
Si, come lezione non c’è male a guardarla dal di fuori, verissimo e ne possiamo essere contenti di simili parole, ma ad essere a sinistra del PD, di Renzi and Co. non ci vuole molto,questo bisogna pur dirlo,anche perchè ritengo che se consideriamo PD sinistra penso che abbiamo perso il lume della ragione e non diamo il valore alle parole, mentre credo che questo occorra darlo sennò si perde la strada di casa.Comunque senza dubbio il messaggio che ne esce da tale posizione è confortante e secondo me potrebbe,ma solo a prima vista spiazzare la politica sociale del PD,concertata in alleanza con la destra su problemi come lavoro,disoccupazione, affanno sociale e nuove povertà.Solo che….solo che…solo che …..a rifletterci bene e successivamente quelle sono solo parole,che come le dice il Vescovo che impersona la posizione della Chiesa, le può dire anche un rappresentante politico del PD,perchè se ne sentono tante e tutti se li si ascolta vorrebbero essere contro quel meccanismo dell’ingiustizia sociale, PD compreso,fino a Berlusconi ed oltre.La base elettorale che dà consenso al PD è molto vicina e parallela agli insegnamenti della Chiesa e quindi tale messaggio-che relativamente alle parole è indiscutibilmente un messaggio di qualità etico-sociale da tenersi presente- nello stemperarsi della politica rassomiglia a tutte quelle posizioni che assumono quasi tutti i partiti tranne pochissimi dalle istanze molto ben caratterizzate(5 stelle e lega ),anche perchè assistiamo al fatto che tutti gli altri- PD in testa su tutti – in periferia sono rivoluzionari, al centro sono conservatori ed usano l’economia per poter usare il rubinetto sempre a favore dei soliti noti. Questo succede perchè rimane nelle loro teste inscalfita la concezione- ecco chi ha il vecchiume dentro – che lo sviluppo dipenda solamente e per il 90% dal perorare gli interessi dell’imprenditoria che la considerano il motore di tutto( gli ultimi regali a piene mani hanno dimostrato qualcosa oppure no rispetto a questo o c’è bisogno di ulteriori dimostrazioni ?).Gli altri possono invece aspettare che si mettano in moto i meccanismi dello sviluppo per poter fruire della ripartizione della ricchezza.Questa è la concezione fondamentale che hanno,tutto il resto sono parole. Come solo parole sono dire ”il pensare di illuminare le croci di chi mangia un giorno si e l’altro no dette dal Vescovo.Non è che in fondo ci voglia tanto se ci pensiamo bene, e cosa doveva dire ? Tali parole che in tante altre occasioni più importanti dell’illuminazione o meno di una croce di notte pagata con i soldi di privati che abbiamo sentito sono e rimangono parole, ed alla fine quello che ne esce serve a mantenere unito e ricompattare lo schieramento elettorale che da una parte ha sempre dato il consenso al trasversalismo catto-comunista assumendone i tratti della carità cristiana e della benevolenza verso i poveri e dall’altra al centro dove vengono prese le decisioni verso i poveri veri che vengono torchiati.Con tale sistema regnano.L’hanno sempre fatto. Io non gli apro le braccia affatto e non lo esalto,ha detto solo quello che dovrebbe uscire dalla sua bocca.Punto.Il limite di detto comportamento è si verso la politica uno sprone ad avere attenzione verso le croci degli altri(che sarebbe la missione della chiesa)ma nella realtà dove si formano le istanze questo veicola e ricompatta comportamenti sociali di grande peso.Ed è l’uso di tale peso che guarda caso viene fatto dalla politica sempre contro gli stessi che sono in crescita:i poveri..Proprio da quella politica che si serve sempre del consenso di coloro che hanno quella croce che il Vescovo dice di voler illuminare intesa come condizione..Questo è un sistema che dura da secoli e non si rompe con le parole.Il meccanismo è un circolo chiuso, una pompa aspirante-premente che consente il galleggiamento di una società che nel suo complesso scivola ogni giorno più a fondo, ed a nulla servono quelle riforme che sono proprie di quei gangli della politica che le partoriscono.Affermare il contrario mi sembra arduo.Purtroppo per condizione umana ” il cambiare verso ” non passa per le parole che spostano l’attenzione della gente se la croce si illumina oppure no, ma ancor di meno sul mantenimento di quell’equilibrio tenuto insieme dalle parole e da quella politica,perchè sempre quelle sono e che tutti e due politica e religione contribuiscono ognuna per proprio conto a fornire. Il risultato è quello che vediamo intorno a noi. ”Cambiare verso” mi sembra proprio difficile, quasi impossibile, ma c’è stato in passato chi diceva che fosse doveroso avere sempre il coraggio anche dell’utopia.
“ma ad essere a sinistra del PD, di Renzi and Co. non ci vuole molto,questo bisogna pur dirlo”, scrivi. Certo. Infatti nell’articolo c’è scritto.