ETICHETTA INGANNEVOLE: SEQUESTRATO OLIO EXTRAVERGINE PRODOTTO A SIENA E GROSSETO

venerdì 05th, dicembre 2014 / 15:29
in Cronaca
ETICHETTA INGANNEVOLE: SEQUESTRATO OLIO EXTRAVERGINE PRODOTTO  A SIENA E GROSSETO
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Etichettatura irregolare e “ingannevole”, tendente a indurre il consumatore a considerare quel prodotto migliore di altri dello stesso tipo… Il prodotto i questione è l’olio extravergine di oliva toscano. E a scoprire la frode è stato il Corpo Forestale dello Stato che ieri ha operato 57 sequestri amministrativi, per circa 700 confezioni di extravergine in 44 punti vendita della Grande Distribuzione. Le partite di olio sequestrato erano state confezionate da  tre aziende olivicole operanti nelle province di Siena e Grosseto. La “contraffazione” non riguarda l’olio, ma l’etichetta posta sulle confezioni, nella quale era indicata la dicitura “a bassa acidità”, cosa che nelle intenzioni poteva far ritenere quell’olio di qualità più alta e quindi favorirne l’acquisto.

La commercializzazione di oli extravergini di oliva etichettati con dispositivi che riportano la dizione generica “Bassa Acidita'” risulta una pratica commerciale ingannevole poiché  induce il consumatore a credere che il prodotto possieda caratteristiche particolari e migliori rispetto a tutti gli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica (“Olio extravergine di oliva”, in questo caso), i quali invece, per legge, devono tutti possedere un tenore di acidità basso. La normativa comunitaria e nazionale prescrive che l’indicazione dell’acidità possa essere specificamente riportata in etichetta solo se accompagnata, in caratteri delle stesse dimensioni e nello stesso campo visivo, dal valore di specifici parametri chimici (come l’indice dei perossidi, il tenore di cere e l’assorbimento all’ultravioletto) che, nel loro insieme, forniscono un profilo qualitativo completo dell’olio extra vergine presente in quella bottiglia. L’acidità riportata fuori contesto, invece, induce erroneamente a creare una scala di qualità assoluta fuorviante per il consumatore…

La campagna di controlli messa in atto dalla Forestale in Toscana è legata anche alla crisi di produzione di questa stagione, crisi che ha portato anche ad un aumento del prezzo in alcuni casi fino al 40% rispetto allo scorso anno.

Dai dati investigativi in possesso del Corpo forestale dello Stato risulta che l’elevato valore raggiunto sul mercato dall'”oro giallo” stia attirando forti interessi da parte di associazioni criminali che, attratte da facili guadagni, stanno operando significativi traffici illegali di prodotti di scarsa qualita’ basso valore qualitativo, o addirittura oggetto di furto come sta accadendo in Puglia, a danno delle produzioni nazionali, ed in particole di quelle toscane di eccellenza.
Ecco quindi la particolare attenzione del Cfs alle verifiche sulla movimentazione dei prodotti olivicoli (olive ed olio), al fine di prevenire ed eventualmente reprimere frodi a danno dei consumatori e della regolarita’ del mercato.

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