SIENA: UN NUOVO OUTLET PER SCONFIGGERE IL DEGRADO

In rete circola la notizia del progetto di costruzione di un complesso outlet alle porte di Siena. Il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ha recentemente confermato, sottolineando che si tratta di un progetto di recupero di un’area degradata (a sud del territorio), sensibile ad un peggioramento a causa dei diversi capannoni dismessi che la popolano. Il Quotidiano online La Valdichiana riporta che il progetto è stato discusso in una Conferenza di Pianificazione.
A caldo, l’idea non è piaciuta. Già due giorni fa, il Presidente Comunale della Confesercenti Siena, Leonardo Nannizzi, aveva espresso il suo dissenso:” E’ una prospettiva che appare come un fulmine a cielo già cupo per chi fa del commercio il proprio lavoro in questa città”.
Effettivamente, in un momento in cui il settore del commercio annaspa, dove perfino i mercati settimanali lamentano un calo delle vendite, un nuovo outlet…che c’azzecca? Un dato a favore, si dice, sarebbero le opportunità di lavoro ma, sostiene Confesercenti Siena, è ormai conclamato che per un occupato nella grande distribuzione se ne perdono 2,5 nella piccola e media.
È anche abbastanza conclamato che di soldi non ce ne stanno. Per le esigenze spenderecce dei pochi consumatori rimasti, il Valdichiana outlet village, diciamolo, è più che sufficiente. Soprattutto quando i saldi arrivano al 70%.
Insomma, ancora una volta viene da chiedersi se ci sia un progetto serio alle spalle, frutto di analisi di mercato, bacini d’utenza e prospettive a lungo termine o se si tratta della solita iniziativa un po’ buttata lì per vedere l’effetto che fa (e se lo fa brutto, pazienza e avanti un altro).
Oltretutto, gira anche voce che l’era degli outlet è in declino. In un articolo di gennaio, Business Insider, uno dei più influenti siti americani di economia, riporta che i centri commerciali americani stanno morendo di una morte brutta e lenta.
Gli unici a fare profitto sono quelli di fascia alta (400 su circa 1000). Un po’ come gli outlet di Prada o Dolce e Gabbana alle porte di Firenze, per capirci. Ma entro i prossimi 20 anni, circa la metà dei centri commerciali di fascia medio-bassa sarà fallita o trasformata in altro. Il perché lo spiega in due parole, anzi tre, Howard Davidowits, consulente di vendita al dettaglio e investimenti bancari:” non hanno senso”. Succinto ma esauriente.
Ma se non hanno senso nelle grandi città di stati come Texas, Pennsylvania, Ohio, New York e Illinois (i più colpiti) con un’alta densità di popolazione, in nome di quale santo protettore dei centri commerciali, ce lo dovrebbe avere in una superficie che conta,esagerando, un terzo degli abitanti (facciamo un quarto con i turisti d’estate) , per di più senza un soldo da scialare in acquisti classificati, purtroppo, come superflui?
E se la cronaca è di una morte annunciata, quanto tempo e quanti soldi ci vorranno prima per costruire e poi per recuperare la struttura post-mortem? Se invece, come si spera, non è la cronaca di una morte annunciata ma l’idea dell’anno che darà lustro all’area degradata, miriadi di posti di lavoro e sollievo, seppur minimo, all’economia locale, sarebbe interessante sapere come è nata e sulla base di quali dati. Così, tanto per capirci qualcosa anche noi cittadini.
Elda Cannarsa
centri commerciali, confesercenti siena, outlet siena, sindaco Bruno Valentini
Ma per chi li fanno tutti questi outlet e supermercati? A Perugia ne è stato appena inaugurato uno mastodontico… E si parla dell’Ikea… La gente che prima andava a far compere a Magione, ad Arezzo, non ha più un euro e ha smesso anche di spostarsi la domenica per non spendere di benzina… Ma di cosa stiamo parlando?
E’ diventata una delle poche iniziative per far mangiare i partiti perchè siccome non c’è più trippa per gatti nelle tasche delle persone chi ha i soldi a questo punto è solo la Mafia, che spesso si presenta con i soldi in bocca ed investe in questo ripulendo in soldi. Il giuoco ormai è vecchio. Un esempio si vede intorno a noi, nelle località che una volta erano di soggiorno e che oggi sono il deserto dei tartari.Purtuttavia tutto serve ad avere consenso e chi ha od aveva una attività legata per esempio alle cure termali od al commercio e che stenta a sopravvivere è perennemente incazzato conto la politica ma tutte queste categorie produttive sono nella realtà tenute in vita col nodo scorsoio da tutta quella ragnatela di associazioni categoriali sulle quali ha a suo tempo messo le mani la politica e da questa sono state create, perchè tutto questo è potere.Se non ci si convince di questo non si va da nessuna parte e si assisterà sempre di più a funerali annunciati, di tutti. Vi ricordate quando si diceva che la Mafia era solo in Sicilia ? Mi sembra che siano vari anni che è penetrata anche al Nord ed assistiamo tutti i giorni ad arresti ed a incriminazioni di singoli e di società.Allora cosa vogliamo convenire ? Andiamo a vedere nei nuovi insediamenti industriali quante costruzioni ed edificazioni siano piene e lavorino.Pochissime. Al massimo risponde una segreteria telefonica che dice che i titolari sono assenti ma di attività vere nemmeno l’ombra. Purtuttavia la politica ancora si fregia di questo: Stazioni ferroviarie nuove e gente che gli dà credito a tali discorsi perchè legata direttamente od indirettamente agli interessi della politica. Cos’è questa se non una fucina dove si mischiano nel crogiuolo istanze di iniziative sbandierate con aspetti che di utilità sociale nulla contengono, anzi c’è solo lo sperperio dei soldi ? Secondo diversi collegati alla politica lo sviluppo deve necessariamente passare per questo sentiero. Ed allora sapete cosa dico alla gente che ancora presa per il cappio morale al collo dà ancora credito a certi discorsi? Il male voluto non è mai troppo! Vi ricordate la TAV e quanta enfasi sulla sua realizzazione e si diceva che a tutti i costi occorreva finirla perchè era un viatico allo sviluppo. Adesso i fondi sono finiti ed è tutto fermo, cantieri, meastranze ed anche la stesso cosa è dall’altra parte dele Alpi in Francia. Allora dove sono adesso i grandi economisti che abbiano sentito per anni alla televisione ? Fino a quando la gente non si renderà conto e non diraderà le cortine fumogene che questi partiti hanno sparso per garantirsi la loro stessa esistenza, tutto questo continuerà, la gente sarà torchiata da tasse e gabelle che aumenteranno mentre nello stesso tempo la politica dirà che diminuiranno. ma non l’avete ancora capito che è così ormai da anni ?.Ci vuole altro per capirlo che tutto spinge nell’organizzazione della politica a validare il discorso che avete letto ? Come risolverlo è molto difficile ed a questo punto personalmente la soluzione non la vedo se non un accostamento progressivo ad un nuovo modo di intendere la stessa politica,ma che debba partire dal basso, ma che non possa non tenere conto che in questi ultimi tempi sui sta formando e rinforzando in Italia una ragnatela ferrea per escludere la gente, fatta dagli stessi partiti che
associandosi da una parte dicono che occorre cambiare verso mentre in realtà danno una forte spinta alla continuità dell’andazzo che ci ha portato fino a questi punti.Presto o tardi si arriverà a votare ma a questo punto che la partecipazione al voto sia del 70% o del 25% a chi comanda non interessa.Anzi, legiferano col loro 25%, meno drammi. meno interrogativi, meno iniziative di ogni sorta, mentre la gente che stà zitta e ferma per loro è un toccasana. E’ sempre successo così, perchè non dovrebbe succedere anche adesso ? E’ cambiare verso questo? Se vi piace pensarlo pensatelo pure però occorre avere memoria di quello che è occorso.