INIZIATIVA DEL COMUNE DI CHIUSI SULLA STAZIONE IN LINEA PER L’ALTA VELOCITA’ IL 21 NOVEMBRE. MA LA DATA E’ INFAUSTA. E IL PROGETTO PURE…

lunedì 03rd, novembre 2014 / 16:34
INIZIATIVA DEL COMUNE DI CHIUSI SULLA STAZIONE IN LINEA PER L’ALTA VELOCITA’ IL 21 NOVEMBRE. MA LA DATA E’ INFAUSTA. E IL PROGETTO PURE…
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CHIUSI – Apprendiamo che venerdì 21 novembre il Comune di Chiusi terrà una iniziativa pubblica al teatro Mascagni, per illustrare il progetto della stazione in linea per l’alta velocità Media Etruria. Da realizzarsi, secondo quanto riferisce la rivista Centritalia, a Montallese.

La cosa presenta alcuni punti di stranezza: 1) è singolare che il sindaco Scaramelli e l’amministrazione di Chiusi abbiamo scelto come data per presentare un progetto di nuova stazione il 21 novembre. Perché il 21 novembre è una data infausta, soprattutto se si parla di stazioni. Era il 21 novembre del ’43 quando intorno all’ora di pranzo una squadriglia di bombardieri alleati sganciò sulla stazione di Chiusi 27 tonnellate di bombe radendola praticamente al suolo e causando 8 vittime civili, oltre decine di morti tra i militari tedeschi che presidiavano lo scalo e un convoglio in partenza… Insomma, parlare si stazioni a Chiusi il 21 novembre è come parlare di corda in casa dell’impiccato. La storia evidentemente non è la materia di punta dell’amministrazione chiusina…

2) Nella nota diffusa da Centritalia si parla di Stazione a Montallese, quando il sindaco Scaramelli dopo l’ipotesi Montallese (lanciata prima di lui da Ceccobao) ha ipotizzato e parlato a più riprese, in occasioni pubbliche e ufficiali, dell’area del Centro Carni come possibile ubicazione della nuova struttura. E lo ha ribadito anche quando gli fu fatto notare che lì la linea AV ci passa, ma su viadotto sopraelevato…

Le cose sono due: o Scaramelli non si ricorda quello che ha detto nei mesi scorsi o Centritalia si è persa qualche passaggioed è rimasta indietro col programma.

Pensiamo che Scaramelli & C. parleranno dell’area Centro Carni…

Ma al di là di questo, la cosa più singolare è che si continui a parlare di Stazioni in Linea per l’alta velocità, quando l’alta velocità è già in crisi, i treni Italo della società NTV d Montezemolo e Della Valle sono sull’orlo del fallimento.

Se si dicesse chiaramente, da parte dell’amministrazione comunale chiusina e degli altri sindaci che sostengono la battaglia per la “Media Etruria” (senza sapere di cosa si parla) che tale battaglia è un tentativo di pressione per ottenere comunque un qualche risultato per il territorio, allora si potrebbe anche concordare. Ma parlare di una stazione in linea come quella di Reggio Emilia (unica finora in Italia) da realizzare a Chiusi per intercettare l’alta velocità, e addirittura presentarsi in pubblico mostrando di credere alla fattibilità di un tale progetto appare come l’ennesima sparata, per un quarto d’ora di visibilità mediatica. Non può essere che qualcuno c creda davvero.

Lo abbiamo scritto tante volte, ma lo ripetiamo: quanti treni fermerebbero in un giorno nella ipotetica stazione in linea? Non tanti, due , tre, al massimo, non di più, se no addio alta velocità…  E in quali fasce orarie? non certo le più frequentate, per le stesse ragioni di cui sopra… Quanto costerebbe il biglietto? Quanta sarebbe, in questo territorio, l’utenza giornaliera per Milano e Napoli? Migliaia di persone, centinaia di persone o… decine di persone? L’investimento della stazione che lo stesso Scaramelli indica in 20-30 milioni di euro, varrebbe la candela? E le strade per raggiungerela stazione, strade che oggi sono in condizioni disastrose, rimarrebbero tali e quali?

Allora, forse sarebbe meglio, molto meglio, più redditizio e più credibile, battersi e “progettare” qualche fermata (le solite due o tre, non di più) dei treni AV nella stazione di Chiusi attuale, utilizzando l’entrata e l’uscita dalla Av, delle connessioni di Montallese e Ponticelli. Quella sarebbe una battaglia di buon senso che troverebbe immediatamente anche grande consenso. E forse qualche possibilità di riuscita con beneficio immediato per il territorio. Ma forse una battaglia del genere è troppo poco moderna per il Pd 2.0 di stampo renziano…

Chissà che ne pensano i colleghi di Centritalia.

 

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