CHIANCIANO. PASSKEY, IL NON-EVENTO DI OTTOBRE
All’ex Grand’Italia di Chianciano, il 5 ottobre c’era “Artisti in strada”, la mostra di alcuni artisti locali. Ma non lo sapeva nessuno. Nessuna menzione nel sito ufficiale o nel depliant a tre fogli che illustrava gli eventi del festival. Neanche gli artisti che hanno esposto ci hanno capito granchè. È stato fatto tutto molto in fretta, dicono, li hanno avvertiti dieci giorni prima, fino all’ultimo non sapevano dove avrebbero collocato i lavori.
Chiedo alla direttrice artistica di Passkey-Chianciano come mai questa mostra è invisibile. Mi risponde che ci sono stati problemi di comunicazione, che non si poteva entrare in conflitto con Montepulciano. In che senso entrare in conflitto, chiedo. L’organizzazione centrale è a Montepulciano, dice, lei si è occupata di Chianciano, dove molto del lavoro è stato fatto su base volontaria, grazie a Comune e commercianti che hanno messo a disposizione i locali.
Già, lodevole, ma in cosa è consistito il conflitto non è dato sapere. Il mistero dell’invisibilità resta irrisolto. In verità tutto il materiale informativo sul festival, che si è svolto con l’esposizione di più di 300 opere nei cinque comuni di Montepulciano, Cetona, Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni e Sarteano, è un po’ confuso. Sul web qualcuno lo da per concluso il 5 ottobre, nel sito ufficiale si legge che alcune mostre finiranno il 12 ottobre, altre il 2 novembre. Qui e lì appaiono accenni a degustazioni del Vino Nobile lungo i percorsi di arte. Troppa roba. Un’accozzaglia di nomi, luoghi, associazioni, sponsor, eventi e patrocini che sembra pensata dalla Molly Bloom di James Joyce.
Confusione e incuria. L’ingresso del Grand’Italia ospita alcuni dei lavori su un desolante sfondo di vetri da cui si vedono le tende tirate dell’interno. Si potevano mettere dei pannelli, ma non è stato fatto. Si potevano mettere anche delle luci per un’installazione più curata, ma non è stato fatto. Si poteva dare spazio informativo alla mostra per favorire un incontro con gli artisti locali, ma non è stato fatto. Si poteva collocare l’esposizione nella zona di Villa Simoneschi e centro storico, sedi di altre mostre, per favorire un flusso già di per sé limitatissimo (quasi nullo), ma non è stato fatto. Nel centro storico, in uno dei locali espositivi concessi dal Comune, alla chiusura degli uffici si spengono le luci. Per non restare al buio, le due pittrici che espongono si sono attrezzate con luci a molletta.
Morale di una favola già sentita, almeno a Chianciano il festival sembra scivolare silenzioso nell’indifferenza di abitanti e non-visitatori, nonostante la bella giornata di sole. Qualcuno confessa che in tre giorni di esposizione si saranno fermate sì e no quattro anime. Ambizioso nell’intento di “aprire le porte della Toscana” all’arte contemporanea, Passkey è un non-evento, un po’ buttato lì, dubbio nelle sue finalità. Una splendida villa dell’800 e un bar di gloriosa memoria non bastano a dare lustro e attendibilità ad un’iniziativa. Quella è semplicemente scenografia. Se poi l’iniziativa riguarda un’arte ancora di elite nella sua comprensione,definizione e accettazione come l’arte contemporanea, di lavoro ce ne vuole, e tanto anche.
Soprattutto se la si vuole proporre ad ottobre, mese turisticamente moribondo, in una città come Chianciano che già da un po’ di anni, tanto all’occhio del visitatore occasionale quanto a quello del cittadino residente, appare come una città fantasma, decadente e scalcagnata reduce di un fasto che fu.
Di quel vecchio splendore resta un ammasso di alberghi pretenziosi, sbarrati, con le loro tristi bandiere al vento e una fila di negozi sfarzosi che stride con la realtà della desolazione. Così come stride la pompa magna di Piazza Italia, più sfregio alla decadenza che onore alla città, ostentazione di un lusso che giusto i pilastri dorici in travertino della Piazza Vaticana. Il “salotto elegante” di un’abitazione senza fondamenta.
A chi conserva memoria della vita e delle luci che animavano Chianciano al tempo della gloria, resta oggi l’amarezza di quell’insegna scrostata del cinema Garden, che è ancora lì, dura a morire. E a chi si ferma ad ammirare il panorama dal grazioso centro storico, resta impresso quel FORTUNA al contrario che si staglia nella valle, quasi a dire che la fortuna ha girato sì ma solo di 180 gradi e attende paziente qualcuno in grado di riafferrarla.
A me, che ho fatto un giro per alcune delle mostre, in una bella e solare domenica di ottobre, è rimasta la speranza che a Sarteano, Montepulciano, San Casciano e Cetona sia andata meglio, ma più di tutto resta il dubbio sulla finalità del Festival. Secondo le informazioni ricevute dal sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, volontariato, piccoli contributi e spese sostenute dagli artisti stessi, hanno permesso di contenere il budget entro i circa 50mila euro per una manifestazione il cui valore si può stimare in alcune centinaia di migliaia di euro. Lodevole, l’ho detto. Ma a cosa è servito e a chi ha giovato? In altre parole, lo scopo qual era?
Si accettano ipotesi ma solo se espresse con garbo.
Elda Cannarsa
Foto Julian Hyzler
Artisti che hanno esposto all’interno dell’Ex Grand’Italia di Chianciano: Roberta Betti, Giorgio Bronco, Valerio Cesaretti, Adriano Cipolletti, Andrea Cresti, Pietro Cresti, Guido Fei, Giampiero delle Lena, Lucesio Carlo Gentile Stranarte, Gianfranco Gobbini, Melissa Mercanti, Arianna Monnanni, Romina Nenci, Monia Pompili, Marcello Rampelli, Fiorenzo Semplicini
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La finale del post sugli eventuali commenti espressi con garbo è la più carina di tutte.Detto questo la domanda a cosa sia servito ed a cosa abbia giovato vale uno sforzo di risposta e posto utile tale sforzo, la domanda credo che debba essere girata agli organizzatori.Con le dovute cautele interessanti la dimensione degli eventi, capisco che se non c’è nulla dietro come supporto organizzativo, il tutto venga lasciato quasi interamente agli artisti che chiaramente non possono accollarsi il supporto di tali manifestazioni.Le modalità di veicolazione delle informazioni, purtroppo – e ripeto purtroppo- oggi sono forse quello che più necessita e che occorra raggiungere indipendentemente se si presentino opere effettuate sulla” carta gialla della macelleria oppure sulla carta setata rarissima e di gran pregio.” tanto per fare un esempio. In primis se si fallisce in tale approntamento anche se si presentino dipinti dei ”Macchiaioli” la riuscita non potrà che essere inficiata e non di poco.Ne ho avuta una piccola esperienza personale che senz’altro non si ripeterà nel futuro, promossa dal Comitato Intercomunale della Val di Chiana che ha curato l’esibizione di una mia mostra fotografica sulla prostituzione in India che a Chiusi riscosse successo per la lodevole partecipazione ed interessamento sia appunto di tale Intercomunale e di una associazione femminile che supportarono l’evento in maniera encomiabile.Non fu così per il Comune di Montepulciano quando la mostra fu ospitata là in locali privati di pregio assoluto dove risiedette la mostra, ma che questa non fu assolutamente supportata e quindi in un mese pochissime persone ne potettero fruire,proprio perchè oltre all’encomiabile interessamento dell’Intercomunale non ci fu altro:Il vuoto quindi….
Questo non vuole essere un risentimento personale verso tale Comune, assolutamente no, ma credo che per gli Enti Pubblici debba essere arrivata l’ora di sostenere economicamente gli sforzi di una grande quantità di associazioni e di una grande quantità di artisti sui quali si poggia tutto il peso dell’attività e delle iniziative culturali. Non è possibile che si mobilitino singoli individui ai quali viene richiesto uno sforzo sia economico sia di tempo, contando solo sulla loro passione e poi attaccarci un ”bollino” da parte dell’Ente Pubblico. Non funziona così la cosa, occorre che tale realtà passi dentro le teste di chi organizza gli eventi e dei preposti agli assessorati.Personalmente sono diventato refrattario a tali richiami fatti dagli enti pubblici ed alle sirene dipendenti che questi dispiegano per coinvolgere la gente sulle iniziative.Mi ricorda molto il motto di ”armiamoci e partite”. Gli interessati che dispiegano le opere con sforzo, volontà e- per carità anche con piacere- e l’Ente che ci mette il proprio bollino mentre resta la memoria scritta il tal Comune di…..ha fatto sì che che venisse effettuata la Mostra tal dei tali………Ma quando mai ? Almeno i Comuni della Toscana e dell’Umbria nel circondario si comportano nello stesso modo, con lo stesso atteggiamento verso le singole persone che espongono le loro opere.Ultimamente un Comune tramite referenti partitici-non si va lontano- mi ha chiesto immagini d’archivio da essere ospitate permanentemente in una struttura pubblica. Me ne hanno chieste qualche centinaio(mica poche davvero !)i con la sola differenza -guarda caso- che non si volevano frugare le tasche e avrebbero voluto trattare loro stessi il materiale fotografico,farne delle scannerizzazioni e stampe, per poi esporle, mentre gli amici dei loro amici venivano senza meno pagati per il montaggio di tali immagini.Ho spiegato che la cosa non funzionava in tal modo, ma credo che ancora debbano capirlo.Fanno finta di non capire appellandosi al ”concetto di bene pubblico”quando a loro conviene, ma guarda caso chi si dovrebbe frugare le tasche è sempre chi presenta le opere,perchè dicono che c’è la crisi………..Talvolta ho dato loro retta,adesso non più, anche perchè nella gestione di tali iniziative i preposti degli Enti Pubblici si sono mostrati della più grande incompetenza tecnica ogni volta e ricoprono tali funzioni con una nonchalanche che sembra quasi di vedere che facciano quello per farti un favore.Non sono tutti uguali beninteso, ma la mia esperienza di contatto con organizzatori settoriali
si è sempre scontrata con tali limiti, che poi alla fine sono limiti non tecnici ma culturali e di relazione.E questo stona non poco, poichè fa vedere che fanno quello con nessuna passione,nessuna finalità di bene pubblico ma solo perchè tale lavoro lo debbano fare.E’ anche questo nel proprio piccolo ”uno spaccato della crisi odierna” che coinvolge uomini e cose.
Purtroppo Carlo, la tua esperienza si inserisce in quella che si può definire la logica del bisogno/gratitudine-concessione che si oppone a quella della domanda-offerta, tanto più se si parla di arte. Ci volevo scrivere un pezzo su questa cosa. Prossimamente su questi schermi:)
Lascio ad altri le peraltro giuste considerazioni ed approfondimenti in merito al tema “cultura” troppo spesso dimenticato e non sostenuto adeguatamente né dal governo centrale, né dagli enti locali, ma innanzitutto da cittadino e poi anche da amministratore della cittadina termale, non posso esimermi certo dal criticare pesantemente l’articolo della Sig.ra Cannarsa, articolo talmente ipocrita e fazioso che, vista la provenienza sia della testata giornalistica che di gran parte degli espositori c/o l’ex bar Grand’Italia, ma anche le conclusioni in cui si tira in ballo il Sindaco di Montepulciano, faccio veramente fatica a non pensare che sia redatto ad hoc ed anch’esso parte del grande gioco schermaglie politiche tra i due Comuni, schermaglie per le quali ne pagheremo le conseguenze già da Lunedì con l’elezione di un Presidente Provinciale a cui probabilmente poco importerà del futuro della comunità della valdichiana senese.
Per il resto cara Sig.ra Cannarsa, sono così stuccato da tanta falsità e stucchevole oltraggio alla cittadina termale, che mi limito esclusivamente a ricordarle (diversamente da quanto da lei riportato) che il festival PassKey a Chianciano non è affatto scivolato silenzioso nell’indifferenza di abitanti e turisti, tanto è che le mostre tutt’ora aperte c/o Villa Simoneschi e Galleria Hotel Cristallo, registrano un elevato e costante numero di visitatori. Probabilmente sarà il livello delle opere e le capacità dei curatori, che hanno fatto e ne stanno facendo la differenza.
Caro sig.Rocchi, se le mostre registrano un elevato e costante numero di vistatori come lei afferma, ne sono più che contenta.Vuol dire che la mia percezione è stata erronea. La critica a quanto scritto è sempre benvenuta ma, sinceramente, per me criticare significa motivare e ragionare in relazione agli argomenti trattati. Le devo quindi chiedere un chiarimento sui termini ipocrita, stucchevole e fazioso da lei usati perchè, non se la prenda a male, non capisco a cosa si riferiscono.Che ci fosse un gioco di schermaglie politiche tra i due comuni, lo scopro adesso e di questa informazione la ringrazio anche se, per dirle la verità, mi interesso poco delle schermaglie politiche dei diversi comuni della zona. Non è un settore di mia competenza (o interesse). Vorrei poi precisare che il sindaco di Montepulciano non è”stato tirato in ballo” (che sì suona unpo’ faziosetta come espressione) come lei afferma, ma soltanto citato per chiarire la natura del festival. In altre parole è semplicemente la persona che ci ha informati, su nostra richiesta, dei costi impiegati nell’allestimento. In questo non c’è alcun giudizio o valutazione nè della persona nè della dichiarazione. Se lei in questo vede faziosità e giudizio, devo pensare che sia una sua interpretazione, data peraltro da fatti o dati di cui io, mi dispiace, non sono a conoscenza. Di conclusioni ce ne sono poche, anzi nessuna. Il pezzo anzi si conclude con l’espressione di un dubbio e un invito a formulare o riferire ipotesi (con garbo, questo pure è scritto). In ultima analisi, la invito a riflettere, se possibile, sul fatto che realtà diverse dalle nostre non sono necessariamente oltraggiose nè dettate dall’intento di esserlo. Spesso sono solo e semplicemente prospettive diverse che per quanto si cerchi di condannare, restano vive. E forse, qualche volta, bisognerebbe prenderle in considerazione prima di giudicarle.
Egregio sig,Rocchi, ma che significa “vista la provenienza della testata giornalistica”? Che siccome Primapagina ha sede a Chiusi, l’articolo sarebbe stato scritto per denigrare Chianciano? Come diceva Totò: Ma mi faccia il piacere… E quali sarebbero le “schermaglie tra i due comuni”? Mi pare che tra i comuni di Chiusi e Chianciano, mai ci sia stata tanta sintonia quanta ce n’è adesso: tanto che tre mesi fa, alla festa de l’Unità di Chiusi, di fronte ad altri sindaci (Torrita, Sinalunga, Sarteano…) il primo cittadino di Chiusi Scaramelli si disse pronto, da subito, a costituire un “comune unico” tra Chiusi e Chianciano… Le risulta? E come avrà notato non è che siamo proprio teneri con lo stesso Scaramelli e con le amministrazioni chiusine. Da sempre.
Quanto alla frase attribuita al sindaco di Montepulciano, si tratta di una sua dichiarazione rilasciata in seguito a precisa domanda… Quanto al flusso dei visitatori, “elevato e costante”, se proprio volesse fare cosa utile, sig. Rocchi, fornisca qualche numero, così tutti possiamo meglio farci un’idea… Lei magari è nuovo della politica, e amministratore da poco tempo, ma dovrà farci l’abitudine alle critiche e agli articoli di stampa non proprio allineati e coperti. Fa parte del gioco. E’ scritto nella Costituzione che se a lei compete di amministrate a noi compete un’altra mansione, quella di fare le bucce… Cordiali saluti
Sintetico. Le schermaglie tra comuni intendevo Chiusi e Montepulciano.
Sui numeri, alla chiusura delle mostre cercherò di ricordarmi di fornirle qualche dato.
Sul resto concordo, la critica fa’ parte del gioco.
Saluti
Nessun intento di avvalorare “schermaglie” tra comuni, che peraltro sembrano alquanto sottotraccia e se mai solo sulle poltrone e strapuntini… Al massimo tra correnti di partito. Aspettiamo i dati. Grazie.
Sig.ra Cannarsa l’ipocrisia dell’articolo, giudizio personale e legittimo a parte, come ho scritto in conclusione del precedente commento, sta per me nel riportare una errato racconto dei fatti; si narra di un flusso “quasi nullo” e, sulla base di confessioni che per me sono solo fiabe, di “quattro anime in tre giorni”. Oppure, non si fa minima menzione di tutti gli altri eventi collaterali di PassKey a Chianciano, tra i quali ad esempio “Opere in Vetrina” di artisti del calibro di Fantini, Lodola e Patriarca o le collezioni di artisti di calibro internazionale in mostra all’Art Museum.
Sono il primo a pensare che ‘una cosa fatta bene possa essere fatta meglio’ e pertanto sono convinto che le prossime edizioni faranno sicuramente tesoro di ciò che presumibilmente non ha funzionato, ma in merito alla collocazione temporale la informo che probabilmente anche grazie all’evento PassKey, nel moribondo mese di Ottobre a Chianciano si è rilevato un numero di presenze maggiore e quindi in controtendenza se posto in relazione a quello degli anni passati.
Infine, per quanto concerne lo “stucchevole ed il fazioso”, ripeto, sta per me nel gratuito ed inutile oltraggio ad una cittadina che è sicuramente in difficoltà, ma che meriterebbe molto più rispetto soprattutto da quel “circondario” che per anni (tanti anni) è vissuto proprio grazie all’economia trainante di Chianciano; una cittadina quella termale che grazie agli indirizzi della nuova amministrazione, ad un rinnovato senso di comunità ed all’impegno di commercianti ed associazioni, ce la sta mettendo tutta per uscire dalla ‘situazione’ in cui si è trovata.
Cordialmente.
Sig. Rocchi, le faccio una proposta. Lei mi da disponibilità uno di questi giorni, facciamo insieme un giro per Chianciano e lei mi illustra le ragioni di quello che considera una visione gratuitamente oltraggiosa.
Vivo a Chianciano dalla nascita, non ho certo bisogno delle informazioni fornitomi da una articolista per conoscere le criticità urbanistiche del mio paese.
In merito al resto, (s)fortunatamente ho bel altri impegni che non ho certo tempo da perdere in giratine atte a rispondere a tali inutili curiosità.
Per chiuderla definitivamente qui, sperando di chiarire una volta per tutte ciò che intendevo per ‘oltraggio’ (visto che si torna sempre sullo stesso argomento) provo a farlo con una consapevole ed assurda provocazione: se come articolista volessi criticare una manifestazione svolta a Chiusi Stazione, sarebbe giusto evidenziare che e’ sfortunatamente un’area urbana soggetta a fenomeni di allagamento?
Senza rancore, un saluto.
Sig Rocchi, le faccio notare che lei, in quanto amministratore, ha appena declinato l’invito, peraltro cortese, di un’articolista che è anche una cittadina, a incontrarla, adducendo motivi di tempo scarso e di ancor più scarso interesse in quelle che ha definito, con poco garbo, inutili curiosità. Lei ha rifiutato l’opportunità di un confronto tra due realtà diverse, dando per scontata una serie di elementi che scontata non è. Il fatto che a lei la realtà riportata non sia piaciuta non toglie che non sia rappresentativa di una parte dei suoi concittadini. Per quanto riguarda la provocazione,se lei si fosse premurato di leggere qualcosina in questo giornale o in quello cartaceo, si sarebbe accorto che la criticità urbana di Chiusi, insieme alle considerazioni sulla sua desertificazione sociale, sono affrontate quasi settimanalmente. E se si fosse premurato di leggere qualcosina dell’articolista qui scrivente, forse si sarebbe reso anche un po’ conto di chi era la sua interlocutrice e si sarebbe anche risparmiato un paio di allusioni fuori luogo. Se, invece, quella che lei chiama provocazione, è rivolta a me personalmente, se la risparmi pure. Io vengo dalla città più maledetta, critica, criticata e bastonata d’Italia. Ma non per questo, mi offendo tutte le volte.
Chiusi Scalo è realtà urbana soggetta a fenomeni di allagamento. E anche di inquinamento. E anche di desertificazione sociale e commerciale… Lo scriviamo da 25 anni, quasi sempre predicando nel deserto di cui sopra e senza che altri media, mai una volta si fossero degnati di parlare di disastri ambientali, scempi urbanistici, operazioni promozionali dubbie ecc… E lo abbiamo sempre fatto senza lesinare critiche a chi ne ha la responsabilità per aver fatto scelte sbagliate o per non aver fatto quanto dovuto… Ma se usa questi argomenti con noi, mi viene un dubbio sig. Rocchi: Lei in questi anni cosa ha letto, solo Topolino?
Non era assolutamente mia intenzione offendere il lavoro o la provenienza di nessuno. Se così e’ sembrato me ne scuso, affermo però che se questo e’ il terreno o il modo con il quale vi piace ragionare, grazie ma non fa’ per me. Io ho ben chiarito che la mia era una assurda e consapevole provocazione; lo avrebbe compreso anche un lettore di Topolino ma evidentemente non ci vogliamo intendere.
Per quanto riguarda la disponibilità che un amministratore deve dare e’ quello che sto’ facendo tutti i giorni da 4 mesi a questa parte nei confronti di tutti i miei concittadini. Ripeto, non e’ per scortesia, ma non ho tempo da dedicare a tali argomenti. Se vuole, credo che visto il tema principale trattato (quello culturale), l’assessore Danila Piccinelli possa essere la figura più indicata.
Saluti.
Parlate in politichese e coinvolgete figure inutili. La malinconia di Chianciano è evidente, sotto gli occhi di tutti. Strutture anni ’70 che sonnecchiano fatiscenti, persiane chiuse, insegne spente e cadenti, che contrastano con la magnificenza inutile di una rinnovata piazza. Ma usare quei soldi per investire nelle strutture già esistenti, invece di decorare coprendo le crepe no? Start-up, giovani associazioni, nuove idee e progetti da sviluppare ce ne sono a migliaia. Ma voi amministrazioni continuate a buttare i soldi invece di investirli. E su. Poche chiacchiere. Ah, e sarebbe utile anche rivedere il significato di “ipocrita”.
Signora Trillo, condivido abbastanza il significato di ciò che esprime ma quanto a parlare in politichese questo non lo vedo come un limite negativo. A chi dia fastidio il politichese che poi vuol dire usare i vocaboli veicolati dalla politica guarda caso sono quelle categorie di persone che non se ne sono mai interessate della politica, ne hanno subiti gli effetti, sono perennemente incazz…..contro questa ed i politici ma spesso vedono l’effetto e non si interessano della causa.Detto questo concordo con Lei sullo stato di Chianciano e qui il problema sarebbe enorme perchè con i tempi che tutti vogliamo ”moderni” il mio modesto avviso di quello che è stato-non solo quello beninteso- il limite della cittadina termale è che nel tempo si è investito solo su quanto poteva rappresentare l’entrata economica derivante dal flusso di coloro che fruivano delle terme, della cura e basta. Quindi negozi a profusione, hotel e pensioni a profusione, quindi il tutto lontano dalle vere esigenze della gente che vi risiede, che in tempo di vacche grasse andavano a gonfie vele con tutto l’indotto, ma quando è cominciata la crisi si sono chiuse tutte le porte ed il riciclarsi è stato uno sforzo ed un tentativo che non ha portato a nulla, ed a cosa doveva portare? Se lo chieda ! Le Terme sensoriali ? Ma per piacere ! Quindi credo sommessamente che tutto questo e tutta la politica che ha portatob a questo sia stata errata proprio come concezione, proprio da quegli amministratori che di sinistra o sedicente sinistra oppure di altri colori politici hanno deciso di imboccare il viottolo sbagliato.Lei mi dirà che con ”il senno del poi fanno tutti bene a dare giudizi” ma guardiamo altre cittadine termali italiane, Montecatini, Salsomaggiore ed altre, che nell’ambito del loro territorio e della loro amministrazione hanno abbastanza retto al pressare della crisi. Siamo noi ad essere lontani dalla politica intelligente che ha fatto si che questo non avvenisse e siamo noi che abbiamo eletto una classe politica che blatera e basta, succhia ed ha scelto la politica come carriera, sfalsandone il senso, comunque proprio per sottocultura politica e non solo politica,anche umanistica! E tale colpa è la nostra. Personalmente le dico che con l’andazzo che c’è in Italia crederei di non ricadere nella stessa trappola,perchè questi sventolano che siamo tutti sopra il burrone e che basti poco per precipitare giù, loro regnano, decidono e fanno sì che la gente sia falcidiata dall’economia di tale tipo che viviamo oggi. Tanto finchè la gente non impara a proprie spese nulla cambia, quando mangerà una sola volta al giorno può darsi che qualcosa succeda,.ma può essere che non ne siamo lontani.Il solo freno che possono mettere in campo per rallentare il compimento di tutto questo si chiama con una parola: Guerra ! Credo che ci stiano provando! E’ storia ! La saluto.
E comunque, sig. Rocchi, conosco altri assessori comunali di questo territorio che inizialmente avevano lo stesso atteggiamento, che ritenevano Primapagina un “giornalaccio denigratore” e che adesso, dopo aver imparato a sfogliarlo (o a navigarci via internet) sono diventati lettori assidui e appassionati. Comunque attenti. Per esperienza, confido di annoverare anche Lei nella schiera, tra un po’… Cordiali saluti