CHIUSI, PRONTO IL MEGAPOSTEGGIO DI PORTA LAVINIA. SABATO L’INAUGURAZIONE

CHIUSI – Continua il tour di inaugurazioni avviato a settembre con i “Bagni Etruschi”, proseguito con il manto sintetico del campo sportivo, la pista per i 20 metri piani alle scuole elementari, i parchi giochi di Macciano e via Mameli… Sabato 18 tocca al mega posteggio di Porta Lavinia, appena fuori del centro storico. Opera imponente e attesa da anni. Perché a Chiusi città i posteggi sono sempre stati un problema.
Per la verità, lì il posteggio già c’era, ma era un po’ rabberciato, rimediato, polveroso. Adesso sarà tutta un’altra storia. Circa 200 posti auto, sempre in mezzo a un oliveto, ma su manto asfaltato e segnalato.
All’inaugurazione in pompa magna oltre al sindaco e ai progettisti ci saranno anche il Vescovo Mons. Manetti e, immancabili, le contrade, i Terzieri i Rioni di Montallese, le associazioni volontaristiche, le scuole (chissà perché poi). E naturalmente la banda.
Stefano primo, mani di forbice (a forza di tagliare nastri rischia di tagliarsi pure la fascia tricolore), mette a segno un altro punto nel suo pallottoliere. “Fatti, non solo promesse”, ripete sempre anche quando si tratta di semplice ordinaria amministrazione. Perché un posteggio, anche se ampliato e rinnovato, come i bagni pubblici o vespasiani, ancorché ridisegnati in stile etrusco, sempre ordinaria amministrazione sono.
Comunque ben venga il mega posteggio di Porta Lavinia. E se per arrivare in piazza del Comune o Piazza Duomo si dovrà fare una scarpinatella in salita, pazienza. Ci guadagnerà pure la salute. Camminare fa bene, no?
Qualche considerazione però l’opera la merita. Visto che è “imponente”:
1) l’area è stata pesantemente cementificata. In caso di pioggia persistente o peggio, di bombe d’acqua, come capita ormai sempre più spesso, cosa succede a valle? Tutto previsto e tutto sotto controllo? Ce lo auguriamo. Anche perché quella a valle è zona archeologica importante e di pregio.
2) il posteggio sarà quello più utilizzato dai turisti. E’ stato fatto anche apposta, dicono. Ma se quello è il “biglietto da visita” della città, come e quando il Comune pensa di sistemare anche gli antichi lavatoi, bel manufatto, ma in condizioni sempre più precarie?
3) Che fine ha fatto il progetto privato di recupero del complesso degli ex macelli comunali, soprastante i lavatoi? Sono anni che l’edificio è stato assegnato, ma di ripristino non si è vista nemmeno l’ombra. Per il turista che arriva, trovare un ampio e comodo posteggio non è male, ma vedere, appena alza gli occhi quel rudere fatiscente accanto ad una porta etrusca gli può gelare il sangue… Potrebbe pensare, il trista: ma dove sono capitato?
4) Al posteggio si accede e si esce di fatto solo dalla “circonvallazione” con semaforo di via dei Longobardi… In caso di massimo utilizzo del parcheggio, quella viabilità di accesso e uscita è sufficiente e adatta?
L’opposizione consiliare (Primavera) a proposito dell’inaugurazione e del posteggio apprezza l’opera (la prima vera opera pubblica degna di questo nome realizzata fino ad oggi”, ma ne sottolinea il ritardo insieme alla mancanza di un progetto turistico complessivo:
“Al di là della solita esagerata magnificenza, sintomo probabile di una sindrome da ceccobaismo galoppante, sicuramente contratta nelle precedenti esperienze amministrative e non certo adatta alla situazione generale che stiamo vivendo, ma di cui forse i nostri amministratori non si accorgono, finalmente il nostro sindaco – scrive la Primavera – si appresta ad inaugurare l’unica opera pubblica degna di questo nome realizzata fino ad oggi: l’ampliamento del parcheggio di Porta Lavinia.
Modestamente ci sentiamo un po’ partecipi di questa realizzazione in quanto da noi sollecitata in consiglio comunale fin dalla prima riunione perché ritenuta importante per uno sviluppo economico della città basato sul turismo.
A parte la realizzazione dell’ampliamento del parcheggio, giunta con tre anni di ritardo, dal momento che il progetto era già pronto fin dalla precedente legislatura, il guaio è che non c’è un progetto di sviluppo turistico degno di questo nome ma solo una serie di provvedimenti slegati l’uno dall’altro e al di fuori di una visione complessiva del futuro”.
Comunque, al di là delle schermaglie tra opposizione e maggioranza, delle considerazioni a margine fatte poc’anzi e, sfrondata l’enfasi come sempre un po’ esagerata della inaugurazione, il posteggio c’è. Ed è bene che ci sia. Sicuramente meglio così di come era prima.
m.l.
Giorgio Cioncoloni, PORTA LAVINIA, POSTEGGIO, Stefano Scaramelli
Il sindaco Scaramelli ha così risposto: “Abbiamo canalizzato tutte le acque del centro storico e rifatto la fognatura canalizzando tutte le acque sul Rielle che va al lago e recuperato acqua per lago e messo in sicurezza scarpata e campagna. Ti invito ad andarlo a vedere da valle….
Quanto ai lavatoi abbiamo approvato in giunta un progetto preliminare già inviato al Governo con richiesta di finanziamento attraverso l’ 8 per mille…”
Lo ringraziamo delle precisazioni.
Come indice di buongoverno bisognerebbe introdurre anche l’impatto ambientale di ogni amministrazione. Quanti metri quadri di suolo ha impermeabilizzato e centificato questa giunta? E quella precedente? E quanti ne impermeabilizzerà la prossima? Non è anche questo un modo di rispettare le generazioni future? Non c”era proprio un alto modo di fare i parcheggi lasciando permeabile il terreno? Magari un po’ più polveroso, ma più rispettoso. Ma poi chissà se ha ancora importanza, tanto ormai si salvi chi può.
Perché sul recupero degli ex macelli, che anche nella foto dall’alto spiccano per il loro degrado, biglietto da visita del paese per chi andrà a posteggiare, il sindaco non ha detto niente?
Su altre proprietà private sono state fatte ordinanze di risistemazione per molto meno.
Perché su questa non si può fare niente?
Il complesso ex macelli è stato ceduto e assegnato a privati con bando pubblico che prevedeva dei tempi e delle scadenze per il recupero. Sbaglio?
Il bando prevedeva dei tempi per l’inizio dei lavori e delle penalità nel caso di ritardo. L’abbiamo fatto presente anche in consiglio comunale e il sindaco ha risposto che si sarebbe attivato. Poi non abbiamo più saputo niente. Comunque, in ogni caso, il tutto si risolverebbe con qualche ammenda mentre un bando serio avrebbe dovuto prevedere per lo meno il ritorno alla proprietà pubblica nel caso di inadempienza. Chi lo ha acquistato aveva degli obblighi morali nei confronti della comunità che non ha assolto e che nessuno, a quanto sembra, ha intenzione di fargli assolvere,.
L’assessore Juri Bettollini, in risposta alla domanda su che fine abbia fatto il progetto privato per il recupero del complesso ex macelli comunali risponde che “sì c’erano delle scadenze. La proprietà non le ha rispettate e l’amministrazione ha applicato la sanzione prevista dal Bando qualche mese fa, per una cifra oltre i 15.000 euro”.
Bettollini spiega anche che se la proprietà del complesso non avesse pagato la sanzione, “questa gli sarà addebitata nella cartella delle tasse…”