IL PD PERDE 400 MILA ISCRITTI SU 500 MILA, LA RIFLESSIONE DI UN MILITANTE

E di questi giorni la notizia, clamorosa, che il Pd ha perso 400 mila iscritti su 500 mila. Una fuga di massa, una voragine senza precedenti che ridimensiona anche l’aura di successo che finora ha accompagnato il premier (e segretario del Pd) Matteo Renzi. Alcuni giornali hanno titolato: “Urne piene sezioni vuote”. Come dire che se è vero che alle europee il Pd ha preso il 41% (del 50% degli elettori, questo è sempre bene ricordarlo. E un 41% che in termini di voti assoluti è meno del 34% che ottenne Veltroni nel 2008), è un fatto che il partito di maggioranza non è più nemmeno un partito, che ha perso in un anno di governo quasi tutto il suo “corpo attivo e militante”. E un partito senza iscritti non può essere considerato un partito di massa, al massimo un partito di opinione, ma come è noto nel Pd le opinioni sono più d’una, quindi anche questa accezione rischia di sgretolarsi sotto la lente impietosa dei numeri. E si, sa, i numeri non sono mai un’opinione.
Detto questo, posso confermare, perché ne ho testimonianza diretta, che gli iscrittial Pd in Umbria sono pressoché scomparsi. Nella mia sezione, quella di Tavernelle, gli iscritti sono passati da 350 agli attuali 15. Tutto un ceto politico fatto di militanti appassionati, che hanno progettato e governato per oltre un trentennio l’economia e lo sviluppo del territorio con notevoli risultati, è praticamente scomparso. Attualmente c’è un numero davvero esiguo di militanti che si stanno impegnando soprattutto nell’amministrazione comunale, a cui va tutto il mio augurio di buon lavoro. E’ davvero penoso quindi leggere le parole del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, che in un tweet (ora è questa la moda), annuncia che è tutto falso. Il discorso sul dileguamento, perché è di questo che si tratta, di tutti gli iscritti al partito, è assai complesso. “I partiti di massa sono finiti”. Questo è il ragionamento consolatorio, giustificativo, ipocrita, che si sente ripetere da tempo. E’ vero sono finiti.
Il perché però questi partiti si sono estinti, bisognerebbe pur chiederselo. Sì perché i partiti nati dalla Resistenza, sono stati per decenni, fino a che non sono scivolati nella degenerazione, una grande scuola di democrazia, hanno forgiato su tutto il territorio nazionale, migliaia di figure istituzionali. Da militante a tempo pieno, quale sono stato per un quarantennio, ora mi ritrovo a stare in casa perché frequentare la sezione, mi fa venire l’orticaria.
L’arrivo di Renzi, che io stesso avevo salutato come un segnale di novità, sembra abbia accelerato il fenomeno della disaffezione dei militanti. Le cause? Sicuramente la sua spocchia, la sua arroganza, non è certo inferiore a quella di D’Alema.
Per essere più espliciti, se chiunque avanza delle problematiche viene etichettato come “rosicone e gufo”, conviene a starsene a casa propria. Renzi con D’Alema condivide anche un altro primato politico: come lui non ha un’idea di cosa fare, cosa proporre per il Paese. Esempio: energia, trasporti, sanità, tanto per citarne alcuni, cosa pensa di proporre al Paese il giovane fiorentino?
Francia, Polonia, Germania, attraverso le inchieste del bravo Iacona, si è visto come si muovono. L’Italia è indietro, anche rispetto alla Polonia… Per il Bel Paese per ora da Renzi solo rattoppi, qualche idea interessante indubbiamente, ma poi anche lui è ritornato sul vecchiosentiero che hanno percorso un po’ tutti: attaccare il mondo del lavoro e del sindacato.
Quest’ultimo sia chiaro, ha in fatto di difesa corporativa di molte categorie le sue innegabili colpe. Perché non dovrebbe destare preoccupazione questa sua volontà caparbia di cancellare l’art. 18 dallo statuto dei lavoratori, dopo aver sostenuto per mesi che non era questo il problema. Una protervia che mette in evidenza chiaramente che cosa ha in testa il baldanzoso giovinetto.
Riportare indietro di 150 anni il mondo del lavoro, riportare sotto il tallone della prepotenza padronale chi lavora. Sparito l’art 18, tutti saranno vulnerabili perché ricattabili. Poi per questa strada si cerca di venire incontro alle esigenze di quel italico padronato, che non potendo più contare sulla svalutazione della moneta, punta a svalutare il lavoro. Sì perché sono pochi gli imprenditori che fanno della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e di prodotto, i loro cavalli di battaglia. A conferma di quanto affermo stanno i dati relativi alle risorse comunitarie rimandate indietro e che la trasmissione sempre del competente Jacona, ha illustrato
perfettamente.
Somme immense di denaro rimandate a Bruxelles, perché non ci sono progetti da finanziare, stanno lì a dimostrarlo. Ma torniamo agli iscritti al partito. L’emorragia della militanza è iniziata quando i dati sulle tante Caste, si sono cominciati a sapere in tutta la loro vasta e immorale articolazione. Un mondo quello dei consiglieri regionali, dei parlamentari, dei presidenti dei tantissimi enti inutili e della tante famigerate partecipate, fatto di privilegi e di soldi a carrettate. E’ amaro ammetterlo, ma tutti i partiti, nessuno escluso, hanno contribuito ad alimentare queste Caste sempre più voraci. Tutti hanno preso parte all’assalto alla diligenza. Quello che fa più
rabbia, è che una sinistra priva di valori, da una parte è finita per scimmiottare il liberismo, dall’altra è stata silente, complice dell’ arricchimento di un ceto politico, istituzionale e pseudo manageriale, che ha portato il Paese al disastro morale prima ancora che economico e sociale. I militanti hanno preso atto che il loro volontariato finiva per alimentare le prerogative di tanti personaggi che attraverso la politica, si sono creati delle posizioni economiche da sceicchi.
Poi c’è l’aspetto politico. Nelle sezioni oramai da anni non si discute più di politica, di economia.
Queste anno dopo anno, di elezione in elezione, si sono trasformate sempre più in comitati elettorali. Pochi addetti, per lo più direttamente interessati agli esiti del voto perché gregari dei vari contendenti. Come pure non va trascurato il fatto che da militanti, si sentiva oramai tutto il peso di una mancata partecipazione alle scelte governative di questa regione. Un agire del governo
regionale, che ha finito per lasciare al proprio destino di marginalità vaste aree della Regione, perché sempre più condizionato dagli interessi dei territori forti. E allora, perché seguitare a perdere tempo nella militanza, se sono sempre quelli che comandano. Io la chiamo degenerazione, un fenomeno che è iniziato ben prima dell’arrivo di Renzi, ma la sensazione è che a lui della militanza politica interessi poco, meglio vivere la condizione di leader solitario.
D’altronde Renzi sta vivendo un vero stato di grazia e tutto ciò, grazie ad una condizione davvero unica: quella di non avere avversari in fatto di proposta politica.
Nessuno degli uomini politici italiani infatti, è nelle condizioni di dire alcun che. Hanno fatto tutti fallimento e per gran parte come ricordavo sopra, non hanno le carte in regola sotto il profilo morale, per poter avanzare critiche a Renzi. Quanto durerà questa condizione è difficile dirlo.
Tutto dipenderà dai risultati che il Paese raggiungerà sotto la sua guida. Su un punto sento di condividere Bersani: “Se non ci sono più iscritti, il partito cessa di essere soggetto politico per divenire qualcos’altro”. E questo qualcos’ altro inquieta il mio animo.
Renato Casaioli
Datti pace Renato, quel ” qualcos’altro” che dici te è gia da diverso tempo che ha avuto la sua affermazione.Il fatto è solo uno ed è che questo ” qualcos’altro” la maggioranza della gente lo reputi ”sinistra”, perchè il giochetto verbale che gli hanno detto di imprimersi in mente è quello che la gente ha acquistato dentro allo spaccio quotidiano ed è quello ”che una sinistra che non si rinnova è destra”.Prima si creano le basi per le menzogne storiche ed etiche poi intervengono con le riforme sul campo.La gente le sostiene perchè crede che siano vere quelle cose che sente salvo poi ritrovarsi con i pantaloni imbrattati di vasellina sul retro….poi sono i vertici stessi a parlare di degrado della politica quando sono loro i primi arnesi di tale degrado e che lo producono.Perchè Renzi dice ai sindacati dove eravate voi quando si facevano le piattaforme dei contratti per i lavoratori e che non pensavate a chi il lavoro non lo aveva ?”.Grande discorso,che trova sempre più spazio nelle menti dei qualunquisti e porta la situazione generale verso lo scontro tutto sostenuto dai media.Chissà Renzi se si crea il problema di dove erano quei governi su tale tematica, che hanno preceduto il suo, a cominciare da quello di Prodi e per seguire a quelli di Berlusconi,Monti, Letta ? E’ il sindacato che deve prendersi il carico di chi non ha lavoro ? Ma come si ragiona,a chi è diretto tale modo di pensare in tali termini totalmente sfalsati ? Il sindacato con tutte le contraddizioni che può aver avuto e possa attualmente anche avere doveva pensare a chi il lavoro non l’aveva od era il Governo che doveva pensarci per sua etica e missione e prerogative? Ma su chi attecchisce tale modo di ragionare e che non si ha vergogna nemmeno di dichiararlo in televisione ? Se Renzi è giunto a simili ammissioni secondo il mio modesto avviso segno è che si trova male e che stanno venendo al nodo cose cruciali che non sono più rimandabili e si tenta di falsare le carte.Il sindacato fino a prova contraria e per etica diretta non deve fare politica direttamente e come associazione si deve interessare di difendere i diritti di chi lavora essendo una associazione fra lavoratori che ha una controparte: Il datore di lavoro, sia esso privato, che pubblico.e non si devono accettare tali illazioni per le quali si dica dov’erano i sindacati quando si trattava di far lavorare chi il lavoro non ce l’aveva, perchè così facendo si suggella una falsità grande quanto una casa, sian istituzionale che effettiva nello svolgimento della politica. La faccia tale domanda alla confindustria non al sindacato, ai governi precedenti ed anche a quello suo.Secondo il suo schema allora chi lavora doveva veder ridurre i propri diritti o le propri salari stipendi perchè anche altri che non avevano lavoro avessero potuto lavorare? Vuol dire questo Renzi e vogliono dire questo gli iscritti e simpatizzanti del PD ? Lo domando ai lettori.Cosa ne consegue quindi dal momento che siamo nell’economia di mercato e chi lavora con stipendi appena sufficienti per campare se li doveva ridurre a favore di chi non lavorava, mettendo poveri contro più poveri? E’ un giuoco di prestigio di un qualunquismo che nemmeno Giannini nel 1945-46 avrebbe messo in moto ma che oggi si afferma e viene apprezzato tramite Il sottosviluppo culturale-politico della gente che fa fa il resto.Ma i governanti lo sanno ed è per questo che lo dicono, spingendosi a proclamare le parole d’ordine ” io non mollo”.Chissà cosa avrebbe da mollare ? L’unica cosa che potrebbe mollare è la fabbrica mediatica che non ha mai smesso di fabbricare fumo.Questa gente con i relativi seguaci – Renato- ha già perso ed il fatto grave è quello che ancora non se ne sia resa conto.La gente votandoli ingrassa solo le loro carriere.Questo alla fine succede e non è nè qualunquismo nè grillismo il mio.La ”Marcia su Roma ‘ è cominciata ed a realizzarla sono milioni sui treni, sugli autobus ed a piedi e non è sufficiente il sindacato a fermarla,Il ”migliorista” è superpartes oppure come il ”Re pipino” ha fatto l’interesse politico di qualcuno ? A te la risposta Renato.Che poi siano diminuiti gli iscritti dice poco, può essere un segnale? Mah,io dubiterei molto anche di questo e della loro utlità e che posano significare anche qualcosa.I partiti come è dimostrato dai fatti, con gli iscritti ci fanno ben poco ormai…..
Orsu’Renato, e “stai sereno”,le cose vanno malissimo ma il Pd ha preso il 41 per cento;da iscritto non sei contento?
Lo stato di grazia di cui si parla e’ dovuto al consenso dato a Renzi da;: Confindustria,CISL e UIL (ainoi),Confcommercio,Banche,Finanziarie,Liberiati europei.Stmap italiana,Tv Italiana et,in tutto circa 200 persone che ne condizionano qualche milione.
Se si studiano i dati veri,ecomici e sociali la verita’ e’ ben altra.
Ma si sa : in Italia oramai non studia e non legge piu’ nessuno.
X Massimo Genga.Allora quando dico -scoprendo l’acqua calda-che chi è padrone e comanda i mezzi di informazione è padrone del baccellaio dico il vero.Questa è una cosa che ormai non ci vuole una intelligenza superiore a capirlo ma il fatto è che si dimentica in fretta e quasi sempre questo è un dato scontato, tanta è la nostra assuefazione a tale sistema.Ed opporsi con tutte le forze a questo non è un disegno eversivo ma è il contrario. Eversivo semmai è chi confida che ormai di un processo non se ne possa fare a meno ed accetta supinamente tutte le conseguenze, anche quelle dei conflitti internazionali che ci caratterizzano sempre più come parte occidentale del mondo.E non perchè la gente qui da noi non abbia capito che alla fin fine si apre la porta e davanti a noi sul pianerottolo del nostro appartamento c’è la guerra in gran parte provocata da noi occidentali, ma anche se non vuole essere coinvolta non sà come venirne a capo. Questo è un processo per il quale ormai c’è il diniego più assoluto per andare a ricercarne le cause perchè oggi la gente ragiona in modo diretto: vede l’effetto e non va a ricercare la causa od almeno non se la domanda per molte ragioni ma le fondamentali sono diverse: pigrizia mentale, rifiuto di conoscere ed informarsi,rifiuto di prendere atto della variegata informazione che ci arriva addosso,si ritiene che la realtà venga manipolata per ricondurre i comportamenti a fatti di mero interesse personale o di gruppo,quindi si conduce tutto questo ammasso di cose in un angolo e non si guarda più la realtà e non guardandola la si subisce perchè non si ha fiducia che le condizioni possano cambiare.Questo sistema ci va a nozze ed in una fase come questa il discorso di Renzi e del renzismo è il viatico che il sistema implicitamente ha scelto perchè da questo proviene l’esasperazione dei conflitti che alla fine sfocia in un controllo autoritario della politica e delle persone sul territorio dove queste forze si trovano.La storia passata è lì a dimostracelo.
Sarò tediante,ma il messaggio di Marx che il sistema produce i propri seppellitori credo che sia sempre attuale, non perchè il filosofo tedesco sia stato superiore ad altri, ma la sua indagine critica ha analizzato il corso della storia ed ha osservato come
nella storia le cose abbiano funzionato,soprattutto per le leggi economiche fondamentali del sistema che hanno prodotto gli scossoni, il crollo e la guerra.Il capitalismo applicato al mondo in una condizione di limitatezza di risorse ed una area circoscritta dove si espleta la vita di 7 miliardi di persone(La Terra),alla fine deflagra in guerra perchè si attua una falcidia di risorse produttive che non riesce ad essere spalmata ed a comprendere tutti.Popoli sfruttati e popoli sfruttatori quindi ed alla fin fine da questo discorso non si esce.E l’Italietta di Renzi i cui proclami sono quelli che si cambi verso, sembra una presa in giro in un momento di caduta a volo libero dentro il calderone dove esiste il rimestio del brodo primordiale dicendo a coloro che ve ne sono immersi di guardare davanti a loro perchè alla fine passa l’ascensore che li riporta fuori dell’inferno.Chiaramente il tutto dopo la guerra.Guerra dell’uno contro l’altro, in economia,violenze, sopraffazione, stati di bisogno e quindi di ingiustizia e guerra internazionale per l’appropriazione delle risorse.I prodromi di questo sono già in atto da diverso tempo ormai e per affrettare il percorso perchè non si possa più attendere tanto hanno inventato il Califfato, l’isis che sgozza e che minaccia i minacciatori.L’uomo, in particolar modo quello di razza bianca è il distruttore del mondo, il suo ego è penetrato dentro il sistema e si è esteso a tutto il globo ed oggi si assiste al dispiegamento della forza tecnologica e non solo ma anche a quella distorsiva della realtà, al fine di mettere tutto sotto il proprio controllo.Tutto questo i progressisti alla Papa Francesco lo pensano, lo dicono, ma attendono che il disegno si compia, per poi ricominciare ancora per due millenni, avendo merce umana a iosa da coinvolgere, perchè i poveri sono e saranno ancora di più.E quando aumenta il bisogno i salvatori sia in politica sia nella morale si danno la mano ed avanzano uniti.La sola salvezza è un bello asteroide, ma anche lì avrebbero da ridire e scommettiamo che direbbero che ”est voluntas Dei”…signori non ci si salva….altro che il Partito Democratico caro Renato Casaioli.Tu te ne stai piano piano accorgendo mi sembra di capire dai tuoi discorsi di chi sia che voglia far funzionare meglio ed oliare il sistema, ma vieni da un partito- mi sembra di capire- che si era posto il problema di cambiarlo il sistema.Mi rtitorna sempre alla mente un vecchio discorso di un articolo fatto da un amico a proposito dell’evoluzione di tale partito, che diceva così:” i padri erano nati per abbattere il capitalismo,i figli preferirono regolarlo,i nipoti si sono abbattuti, ed il neocapitalismo li ha accolti fra le sue braccia”. Auguri Renato.
Aggiungerò anche un altra cosa.Ciò che non si sopporta più è il fatto di coloro che pur di restare dentro ad un partito dicono di non condividerne le idee(Bersani, Civati, Fassina, d’Alema ) ma che rimangono sempre lì per validare il fatto che quello è un partito come lo era la DC, trasversale e che raccoglieva dal contadino, al’impiegato, al professionista, era come un supermercato che ognuno ci trovava quello che gli aggradava.Sembravano istanze diverse ma quando andavano a votare votavano tutti per la Dc, difatti erano pochi coloro che si dichiaravano democristiani, mica il 38 % del corpo votante?.Il tutto dimostrava coerentemente come si facesse ad amministrare la complessità, erano maestri.Quindi ciò che ancora svaluta e di parecchio il concetto di sinistra sono le persone e le correnti che ho nominato prima. Da quest’altra parte Renzi è più concepibile che sia la parte del sistema che per mantenersi sparge fumo e che avendo l’80% del potere dentro a quel partito lo faccia valere per far passare gli scopi di coloro che ha intorno ed alle spalle. C’è solo una pletora che risente di quello che racconta e della veste che Renzi stesso assume,che una volta erano di sinistra e che oggi si sono fatti passare in testa che ” la sinistra che non vuol cambiare è destra”. Chissà se arrivano a ragionare che per salvare l’Italia ancora dopo tutto quello che è passato nella storia delle classi subalterne la facciano quadrare con la spalmatura della vasellina sempre a loro e se si domandano quale sia la logica che guidi certe politiche..Forse a tale domanda stai a vedere che condividono il fatto che per dare a chi ha di meno occorre fare i sacrifici proprio a chi ha di meno.In pratica dicono questo.Ed allora in politica occorrerebbe farsi una domanda di una semplicità lapalissiana ed è quella che i diritti non sono mai concessi, i diritti sono sempre conquistati.Ma si sà, i diritti sono come l’elastico delle mutande che dove li tiri arrivano.Se c’è lavoro,che spesso non dipende da te allora puoi avere diritti, se non ce n’è ca….tuoi !!. Renzi, sensibilissimo a tali indirizzi rimprovera ai sindacati che non si siano mai interessati dei diritti di chi non lavorava. Sbaglia direzione come la corrente alternata, scambiando le prerogative del sindacato con quelle del governo, mentre il gatto e la volpe che da anni non partecipano ad uno sciopero generale si sono subito affrettati a dire che con la crisi che c’è lo sciopero è dannoso. Chissà quale sia la visione, magari quella che chi lavora debba ancor più abbassare la testa.E’ che la CGIL tirataci per i capelli sopra lo sciopero dà ancora fastidio, per poco, ma ancora un po’ lo dà.E questo, in un periodo di vacche magre non prodotte certo da chi lavora, viene visto in malo modo.Il fatto che si batta per non modificare quei diritti a cui le parti datoriali quando vengono spazzati via e fortemente ridimensionati hanno subito dato consenso dicendo ” finalmente era ora”!. Da adesso in poi si va verso la modernizzazione.L’Italia sembra crederci, ma si ritorna al fatto già discusso di cosa voglia dire ”plagio”. Lacrime e sangue per chi ? Lo chiedo a coloro che sembrano essere contenti di tutto questo, dentro a quel partito.