STANNO INVENTANDO L’INVISIBILITA’. UN GIOVANE CHIUSINO NEL POOL DI RICERCATORI USA CHE LAVORA SUL PROGETTO

Un giovane ricercatore chiusino alla ribalta mondiale per una importante scoperta scientifica. In America. Si tratta di Cristian Della Giovampaola che fruisce di una Borsa di studio della Pennsylvania University a Filadelfia. Il gruppo di ricercatori di cui fa parte sta lavorando ad un progetto incentrato sulla realizzazione del trattamento dei materiali con energia proveniente da onde acustiche e luminose e per cambiare la natura di tali materiali con finalizzazione all’impiego più diversificato. Diventa più facile progettare i cosiddetti mantelli dell’invisibilità, ossia i materiali capaci di deviare la luce in modo da nascondere alla vista gli oggetti che ‘rivestono’.
Il segreto è imitare il codice a due cifre (1 e 0) che ha fatto il successo dell’elettronica. ”Attualmente può accadere di progettare dispositivi interessanti, ma impossibili da realizzare perché i materiali con cui costruirli mancano o sono troppo costosi”, ha detto all’ANSA Della Giovampaola . Ispirandosi alla semplicità’ del codice binario, i ricercatori hanno individuato due materiali di base che hanno chiamato ‘bit di metamateriali’, da combinare in modi diversi per ottenete qualsiasi tipo di materiale, ”proprio come con 1 e 0 si possono rappresentare molti numeri e logiche molto complesse”, osserva il ricercatore. Che sia possibile farlo lo dimostrano le prime lenti digitali, progettate a partire dai bit di metamateriali.
La notizia è stata riportata dalla rivista Nature Materials e ripresa da Le Scienze di questo settembre, derivazione della più famosa Scientific American, prestigiosissima testata internazionale. Christian della Giovampaola, che era già un “genietto” alle elementari e alle scuole superiori, ha studiato con notevole profitto all’Università di Siena, ma come molti suoi coetanei ha dovuto poi “emigrare” oltre oceano per poter proseguire gli studi e poter lavorare nel mondo della ricerca. Da ragazzo, per mantenersi all’Università ha lavorato alla Cooperativa Portabagagli di Chiusi, effettuando traslochi e lavori di pulizia.
Una bella storia, insomma, la storia di questo ragazzo che negli Usa sta trovando le giuste soddisfazioni e il giusto riconoscimento per la dedizione allo studio e per le capacità fin qui dimostrate. Ed è una soddisfazione anche per la città vedere un proprio “figlio” citato dalla più importante rivista scientifica degli Stati Uniti, paese che a differenza dell’Italia, investe moltissimo nella ricerca scientifica. Una storia, questa di Christian della Giovampaola che ricorda quella di un altro chiusino, ormai scomparso e poco celebrato: Bruno Moscatelli, autore di una teoria matematica che porta il suo nome…
Da queste colonne auguriamo a Christian le migliori fortune nel suo campo. Con il rammarico di vedere i nostri cervelli migliori costretti a fuggire all’estero per poter semplicemente fare ricerca, perché qui da noi, nonostante i proclami e le riforme annunciate un giorno sì e l’altro pure, non è possibile. L’italia è così. Un paese alla deriva. Che però continua a sfornare pure intelligenze e talenti come quelli di Christian.
Carlo Sacco
Cristian Della Giovampaola, Pennsylvania University, ricerca scientifica
Questi ragazzi sono le nostre perle intelligenti che per fortuna riescono a realizzarsi emigrando in un continente meraviglioso che offre tutto ciò che puoi desiderare.
Beh proprio esattamente così non è, Antonella, od almeno credo che ciò che dici ”meraviglioso paese” vada un po’ ridimensionato poichè quella credo che possa essere una visione un po’ surreale. Senz’altro è così come dici per le punte di eccellenza poichè la ricerca è tenuta in grande considerazione proprio per lo sviluppo tecnologico e sulla ricerca si investe tantissimo e quindi ecco perchè il bacino mondiale di considerazione è così grande di fronte a quello di altri stati.
In America (parlo degli Stati Uniti) oltre alle eccellenze-si sappia molto bene – è stimato che vi siano oltre 60 milioni di poveri o considerati tali perchè il loro reddito non consente loro di vivere e campano con i sussidi statali, quindi questo meraviglioso mondo-non per essere polemico- non lo vedrei tanto tale.La ricerca è finanziata moltissimo dalle industrie private così come molte università alle quali se la famiglia non ha un conto in banca da portafoglio come un organetto non si accede.E’ che sono diversi i principi che guidano lo stato ed è chiaro che le eccellenze vengano selezionate con scrupolosa attenzione, poichè- risiamo sempre lì- il fine ultimo è il profitto privato di chi investe in ricerca perchè senza di quello non si muove foglia, così come è stato per Cristian che ha iniziato con una borsa di studio da parte dell’Università di Siena ed il tutto mi sembra di capire si sia innestato in un meccanismo che può dare i frutti sia a lui per il suo futuro ma anche al contesto che lo ospita. Io credo che al suo rientro in Italia da parte del comune di Chiusi almeno un occhio particolare ci voglia per la considerazione che si deve a questo suo cittadino veramente speciale, che come tutti i veri ” meritevoli completi” ha sempre mostrato un indole di grande interesse per gli studi che ha scelto,ha sempre contato sulle proprie forze,fra l’altro con grande modestia,moderazione,umiltà e calore umano che dimostra in ogni occasione.Una persona da premiare, non solo dall’Università della Pennsylvania.