EX FORNACE DI CHIUSI, LA PROPRIETA’ DELL’AREA REPLICA AL SINDACO SUL POSSIBILE ESPROPRIO

Dopo la “sparata” del sindaco di Chiusi Scaramelli che il 22 agosto scorso si dichiarò pronto all’esproprio della vecchia fornace di via Oslavia, per porre fine al degrado dell’area e avviarne il recupero in termini di spazi e strutture pubbliche, arriva anche la replica della proprietà che ricorda il progetto di recupero a suo tempo presentato (1999) con una previsione edificatoria di 60 mila metri cubi e ne annuncia uno nuovo che chiederà di inserire nel Regolamento Urbanistico in via di definizione. Ma ricorda anche che se l’operazione si è bloccata, nel 2005, ciò è accaduto per scelta del Comune che escluse la Fornace dalla variante di assestamento e salvaguardia del 2005…
Ecco la nota diffusa oggi dalla Società Le Fornaci Srl, costituita come è noto dal socio di maggioranza Fioroni (catena Sidis) e dalla dita locale Ediltoscoumbra di Marchettini con una quota di minoranza:
Apprendiamo, prima dalla stampa locale e poi dallo stesso Sindaco, che l’Amministrazione comunale di Chiusi potrebbe promuovere, a seguito di esproprio, un progetto di riqualificazione pubblica dell’ area della Fornace di nostra proprieta’.
In relazione a ciò preme sottolineare, senza sollevare polemiche, che la società Le Fornaci ha da sempre in animo l’intento di realizzare nell’ area in oggetto un progetto di riqualificazione urbanistica che prevede un mix funzionale per il quale già nel lontano 1999 venne accordata dal Comune di Chiusi una previsione di volumi da realizzare nel Piano di recupero del comparto edificatorio, pari a metri cubi 60.288 circa. A seguito di ciò, venne presentato dalla società Le Fornaci un Piano Attuativo di Recupero contenente sia il progetto delle opere di urbanizzazione sia il progetto di massima degli edifici redatto dall’ Arch. Paolo Luccioni insieme ad altri tecnici del luogo.
Si sottolinea il fatto che, pur essendo arrivati alla fase immediatamente precedente la stipula della convenzione con il Comune di Chiusi con la quale dare corso ai lavori, successivamente, con la variante di assestamento e salvaguardia approvata dallo stesso Comune a fine del 2005, l’area della Fornace fu esclusa da quelle nelle quali si poteva operare, con la promessa di provvedere in fase successiva. Decisione di cui non abbiamo mai compreso la motivazione. E’ evidente quindi che non possa essere ascritta a nostra responsabilità la mancata realizzazione del progetto dato che l’ amministrazione e’ rimasta inerte per 13 anni, nonostante le nostre costanti interlocuzioni e la nostra disponibilità al confronto.
Ora con la attuale amministrazione e’ stato adottato il nuovo Piano strutturale e prevista una cubatura di m cubi 55.000 circa. Ne prendiamo finalmente atto confermando che noi presenteremo entro questo mese una nuova ipotesi progettuale di sistemazione e recupero dell’ area per chiedere di inserirla nel Regolamento urbanistico che si sta formulando. Se il Comune di Chiusi e’ interessato ad una seria riqualificazione da ottenere in un lasso di tempo congruo potrà fornire una risposta trasparente e certa sul da farsi. Il nostro comportamento e’ stato da sempre corretto nei confronti dell’ amministrazione comunale, abbiamo già investito milioni di euro sino ad ora e siamo disponibili a trovare soluzioni senza fini speculativi che possano compendiare nella stessa zona spazi pubblici, aree verdi con l’edificazione prevista, ma senza rinunciare al recupero degli investimenti fatti e dei costi sostenuti.
LE FORNACI srl
Il Presidente, Carlo Fioroni
Carlo Fioroni, Comune di Chiusi, Ediltoscoumbra Srl, Ex fornace, Stefano Scaramelli