Caro Renzi, la riforma dell’art.18 è solo un feticcio e un regalo al centro destra

Il giuslavorista e senatore di Scelta civica Pietro Ichino, dall’alto del suo scranno senatoriale super pagato e super garantito, tuona: «Bisogna fare la riforma del lavoro anche senza i sindacati, se i sindacati non capiscono l’importanza». Queste le sue parole, che sanno molto d’imperio. Alla faccia della modestia, il fine pensatore deve essere così narcisista fino al punto di pensare davvero che solo lui ha capito, che solo lui sa come si fa a uscire dalla crisi. Se non ricordo male è stato un cantore del liberismo, quella teoria raffazzonata, che ha provocato lo sconquasso dell’intero pianeta. Quella teoria che prevedeva la delocalizzazione aziendale in Paesi dove non si pagava
nulla. L’hanno chiamata globalizzazione, ma è stata per quei Paesi, solamente una riedizione del vecchio colonialismo certamente riadattato. In Occidente avremmo fatto i soldi a carrettate tutti, giocando in borsa e con il terziario avanzato, un autentica araba fenice. Messa in atto purtroppo in tutto l’Occidente con la sola eccezione della Germania, ha provocato precariato, bassi salari e disoccupazione. In seguito a ciò è scomparso il ceto medio, la ricchezza si è concentrata in poche mani, con il conseguente crollo dei consumi e del mercato. A Ichino sfugge anche un altro particolare non da poco. Questa crisi, è conseguenza di quella metamorfosi che hanno subito le banche, che si sono trasformate in autentiche giocatrici d’azzardo, delle associazioni di biscazzieri. Il responsabile PD all’Economia Filippo Taddei, ha dichiarato in queste ore: «Prima di arrivare a un decreto, cerchiamo di fare una discussione ordinata. Abbiamo una delega che è una riforma complessiva del mercato del lavoro, mentre si cerca di banalizzare tutto in un derby sì o no all’articolo
18, come se fosse questo il problema. Capisco che nella politica sconclusionata italiana ognuno deve vantare un enorme successo. Ma per me conta un solo successo, quello di una riforma che cambia gli ammortizzatori sociali, la formazione dei lavoratori». Sono d’accordo, ma allora mi si deve spiegare perché l’attacco all’art. 18, che non ha nulla a che fare e non interferisce con quanto affermato da Taddei. L’art. 18 difende solamente il Diritto e non è una prerogativa italiana, ma qualcosa di simile lo si riscontra in tutti i Paesi occidentali. Nessun imprenditore serio, affermerà mai che la cancellazione di quell’articolo dallo Statuto sul lavoro, permetterà alle aziende di volare. La crisi dell’industria italiana si chiama nanismo d’ impresa, burocrazia asfissiante e demenziale, un sistema istituzionale farraginoso, poca ricerca, poca innovazione tecnologica e in conseguenza di ciò, poco valore aggiunto ai prodotti. In Germania, tanto per fare un esempio, stanno discutendo sindacati, impresa e governo, come produrre auto elettriche per cambiare il mercato di questo segmento industriale nei prossimi decenni. Qui da noi Marchionne ancora pensa di costruire auto puzzolenti e inquinanti. E accanto a tutto ciò, da parte della politica, dei tanti governi che si sono succeduti alla guida del Bel Paese, nessuno è stato in grado di proporre, definire una strategia per i trasporti, per l’energia, per la scuola e la ricerca scientifica. In Germania dopo la crisi petrolifera, hanno dato via a una strategia per rendere il loro paese sempre più indipendente dalle fonti energetiche importate. Oggi a Berlino, si costruiscono quartieri con i palazzi autosufficienti dal punto di vista energetico. Mi tornano in mente le parole di
Berlinguer, quando dinnanzi alla crisi di quel tempo, parlo che bisogna aprire una riflessione “sul come produrre, su cosa produrre e per chi produrre”. Ecco quelle parole sono attualissime, se si vogliono cominciare ad affrontare non solo i problemi dei Paesi industrializzati, ma dell’intero pianeta. Combattere il terrorismo con le armi, va bene in questo momento d’emergenza, ma poi bisogna passare ad una nuova fase, quella che deve vedere al centro dell’agire politico dei Paesi, una strategia di sviluppo che coinvolga tutto il
pianeta. E’ con il benessere materiale e spirituale, che si combattono i fanatismi e i dittatori. Bisogna quindi ripensare a quell’ipotesi di
cooperazione, che sostituisca in breve tempo la globalizzazione selvaggia che abbiamo conosciuto. Da ultimo sono intervenuti di nuovo gli strateghi del FMI, che dopo il fallimento di tutti i Paesi dove sono state applicate le loro ricette economiche, ancora oggi insistono consigliando al governo italiano di tagliare le pensioni e la sanità, se vuole far volare di nuovo il tricolore. Che quella riforma non avrebbe risolto nessun problema, ma al contrario ne avrebbe aggravati molti, lo aveva capito da subito anche la famosa “casalinga di Voghera”, che com’è noto non si è mai laureata in economia. Caro Renzi la bandierina ideologica rappresentata dall’art. 18, che vuoi far sventolare a Sacconi, è una furbastra trovata che non porterà a nulla. Persino la Fornero parla di un regalo tuo a Ncd.
Renato Casaioli
Caro Renato Casaioli, sottoscrivo riga per riga quello che hai detto ed anche le citazioni che per tenere alla larga i dittatori ed i fanatismi l’arma sia quella del benessere materiale e spirituale. Un altro passo, uno scalino di non difficile salita a questo punto e ci sarai.Un pianerottolo alla fine delle scale da dove probabilmente vedrai che quello per formazione e per contenuto e per etica politica non è il tuo partito, per storia che ti appartiene, per composizione sociale ed etica realizzata nei fatti e non a parole.Un pianerottolo a cui mancano-dalle tue considerazioni lo si evince- credo ormai pochi gradini, un piano alla fine della scala dal quale si scorge un mondo più vasto che non sia quello di cooptazione con i criteri sbandierati di sempre ma che è nello stesso tempo l’applicazione invece di teorie economiche che coprono la falsa intuizione che il progresso dei singoli sia il progresso di tutti. Il mondo-lo dici tu stesso- sta andando verso la direzione opposta, guidato da tali princìpi.Codesta posizione, che credo non ti appartenga senz’altro per tua storia politica, ma che invece ultimamente è presente nella maggioranza di tale partito-e gli atti si vedono a cominciare da ciò che affermano Renzi ed i suoi seguaci adulatori,ma ancfhe altri dentro a quelm partito – ed è appunto contraria alle idee che la storia ha manifestato fin’ora.Che il rignanese abbia detto ”si cambia verso” e sia un emissione continua di blairismo -ricetta per altro fallita nei suoi propositi di sinistra- e che ha portato le classi subalterne ad essere più prone ai sistemi economici imperanti e trabordanti di miseria, non è un segreto per nessuno.Ma come ? Quando si trovano a malpartito per far passare le loro idee insorgono dicendo gli slogan ”basta ideologie?”. E quella che promana dal loro modo di tagliare, chiudere i rubinetti, riformare risparmiamdo sulla pelle dei non abbienti cosa è se non ideologia? Per loro è una scorciatoia finalizzata al fatto che tutti possano lavorare anche chi un lavoro non ce l’ha. Forse hanno sbagiato e pensavano di trovarsi nel bel mezzo di un sistema economico socialisteggiante e non nel capitalismo e nel mercato, al quale le industrie si attaccano come fa Squinzi dicendo che l’art.18 si deve eliminare perchè è quello che secondo lui che limita gli investimenti dall’estero. Alle favole di Squinzi e del PD ci credono sempre di meno tutti.Basti il fatto che prima erano antiberlusconiani ed anti-destra, adesso che il terreno gli sfugge da sotto i piedi ci governano insieme.Mi chiedo io, ma è mai possibile che di questo non devono rendere conto politicamente di tali fatti, voi che ancora vi dite di sinistra ed anche facenti parte del PD o no ? Dovranno rendere conto di quello che dicono quando esortano gli inquisiti a non dimettersi ed a continuare la loro posizione e carriera in politica o no ? Dovranno rendere conto dei soldi a milioni di dollari che programmano di spendere per gli aerei per la difesa o no ? Dovranno rendere conto dell’aria fritta fatta passare per riforma della Magistratura il fatto che abbiano limitato e diminuito le ferie dei magistrati o no ?Dovranno rendere conto della divisione che sta avvenendo nel mondo del lavoro per isolare quel rimasuglio di gente che milita nella CGIL e che si chima FIOM facendo vedere una CGIL che non crede più che con la lotta si cambino le cose ed i fatti e che tutto dipenda dalla ”ragionevolezza delle persone” che secondo loro possa portare solo ad una cosa:risparmiare sul lavoro, perchè alla fine l’etica attesa è quella o no ? Il venir fuori da parte di un Segretario che dice che ”con me hanno sbagliato strada pensando che sia uno che si copra con una foglia di fico” per continuare nela politica del non cambiamento ”o no’ ?.Ma chi li scrive certi discorsi davanti una Italia impoverita al punto da non potersi permettere di pagare Tasi e Tarsu avendo poi il coraggio di fare la morale agli altri che in passato hanno lottato per lo Statuto dei Lavoratori che è stato lo strumento che ha garantito se pur un certo benessere e forme di euguaglianza sociale ? E non credo che tu li possa chiamare cambiamenti Renato a favore delle classi meno abbienti:Come ben sai l’economia esiste ed è un sistema di vasi comunicanti per i quali se togli l’acqua ad un vaso,quell’acqua si posiziona verso un altro vaso che in questo caso ti fanno vedere che si posizionerebbe verso chi lavoro non ce l’ha ed è precario, perchè -secondo lui- i sindacati hanno privilegiato solo coloro che il lavoro lo avevano.Credo che se fosse stato per loro od almeno per certi sindacati il lavoro lo avrebbero avuto anche un minor numero di persone perchè parecchi nel tempo hanno dimostrato di essere i sindacati delle aziende,o no? Basta sentire con un minimo d’atteggiamento critico quello che dicono i TG 1-2-3 ed altre fonti importanti d’informazione. Basterebbe ricordarsi che il ”mercato appoggiato e sostenuto dalle banche e dall’etica Montiana ” ha prodotto l’enorme fatto politico che gli ultimi 3 presidenti del consiglio nessuno li abbia eletti, ma ci sarebbe anche altro.Per non farla tanto lunga Renato, io auspico una cosa invece: che si torni nuovamente a dar la parola alla gente e vinca chi vinca e chi vince governi.Vedresti forse che le logiche spartitorie che non sono mai finite ricompariranno e determineranno la politica contro gli interessi della gente la loro indole dominante.Questa è l’Italia, perchè se non fosse stata così potevamo anche essere ad uno spalmo sopra della Francia,Germania,Inghilterra, ed invece siamo l’italietta rattoppata soprattutto per le sedicenti destra e sinistra che ci governano, con la differenza che è passata l’idea che una fazione governi con finalità opposta all’altra, poichè si fanno chiamare centro-destra e centro sinistra.Ti ricorda qualcuno che abbia governato l’Italia per 60 anni Renato, oppure te ne sei dimenticato ? C’è stato un tempo troppo lungo che non volevo crederci a questo ma evidentemente ogni popolo merita il governo che ha.Ti saluto.
Carlo Sacco
E’ già finita l’ubriacatura per Renzi?
X Fiorani . La faccio più corta del mio precedente intervento della cui lunghezza chiedo scusa: in quanto all’ubriacatura sai bene che sono astemio……ed in quanto ad essa, credo che sia come una sbornia di birra e non di vino per il semplice fatto che il corpo sociale al quale è stata applicata è molto corposo e prende una parte della destra,quasi tutto il centro ed anche una parte della sinistra.Quindi prima che venga smaltita ritengo che occorra attentere un bel po’. E nell’attesa, molto diversa da quella che caratterizzò il Governo Monti potrà succedere di tutto, perchè dietro ai fatti odierni ritengo che ne arrivino altri. Vuoi sapere quali secondo me ? Primo :Il completamento della funzione gerarchico-funzionale della BCE ed un altro Draghi nostrano se non lui stesso che prenda le redini di un paese a sovranità limitata e lo governi con l’economia alla Monti-tanto per andarci chiaro – la quale forse ha atteso troppo tempo per essere applicata totalmente ma che adesso occorre senza indugio applicare.Le diversità fra Draghi e Monti non sono tante alla fine.Quindi rispetto dei limiti di bilancio e carte false come quelle delle quali ci stiamo godendo una anticipazione nel sentire che le nuove misure del PIL comprendano anche l’attività della Mafia,Camorra,Sacra Corona Unita per innalzare il livello della ricchezza prodotta….certo è che le cose sarebbero due se ritornasse Keynes: o si suiciderebbe dalla disperazione oppure andrebbe in esilio scuotendo la testa pensando alle menti che hanno interpretato le sue teorie.L’altra eventualità accompagnatrice sarebbe il coinvolgimento del nostro paese in un conflitto che oggi appare strisciante ma di una entità tale che che fa prevedere anche oggi quali siano le restrizioni future, sia nella forme di democrazia, sia nella fruizione dei beni di consumo generali quali elettricità, gas, carburanti, cibo.Bene, allora mi chiedo come faccia un partito politico sedicente progressista ed appartenente nell’ambito del Consiglio Europeo all’area socialista a pigiare il torchio verso le fasce sociali più deboli ben sapendo che quelle sovrastanti- per prima quella fascia di popolazione ad alto reddito- diventano sempre più ricche a forza di disposizioni e soprattutto di aggiramenti elusivi alle leggi (vedi reintegro dei capitali, non approvazione di riforme fiscali credibili, ed altro ).La conclusione soprattutto la lascio a Renato Casaioli perchè come lui molte persone oneste si spellano le mano per batterle al nostro Presidente del Consiglio, il quale ha detto in maniera molto diretta e grossolana riferita all’opposizione interna che se avessero creduto che si riparasse dietro una foglia di fico si sbagliavano di grosso.Bene, allora vediamo di stanarli questi che si oppongono a quelle che lui stesso chiama innovazioni.Attendo fiducioso ma credo che in base alla concezione del partito supermercato, dove ognuno trova cosa gli necessiti,ritengo che cambierà poco nella sua struttura prima etica poi politica. Un supermercato rimane un supermercato a patto che elimini una parte delle maestranze o queste al limite della decenza si licenzino da sole.Ma si sà, la decenza talvolta è come l’elastico delle mutande,che dove si tira arriva.Dopo 60 anni di esperienza democratico-cristiana non capisco cosa si possa pretendere in più dall’Italia dal momento che alla guida sono ritornati gli stessi sotto nome posticcio, eletti e scelti dalla gente, stavolta ancora più certa della buona scelta, influenzati perchè appare loro la colonna portante come l’ultima scelta dell’ultima speranza.Prima il 1948, poi 60 anni di DC, 15 anni complessivi di Berlusconi ed adesso il governo DC con quello di Berlusconi uniti. Si può essere anche d’accordo con tutto questo per carità, a patto di sapere di averlo votato.Per quanto mi riguarda stò alla finestra ad osservare, non avendo nè sbornia nè avendolo votato.
Cavolo, da come ho esordito l’ho fatta un po’ più corta ma mica tanto……..
Credo che il termine ubriacatura, evocato da Fiorani si riferisse aall’auitore dell’articolo Renato Casaioli che qualche mese fa scrisse, su queste stesse colonne “E ora io dico Forza Renzi!” dando credito al premier e segretario del Pd… Probabilmente oltre all’ubriacatura è finito anche il credito…