TRASIMENO: CANDIDATI E LISTE CONTRAPPOSTE IN CASA PD, MA LA DESTRA E’ DIVISA O RASSEGNATA. INCOGNITA 5 STELLE
Se in Valdichiana sono diverse le situazioni “a rischio” per il centro sinistra e molte le partite che si presentano almeno sulla carta incerte, nell’area del Trasimeno, altra antica “zona rossa”, le cose non vanno certo meglio e in diversi Comuni, dai più grandi ai più piccoli, la sfida vera sembra essere nell’ambito del centro sinistra, con candidati e liste alternative a quelle ufficiali. E’ il caso di Paciano, Città della Pieve, Castiglione del Lago e in qualche misura anche di Panicale.
A Paciano, il comune più piccolo del comprensorio il Pd ha fatto le primarie per scegliere il candidato sindaco. Vinse il giovane Riccardo Bardelli contro l’usato sicuro Fausto Santiccioli. Ma il 25 maggio gli elettori troveranno sulla scheda delle comunali sia il nome di Bardelli, che quello di Santiccioli, l’un contro l’altro armati. Il primo per il centro sinistra ufficiale, l’altro in proprio. Non solo, ma Santiccioli ha anche scelto come denominazione della propria lista “Paciano Democratica” (in sigla P.D.) quasi a voler scippare il marchio del partito all’avversario o comunque acchiappare gli elettori di centro sinistra meno informati o più distratti… Ma a Paciano ci sarà anche il terzo incomodo, che tra i due litiganti potrebbe alla fine anche spuntarla: si tratta di Alfonso Del Buono e della sua lista “Insieme per cambiare il futuro”, una lista civica trasversale e un po’ “radical chic”, con parecchi riferimenti a quel mondo di Vip che da anni popola il borgo umbro e le sue colline.
Quelli che… “le primarie vanno bene, ma solo se le vinco” non sono rappresentati solo da Fausto Santiccioli. Anche a Città della Pieve, dove le primarie hanno fatto fuori il sindaco uscente e l’assessore Galletti, incoronando l’outsider Fausto Scricciolo, è successo qualcosa di simile in casa Pd. E così, il candidato del centro sinistra Fausto Scricciolo (area ambientalista), non solo ha perso subito l’appoggio di Rifondazione e dei Socialisti, ma dovrà vedersela con un altro candidato di provenienza Pd, l’assessore uscente Maria Luisa Meo, che mai in 10 anni si è messa di traverso rispetto alla linea Ds-Pd, ma alla fine, considerando probabilmente la misura colma, ha deciso di rompere le righe e di uscire dai ranghi, lanciando la sfida con una lista civica, senza etichette e fuori dalle logiche di partito… Il Pd non ha gradito e ha messo Maria Luisa Meo alla porta, ma nel segreto dell’urna gli “scontenti” (o gli sconfitti) potrebbero tentare la vendetta.
In lizza, nella città del Perugino anche Lorenzo Berna, per il centro destra e i 5 Stelle alla prima apparizione sulla scena locale, con Gioia Clavenzani. Se Scricciolo e Maria Luisa Meo si divideranno i voti della vecchia maggioranza, pescando peraltro nello stesso serbatoio del centro storico, probabile che Berna e i grillini debbano dividersi l’area che finora era di opposizione. Il favorito d’obbligo è Fausto Scricciolo, ma con la lista Meo a rompere le uova nel paniere e con i 5 Stelle che potrebbero sfruttare il vento che spira a livello nazionale, la partita è più aperta di quanto non si potesse anche solo immaginare qualche mese fa. Lo stesso Berna potrebbe trarre vantaggio dalla frammentazione a sinistra, considerando che anche i 5 Stelle qualche voto di sinistra lo prenderanno. Il risultato, al momento è incerto… Ma quando il risultato non è scontato in partenza, di solito la partita è più appassionante…
Qualche rischio il centro sinistra lo corre anche a Panicale, dove già nel 2009 vinse la lista alternativa del sindaco uscente Luciana Bianco contro la candidata ufficiale Alessandra Todini… Questa volta il Pd e i sui alleati puntano sul giovane avvocato Giulio Cherubini, vincitore delle primarie. A contendergli la posta saranno Leonardo Ranieri Triulzi, con la lista civica “Panicale con Sgarbi” (il candidato sindaco Triulzi ha annunciato che in caso di vittoria chiamerà Vittorio Sgarbi a fare l’assessore), il Movimento 5 Stelle con Valerio Spanu e soprattutto l’immarcescibile e mai doma Francesca Caproni, che 10 anni di opposizione e dopo essersi vista negare la possibilità di partecipare alle primarie del Pd ci riprova anche questa volta con una lista che vede insieme “persone con esperienze politiche nel centro sinistra e soprattutto nei comitati Renzi, il Psi e tutti i partiti di centro destra”. Così è scritto nella premessa del programma presentato in Comune. Insomma di tutto di più, senza peli sullo stomaco… Chiaro che Cherubini dovrà vedersela soprattutto con l’armata brancaleone della Caproni che proverà a far leva sui rancori, le amarezze e le velleità degli sconfitti alle primarie del Pd e, nello stesso tempo, sulle pulsioni materiali della destra più destra. Ma la guerra Cherubini-Caproni e le sotterranee diatribe del Pd, potrebbero favorire gli altri due contendenti. Anche a Panicale, quindi partita tutt’altro che chiusa.
Più lineare e più chiara la situazione a Piegaro, dove il centro sinistra si presenta piuttosto compatto a sostegno del candidato Roberto Ferricelli. A sfidarlo saranno Stelvio Olivi per i 5 Stelle e Augusto Peltristo con la lista “Civicamente Piegaro, lista civica sì, ma con l’appoggio del centro destra.
Complessa, e simile al 2009, la griglia di partenza a Castiglione del Lago. Complessa anche perché nel territorio Castiglione è l’unico paese che supera i 15 mila abitanti e quindi, questa volta, per la prima volta, voterà con il doppio turno. Salvo che un candidato non raggiunga il 50,1% dei voti al primo turno. In lizza 5 schieramenti: il centro sinistra ufficiale ripropone il sindaco uscente Sergio Batino, appoggiato da 3 liste, quella del Pd, quella di “Sinistra per Castiglione” (Prc e Sel), e “Castiglione per Batino” guidata dall’assessore uscente Romeo Pippi e di area centrista. Gli sfidanti sono “Alleanza Baiocchi Sindaco” con candidato sindaco Francesco Baiocchi, ex An, uomo di destra e lista che fa riferimento alla destra storica castiglionese. Poi c’è Forza Italia, con Pierino Bernardini (evidentemente la destra non ha trovato una sintesi); il Movimento 5 Stelle con Stefano Bistacchia e, last but not least, Progetto Democratico, con Fabio Duca, che se riuscisse a bissare il risultato del 2009 porterebbe Batino al ballottaggio. Duca è appoggiato da due liste, quella propria di Progetto Democratico e “Per Castiglione” che annovera anche ex rifondaroli che non hanno seguito Oscar Monaco nell’abbraccio a Batino. Ce la farà però Duca a bissare il risultato di 5 anni fa? Non è detto. Ma è altrettanto difficile che Batino riesca a superare la soglia del 50% al primo turno… Il sindaco uscente appare in vantaggio, ma la strada non è tutta in discesa. Quindi, ricapitolando: due liste di destra e due coalizioni di Centro sinistra, più i 5 Stelle. Sulla carta, nessuno sembra in grado di raccogliere il 50% dei consensi al primo turno… Duca e i 5 Stelle porteranno via voti a Batino; ma Duca e 5 Stelle se li contenderanno anche tra loro, mentre Baiocchi e Bernardini si faranno concorrenza sulla sponda opposta… L’unico candidato che può rosicchiare qualcosa a tutti è Bistacchia dei grillini. L’ipotesi più probabile, ad oggi, è il ballottaggio tra Batino e Duca (e questo è l’obiettivo di Progetto Democratico), per poi giocarsi tutto nel secondo turno, con i voti della destra che appare più litigiosa e divisa del Pd che non lo è poco, a fare da ago della bilancia… Non si può escludere a priori una sorpresa, che può venire però solo dai 5 Stelle: se fossero loro a portare Batino al ballottaggio? In ogni caso, se ballottaggio sarà, uno dei due sarà Batino.
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Da quello che ho letto, Il Pd pievese e’ riuscito in un colpo solo a farsi fare una lista contrapposta con la P.ssa Meo, ha rotto co Rifondazione e Socialisti, ma e’anche riuscito a mettere alla porta anche Sinistra e Liberta’con la massima disinvoltura, che pure aveva in simpatia lo Scricciolo, che invece li ha scaricati temendo di scontentare i dirigenti Pd .Della serie dagli amici……..
…della serie cambiano le modalità ma la sostanza rimane quella…..e ricordo chi era che entro il proprio assembramento si chiamava con la parola ”amici”…..ed oggi chi si chiamava una volta ”compagno” oggi si chiama ” amico”, un giuoco di parole per significare che alla fine se hanno prevalso gli amici qualche ragione ci deve pur essere…non vederla o non volerla vedere è sintomatica dell’ostracismo a fare autocritica.E senza di questa non si va da nessuna parte, ed infatti a buon intenditor poche parole….
Una cosa abbastanza singolare è che, oltre ad essere divisi, spesso frantumati al proprio interno il Pd il centro sinistra sembrano avere anche paura a chiamarsi “per nome”, infatti in molti casi anche liste che sono costituite esclusivamente dai partiti (Pd, Sel, Socialisti ecc.) hanno scelto una denominazione “civica”. Questo sia in Umbria che in Toscana… Come fa ad avere un’identità forte, quindi un richiamo forte, anche se non ideologico, un partito o una coalizione che si nasconde dietro una sigla generica, molto simile a quella dei competitori? Evidentemente per la politica attuale, l’appartenenza, l’identità, lo stare chiaramente da una certa parte, non è più un valore decisivo… E da un atteggiamento del genere i “competitors” provenienti dalla stessa area (i promotori delle liste alternative di centro sinistra: Duca, a Castiglione, Maria Luisa Meo a Città della Pieve, Santiccioli a Paciano, Bennati a Cetona ecc…)possono ricavarne un oggettivo vantaggio… Può insomma passare il messaggio che quanto agli schieramenti uno vale l’altro, senza troppa differenza, quindi si tratta solo di scegliere la persona… Non lo dico per nostalgia delle ideologie, ma… mi pare il trionfo della ‘marmellata’ e la fine della politica…
Vorrei chiedere una spiegazione culturale, filosofica, etica e tendenziale dell’eliminazione e della messa al bando delle ideologie. La risposta potrebbe essere quelle del perchè le ideologie nella storia hanno solo prodotto lacerazioni, miseria e distruzione ? Me lo chiedo, se poi fosse tutta la verità questa. E mi chiedo anche che dal momento che si sono eliminate le ideologie, nel discorso della politica cosa resta ? Resta la prassi economica, il mercato, il capitalismo, la funzione coniugata, complessa di tutto questo che plasma la vita di tutti. Al pragmatismo renziano vorrei chiedere: ma perchè tutto questo che ci forma e ci plasma la vita,che ci invita a non tener conto del passato perchè il passato è solo un laccio e dei vincoli occorre farne a meno per avere lo sviluppo, non è tutto questo ideologia ? E se non è ideologia e se alla fine dei processi produttivi e politici c’è chi perde e chi viene beneficiato cosa è allora tutto questo se non ideologia ? Me lo chiedo, dal momento che separare l’uomo dall’idea oggi sembra ottenere così tanti consensi.Fin’ora mi sembra che tutto questo processo abbia nuociuto a chi più si trovava nelle condizioni di bisogno, oppure mi sbaglio ? Ma non parlo solo dell’Italia.L’Italia sotto questo aspetto arriva sempre in ritardo dal momento che il blairismo in Inghilterra è andato per la maggiore così come i democratici negli USA, anche l’italia adesso ha la sua punta in ascesa.Le riforme di cui ci sarebbe bisogno credo che non possano essere quelle della sinistra che usa gli stessi strumenti della destra.E’ forse estremistico pensare così ? Me lo chiedo, vista la direzione che abbiamo imboccato.Oppure c’è anche chi evidentemente afferma che è necessario percorrere tale strada per gestire la complessità ? Ma dove conduca tale strada è meglio non
prefigurarselo forse.
Prima c’erano diverse ideologie contrapposte (quella socialista, quella comunista, quella liberista, quella cattolico sociale, quella fascista ecc.), oggi ce n’è una sola, quella capitalistico-liberista, coniugata in vari modi, ma sempre la stessa…. qualcuno la definisve pensiero unico… In questo la destra e la sinistra di oggi possono proporre strategie diverse, ma non sono più alternative, antagoniste, tra loro, non propongono un “mondo diverso”, ma solo modi parzialmente diversi di gestione dello stesso sistema… Negli anni ’70, noi comunisti dicevamo la stessa cosa della socialdemocrazia. Un errore. Rispetto alla marmellata e alla dittatura del pensiero unico, la socialdemocrazia di Brandt e Palme era oro colato e i socialisti italiani come Giugni, Brodolini, Fortuna… dei rivoluzionari…
Ci sarebbero molti punti a favore ma anche qualcuno a sfavore rispetto alla critica dell’idea socialista dei vari Brandt, Brodolini ed Olaf Palme od anche di altri, anche verso la politica terzomondistica delle nazioni dove quei sistemi si sono sviluppati..Oro colato forse si e forse no, ma ritengo che per la parte del si sia molto più dovuta alla peculiarità degli stati o nazioni dove si è espansa codesta idea( stati del Nord europa molto diversi dagli stati mediterranei e dall’italia ) quindi guardata la convivenza col ”mercato e col capitalismo” e soprattutto guardando il mondo di oggi ci si chiede cosa sia sopravvissuto del socialismo come modalità e teoria per rendere la vita migliore.Nel Nord Europa non ha fatto molta fatica ad imporsi ed ad alternarsi con un capitalismo più raffinato e meno crudo che in Italia, per ovvie ragioni di quantità di popolazione, storiche ed etiche dei gruppi che compongono tali popolazioni.Quanto all’italia un partito di così nobili origini e che ha prodotto un riscatto sociale nel passato dopo la sua nascita si è ridotto -detto crudamente- a fare da stampella al sistema irrazionale una volta eliminate da dentro le personalità più politicamente costitutive che reggevano lo zoccolo ideologico che via via si assottigliava nei decenni di partecipazione clientelare al sistema di potere.Con Craxi si è avuta Forza Italia, aggancio di un potere affaristico-mafioso con la politica che ancora è tutto da definire con completezza.Il maestro regime cinquantenario della DC è riuscito ad occupare lo stato che laicamente dovrebbe essere uno Stato di tutti ma in effetti ha avuto un padrone che esisteva ma appariva sommessamente e che invece produceva politicamente e culturalmente quello che anche vediamo oggi e che con grande indifferenza esegue una politica prettamente antisociale dicendo che sia rivolta al sociale. E tutto questo fra gli applausi della classi subalterne ed anche di quelle medie che sgambettano per recuperare la ricchezza che negli anni gli è stata sottratta.Questo è chiaro che nel Nord europa non esiste o se esiste, il tutto è in tono molto ma molto minore.
Noi oggi abbiamo una sinistra con dirigenti che si dichiarano seguaci di Padre Pio, sindaci che fanno piazzare statuette della Madonna ad ogni angolo di strada, che propugnano la carità come valore fondante, e svuotano lo statuto dei lavoratori… Non era megllo una sana e robusta sociademocrazia? Io penso di sì. Il Pci provò a diventare una sorta di Spd, forse già lo era…ma la reazione interna e internazionale fu tale da impedirgli il salto… poi è andata come sappiamo. Non abbiamo avuto una socialdemocrazia e non abbiamo più nemmeno una sinistra. Complimenti agli strateghi.
Il 25 maggio alle elezioni europee, voterò per l’Altra Europa con Tsipras, perché ritengo preziosa in questo momento la presenza di una lista di sinistra nel Parlamento Europeo, una presenza non demagogica che contribuisca a indirizzarne le decisioni verso una visione di Europa solidale, e che sia di utile sostengo a tutte le iniziative progressiste.
Nicola Piovani
E voi che fate??