VOLLEY, CHIUSI CONQUISTA LA COPPA ITALIA DI B2: TRIPUDIO AL PALASPORT

domenica 20th, aprile 2014 / 00:03
VOLLEY, CHIUSI CONQUISTA LA COPPA ITALIA DI B2: TRIPUDIO AL PALASPORT
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BATTUTA IN FINALE LA SQUADRA DI LAGONEGRO (3-2). ROMANI SUPERSTAR: 41 PUNTI

CHIUSI – Mai visto a Chiusi un palasport così gremito, mai visto un tifo così entusiasta, mai visto un evento sportivo allestito con un tale livello di organizzazione. Mai vista una finale di Coppa Italia, sia pure di B2. Mai visto, nonostante i 60 e passa anni di tradizione pallavolistica locale, un torneo giocato con questa intensità. Sarebbe stato così anche se la Emma Villas la finale l’avesse persa. E invece l’ha pure vinta. Vittoria che entrerà negli annali e segna l’avvio vero di una storia nuova. Un bel viatico, tra l’altro, per le ultime battute del campionato e per i probabili play off, dove la squadra di Giannini incontrerà squadre del livello di quelle incontrate e battute nella Final four di Coppa Italia. Vincere aiuta sempre a vincere. E a crescere. Tanto più se le vittorie sono sofferte, conquistate con la tecnica e con il cuore. E dire che, dopo la bella vittoria senza troppi patemi, nella gara d’esordio contro la Sol Lucernari Montecchio (Vi), la finalissima contro la formazione di Lagonegro non si era messa bene. I lucani sono infatti entrati in campo con il piglio di chi vuole vincere e il palleggiatore Parisi, vecchia conoscenza del volley umbro (è ternano) ha cominciato a orchestrare bene i suoi. La Emma Villas invece sembrava l’ombra della squadra vista venerdì sera contro i vicentini: il regista Scappaticcio insolitamente prevedibile, poco preciso, insistente, l’opposto Romani irriconoscibile, incapace di mettere a terra anche le palle più semplici… Primo set appannaggio di Lagonegro. Nel secondo i lucani prendono il largo (21-14), ma nel finale c’è la reazione dei padroni di casa che rimontano 7 punti e si portano sul 24-24. Si va ai vantaggi. Finisce  però 29-27, ancora per Lagonegro. Due a zero. La disfatta sembra pronta  e servita.  Ma dal terzo parziale la partita prende un’altra piega, soprattutto perché l’opposto chiusino Nicola Romani, ricordandosi che è Pasqua, risorge come Gesù di Nazareth e comincia  a picchiare palloni che è una bellezza. Nel primo set solo 2 punti per lui, 6 nel secondo… Alla fine il suo score ne segnerà 41.  Bene ha fatto coach Giannini a tenerlo in campo quando il pubblico rumoreggiava e ne chiedeva la sostituzione.  Non ha il fisico del corazziere Romani, ma salta come un grillo e, smentendo i suoi detrattori, ha fatto quella che si dice la differenza e anche qualcosa di più. Molto di più.

E Giannini ha azzeccato anche gli altri cambi, prima Bartolucci per Pasquini, poi lo stesso Pasquini per Bittoni, rinforzando la fase difensiva. Pasquini ha infatti ricevuto benissimo e ha messo a segno pure 5 punti importanti, Bartolucci 7.  Il palleggiatore Scappaticcio, non nella sua migliore giornata,  ha giocato poco al centro, ma anche Braga e Di Marco si son fatti sentire (14 e 11 punti rispettivamente). Con Bittoni (10) fuori, nel quarto e quinto set non c’era un chiusino in campo, ma il pubblico non ne ha fatto un dramma,  incitando la squadra per tutta la partita fino all’apoteosi finale, agli abbracci, allo champagne… Fino all’urlo liberatorio di Romano Giannini che ha costruito e plasmato una corazzata Potemkin, che ha un timoniere di grande esperienza e sagacia tattica e bocche da fuoco micidiali, ma anche macchinisti e fuochisti che sanno come si fa e senza i quali la nave andrebbe poco lontano.

Lagonegro ha onorato l’impegno, Parisi & C. sono usciti dal campo incazzati e scuri in volto, ci tenevano alla Coppa e perdere non fa piacere. Dopo il 2-0 iniziale fa ancora più male. Rumoroso e caldo anche il loro pubblico, a tratti pure troppo. E hanno onorato l’impegno pure le squadre di Novi Ligure (Al)  e Montecchio (Vi). La finale per il terzo e quarto posto è finita 3-2 per i piemontesi.

Chiusi ha vissuto due giorni di grande pallavolo. Ha sperimentato cosa potrebbe significare un salto di categoria. Ha sperimentato un’organizzazione da serie A… Compresa l’attenzione e la pressione mediatica. La città ha risposto alla grande. Per Gian Marco Bisogno e lo staff Emma Villas una vittoria duplice: sul piano sportivo e sul piano organizzativo e dell’immagine. Complimenti.

Sarebbe veramente un peccato, però,  se tutto questo, in un futuro neanche troppo lontano, dovesse finire a… Siena (vedi le dichiarazioni del presidente Bisogno a La Nazione di giovedì 17 aprile)  E sarebbe anche un peccato se, per inseguire il sogno della serie A, Chiusi dovesse perdere non solo la prima squadra, costretta ad emigrare in una piazza più importante, ma anche il back ground, la “cantera”, il movimento pallavolistico locale,  che da sessantadue anni ha visto crescere e avvicendarsi generazioni di giocatori.

 

 

 

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