QUESTA SERA, 40 ANNI DOPO, MOIANO RICORDA LA BOMBA DEL ’74. ALLA CASA DEL POPOLO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI LORENZONI “IL VORTICE”
MOIANO – Questa sera, a quaranta anni esatti dall’esplosione, Moiano ricorda la bomba del ’74 alla casa del popolo.
Un chilo e mezzo di tritolo piazzato all’ingresso, proprio dietro una parete del bar. La miccia durò più del previsto e l’ordigno esplose alle 2 e mezzo del mattino del 23 aprile. Se fosse scoppiata solo due ore prima avrebbe potuto causare una strage: fino a mezzanotte passata c’era gente al bar e, al piano di sopra una riunione del Pci. Era la vigilia del 25 aprile e nel Paese era in corso la campagna elettorale per il referendum sul divorzio. La Casa del Popolo di Moiano era uno dei luoghi simbolo della sinistra umbra. Tutta la frazione di Moiano fu svegliata dal boato, molti vetri delle case circostanti e perfino quelle della Chiesa, distante circa 200 metri andarono in frantumi.
Il giorno dopo l’attentato a Moiano ci fu una grande manifestazione indetta dai sindacati, con più di 10 mila persone e la Casa del popolo pesantemente danneggiata, fu ricostruita. Alla riapertura, esattamente due mesi dopo, avrebbe dovuto partecipare Enrico Berlinguer, ma il segretario del Pci non venne. Per motivi di sicurezza, troppo “a rischio” la terrazza da cui avrebbe dovuto tenere il comizio…
I sospetti per l’attentato ricaddero subito sulla cellula nera aretina dei vari Tuti, Malentacchi, Franci, gli stessi che 4 mesi dopo furono accusati della bomba sul treno Italicus. Uno dei sospettati, Francesco Bumbacam fermato nel ’75 a Montepulciano, per essere interrogato dal Procuratore poliziano pretese di poter indossare pantaloni di orbace e camicia nera, come i camerati di Salò.
Questa sera, nella stessa Casa del Popolo, nella stessa notte della bomba, il Comitato che gestisce la struttura ricorda l’evento con la presentazione del libro “Il Vortice” di Marco Lorenzoni che è una riflessione sugli anni di piombo in questo territorio e comincia proprio con l’attentato a Moiano. “Fu quello scoppio a segnare l’inizio dei nostri anni di piombo, da quella notte anche noi ci ritrovammo nel vortice…” si legge nel volantino d’invito. In effetti la bomba alla casa del popolo di Moiano, che solo per un caso non fece dei morti, fece capire a tutta la zona che la strategia dell tensione, il terrorismo, la violenza non erano cose che si vedevano solo in televisione… Moiano si ritrovò anche in seguito nell’occhio del ciclone, quando, tra l’80 e l’82 si scoprì che proprio lì, nella frazione pievese, piccola Stalingrado dell’Umbria, a due passi dalla Toscana operava una cellula brigatista , anzi che quella cellula ospitava pure e riunioni della Direzione Strategica dell Br e aveva un arsenale fatto di mitragliatori, bombe a mano, pistole…
I brigatisti moianesi erano militanti del Pci e anche questa scoperta, come la bomba, fu uno shock per la sinistra locale. Il libro di Lorenzoni parla anche di questo episodio e del travaglio dei giovani militanti di allora, che non si risposero alla “chiamata alle armi”, ma un certo fascino della compagna P38, lo subirono…
Sarà interessante, veder, a 40 anni di distanza cosa è rimasto di quelle passioni, di quell’atmosfera… e vedere come i ragazzi di oggi leggono quel periodo che vide in prima linea i loro genitori…
Sarà una serata di recupero della memoria. Ma forse anche un’occasione per parlare di politica e di passione civile, fuori dalle pastoie delle diatribe elettorali.
Con l’autore de Il Vortice, Lorenzoni parteciperanno alla serata il giornalista , conduttore televisivo e scrittore Riccardo Lorenzetti, gli attori Gianni Poliziani Francesco Storelli e Giacomo Testa. Ad introdurre la discussione sarà Marco Cannoni, giovane dirigente del Comitato casa del Popolo di Moiano.
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com’è andata?
Molto bene. Tanta gente, un po’ di commozione… dibattito interessante…