FIBRILLAZIONI POST PRIMARIE: PD SPACCATO A SIENA, DIMISSIONI ECCELLENTI IN VISTA? E ANCHE A CITTA’ DELLA PIEVE E CASTIGLIONE DEL LAGO…
Ormai non fa neanche più notizia. Il Pd che si divide, si frantuma, si prende a pesci in faccia… è una consuetudine. Non c’è argomento sul quale i piddini si trovino d’accordo tra loro. Alcuni nemmeno con se stessi.
E’ di queste ultime ore il duro sfogo del responsabile Enti Locali del Pd senese Juri Bettollini, doo le diatribe pre-elettorali di Sovicille, Abbadia San Salvatore e Sinalunga. “Chi ha perso le primarie sostenga chi ha vinto senza chiedere nulla in cambio”, dice Bettollini, citando Renzi. E poi aggiunge: “sono pronto a lasciare l’incarico di responsabile enti locali del pd, se non ci sarà un passo indietro da parte di tutti quei dirigenti, che con i loro atteggiamenti irresponsabili hanno determinato un quadro di instabilità anche dentro l’esecutivo provinciale! Da responsabile enti locali, pretendo l’unità del partito e pongo il mio onore a garanzia di questo percorso! Chi vorrà ancora alimentare divisioni e spaccature, dimostrerà a tutti, che è solo spinto da interessi personali e di corrente, rispetto al grande progetto politico che stiamo costruendo con Niccolò Guicciardini!”.
Sulla questione il sindaco di Siena Bruno Valentini dice la sua: “Leggo notizie che non vorrei leggere, perchè così proprio non va. Dopo la straordinaria prova delle partecipatissime primarie in molti Comuni senesi, così come nel resto d’Italia, è subentrato il vecchio male della sinistra cioè quello della divisione. Pur essendo ovvio l’impatto sull’elettorato e sui gruppi dirigenti al momento della votazione sui candidati delle primarie, non si va da nessuna parte se subito dopo chi perde non si mette al servizio di chi vince e se chi vince non rispetta chi ha perso… Ci sono meno di due mesi alle elezioni amministrative ed europee che dovranno sancire il giudizio degli italiani sul governo Renzi, da cui dipende il futuro del Paese ma anche del PD. Non possiamo permetterci di giocare al braccio di ferro fra componenti. Occorre un grande senso di responsabilità, all’altezza della drammatica crisi sociale, rispettando gli esiti delle consultazioni e lavorando per dare ai nostri Comuni governi efficaci e onesti, offrendo agli elettori un riferimento che valga per tutta la provincia di Siena, perché siamo l’unica forza che può avere un progetto globale, non frammentato. Credo che spetta a Niccolò Guicciardini ed all’esecutivo il compito di ricomporre con determinazione ed in fretta il quadro politico ed istituzionale che serve al centrosinistra per garantire un progetto serio e coordinato di rilancio della provincia, per il quale il Comune di Siena è pronto a dare una mano importante senza alcuna tentazione ‘gerarchica’.
Il leader della componente civatiana Fabio Di Meo invita Bettollini e tutto il partito alla calma e alla riflessione. Ma è chiaro che il clima è da notte dei lunghi coltelli. E nelle varie località dove le primarie non hanno eletto i candidati, ma non hanno sciolto i nodi e anzi hanno acuito le tensioni consegnando un partito spaccato in due come una mela (vedi Sinalunga), la situazione è al limite del paradosso, con gli avversar che osservano, quasi increduli lo sgretolamento del Pd.
Naturalmente questo clima non è solo presente nel senese. Anche in Umbria le cose non vanno molto meglio. A Città della Pieve, per esempio, dopo la vittoria imprevista di Fausto Scricciolo alle primarie, a danno del sindaco uscente Manganello e del suo assessore Galletti, c’è un certo fermento a sinistra, con Rifondazione e Socialisti, finora alleati del Pd, ma adesso non più (ma, pare, anche qualche esponente della parte sconfitta del Pd) che minacciano di presentare una lista alternativa. Sarebbe la quarta in lizza dopo quella del centro sinistra con Scricciolo, i 5 Stelle con Gioa Clavenzani e la destra con Lorenzo Berna. Non si capisce al momento se la lista “a sinistra” del Pd è un’ipotesi reale o solo una minaccia per alzare il prezzo di una trattativa comunque difficile, soprattutto dopo che Rifondazione e Ps hanno chiesto l’invalidazione delle primarie e hanno rotto con il partito di maggioranza… Vedremo.
A Castiglione del Lago invece la direzione comunale del Pd ha scritto ai segretari provinciali e regionali, alla governatrice Catiuscia Marini, al presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, ai membri delle giunte provinciali e regionali, ai membri dei consigli provinciali e regionali e a tutti i parlamentari umbri del Pd invitandoli «a non partecipare e presenziare alle iniziative politiche promosse dalla coalizione Progetto democratico-Psi: qualsiasi appoggio diretto o indiretto non sarà più tollerato, con sicure conseguenze a comportamenti non in linea con la posizione ufficialmente espressa dal partito».
E’ ancora muro contro muro con l’associazione Progetto Democratico (abbreviato P.D. e non a caso) che nel 2009 si contrappose a Batino, spaccando il due il partito di maggioranza con conseguenti espulsioni ed epurazioni. Rispetto al 2009, Progetto Democratico ha perso per strada Rifondazione Comunista che è tornata ad allearsi con il Pd ufficiale. Nonostante qualche tentativo di ricomporre la frattura, Progetto Democratico e Psi si presenteranno da soli e in alternativa al centro sinistra. Nei 5 anni trascorsi più volte esponenti di primo piano del Pd a livello regionale e nazionale hanno partecipato come relatori ad iniziative di Progetto Democratico, cosa che sembrava un modo per porre fine allo strappo. Così non è stato e ora l’invito della direzione comunale ai dirigenti provinciali, regionali e nazionali suona come una porta chiusa a sette mandate… Castiglione del Lago ha superato i 15 mila abitati e questa volta potrebbe scapparci anche il ballottaggio tra i due candidati che avranno ottenuto più voti. Senza Progetto Democratico in lizza, o con Progetto Democratico nella coalizione Sergio Batino non avrebbe avuto probabilmente problemi a superare il 50,1%. Con gli “alternativi” in gioco sarà più difficile.
Quando si tratta di guerra per bande dentro al Pd, Ubria, Toscana, poco cambia, tutto il mondo paese. E’ uno strano partito il Pd. Fa le primarie e in genere le perde (cioè le perdono i candidati dell’establishment), chi perde si adira e non si allinea, talvolta fa ricorso, altre volte minaccia liste alternative e contrapposte… I vincitori delle primarie dovranno fare i conti alle elezioni vere con gli avversari e anche con il “fuoco amico”. Per chi è chiamato a gestire il partito, una faticaccia… Più che un partito il Pd sembra una armata alla deriva, pronta a sbranarsi e farsi a fette come Brancaleone e Groppone da Ficulle…
m.l.
CASTIGLIONE DEL LAGO, citta della pieve, elezioni amministrative, Juri Bettollini, Niccolò Guicciardini, pd, primarie, Progetto Democratico
Bella confusione!Capisco il Pd, ma parlare di Partiti come Psi o Rifondazione, nell’ordine numerico da prefisso telefonico, che in comuni come Citta della pievve, minacciano liste, fa sbelicare dalle risate.
A chi fanno da sponda?
Psi e Rifondazione (ma anche altri) sono sì partiti dai numeri piccoli, però esprimono posizioni, dicono legittimamente la loro… Il cronista non può ignorarli. Del resto i loro numeri sono piccoli anche quando fanno alleanze con il Pd (vedi Prci e Sel a Castiglione del Lago o Sel e Psi a Chiusi) e il Pd sbandiera quelle alleanze come coalizioni stategiche e forti quando in realtà sono dei monocolori con qualche pennellata più accesa o più sfumata… Ci si può anche sbelicare dalle risate. Ma bisognerebbe farlo sempre, però… no?
Caro Lorenzoni, lo sbelicamento non e’per il fatto che alcune piccoe formazioni esprimano posizioni politiche, ma per il fatto che addirittura chiedano, dopo aver partecipato, con l’ 1 per cento additittura l’annullamento delle stesse, non per irregolarita’, ma perche’, a quel che dicono, non gli sono piaciuti alcuni votanti.Di posizione politica non si vede alcunche’.
Mi piacerebbe un Suo commento in tal senso.
Vero, chiedere l’annillamento dell primarie perché on sono anddate come sperato non è argomento robusto. Dire che per Scricciolo hanno votato anche elettori di destra e per questo rovesciare il tavolo e sbattere la porta nemmeno, visto che anche per Renzi a dicembre avevano votato cittadini di destra e nessuno se ne è andato… Poi ognuno ha il diritto di fare le scelte che meglio crede…
Come volevasi dimostrare:i partecipanti alle recenti primarie ed iscritti al PD,come la pro.ssa Meo,giudicata correttissima,reduce da 10 anni di assessorato anziche’ essere grati al Partito per la bella esperienza,,gli stampano una bella lista in concorrenza ,con l’obiettivo di provare a farla perdere;cioe:ci tagliamo i famosi attributi pur di…………
Non penso ci sia piu’ salvezza in questo cupio dissolvi.Ma che insegnamenti diamo ai piu’ giovani?
La mia opinione è che non poteva essere altrimenti. Mi spiego; dopo la stagione del ’92 c’è stato quasi un senso di pudore, da parte sia dei Partiti di destra che di sinistra, nel sentirsi indicare, appunto, di dx o sx. Hanno cercato di rifarsi una “verginità” confluendo in un bipolarismo senza fondamenta ed annacquando i termini aggiungendoci la parola “centro”. Sono nati così il centrodestra ed il centrosinistra, inglobando in questi calderoni gente che fino a poco prima non si sopportava minimamente. Da qui la mia affermazione, mi pare ovvio che prima o poi i nodi vengano al pettine. Così come il centrodestra si è frantumato, lo stesso sta capitando al centrosinistra, è fisiologico. Questo accade soprattutto perchè questi Partiti, che si sono divisi la torta negli ultimi 20 anni, hanno solamente pensato a magiarsela la torta, senza pensare a tutti i commensali.
Non, non è affatto una confusione, è un dato di fatto, perchè quando conviene a far apparire che l’asse totale sia di un solo colore allora lo si fa, quando si tende ad avere fastidi o fastidietti o solletico non lo si fa.Non mi sembra, pur rimanendo nell’osservazione di quanto dice il Sig.Baglioni,che non si possa questa non definirla come ”due pesi e due misure”. Ma è la politica di oggi che è questa, quando manca una base a tutti del modo di ragionare e dello spessore politico che comunque c’era prima nella gente.Oggi questo è solo un ricordo ma i risultati si vedono, non tanto a Città della Pieve che è un inezia, ma in tutta italia.E per quanto riguarda ”le persone di destra che hanno dato il consenso a Renzi, per mia conoscenza diretta(non parlo di città della Pieve ma di Firenze e come dato credo che possa essere un dato nazionale) certo che ci sono andati, è sicuro !.Quelli della mia cerchia di conoscenze ci sono andati e mi hanno comunicato che anche altri di loro conoscenza ci sarebbero andati e che era un motico molto comune dentro le posizioni di centro-destra. Il dramma è che questo appaia normale e si sorvoli questo fatto.Pregiudizialmente però, …..ma non è che ci vorrebbe molto a capirne il motivo.E’ che le falle dentro il PD consentono ormai da moltissimo tempo la penetrazione di istanze che nulla hanno a vedere con la sinistra, poi ci si lamenta che se qualcuno lascia od è in forte dissenso il tutto siano inezie. Sono ma delle spaccature belle e buone, ormai non ricomponibili dentro un partito la cui fusione a freddo è avvenuta a tavolino.Ma cosa si doveva sperare forse,diversamente.? Me lo chiedo.Daltronde con questo ceto dirigente e la gente che nella base è abituata a seguire emerge un dato incontrovertibile: due giorni prima erano per la maggior parte Bersaniani, poi quando ha vinto Renzi in 48 ore erano Renziani.Io dico che l’Italia avrebbe bisogno di ben altro….