PRIMARIE PD, ECCO COME E’ ANDATA NEL SENESE. A SINALUNGA SCELTA RIMANDATA, SERVIRA’ IL BALLOTTAGGIO

I RISULTATI DI CHIANCIANO, TORRITA, PIENZA, ABBADIA S.S., SAN QUIRICO…
SIENA – Si sono tenute ieri in molti comuni della provincia le primarie del Pd o del centro sinistra per la scelta dei candidati a sindaco alle prossime amministrative di maggio. A Sinalunga nessuno dei 4 candidati in lizza ha suoperato la soglia del 50% e quindi sarà necessario il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti: Andrea Francini (35,2%) e Riccardo Agnoletti (34,5%). Per il resto invece responsi piuttosto netti:
a Chianciano ha vinto Massimo Rondoni, area Renzi, contro Licia Rossi Cozzi Lepri, che per la terza volta rimane al palo. Vince un renziano di ferro anche a Torrita di Siena: Giacomo Grazi, che l’ha spuntata sulla sua quasi omonima Laura Grazi ottenendo il 67,6%. Altissima la partecipazione al voto: 2.115 votanti.
Fabrizio Tondi (renziano anche lui) con il 67,3% batte Enrico Coppi ad Abbadia San Salvatore. A Pienza il centro sinistra ufficiale si presenterà con Paola Bassi (72,5%), mentre a San Quirico e a Castiglion d’Orcia a vincere le primarie sono stati Valeria Agnelli (area Civati) con il 66,3% e Claudio Galletti. A Monteroni d’Arbia vince il candidato di SEL Gabriele Berni. Ma con l’appoggio decisivo dei renziani. Ad Asciano vince Paolo Bonari, candidato dei renziani contro Laura di Banella e e Andrea Moscadelli espressione della giunta uscente e della segreteria del partito.
Insomma anche nel senese, come in Umbria (vedi Panicale, Città della Pieve e Piegaro) in varie realtà hanno vinto gli outsider, contro i candidati sostenuti dall’establishment. La resa dei conti avviata con le primarie del 7 dicembre e con i congressi locali continua. Si tratta ora di vedere se un Pd dilaniato e un centro sinistra non proprio coeso, riusciranno a vincer e le elezioni che contano, cioè quelle di maggio. Le primarie sono solo un “giochino” interno che serve a scozzare un po’ le carte e a consumare vendette.
Certo, il “caso Sinalunga” è abbastanza singolare. Per decenni Sinalunga è stata la roccaforte operaia e rossa della Valdichiana. La cittadina con il partito di maggioranza più monolitico. Certo più monolitico di quanto non lo fosse a Chiusi, a Chianciano o Montepulciano, dove via via qualche fronda c’è stata… In questo momento Sinalunga va al voto con il Comune commissariato perché il sindaco Pd ha dovuto dimettersi. Il Pd decide di fare le primarie e si ritrova con 4 candidati… Fa le primarie e nessuno dei 4 ottiene i voti necessari per vincere. Servirà il secondo turno, ovvero il ballottaggio tra i primi due: un renziano (ma da tempo sulla breccia) e uno espressione, diciamo. dell’establishment. La partita si presenta incerta assai… La vecchia roccaforte rossa è ormai una fortezza piena di falle, con le mura sgretolate da più parti… Per la prima volta non è nemmeno scontato che il partito erede del Pci-Pds vinca le elezioni comunali. Se vincerà sarà probabilmente solo per il fatto che altrove (a destra e dalle parti di Grillo) c’è poco. O comunque non c’è ancora la fame di vittoria, la rabbia e la determinazione che cambia le partite… Il ballottaggio di domenica prossima rafforzerà il vincitore, ma consegnerà alla campagna elettorale un Pd ancora più diviso e dilaniato…
https://comitatoagnoletti.wordpress.com/2014/03/10/ballottaggio-primarie-sinalunga-16-marzo-pd/