CHIUSI: POLEMICHE PER IL MANCATO VEGLIONCINO DEI RAGAZZI AL MASCAGNI

CHIUSI – Si è conclusa la tre giorni di Sbottegando, che poi si è ridotta ad una sola giornata causa pioggia. E si è conclusa con qualche polemica. Già ieri sera, con la manifestazione ancora in corso, su facebook rimbalzava il battibecco.
Su che cosa? Sul mancato veglioncino di carnevale per i bambini al teatro. Una tradizione cinquantennale che quest’anno ha subito uno stop. “Per non disturbare Sbottegando, portando genitori e bambini a Chiusi Città” ha scritto qualcuno. “No, per il costo del teatro, troppo elevato e non sostenibile per gli organizzatori”. Nella diatriba, con decine e decine di commenti, c’è anche chi ha invitato chi ha fatto saltare il veglioncino a chiedere scusa, soprattutto ai bambini, e ad impegnarsi affinché una cosa del genere non si ripeta più. La questione può sembrare futile e banale, ma non lo è. La questione è seria e riguarda non solo il “rispetto della tradizione”, ma anche l’accezione che si ha dell’uso dei luoghi pubblici e di quelli destinati alla cultura in particolare.
Non sappiamo quale sia in realtà il motivo preciso per il quale il veglioncino è saltato. Se è successo per non disturbare Sbottegando è stata fatta una forzatura a vantaggio di una parte soltanto della città (i commercianti di Sbottegando); se invece è successo per l’alto costo del teatro, vuol dire che la gestione privatistica affidata alla Fondazione Orizzonti non garantisce la fruizione del teatro come dovrebbe e quindi andrà rivista; se è successo perché la Fondazione non ha ritenuto utile o proponibile il veglioncino dei ragazzi, anche questo vorrebbe dire anche la Fondazione se ne frega della tradizioni della città cosa che non dovrebbe fare…
Se è successo per altri motivi, sarà bene che qualcuno li spieghi…
Nelle foto: sopra un’immagine della sfilata del Carnevale a Chiusi Scalo. Al centro le bancarelle di Sbottegando e, sotto, bambini al veglioncino al Mascagni alla fine degli anni ’60.