NICHEL, PRESUNTI INTERRAMENTI DI RIFIUTI: QUALE E’ LA NORMA E QUALI LE ECCEZIONI?

CHIUSI – “Una ex cava e una fornace nel Comune di Vaglia al centro di un traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi. Nell’attività illecita erano coinvolti oltre ad aziende operanti nel settore dei rifiuti, anche imprese edili e di trasporto nonché professionisti”. Questa notizia è stata ‘postata’ questa mattina su facebook da Stopmafia.blogspot.com. Vaglia è un comune della provincia di Firenze. In Toscana. Ne compaiono tante di notizie così. Non passa giorno che non ce ne sia qualcuna sui giornali o sui socialnetwork… Non ci si fa quasi più caso. E passa quai inosservato anche il fatto che tali notizie non si riferiscono solo alla martoriata “Terra dei fuochi” in Campania, ma anche alla Toscana, all’Umbria e a tante altre parti d’Italia. La Toscana a dire il vero è tra le più… gettonate. Che cosa significa questo? Significa che l’allarme lanciato qualche mese fa dal Procuratore Generale Antimafia Roberti (pubblicato anche da Primapagina) sul dirottamento verso la Toscana dei traffici delle ecomafie trova ogni giorno dei riscontri oggettivi. E significa che la Toscana, come l’Umbria, non sono affatto isole felici, ma sono a tutti gli effetti territori in cui certe cose avvengono e avvengono con una certa regolarità.
Da quando, nel mese di ottobre abbiamo sollevato la questione della contaminazione da nichel della falda di Fondovalle, a sud di Chiusi, ci siamo sentiti dire tante volte di stare attenti a non fare allarmismo inutile; ci siamo sentiti dire che vogliamo per forza dimostrare che quel territorio è inquinato; ci siamo sentiti dire che Chiusi non è la Terra dei fuochi; ci siamo sentiti dire che non si possono fare illazioni su presunti sversamenti o interramenti illegali di rifiuti pericolosi senza fornire le prove…
Ebbene, alla luce delle notizie che tutti i giorni popolano le pagine dei giornali, alcuni siti web e i notiziari Tv (mai quelli locali però), ci viene da dire, al contrario, una cosa molto semplice: che queste cose, in Italia, sono molto frequenti, sono la norma. Che lo sversamento o l’interramento illegale di rifiuti,magari nelle cave, è una prassi consolidata e molto diffusa. Quindi non deve stupire se una parte di territorio risulta contaminata da nichel. E non ci sarebbe da stupirsi più di tanto se venisse appurato che dei rifiuti tossici e nocivi sono stati interrati in qualche cava.
L’inquinamento da nichel è appurato e certificato da Arpat. Non ce lo siamo inventato noi. Ed è appurato fin dal 2008. L’inquinamento (grande o piccolo, pericoloso e meno) è comunque un reato e va perseguito. Il presunto interramento di rifiuti nella cava di Pania (dove si sta costruendo lo stadio) di cui si parlò nel 2006 e di cui si è tornati a parlare di recente anche in Consiglio Comunale non è stato dimostrato. Né sono stati trovati riscontri tali da avvalorare l’ipotesi. Però delle testimonianze e delle segnalazioni esistono. Se non sono state rese pubbliche è solo per una questione di riservatezza, di tutela delle fonti, che è un obbligo deontologico del giornalista…
Ecco perché ci viene da dire che se tutto FOSSE avvenuto, non solo non ci meraviglieremmo. Ma sarebbe solo la conferma che questo territorio NON PUO’ FARE ECCEZIONE rispetto al resto d’Italia. Ci viene da dire che se tutto ciò fosse avvenuto sarebbe “nella norma”. E sarebbe, al contrario, se non fosse avvenuto niente di ciò, solo un colpo di culo. Perché l’andazzo è un altro e perché la posizione geografica di Chiusi, le caratteristiche del territorio, la presenza di vie di comunicazione di facile accesso espongono oggettivamente Chiusi e il territorio circostante a traffici del genere. Lo disse nel 2007 anche il comandante dei NOE di Grosseto, da noi interpellato sulla questione degli interramenti…
La contaminazione da nichel della falda di Fondovalle non si sa da cosa derivi, ma è lì a dimostrare che “qualcosa in quella zona è successo”. Arpat, Bioecologia e Comune tendono ad accreditare l’ipotesi che la contaminazione dipenda dalla conformazione geologica del terreno… E’ una delle ipotesi possibili. Ma un’ipotesi improbabile per varie ragioni: 1) il terreno non è roccioso, ma di origine alluvionale e di bonifica; 2) la presenza di nichel registra variazioni e picchi, mentre se dipendesse dal terreno dovrebbe essere più o meno costante… Ma anche se così fosse, l’inquinamento sarebbe comunque un problema e l’area andrebbe comunque circoscritta, segnalata, interdetta agli attingimenti e alle colture agricole… E sarebbe un’ipotesi addirittura peggiore rispetto all’inquinamento da cause industriali. Perché sarebbe ineliminabile, non bonificabile. In tal caso dovremmo conviverci vita natural durante… Nel caso invece di inquinamento industriale potrebbero essere presi dei provvedimenti per limitare i danni e perché il problema non si ripeta…
Quindi cosa vogliamo dire con questo ragionamento? Una cosa sola: che sarebbe più utile per tutti, istituzioni comprese, “andare a vedere”, piuttosto che alzare cortine difensive a prescindere e accusare chi pone i problemi di fare allarmismo e inutili strumentalizzazioni (cosa che nessun ha fatto).
Quando si parla di giustizia, meglio un colpevole libero che un innocente in galera. In questi casi, meglio ascoltare le voci e le segnalazioni a costo di spendere qualche soldo inutilmente per le verifiche, che fare finta di niente e gridare all’untore… Perché poi le zucchine contaminate arrivano sulla tavola di tutti.
m.l.
…le zucchine contaminate” hanno contaminato in questi ultimi anni anche le ” zucche ”(non nel senso di ortaggi) ed il risultato non è tanto quello delle classi dirigenti della politica che vediamo tutti i giorni-, quelle ormai credo che siano irrecuperabili e più che il tempo passa sempre più astiose-segno di insopportabilità, di autosufficenza e di sottocultura, ma di quelle(le zucche) di una gran parte dei cittadini che hanno assunto come” normalità” lo stato di cose che dicevi, tranne sparute persone o sparuti gruppi che un minimo di senso sociale lo dimostrano e con questo la volontà di opporsi democraticamente.Sono questi su cui dovrebbe poggiare il riscatto della politica e non quelli apertamente schierati per il sistema che a livello generale nazionale produce questo che dicevi e che nello stesso tempo tendono a fare da nesci e sembrano correre solo adesso usando i media per ingraziarsi e giustificarsi con il popolo bue.
Anche rischiando di apparire offensivo ai limiti della decenza mi chiedo e chiedo agli altri ma cosa c’è di peggiore che vivere in un paese com’è l’Italia e vedere che tali caratteristiche siano estese a tutto il territorio nazionale e non solo alla ”terra dei fuochi” dove la politica è dimostrato quasi sempre che sia permeata dalle mafie ed ecomafie, ed essere indotti dai principali media a dare il consenso alla classe politica che ci governa ? Talvolta prendiamo come esempio l’Ucraina che si ribella,la Siria, ma non abbiamo capito che quelle forme di governo stanno arrivando anche qui da noi le classi dirigenti si preparano a modificare le leggi e gli ordinamenti per avere il controllo totale ed immediato sulle situazioni di sfascio che esse stesse hanno prodotto ? Questo purtroppo credo che ci possa riservare il futuro e non credo di essere catastrofista.Sarebbe intanto l’ora di finirla con le solite menate che questa dell’Italia del renzismo sia l’ultima chanche a portata degli italiani.L’ultima chance è quella che ci riservano le classi dirigenti che si sono fuse fra loro: destra e centro sinistra,cercando di dire che se non avessero fatto così l’Italia sarebbe crollata. Io credo che loro sarebbero crollati, ma prima di farlo
porteranno ai minimi termini tutti, La storia si ripete. Spesso vorrei che non fosse così ma ogni giorno devo constatare invece che tutto questo giorno dopo giorno sia inevitabile ed il tempo non lavora affatto per i buoni propositi come dicono coloro che dicono di vedere la luce in fondo al tunnel, smentita e riconfermata artificialmente a giorni alterni dai nostri media.
La tendenza a minimizzare, ad accusare chi pone i problem di fare allarmismo, è vecchia. Ma non ha giustificazione. Chi ha la responsabilità di dirigere qualche istituzione (Comune, Provincia, Asl ecc..) dovrebbe essere il primo a chiedere chiarezza e ad “andare a vedere” perché per primo dovrebbe tutelare il territorio e i cittadini… Invece si ha la sensazione che la prima preoccupazione non sia quella di “vedere cosa è successo”, ma quella di non disturbare il manovratore. Chiunque sia il manovratore. Di non agitare le acque… E non è detto che ciò avvenga per convenienza, tornaconto diretto, o connivenza con eventuali inquinatori o malversatori, ma piuttosto per quieto vivere, a volte per scarsa sensibilità o incapacità a “misurare” l’entità del problema… Ora va di moda dire “ci mettiamo la faccia!”. In certe cose sembra proprio che non ce la vogliano mettere la faccia. E nemmeno le mani.