TANTE SQUADRE NELLE SABBIE MOBILI: IN 12 NELLA ZONA RISCHIANO LA RETROCESSIONE

mercoledì 29th, gennaio 2014 / 13:01
TANTE SQUADRE NELLE SABBIE MOBILI: IN 12 NELLA ZONA RISCHIANO LA RETROCESSIONE
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Anno di secca per le squadre di calcio della nostra zona. Sono addirittura in dodici a lottare per la salvezza, alcune con speranze di vedere la luce in fondo al tunnel, altre praticamente già spacciate.
Partendo dall’Eccellenza troviamo, dopo 20 giornate, la Polisportiva Chiusi e la Sinalunghese, rispettivamente ultima a 17 punti e quintultima a 24. Squadre che hanno vissuto momenti gloriosi solo qualche manciata di anni fa.
Situazione simile per la Fonte Belverde di San Casciano(14 punti in 19 partite) e per il Sansovino (11 punti in 19 partite) che sono le ultime due squadre del campionato di Promozione girone “B”.
Non cambia niente scendendo di categoria, infatti in Prima sono addirittura quattro le squadre che rischiano seppur divise in due gironi (“E” ed “F”) Bettolle, Poliziana, Chianciano e Pienza.
Nel girone “E”, il Bettolle è ultimo con 6 punti in 19 giornate e la Poliziana è quartultima con 20 punti, nel girone “F”, invece il Pienza è ultimo con 9 punti e la Virtus Chianciano terzultima con 19.
Anche il Rapolano, che milita in seconda categoria è messo male. Solo 10 punti conquistati in 19 giornate e ultima posizione in graduatoria.
Neanche cambiando regione troviamo un grande miglioramento. La Trasimeno è a soli due punti dalla zona play out in Promozione Umbra. Il Po Bandino è terzultimo nel campionato di prima categoria umbra con 20 punti in 19 giornate, mentre la Castiglonese Macchie è solo 3 punti sopra, ma a 1 dal gorgo play out.
Si salvano solo la Pievese (che milita nello stesso campionato del Po Bandino) che si trova in prima posizione, la Pianese, seconda nel campionato di serie D girone “E” ed il Foiano, primo a pari punti con la Castelnuovese nel campionato di Eccellenza girone “B” (lo stesso di Chiusi e Sinalunghese). Bene anche l’Orvietana, terza in Promozione e il Moiano, terza in Prima.
Molteplici possono essere le cause di un fallimento in larga scala come questo, in teoria sarebbe la crisi economica ad essere in cima alla lista, che costringe le realtà più piccole ad adattarsi con i ragazzi del posto, ma la programmazione nelle nostre zone non sta dando i frutti sperati e come sempre a metà anno i buoni propositi di tenere alla linea verde vengono abbandonati e la maggior parte delle squadre che rischiano di retrocedere ripiega nel mercato con l’acquisto di vecchi marpioni di categoria attaccati ai soldi e non alla maglia.
Di solito si dice che il mal comune è mezzo gaudio, ma purtroppo in questa situazione, il gaudio lo lasciamo agli altri..

Lorenzo Trabalzini

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