TRAFOMEC, IL TEMPO STRINGE E SALE LA TENSIONE: 200 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

TRAFOMEC, IL TEMPO STRINGE E SALE LA TENSIONE: 200 POSTI DI LAVORO A RISCHIO
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TAVERNELLE – Sale la tensione tra i lavoratori della Trafomec, mentre la trattativa per salvare il più importante presidio industriale del Trasimeno è a uno snodo fondamentale. Dopo una serie di incontri in azienda, il 12 dicembre scorso si è aperto il tavolo in Regione, alla presenza dell’assessore alle Attività Produttive Vincenzo Riommi. 

Il gruppo Trafomec conta attualmente circa 200 dipendenti tra il sito di Tavernelle e quello, ormai chiuso, di Fabro. Per i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Ugl metalmeccanici, questo patrimonio occupazionale non può assolutamente essere disperso. Per questo, l’ipotesi avanzata dall’azienda di una ricollocazione di circa la metà degli addetti in un’unica sede produttiva è stata giudicata inaccettabile. Un simile ridimensionamento – osservano le tre sigle delle tute blu – non solo produrrebbe drammi umani per decine di famiglie umbre, ma sarebbe insostenibile dal punto di vista industriale.
“La nostra convinzione – affermano Simone Pampanelli, Maurizio Maggi, Gianni Cecchetti, Andrea Corpetti e Daniele Francescangeli in rappresentanza di Fiom, Fim e Ugl – è che l’accordo sarà possibile solo se il progetto industriale e i conseguenti numeri di addetti saranno coerenti con il rilancio del sito industriale di Tavernelle dentro il sistema internazionale di Trafomec. Per noi la scommessa è una fabbrica di eccellenza dei trasformatori in Europa.
Questo obiettivo è irrinunciabile e i sindacati faranno di tutto per evitare che le responsabilità imprenditoriali ricadano sulle spalle dei soli lavoratori.
“I lavoratori e il sindacato – riprendono i segretari Cgil, Cisl e Ugl, – non si sottrarranno alle proprie responsabilità, ma non sono disponibili a trattare in mancanza delle condizioni minime che abbiamo indicato. Non si possono chiedere ulteriori sacrifici in mancanza di prospettive certe e solide”.
La Regione Umbria, da parte sua, sta cercando di favorire una soluzione del problema, ma resta l’incognita della disponibilità della cassa integrazione in deroga per il 2014, in assenza della quale, la scadenza del 31.12.2013 diventa perentoria. E’ evidente, osservano i sindacati, che poter contare sull’ammortizzatore sociale anche per i primi mesi del prossimo anno darebbe respiro alla trattativa, che rischia di trasformarsi in un muro contro muro se dalla proprietà non arriveranno le risposte attese da lavoratori e sindacati.

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