L’assessore ai trasporti Macchietti scrive a Trenitalia: “I nuovi orari degli Intercity Firenze-Chiusi penalizzano i pendolari”

L’appello lanciato dall’assessore Marco Macchietti a Trenitalia per tornare indietro sulla decisione. 

Chiusi – “Ritornare indietro, con urgenza, sulla decisione di cambiare gli orari di partenza degli Intercity da Firenze verso Chiusi nella fascia pomeridiana. I nuovi orari creeranno pesanti disagi ai pendolari che già devono sopportare di viaggiare non sempre in condizioni ottimali, sia per quanto riguarda la qualità dei treni che il rispetto degli orari”. E’ quanto ha chiesto Marco Macchietti, assessore ai trasporti della Provincia di Siena in una lettera inviata a Mauro Moretti, amministratore delegato Trenitalia e a Erasmo D’Angelis, sottosegretario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Trenitalia ha preso, in solitudine, decisioni che penalizzano i pendolari. “Ancora una volta, senza la volontà di condividere le scelte con i territori e in particolare con la Regione – afferma Macchietti – si prendono decisioni inaccettabili che vanno a peggiorare il servizio e, soprattutto, la qualità della vita degli utenti. Il pesante vuoto d’orario nelle fasce di massima utilizzazione, che va dalle ore 16.50 alle ore 18.20 e dalle ore 18.20 alle ore 21.42, penalizza centinaia di lavoratori e pendolari che oggi sono costretti a dover utilizzare i servizi regionali presenti in quella fascia oraria di rientro pomeridiano, già particolarmente affollati e molto più lenti”.

Il governo garantisca un servizio ferroviario efficiente anche nelle tratte a breve e medio raggio. “Mi associo – conclude Macchietti – all’appello lanciato dall’assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli per chiedere che venga ripristinato il servizio negli orari precedenti, in attesa del tavolo di confronto sul Tpl concordato dalla Regione Toscana con il Ministro Lupi in ambito di Conferenza Unificata. La Provincia è al fianco di tutti i pendolari che sono sempre più esasperati e stanchi. C’è bisogno che anche il governo comprenda quanto, in una fase di crisi economica come questa, i treni siano uno dei mezzi sempre più usati da chi è costretto a muoversi ogni giorno per motivi di lavoro o di studio. C’è bisogno di una svolta complessiva nella direzione dell’efficienza e della qualità del servizio ferroviario che non può essere centralizzato solo sull’alta velocità, ma deve garantire un servizio efficiente anche per le tratte a breve e media percorrenza, usata da milioni di utenti tutti i giorni”.