LA LEOPOLDINA DI QUI QUO QUA…

IMPRESSIONI A MARGINE DELLA CONVENTION DEI RENZIANI SENESI
MONTEPULCIANO – “Farà piacere un bel mazzo di rose e anche il rumore che fa il cellophàne…”. Ecco, alla Leopoldina dei renziani senesi, sabato scorso, si è sentito più che altro il rumore che fa il cellophàne. Di rose poche. Senza scomodare i cento fiori di Mao, per carità, ci mancherebbe altro, di fiori nel senso di “arrosto” se ne son visti davvero in quantità minima. Niente a che vedere con quel pomeriggio di un anno fa quando Matteo Renzi arrivò in camper al Mascagni di Chiusi. Allora sì c’era aria frizzante, un mix esplosivo di rabbia e voglia, di entusiasmo e curiosità. C’era l’atmosfera dei giorni buoni, tirava un vento di novità piuttosto contagioso che sembrava destinato a spazzar via la casta e le incrostazioni di una politica ormai sempre meno credibile e sempre meno affidabile. Sabato, alla Leopoldina, quel vento era già una brezzolina, mista a nebbia. Più nebbia che brezza.
A me, arrivato lì da cronista e osservatore esterno, ma curioso, il raduno dei renziani senesi ha ricordato, per il clima, le facce, il look dei partecipanti, i discorsi ascoltati essenzialmente due cose: 1) le convention dei socialisti anni ’80, anche quelli con cena a seguire, quando De Michelis arrivava in elicottero. Anche i socialisti all’epoca erano ‘gasati’, sentivano il vento in poppa, parlavano di onde lunghe, si consideravano il nuovo, quelli più moderni e avanzati e scavalcavano a sinistra il Pci su alcune questioni (i diritti civili, il libertarismo…) poi però proponevano ricette economiche modello Thatcher, come il taglio alla scala mobile. 2) i campeggi dei preti, come quelli all’eremo di Sant’Egidio, dove la sera intorno al fuoco gli animatori danno ai ragazzi una “parola chiave” e questi devono costruirci sopra una storia… E poi tutti insieme a cantare “la macchina del capo ha un buco nella gomma…”.
Beh sì. La macchina del capo ha un buco nella gomma, vero. E non solo nella gomma, se la macchina è il Pd. Ma la ricetta uscita dalla Leopoldina è più o meno il chewing-gum della canzoncina dei campeggi. E da quanto si è visto al ristorante “I Chiari”, sabato, anche la macchina di Matteo ha le ruote già sgonfie…
Loro, i giovani leoni renziani, diranno di no. Loro saranno pure contenti ed entusiasti. E fanno bene: prima di tutto, se vuoi vincere ci deve credere… E loro ci credono. Lo hanno ripetuto ogni dieci minuti… Però all’esterno, dall’esterno, il quadro è diverso.
Il pensiero più alto ascoltato in tutta la mattinata (nel pomeriggio sarà andata meglio, mi auguro, per loro) i versi delle canzoni di Jovanotti e Vasco Rossi che ogni tanto partivano dal maxischermo per intercalare gli interventi stile Hyde park. C’era, infatti, come nel famoso parco londinese, uno speaker’s corner, dove ognuno degli iscritti a parlare saliva e diceva la sua, partendo appunto da una parola chiave. Senza però un minimo confronto, una interazione, un ragionamento collettivo. Una carrellata di opinioni, ognuna per sé. Fine. Anche i congressi li fanno così, ormai nel Pd. Al massimo – e in più – lì si vota, ma mica si discute.
Non è che uno va al meeting dei renziani e può aspettarsi riferimenti o richiami a Gramsci o Berliguer, a Moro o Zaccagnini, o magari a Don Milani, Martin Luther King o al discorso sul Pil di Bob Kennedy. Quella è roba finita con Veltroni. Grazie anche a Veltroni.
Però se uno va ad una convention dei renziani si aspetta quantomeno di vedere il meglio del popolo dei “rottamatori”. Gente incazzata, che vuol fare piazza pulita, che è pronta a gettarsi nella mischia anche controvento… E invece che cosa trova? Una platea di 35-quarantenni, per lo più sindaci, assessori, capigruppo, qualche faccia nota che un anno fa stava con Bersani, giovani donne eleganti… Giovani giovani pochi. Quelli sotto i 30 si contavano sulle dita di una mano, al massimo due. Tutti già in giacca e cravatta o tacco 12.
Anche qui, sia chiaro, nessuno si aspettava di trovare orde di ragazzini coi capelli arruffati, l’eskimo e la sciarpa rossa. Ma nemmeno un orecchino… Possibile?
E nemmeno un giornale che uno, in mano o in tasca ai convenuti. Un tempo alle iniziative politiche la gente arrivava con un fascio di quotidiani, magari solo per far scena, per far vedere che si informava… Ora, è vero, tutti hanno lo smartphone e il tablet e il giornale molti lo leggono on line… ma possibile che nemmeno una Repubblica, per sbaglio? Cosa leggono le truppe di Matteo?
Quanto alle parole chiave, scritte su una apposita lavagna, per lanciare gli interventi sembrava di vedere la parodia di Crozza, che tra l’altro, con un pizzico di apprezzabile ironia, i renziani senesi hanno più volte ripreso sul loro maxischermo. “Futuro”, “Presente”, “Partecipazione”, “Sviluppo”, Impresa”… Parole come capitalismo, sfruttamento, precarietà, diritti, lavoro… non si sono sentite. Non fanno parte del lessico renziano. Al massimo è echeggiata la parola “Carità” che con la sinistra c’entra come il cavolo a merenda. Sparita anche la parola “rottamazione”.
Due le citazioni colte: i dipinti di Ambrogio Lorenzetti che campeggiano nel palazzo pubblico di Siena (gli effetti del buon governo e del cattivo governo), per dire che la casta che ha prodotto lo sfacelo del Monte dei Paschi va mandata a casa, e Tomasi di Lampedusa, citato per dire che ormai non ci sono più giaguari da smacchiare, ma nemmeno “gattopardi” e che il popolo della Leopoldina vuole cambiare davvero e non cambiare perché tutto resti come prima… Cambiare cosa e in quale “verso” dagli interventi della mattinata non si è capito. Ce lo spiegheranno meglio dopo l’8 dicembre, quando Matteo (alla Leopoldina tutti lo citavano, evocavano, osannavano chiamandolo solo per nome) sarà probabilmente il nuovo segretario del Pd. Però, a me cronista e osservatore esterno e curioso, più che una “gioiosa macchina da guerra”, quello che ha affollato la Leopoldina è sembrato un esercito di Franceschiello.
Forse è solo un’impressione. Magari sbagliata, dettata da una concezione della politica un po’… antica. Vedere e ascoltare dei trenta-quarantenni che mostrano entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, fa comunque piacere. Da lì qualcosa di buono può uscire. Però la pochezza delle argomentazioni è disarmante. Non solo Gramsci, Moro e Berlinguer sono scomparsi dall’album di famiglia, ma anche Tex Willer, che almeno lui, con metodi un po’ spicci, la sua battaglia contro il capitalismo rampante che vuole costruire la ferrovia a scapito degli indiani la porta avanti da 60 anni con il fido Kit Karson… Alla Leopoldina anche Aquila della Notte, credo, si sarebbe sentito fuori posto…
Non mi aspettavo granché, ma un po’ di più sì. Un po’ più di verve, ma anche di “elaborazione”, un orizzonte minimo, un’idea di partito e di Paese… E anche un clima più battagliero ed entusiastico… Può darsi che tutto ciò ci fosse e sia sfuggito a me. Può darsi che da cronista attento alle sfumature, non abbia colto la sostanza…
Però, lo dico con franchezza, a me la Leopoldina a cui ho assistito in mattinata, è sembrata una scatola vuota più che una nave col vento in poppa.
Per rimanere i tema fumettistico, un raduno di Giovani Marmotte. Con tutto il rispetto per le giovani marmotte. Naturalmente nemmeno l’ombra di qualche vulcanico e imprevedibile “Archimede Pitagorico”, solo bravi e attivissimi ragazzi, come Qui Quo, Qua…
Certo anche gli sfidanti di Matteo alle primarie dell’8 dicembre non sono messi molto meglio. Uno dice cose sensate, ma ha come sponsor principale una ditta che ha fatto più volte fallimento e l’altro è… Pippo. E meno male che Topolino, detto anche ‘dottor sottile’, stavolta non è della partita….
m.l.
Ieri, nella stessa giornata della Leopoldina, a Chiusi si è tenuta nell’ambito della rassegna Libriamoci, organizzata dal Comune, la presentazione del libro “L’aspra stagione” di Tommaso De Lorenzis e Mauro Favale, un libro sugli anni ’70 e sulla vicenda umana, politica e professionale del giornalista Carlo Rivolta… Ne è venuta fiori una bella discussione e una bella serata. C’erano anche tanti giovani under 30 (più che alla Leopoldina e questo, nel suo piccolo, e senza alcuna polemica, è un bel segnale…)
Si, ma a loro(a quei 30-40 enni con cravatta)-come dici tu cosa vuoi che gli interessi di tutto questo e del valore espresso dal tuo commento ? Loro sono ormai i proprietari del nuovo partito democratico e si apprestano a stendere un velo grande sul passato, un velo pietoso e grande.Hanno odorato che c’è tanto spazio per loro in una macchina di grande misura per lunghezza che avrà i fanali che partono dall’ UDC e Casini, il Nuovo Centro Destra,una gran parte del PD tranne i prossimi pochi transfughi,il PSI di Nencini, per poi finire a Scelta Civica di Monti sul paraurti posteriore. In pratica una bella automobile targata NUOVA DC e da lì si ricomincerà a governare l’Italia avendo il motore alla fine di Via della Conciliazione. Pensate che non sia così ? Se pensate che non sia così è questione di tempo ma le cose sono due: o siete ingenui oppure lo sapete da tempo e fate finta di non saperlo.Terze vie non ci sono.Ecco il lavoro di Veltroni, d’Alema,Fassino, Chiamparino and Co.(Napolitano incluso) a cosa è servito. A far riformare una nuova democrazia cristiana che conterrà un grande partito trasversale che assumerà la faccia rivolta verso sinistra all’uopo dei vari momenti che si presenteranno(dando l’illusione che si scelga a sinistra) ,ma che conterrà sul piano dell’economia tutte quelle prerogative dell’asfittico sistema capitalista italiano,Governerà facendo la riforma dello Stato a seconda di come vuole il 65 percento della gente che darà l’assenso al tale contenitore.E la sinistra ? Volatilizzata.Ma parecchi di coloro che avevano pensato di votarla affinchè uno del triumvirato( Renzi,Cuperlo o Civati)faccia cambiare l’Italia,nell’attesa si sono già piazzati in fila alla Charitas per un pasto caldo,data la crisi.
Ribadisco: alla Leopoldina di sabato io non ho visto una “corazzata” come sarebbe una “nuova dc”. Ho visto una assemblea di gente per bene, ma con pochissime idee, nessun punto di riferimento politico culturale, salvo Jovanotti, gente che ha già montato il parabrezza per ripararsi dal vento in faccia. Caro carlo, te ci vedi cose più grosse di quelle che sono…
La politica di fondo che esprime Renzi e’quella della terza via cara a Tony Blair,politico che Matteo richiama spesso.
E’ una via genericamente progressista,piu’ di modernizzazione generale che di chiari contenuti.
Si’,e’ vero,richiama la linea di Craxi anni ’80 (il riformismo e’ fare) ma ha gli stessi limiti che gli rimproverava Riccardo Lombardi e la Sinistra Socialista ( acui sembra richiamarsi SEL di Nichi Vendola);limiti che derivano dalla mancata scelta di campo in cui collocarsi,che per Lombardi era comunque il contrasto delle ragioni di classe (c’e’ gente che ha troppo e gente che ha troppo poco).
Come Craxi,alla lunga fara’ la stessa fine,travolto dalla mancanza di appartenenza.
Faccio fatica ad accostare Vendola al vecchio Lombardi.
Nichi Vendola il 28 novembre del 2012 dichiara che “Renzi rappresenta la farsa macabra della democrazia, rappresenta il fulcro della destra iper-liberista all’attacco” e poi il 28 settembre del 2013 “Renzi è il miglior candidato in assoluto a interpretare le istanze della nuova sinistra assetata di una narrativa diversa, originale, che lui ben rappresenta”.
Grillo è vispo, ma ci vuole poco a ridicolizzare questa sinistra.
Non credo che Lombardi abbia mai dichiarato di essere devoto a Padre Pio…(come ha fatto Vendolino… per ingraziarsi i pugliesi e i devoti del santo con le stimmate…)
Ovviamente ,come ben si evince,non paragono Riccardo Lombardi a Vendola;altre storie e culture personali.Pero’ ,mi senbra,che Sel si richiami alla Sinistra Socialista degli anni ’70,quella appunto di Lombardi che voleva provare a creare in Italia una alternativa raggruppando la Sinistra Sociale,non ideologica.In un Paese sostanzialmente diviso tra 2 grandi blocchi (Comunista e Democristiano) il tentativo fu spazzato via a tenaglia .
Per quanto riguarda Renzi,laicamente,mi sembra di poter dire che ha oscillato in questi 3 anni da posizioni riformatrici iniziali a posizioni liberali delle primarie,per poi ricollocarsi ,in parte,in queste consultazioni,su posizioni piu’ a sinistra (cosiddette Blairiane).Questo movimentismo eccessivo e’ sintomo di scarso radicamento ideale.Pero’,si sa,la politica e’ movimento……
Caro Marco, ho letto con molta attenzione la tua riflessione, come sempre lucida e provocatoria (in senso buono), che personalmente accolgo come un contributo per cercare di fare sempre meglio. Quella di sabato era una giornata di festa , una bella giornata di buona politica, per me proseguita anche di sera, dove siamo riusciti ad organizzare una iniziativa con 160 persone e rappresentato ironicamente la sfida delle Primarie del PD con un “Report” fatto in casa. E’ stata una bella giornata, impostata in perfetto stile “Leopolda”, dove, a mio avviso, non necessitava essere “incazzati”, a questo sentimento hanno prevalso la voglia e la consapevolezza che cambiare e’ possibile e che un PD e un Paese diversi possono essere costruiti; io sono tra coloro, non più giovanissimi, arrivati forse fuori tempo massimo, ma ci credo e credo che le cose si possono cambiare solo con chi ci crede davvero, c’è bisogno anche di Qui Quo Qua…
La tua analisi e’ per me un prezioso strumento per non rilassarsi troppo, per non appiattirsi mai e per combattere davvero questo sistema che così come e’ non ci piace!!
Un caro saluto
Marco, tu dici che io ci vedo cose più grosse di quelle che sono. Io non credo e non credo che queste siano cose piccole.Non sono piccole per il fatto che ne va il futuro dell’Italia quando un partito di tale dimensione si appresta ad andare al governo e governare come maggioranza relativa. Io fin’ora pur non essendo un profondo conoscitore dei suoi programmi ho notato questo: che Renzi che li accomuna tutti ha un etica a parole da una parte rivoluzionaria ma come a tutte le cose dovrebbe dire con quali strumenti cambi questo stato di cose.Le cambierà col decisionismo ? In barba a coloro che lo votano.Io credo che coloro che lo votano sono coinvolti ed assetati di cambiamento al punto tale che non si chiedono nemmeno in quale direzione si vada.Guardate cari amici del PD che c’è da governare una società che è capitalista, costituita fino al l’intimo di classi sociali e per cambiare queste(nel caso si volesserto cambuiare prendendo ai ricchi per dare ai poveri-o è un discorso troppo pesante il mio e troppo immediato e vi fa schifo ? No, perchè fin’ora è successo il contrario se non ve ne siete accorti e sono stati i ricchi che hanno preso ai poveri, la famosa e desueta ”lotta di classe” l’hanno fatta i ricchi in questi ultimi 20 anni per prendere ai poveri, poi con gli ingranaggi del sistema in parte sono stati stritolati gli stessi ceti abbienti od almeno ridimensionati,figuriamoci quelli poveri…)Quali programmi avete per spostare ricchezze e consensi dalla parte di chi non ha e che diventerà reattivo chi ha ? Almenochè non costuiste voi l’ago della bilancia quando scoccherà l’ora ma ricordatevi che la stessa cosa ci fu nel 1921 ed anni che seguirono, con tutte le peculiarità dell’epoca ma credete che oggi sia diverso? Io in definitiva ho ascoltato discorsi sugli interventi ed anche nei giorni precedenti che non hanno il sapore di un cambiamento ma hanno il sapore di richiamare la maggior parte delle truppe cammellate di destra,centro e rimasugli della sinistra per una operazione di ricucitura che inglobi una gran massa centrale che faccia funzionare meglio tale sistema,cambiandone aspetti marginali e non fondamentali. Forse il vostro errore è questo, di credere di poter spostare le cose al punto in cui siamo per rimettere nell’alveo e spazzar via il movimento di Grillo collaborando con Centro Destra a fasi alternate.Forse galleggerete,ma la crisi e la povertà se non si cambia fondamentalmente schiaccerà l’Italia.In questa italia corrotta da un potere decennale che ha fatto assumere al partito di maggioranza relativa l’identificazione con lo Stato-scusate- ma a me pare che abbiate solo la forza di mettere a posto la situazione fornendo l’alibi alla destra reazionaria che verrà con voi a difendere lo stato che chiamate democratico e che sapete bene che lo è solo a parole, ecco perchè la sinistra con voi ha cambiato genia.Mi auguro di sbagliare logicamente, ma non ne sono molto convinto,purtroppo.Ricordatevi di un detto che dice: chi non si aspertta l’inaspettao non troverà mai la verità.Auguri.
“Forse il vostro errore è questo, di credere di poter spostare le cose al punto in cui siamo per rimettere nell’alveo e spazzar via il movimento di Grillo collaborando con Centro Destra a fasi alternate”. A chi ti riferisci? Io non penso di spostare proprio niente… constato solo che il movimento che si è creato intornoa Renzi si è già sgonfiato e non poggia su alcun fondamento politico-ideale-culturale. E’ un castello di carta costruito – per quello che ho sentito alla Leopoldina – sul nulla o quasi. Per questo c’è da aspettarsi poco e da preoccuparsi parecchio. Ma questo è. Questo passa il convento… Le alternative del resto non sono molto migliori. Anzi.
Per la verità -sarò stato sgrammaticato come al solito-ma mi riferivo ai Renziani della Leopoldina,, mi sembrava che si capisse.Per il fatto di aver notato che dietro non c’è nulla come dici era tempo che si sapeva,ma non ostante tutto la cosa procede e probabilmente non si sgonfierà come tu dici,ma si ridimensionerà in seguito quando saranno affrontate le tematiche che Renzi proclama oggi di voler affrontare.A quel punto sarà lui che diciderà quale direzione debba prendere il partito, ma se dall’inizio ormai ribattuto, già si vede dove approderà, e credo che non ci voglia uno specialista per vedere dove si potrà approdare e si può immaginare senza molte difficoltà. Comunque ritengo giusta l’autonomia di un partito di organizzarsi e di votare il suo futuro leader,ci mancherebbe altro e la mia era solo una critica alle modalità con le quali il suo programma generalista-buono per i tempi e le persone che oggi lo acclamano pensando che col pragmatismo si possano risolvere i problemi incancreniti di venti anni-non faccia altro che vedere i fatti che scorrono senza avere la possibilità di incidere sugli eventi. Hai sentito che qualcuno ti ha risposto che c’è bisogno anche di Qui,Quo, Quà ? In una Italia dove c’è il 12,5% di disoccupazione e le famiglie stentano ad arrivare al 20 del mese e fra poco stenterano ad arrivare alla metà del mese mi sembra che questi siano ” pieni di votame” come si dice a Chiusi.E’ una critica, forse cattiva, ma la fiducia è una cosa seria come recitava qualcuno e fin’ora non mi sembra che la meritino.Io,quel tuo ”anzi” finale lo toglierei perchè sarebbe come dire al tempo dei ciechi beato chi c’ha un occhio.Io non la penso così e comunque chi vivrà vedrà, disse il cieco…..
Togliete pure “anzi”, non esistono alternative e se ci sono, sono solo a carattere populista, a struttura padronale o movimenti di pura protesta fine a se stessa, oggi i cittadini non sopportano più chi promette soluzioni dopo averlo promesso invano per più di vent’anni, c’è necessità di un rinnovamento vero, c’è bisogno di una “ecologia politica”, basta con una classe dirigente autoreferenziale che si rigenera come un virus e che chiude le porte per proteggere privilegi e rendite di posizione, oggi questi sentimenti li può incarnare solo Matteo Renzi e queste zavorre le può rimuovere solo chi ha deciso di farlo veramente, un’altro Paese e’ possibile, per cambiare ci vuole coraggio, bisogna crederci e non avere paura, Renzi ha rotto un meccanismo che sembrava eterno, ha detto con chiarezza disarmante quello che vuole fare, dove vuole intervenire, con determinazione e senza troppi compromessi, io credo che con lui sarà possibile migliorare una situazione drammatica che ormai strangola il Paese e lascia indietro troppe persone, io ci credo e per fare questo c’è bisogno di tutti, anche di Qui Quo Qua…le buone idee ci sono, anche se Marco sostiene di non averle colte alla Leopoldina, i punti del programma sono importanti, precisi, innovativi e coraggiosi, potranno essere realizzati?, non lo so, ma solo provandoci potremo saperlo, vedrete che quelli che voi chiamate “castelli di carta” si trasformeranno in strutture con solide fondamenta, io ci provo a dare il mio modesto contributo e spero che riusciremo a rispondere positivamente alle domande ormai sempre più disperate e rassegnate, sarò un romantico sognatore? Forse si, ma perché rinunciare ai sogni!
Il mio “anzi” era riferito alle alternative interne al Pd, cioè a Cuperlo e Civati… Ma posso ampliare lo spettro: purtroppo anche fuori dal Pd le alternative scarseggiano e quelle che sono in campo non mi entusiasmano per niente, Grillo compreso… Staremo a vedere…
Mi sembra che in fondo questo dibattito non porti a conclusioni se non che:Renzi e’ in fondo il meno peggio dei mali.Turiamoci pure il naso (alla Montanelli)ma visto che altro non c’e’…meglio Lui che un altro.
Mi sembra,in buona parte,un dialogo tra sconfitti.
X il Sig. Bravi. Che l’ ultima politica di Blair sia un ricollocamento a sinistra mi sembrerebbe un po’ azzardato dirlo..Forse il Sig. Bravi avrebbe potuto dire che è stato un ricollocamento a sinistra della destra.Se non diamo il valore alle parole possiamo dire tutto ed il suo contrario.Per quanto riguarda il fatto di Renzi il migliore dei tre ed il discorso che possa apparire il migliore, penso che occorra sempre valutarlo dopo i fatti realizzati ed i programmi a cosa portino credo.Poi dipende tutto da quale angolo si guardi la teoria.Certo è che anche gli altri due non è che scherzino quanto a portare il popolo del pd sulle loro ” chiarissime” convinzioni.Finchè tali rimangono basta proprio poco per prevalere.Ma oggi siamo al punto che chi va a votare ci va perchè spera che possa cambiare qualcosa mica va avotare perchè o l’uno o l’altro di coloro che si propongono abbiano un poterte di convincimento? E’ sufficente ad illuminare la situazione e le condizioni a cui ci si appelli per valutare la cosa quando vediamo che nel suo volantino di invito al voto Renzi abbia scritto che possono votare tutti, anche i non iscritti.
Tutto questo è esemplificativo del marasma e dello stato confusionale che esiste in tale partito quando le dirigenze abbiano imposto tale natura di scelta ad una massa di iscritti che segue a pecoroni quello che gli viene propinato.Neanche in una bocciofila
possono votare tutti ma occorre che votino gli iscritti.L’astuzia che non è mai inteligenza usata ad hoc per prevalere viene messa in campo per far figurare che con l’aiuto di una parte politica ben delineata ed anche di elementi del centro destra, si passa ancora -come se non bastasse- un altra mano di bianco su tale partito. E gli altri due a discutere le ragioni delle loro scelte….mi sembra comunque che se Renzi venga ritenuto il migliore senza neanche porre attenzione a chi abbia dietro,figuriamoci gli altri….
I non iscritti e pure gli eventuali avversari possono votare anche per Cuperlo e Civati. I quali hanno fatto identici appelli. Il problema non è Renzi, ma la natura ogm del pd (tutto). Le primarie fatte così per eleggere il segretario ne sono la prova lampante. Nemmeno in una bocciofila! Una domanda: ma te, Carlo, ci andresti a votare per eleggere il segretario di Forza Italia o del nuovo centro destra? Avrebbe senso?
Ma si sa, la litigiosità è il difetto della sinistra e la mancanza di una visione alta e di coraggio ne è la causa principale. A sinistra ci si odia, ogni scusa è buona per farlo, per fraintendersi, per scavare fossati.
(Carla Ronga)
Ma il Pd si può considerare sinistra? Il Pd ha mostrato di avere una visione alta e coraggio? Il problema non è la litigiosità, mi creda…
Le opinioni che spesso finiscono in caciara sono una cosa, i fatti un’altra. Il pd ha recentemente votato contro:
-il reddito di cittadinanza
-l’abolizione del porcellum
-non ha rinunciato ai rimborsi elettorali
-la sfiducia ad Alfano (caso Kazako)
-la sfiducia alla Cancellieri (telefonate Ligresti)
-far pagare 98 miliardi alle lobby del gioco d’azzardo
-all’incandidabilità dei condannati
-alla rinuncia all’acquisto degli F35
-alla sospensione dell’Imu sugli edifici inagibili
-alla riduzione dello stipendio ai parlamentari
-al ritiro delle truppe dall’Afganistan
-all’abolizione delle province
-al rifinanziamento di scuola, università e cultura
-al massimo di due mandati parlamentari
HA INVECE VOTATO A FAVORE DELLA LEGGE FORNERO (in pensione tutti a 67 anni) e della demolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori…
Il problema è stabilire qual’è il meno peggio tra Cuperlo, Renzi e Civati?
Secondo me il problema è il pd che di sinistra non ha più neanche il nome.
Se non l’avete capito…peggio per voi.
Appunto… C’era un partito che si chiamava “Partito Democratico di sinistra”, poi tolsero la parola “partito” e rimase “Democratici di sinistra”. Alla fine hanno rimesso la parola “partito” e cancellato la parola “Sinistra”. A scanso di equivoci, penso…
Mi trovo d’accordo con la sostanza politica che esprime l’elenco citato da Fiorani. Tale sostanza è quella che oggi manca nell’approccio critico
al comportamento di un partito come il PD, con la risultante che con tutti i limiti che imponeva il presentedi allora, ma anni fa esisteva un partito che si considerava di sinistra e si attrezzava per poter cambiare lentamente il mondo se pur con i minimi scossoni, ed in parte c’era riuscito e rappresentava un valore per le classi non abbienti che si erano conquistate la democrazia con la lotta ponendo in evidenza che i diritti non sono mai garantiti ma sempre conquistati.Adesso se è vero come è vero che sia stato il mondo che ha fatto cambiare quel partito che segue tali direzioni che vediamo rendendo le classi subalterne non reattive alla loro precarietà, vuol dire che dentro la società è passata la forza di coloro che il mondo non vogliono che campi per continuare ad assicurarsi un flusso di reddito e potere i cui equilibri non possono essere messi indiscussione. Il PD è la più forte garanzia politica che tale direzione di marcia venga rispettata.Renzi, Civati o Cuperlo sono tutte facce della stessa medaglia.Non sono diversi nelle loro scelte fondamentali, c’è solo la scelta di scorciatoie o reticolati che consentano di fare più presto o che ritardino l’affermazione di processi economici e quindi anche morali ,distruttivi che tutti subiamo.Sono solo correnti, ma la direzione dell’acqua è una sola: portare a mare i più deboli che la società dei consumi crea.