CITTA’ DELLA PIEVE, SCOPERTO DEPOSITO ABUSIVO E ILLEGALE DI LIQUAMI INQUINANTI

giovedì 19th, dicembre 2013 / 15:02
CITTA’ DELLA PIEVE, SCOPERTO DEPOSITO ABUSIVO E ILLEGALE DI LIQUAMI INQUINANTI
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CITTA’ DELLA PIEVE – Il luogo è più o meno quello in cui avrebbe dovuto sorgere un impianto a biogas per la produzione di energia elettrica. Non nel comune di Castiglione del Lago, ma in quello confinante di Città della Pieve. Località Le Coste. Che è anche al confine con il comune di Chiusi.  Bene, è lì che nei giorni scorsi la Forestale di Città della Pieve ha scoperto un deposito abusivo e incontrollato di liquami inquinanti provenienti da allevamenti avicoli. Deposito che ha provocato aree piuttosto estese di ristagno del percolato.

Si tratta di rifiuti altamente inquinanti che il proprietario del terreno aveva scaricato nel mese di luglio 2013. La quantità è ingente: l’Arpa Umbra parla di 350 mila chilogrammi provenienti da un grande allevamento di avicoli (polli e/0 tacchini) per un carico di azoto complessivo pari a 5.600 kg.

L’utilizzo dei liquami prodotti da allevamenti avicoli è consentito in agricoltura, come ammendante del terreno, ma ciò deve avvenire secondo precise direttive e paramatri e in determinati periodi dell’anno. Cosa che nel caso specifico non sarebbe avvenuto. Anzi, nel caso specifico, secondo quanto riferito dalla Forestale,  non è stata rispettata nessuna delle procedure previste dalla vigente normativa con il concreto rischio di determinare pericolosi fenomeni di inquinamento del suolo e delle sottostanti falde acquifere. I liquami sono stati infatti depositati sul terreno in maniera incontrollata, presumibilmente per oltre quattro mesi (questo spiega forse anche la puzza insopportabile che per qualche giorno, in estate, fu avvertita a Moiano, Po’ Bandino e dintorni).  Questa procedura errata ha trasformato di fatto quella che poteva essere una sostanza concimante naturale in un rifiuto a tutti gli effetti.

Il proprietario del terreno agricolo è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti. Rischia un anno di arresto o una pena pecuniaria fino a 26 mila euro per violazioni delle norme in  relazione alla gestione dei rifiuti ai sensi del Testo Unico Ambientale.

Vale la pena ricordare che nei pressi del luogo in cui è stato rilevato l’illecito corre anche il torrente Tresa.

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