MUORE IN CAMPO RAGAZZINO DI 14 ANNI. IL PALLONE PIANGE

lunedì 25th, novembre 2013 / 12:24
MUORE IN CAMPO RAGAZZINO DI 14 ANNI. IL PALLONE PIANGE
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“E’ uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più… la mia fede è troppo scossa ormai ma prego e penso fra di me, proviamo anche con dio non si sa mai. E non c’è niente di più triste in giornate come queste che ricordare la felicità sapendo già che è inutile ripetere: chissà? Domani è un altro giorno si vedrà…”

Già domani è un altro giorno. Si dice sempre così, ma oggi è uno di quei giorni lì. Di lunedì, di solito, si parla di pallone, di gol, rigori e fuorigioco… Di arbitri incapaci e centravanti che hanno smarrito la via del gol…  Lui, Matteo i su gol l’aveva segnato. E ha esultato. Così come ha esultato al fischio finale per il pareggio agguantato. Poi un attimo dopo si è accasciato sul campo di Abbadia San Salvatore. Un campo bello, dove d’estate ci giocano anche calciatori importanti in ritiro sull’Amiata. Matteo giocava nella giovanile del Foiano. E il suo sogno si è fermato lì. Una mattina di novembre. Per un destino cinico e baro. Una di quelle notizie che ti farebbero mandare affanculo i gol, il pallone, gli arbitri le domeniche… e  ti domandi pure che ci stia a fare il padreterno che è misericordioso, ma ogni tanto si assenta, pure lui.

Non è il primo il giovanissimo Matteo a fare una fine così. E successo a Morosini del Livorno e al pallavolista Bovolenta… e prima ancora ad altri: Curi, Taccola… E il giovane Teddy Bartoli anch’egli del Foiano, morto nel dicembre del 2007.

Ma ogni volta è una notizia di quelle che ti lasciano senza parole e senza fiato.

Ieri, avevamo citato le parole della canzone resa famosa da Ornella Vanoni  “è uno di quei giorni che…”  per  raccontare le sconfitte, per certi versi inaspettate e inusitate delle due squadre di volley chiusine, arrivate appunto in uno di quei giorni che… anche un cavalcavia ti diventa l’Isoard… Di fronte alla notizia della morte per un malore a fine partita di un ragazzino di 14 anni, non c’è vittoria o sconfitta per quanto “gloriosa” che tenga.  Il calcio ricomincerà, the show must go on, si sa.  Ma oggi non è un altro giorno è solo un giorno triste.

 

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