IL PAPA AD ASSISI PARLA DELLA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA, DI PACE, DI LAVORO…

venerdì 04th, ottobre 2013 / 13:18
IL PAPA AD ASSISI PARLA DELLA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA, DI PACE, DI LAVORO…
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Ricordando l’esempio del “poverello” sferza ancora una volta la Chiesa, la politica  e la società

ASSISI – Il Papa è ad Assisi. Certo non è il primo papa a recarsi in visita alla città di San Francesco. Ma è il primo a chiamarsi proprio Francesco. E nel discorso che ha pronunciato nella sala della spoliazione i riferimenti all’esempio del “poverello” sono stati molteplici e forti. Ha cominciato con la tragedia di ieri a Lampedusa, quella che ha definito “una vergogna”:  “Al mondo non importa se c’è gente che deve fuggire dalla schiavitù, dalla fame e fuggire cercando la libertà e con quanto dolore tante volte vediamo che trovano la morte, come è successo ieri a Lampedusa. Ma oggi è un giorno di pianto». Papa Bergoglio ha poi parlato anche della «mondanità spirituale», che «uccide l’anima, le persone, la Chiesa» e  ha chiesto al Signore che «dia a tutti noi il coraggio di spogliarci dello spirito del mondo che è la lebbra, il cancro della società, il nemico di Gesù». La Chiesa deve spogliarsi «di ogni mondanità spirituale», della «paura di aprire le porte e di uscire incontro a tutti», della «tranquillità apparente che danno le strutture». «La Chiesa, tutti noi, deve spogliarsi della mondanità, che la porta a vanità, orgoglio e idolatria».  Rivolgendosi ai poveri assistiti dalla Caritas, Francesco ha detto: «Tanti di voi siete stati spogliati da questo mondo selvaggio che non dà lavoro, non aiuta, al quale non importa se ci sono bambini che muoiono di fame, se tante famiglie non hanno la dignità di portare il pane a casa». E, parlando di San Francesco ha ricordato che il santo spesso è stato associato alla pace, ma ha anche detto che quella francescana non è un sentimento sdolcinato… ma una scelta forte, di amore verso gli altri, secondo l’insegnamento di Cristo… “il santo d’Assisi – ha detto – testimonia il rispetto per tutto ciò che Dio ha creato e che l’uomo è chiamato a custodire e proteggere, ma soprattutto testimonia il rispetto e l’amore per ogni essere umano”. Il pontefice ha lanciato anche un nuovo forte appello di pace: «Cessino i conflitti armati che insanguinano la terra», «tacciano le armi», e si ascolti il «grido» di chi soffre e muore per il terrorismo e le guerre, specie in Siria, in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente.

Dopo la tappa alla Sala della spoliazione in vescovado il pontefice si è recato nella cripta della basilica di San Francesco ad Assisi, si è inginocchiato in preghiera dinanzi alla tomba del santo, non prima di avere posto un mazzo di fiori sull’altare. Nel pomeriggio, dopo il pranzo ancora con i poveri della Caritas, il papa, che farà tappe in tutti i luoghi francescani, incontrerà il clero e quindi i giovani dell’Umbria.  Pioveva stamattina, poco dopo le 7, quando l’elicottero è atterrato. E ha continuato a piovere, ma c’è tanta gente ad Assisi per questo Papa che sferza la chiesa, la politica e la società, che parla di pace, ma anche del lavoro che è dignità, di globalizzazione dell’indifferenza, di guerre volute dai mercanti di armi… Un papa che è venuto a rimarcare, oggi, giorno di San Francesco patrono d’Italia, come l’esempio di quel giovane ricco e  brillante che si fece frate, povero tra i poveri, per predicare pace, fraternità, amore per il creato, sia ancora attuale, sia ua luce da seguire… Non sarà “comunista” come forse era Don Andrea Gallo, ma per le cose che dice, Papa Bergoglio gli somiglia molto…

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