ESPLOSIONI INTIMIDATORIE A PERUGIA. EMERGENZA SICUREZZA: LA RICETTA DI SEL

PERUGIA- L’Umbria teatro di fatti di sangue e di episodi inquietanti. E’ di un paio di giorni fa la notizia di 3 esplosioni nella notte. Tre petardi esplosi nei pressi della sede della Polizia di piazza Danti, nei pressi della Questura e del centro di smistamento delle Poste di via Mario Angeloni. Se l’omicidio-suicidio di San Giustino e l’accoltellamento del bambino autistico da parte della madre a Promano possono essere rubricati come “episodi” legati a problemi personali dei protagonisti, le esplosioni “intimidatorie” rappresentano un segnale di altro genere. E per questo motivo sono ritenute preoccupanti anche dalla politica. Che, al di là, della solidarietà espressa alle istituzioni oggetto dell’avvertimento, si pone anche altre domande sul tema della sicurezza e sull’uso che se ne fa e sulle risposte da dare.
Pubblichiamo di seguito, un intervento di Stefano Goretti, di Sinistra Ecologia e Libertà che propone, ad esempio, un approccio diverso nei confronti del fenomeno droga, un approccio che superi il proibizionismo e vada verso forme di legalizzazione almeno delle droghe leggere, che prosciughino il mare dell’illegalità. Una posizioe che certamente farà discutere. Ecco cosa scrive Goretti:
“L’ultimo inquietante episodio relativo alle esplosioni in prossimità di ‘sedi sensibili ‘ della nostra città, deve allarmare l’intera società civile.
Da tanti, troppi anni il tema della sicurezza in città è stato “sbandierato” per alimentare paure e chiusure culturali contro lo ‘straniero’. Impugnato come una clava, ma incapace nell’individuare strategie e soluzioni in grado di tranquillizare e riportare serenità tra gli abitanti.
Le tante telecamere che, come un grande fratello, oramai sono presenti nella nostra vita, non dissuadono i criminali dal compiere gli atti di violenzaa ed intimidazione. Non sono le telecamere che risolveranno i nostri problemi.
Si ipotizza che il gesto intimidatorio sia in relazione con il mutare delle strategie di contrasto allo spaccio. In questo caso la nostra solidarietà va agli operatori della sicurezza che, quotidianamente, contrastano la presenza di migliaia di spacciatori che, nella piazza di Perugia, hanno trovato l’ambiente nel quale promuovere i propri interessi.
Quella delle forze di sicurezza è un’attività lodevole, ma sappiamo che non può essere questa la soluzione definitiva, perché gli affari che si fanno con lo spaccio della droga sono immensi e alcuni arresti ed espulsioni non fermeranno gli spacciatori.
Sappiamo che la criminalità organizzata sta sperimentando nuovi canali, come Internet, per superare i controlli sul territorio, mettendo sul mercato nuove droghe sintetiche e naturali.
La guerra alla droga, oramai è chiaro, ha fallito i propri obiettivi. Sono sempre più le voci che a livello mondiale si dichiarano favorevoli ad una regolamentazione della produzione, vendita e consumo di droghe, ad iniziare dalla canapa indiana.
E’ questo il tema che dovrà vedere le forze politiche e sociali impegnate ad individuare strategie di fuoriuscita da un’approccio ideologico e proibizionista che tanti danni sta procurando.
Questo sarà il solo modo per prosciugare l’oceano dell’illegalità e impedire alle tante mafie di incassare enormi ‘dividendi’ sulla vendita di droghe.
Stefano Goretti
SEL Perugia