CHIUSI, INAUGURATO IL DEPURATORE DELLE TORRI. ORA L’OBIETTIVO E’ ALLACCIARE CHIUSI SCALO

L’IMPIANTO E’ ATTIVO DA OGGI. MA SOLO IL CENTRO STORICO E’ COLLEGATO. IL RESTO ENTRO GIUGNO 2014…
CHIUSI – Al sindaco di Chiusi Scaramelli piace tagliare nastri. Però stavolta il fatidico taglio è davvero importante. Di quelli che danno soddisfazione. Perché questa mattina è stato inaugurato e messo in funzione il depuratore di Pian delle Torri. L’opera progettata e finanziata 15 anni fa, finita nel 2010, presa in carico da Nuove Acque Spa nel 2011 e finora rimasta inattiva è costata parecchio, più di 20 miliardi di vecchie lire (questa la cifra a suo tempo erogata dal Ministero dell’Ambiente al Comune di Chiusi) ed è essenziale per la salvaguardia del Lago di Chiusi, fonte di approvvigionamento dell’acquedotto cittadino.
C’è voluta, come abbiamo già scritto in altri articoli, qualche giornalata e molta “pressione” affinché l’impianto rimasto a lungo ad aspettare l’attivazione, fosse rimesso in agenda e finalmente “acceso”.
Scaramelli e la sua giunta, con qualche ritardo, ma ce l’hanno fatta. Il depuratore, da oggi, è in funzione. Solo per una parte del territorio, minima per altro, ma è in funzione.
I tecnici presenti insieme agli amministratori locali, provinciali e regionali e al deputato Dallai, hanno spiegato infatti che al momento il depuratore tratta solo le acque reflue di Chiusi città: 300 mc al giorno. Niente in confronto alla potenzialità dell’impianto che è di 9.000 mc. Ovvero per una realtà di 12 mila abitanti. Il che vuol dire che è buono anche in prospettiva. Il resto verrà collegato entro la prima metà del 2014, salvo imprevisti. Due impianti di sollevamento, uno a Poggio Gallina (zona ex Fiat) e uno all’incrocio tra via Manzoni, via Cassia Aurelia e via Buonarroti (cioè davanti all’ex passaggio a livello) consentiranno di allacciare anche Chiusi Scalo, meno la zona delle Biffe che sarà invece allacciata al depuratore di Bioecologia, sulla base di una convenzione tra Comune, Nuove Acque e a stessa Bioecologia Srl.
Oltre Chiusi Scalo, saranno allacciate anche la zona di Montallese e la sponda umbra de lago, dove è già stato realizzato un collettore che costeggia tutto lo specchio d’acqua, dalle Torri fino alla confluenza del Gragnano, oltre Porto.
L’impianto è di tipo tradizionale, ma molto avanzato e si basa su un processo naturale che riproduce, in maniera molto accelerata, ciò che avviene nel ciclo biologico. Ci sono due vasche per la raccolta delle acque di prima pioggia, quelle più inquinate, griglie per la raccolta del residuo solido e della sabbia, e poi altre vasche dove degli speciali batteri “mangia-sporco”, fagocitano tutto ciò che i reflui contengono rilasciando acqua sostanzialmente depurata, che passa poi in altre vasche e infine in casse esterne di decantazione che attraverso la fitodepurazione (ulteriore filtraggio tramite apposite piante) rilasciano nel lago acqua pulita. Naturalmente tutto il ciclo è costantemente monitorato e controllato, mentre le analisi chimiche verranno assicurate dal laboratorio centralizzato di Nuove Acque, ad Arezzo
Il Chiaro dunque riceverà innanzitutto più acqua, ma acqua pulita, senza residuo fangoso, senza sabbia, senza agenti inquinanti… E avrà molto più ricambio. Con beneficio per la flora, la fauna e anche per l’acquedotto e per l’impianto di potabilizzazione.
Il sindaco Scaramelli, che stamattina si è preso gli applausi dei presenti all’inaugurazione (c’erano anche gli studenti dell’Einaudi-Marconi, ma non c’era nessuno dei gruppi di opposizione), ha mantenuto la promessa. Un anno fa assicurò che si sarebbe attivato per mettere in funzione l’impianto, e seppur con qualche ritardo, lo ha messo in funzione. Ora dovranno essere rispettati i tempi promessi per l’allaccio di Chiusi Scalo. E se la cosa comporterà qualche disagio alla circolazione e agli abitanti della zona di via Manzoni pazienza.
Dal momento che c’era Marco Lorenzoni mi sembra che l’opposizione fosse ben rappresentata.
Se ci fosse stata anche la Primavera sarebbe stato meglio. L’importante, comunque, è che d’ora in avanti la Primavera vigili sul rispetto dei tempi e degli impegni assunti da Comune e Nuove Acque sulla messa a regime dell’impianto e sulla sua funzionalità.
Se non sbaglio Marco Lorenzoni è uno dei fondatori della Primavera e quindi può benissimo averla rappresentata.
Io mi rifiuto di partecipare alle inaugurazioni di questa amministrazione perché si trasformano in autocelebrazioni propagandistiche e in appropriazioni esclusive di meriti che sono anche di altri.
Nel caso specifico il depuratore è stato voluto, finanziato, progettato e costruito, con tutti i meriti e i demeriti del caso, perlomeno dalle ultime cinque amministrazioni. Mi sarebbe sembrato giusto ricordarlo da parte degli attuali amministratori che lo hanno ereditato e non ancora completato.
Non ancora completato perché non comprendo che cosa sia stato inaugurato dal momento che Chiusi Città ha già un suo depuratore, funzionante da anni, situato sotto l’Asso di Picche, e quindi al nuovo depuratore, per ora, vanno solo le acque già depurate che da lì escono.
Presumo che ogni settore che verrà allacciato sarà oggetto di inaugurazione, visto l’esempio dello stadio, già inaugurato tre volte.
Per quanto riguarda la Primavera, abbiamo sempre sorvegliato e sollecitato, anche se troppi se lo dimenticano. Purtroppo la ricerca dei meriti esclusivi non è solo un difetto della politica.
Caro Giorgio, per onor di cronaca, credo che un pezzettino di merito, se il depuraratore delle Torri è stato messo finalmente in funzione, è anche di primapagina che nel settembre 2012 ne denunciò lo stato di abbandono e degrado e che poi ha continuato a tenere alta l’attenzione sul problema. Vedi gli articolo numerosi sulle “incompiute” chiusine. Credo che la Primavera avrebbe fatto bene a presenziare, proprio per non lasciare il merito esclusivo all’amministrazione Scaramelli. E poi si può partecipare in tanti modi. Ricordando i ritardi, per esempio (come ha fatto primapagina), distribuendo volantini, esponendo striscioni come fanno i No Tav e altri movimenti… Quella di battere le mani è solo una delle opzioni possibili. Non l’unica, volendo. Quanto al sottoscritto, è vero che sono stato tra i fondatori e promotori della Primavera, ma non credo di poterla rappresentare, non tanto per “conflitto di competenze”, ma per il fatto, più semplice, che sono mesi che dalla Primavera non ricevo una convocazione o un invito…