SCARAMELLI LANCIA LA SVOLTA DEI RENZIANI: ORA VOGLIONO CONQUISTARE IL PD, NON PIU’ ROTTAMARLO

E SE ALLA FINE RENZI E CIVATI SI METTESSERO D’ACCORDO…
CHIUSI – “Per cambiare l’Italia, la Toscana e le nostre città occorre prima cambiare il Pd: per farlo è necessario che tutta l’energia dei comitati Renzi si trasformi in linfa nuova per il Pd. Il momento di farlo è ADESSO!!”
Lo dice il sindaco di Chiusi e coordinatore senese dei renziani con un post su facebook. Il post è di ieri ed è una svolta. Son finiti i tempi del “noi” e “voi”. Del noi e loro. Dove voi e loro era riferito a “quelli del Pd” visti non come altra parte dello stesso partito, ma come un partito altro… Insomma i renziani (termine questo che a Renzi non piace per niente, così ha detto di recente) passano dalla fase del più fuori che dentro, a quella del “tutti dentro”. Il Pd non più partito da rottamare, o gettare a mare, ma da riformare, migliorare (dal loro punto di vista), aprire…
Chi aveva sperato che la corrente renziana, la più forte e agguerrita, anche da queste parti, alla fine gettasse la spugna, abbandonando il partito, dovrà ricredersi e aggiornare la strategia. I renziani non se ne vanno, anzi, rilanciano e si gettano lancia in resta alla conquista del partito e della sua leadership.
Una svolta, dicevamo. Un cambio di marcia. E anche una assunzione di responsabilità per il futuro del partito stesso.
Il post di Scaramelli su facebook non è un pensierino della sera, una riflessione solitaria. Non è solo farina del suo sacco. E’ la dichiarazione di ‘apertura, qui e ora, della battaglia congressuale d’autunno. Una chiamata alle armi non solo del proprio popolo, quello che appoggiò Renzi alle primarie, ma anche di chi nell’area del centro sinistra è stanco e deluso dal gruppo dirigente attuale del Pd, stanco e deluso e per niente convinto della bontà del Governo di larghe intese, stanco e deluso delle titubanze sul caso Berlusconi… Come lo steso Renzi, anche Scaramelli probabilmente non guarda solo al centro sinistra, sperando di raccogliere consensi (che già aleggiano) intorno al sindaco di Firenze, anche nell’area Monti e nel centro destra. In ballo c’è la segreteria nazionale del Pd, ma ci sono anche i vertici regionali, provinciali e locali. La battaglia è su diversi livelli e a tutto campo.
E in Valdichiana e dintorni il dibattito è piuttosto serrato. A Città della Pieve c’è stato un botta e risposta tra comitato Renzi e segreteria Pd ( si vedano a tal proposito i vari articoli su questo stesso sito), a Cetona il sindaco Di Meo ha invece lanciato un’Opa a favore di Pippo Civati, che sul vertice Pd è più critico di Renzi.
Certo, se i due (Renzi e Civati) si faranno guerra rischieranno di rimanere scornati entrambi, se invece dovessero, alla fine, trovare una qualche intesa e una strategia comune, allora…
un altra prova dell’intollerabile spostamento a destra del PD. E’ ovvio che i renzini lo vogliano tutto, è già di fatto cosa loro, ormai una DC mascherata, come è ovvio che vogliano i voti di destra. La domanda da un milione di dollari è: “cosa ci stanno a fare le persone di sinistra dentro una brutta cosa come quella?”. La mia speranza è che lo capiscano presto in molti e se ne vadano lasciando il PD ai renzini e agli altri democristiani e transfughi dal centrodestra. Forse a lora , a sinistra, si potrà ricominciare a ricostruire qualcosa. Fino al allora …… Non ci resta che piangere.
il problema, Francesco, è se poi ti ritrovi a sinistra anche Veltroni e D’Alema e magari Mussari, Ceccuzzi e Ceccobao…Che poi un Pd renziano sia poco appetibile (per me almeno) è sicuro, ma…
Allora che ? Ormai credo che i giuochi siano fatti.Il partito è Renzi, gli altri a questo punto credo che siano correntine. Ma era il necessario e sicuro sbocco della situazione che si è venuta a creare.Prima l’esordio critico della rottamazione ed il suggello di questa alla Leopolda,poi il periodo di dibattito critico sull’aria fritta nel quale i suoi strateghi hanno investito quasi tutto.Il rifiuto intelligente delle polpette avvelenate gettate da parte della direzione del preteso coinvolgimento al tempo della rielezione di Napolitano forse di d’alemiana cucina, poi la diatriba con Bersani e la sua momentanea sconfitta. Le frasi chiare, intelligibili a tutti, il pane e pragmatismo hanno suggellato la sua figura, perchè si parla di figura non di ”mole politica” e quasi in contemporanea la conquista del cuore rosso dell’Emilia. Civati è un frutto dei giornali, una corrente quasi inesistente che non ha mai preso forma dentro un PD senza Bersani.Può riassumere lo scontento a sinistra ma ormai i giuochi credo siano fatti.Degno di una intelligenza viva di democristiana memoria sul fronte dell’apparenza,la sua ascesa si sposa perfettamente con i contenuti culturali del suo partito, i cui slogan sono ”il metterci la faccia”,” la rottamazione del vecchio” ed ” il lasciare lo spazio al nuovo”.Guardate un momento come è stato gestito il rapporto con Berlusconi per esempio..Prima la grande polemica sul fatto della sua visita ad Arcore quasi a far vedere a tutti che si parli con indifferenza sia col lupo che con l’agnello,poi la vibrata
forza con la quale ha posizionato il suo dialogo col cavaliere.Mi sembrava di sentire Che Guevara quando diceva la frase ”che bisognava essere duri senza mai perderela tenerezza”.Tutto questo ma anche altro ha agito nel cuore della struttura e nel cervello del cittadino democratico o cittadino del PD, il quale pieno di frustrazioni del passato per aver costruito impalcature che non hanno mai retto sul fronte politico a cominciare da Prodi ed in ultima fase di essere riuscito a perdere le elezioni o meglio a non vincerle, il salto dal suo status a quello renziano è stato breve,ma diciamocelo francamente: è stato un salto politico? Io credo di no.In politica sarebbe bene sempre chiedersi :”per quale politica” e se si esamina le posizioni del giovane Renzi rispetto a tematiche del lavoro, dei tagli, delle spese sociali,non mi sembra affatto che ne esca una perorazione di interessi rivolti a sinistra.Anche la DC dagli anni ’60 in poi aveva i suoi terreni di cultura che lei stessa privilegiava : Stato e parastato , imprenditoria ma anche classi sociali deboli.Ma erano altri tempi. Mi sembra che lo sguardo di Renzi sia rivolto principalmente a questi ma con la confusione tipica di una Italia che ha perso la bussola, e quando si perde la bussola ci si aggrappa a tutto, cioè a niente.Solo all’esaltazione di tanti piccoli Renzi che hanno capito che quella è la strada per arrivare a contare, ma perchè il popolo che ne stà dietro
ormai va dalla parte da dove viene tirata la cavezza.Secondo voi può essere questa una novità ? Il destino futuro del PD in Italia è quello di formare uno schieramento più largo che andrà a governare con partiti che si scioglieranno dentro tale PD, di Montiana memoria, di centro destra ed anche di destra, una volta distrutta e triturata definitivamente la sinistra che già non è più tale da parecchio tempo.Si contrappporrà tale schieramento ad una destra dissolta dal Berlusconismo ed insieme od a rotazione o a collaborazione governeranno un asse politico che ricorda da vicino lo schieramento dei Democratici e dei Repubblicani degli Stat Uniti, un luogo ove oggi
vi sono 60 milioni di poveri che non hanno voce e peso alcuno.
A tale situazione futura concorrono tali forze, altro che digiuni di preghiera….