11 SETTEMBRE, IL GIORNO DELLE TORRI E DI UN GOLPE SANGUINARIO

martedì 10th, settembre 2013 / 19:38
11 SETTEMBRE, IL GIORNO DELLE TORRI E DI UN GOLPE SANGUINARIO
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Se uno dice 11 settembre, la stragrande maggioranza delle persone pensa all’attentato alle Torri Gemelle di New York del 2001. Più di 3.000 vittime. Un fatto drammatico che ha cambiato la storia e la percezione stessa del pericolo terroristico nel mondo. Sono passati 12 anni e sembra ieri.

Ma c’è un’altro 11 settembre di cui si parla poco ormai. Eppure anche quello cambiò la storia e la percezione stessa del pericolo di… colpo di stato: l’11 settembre 1973.

Quel  giorno fu rovesciato con un colpo di stato militare il governo democratico del Cile, guidato dal socialista Salvador Allende che aveva vinto le elezioni nel 1970 con la coalzione Undidad Popular. L’esercito cinse d’assedio il Palazzo della Moneda a Santiago, sede del Governo, mentre aerei  Hawker Hunter di fabbricazione britannica bombardavano dal cielo. Allende, dopo un tentativo estremo di difesa, insieme ai suoi più stretti collaboratori fece uscire questi ultimi dal palazzo, ormai indifendibile, e si suicidò sparandosi una raffica con il mitra che aveva utilizzato per rispondere all’attacco e che gli aveva regalato Fidel Castro. L’11 settembre 1973 vide la fine di Allende e della democrazia cilena e l’inizio di una sanguinosa dittatura guidata dal generale Pinochet

E’ stato poi appurato che il Golpe militare ebbe l’appoggio diretto e indiretto della Cia e del Governo americano dell’epoca. «Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. » disse il segretario di stato Usa Henry Kissinger. Gli USA vollero preventivamente stroncare sul nascere la via democratica al socialismo, in Cile, mandando un inquietante segnale di avvertimento a tutti i partiti socialisti e comunisti che in maniera democratica stavano rafforzandosi in vari paesi del mondo, Italia compresa. Fu proprio il golpe cileno a spingere il segretario del Pci Berlinguer sulla strategia del compromesso storico, per evitare di  “fare la fine del Cile”.

La dittatura di Pinochet, lodata e sostenuta dai governi conservatori occidentali (quello della Thatcher, per esempio) e dai circoli economici più potenti, soppresse lo stato sociale e le conquiste dei lavoratori cileni, eliminò fisicamente migliaia di oppositori,altri furono  imprigionati, torturati e costretti all’esilio. Altri ancora – migliaia – scomparvero nel nulla. Desaparecidos. La repressione dell’opposizione è ritenuta dagli storici un vero sterminio di massa. C’è chi parla di 40.000 morti, comprese le sparizioni forzate e 600.000 tra arrestati e torturati.]

Solo nel 1990, il Cile ha potuto riassaporare la democrazia. 

Ricordare l’11 settembre 2001 è importante. Ricordare l’11 settembre del Cile lo è altrettanto.

m.l.

 

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