CHIUSI, IL SINDACO ESALTA IL SUCCESSO DEL FESTIVAL ORIZZONTI, MA…

venerdì 09th, agosto 2013 / 15:28
CHIUSI, IL SINDACO ESALTA IL SUCCESSO DEL FESTIVAL ORIZZONTI, MA…
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SERATE DI QUALITA’, MA IL “CLIMA” FESTIVALIERO NON SI E’ VISTO. E ALLO SCALO LA GENTE NON SI E’ ACCORTA DI NULLA…

CHIUSI –  “L’undicesima edizione del Festival Orizzonti ha confermato la fame di cultura ed arte che ormai è intrinseca nel modo di vivere della Città di Chiusi. Sono molto soddisfatto della riuscita del festival perché ha saputo attrarre, nonostante tante novità, come il cambio di location, sia cittadini di Chiusi che dei Comuni limitrofi ed anche tanti turisti. La soddisfazione è data anche dalla risposta delle imprese del territorio, sostenitrici della Fondazione Orizzonti d’Arte, in quanto hanno scommesso sul fatto che investire nella Fondazione significa promuovere se stessi legando l’immagine dell’azienda al nostro territorio. Tutto questo è alla base della filosofia con la quale abbiamo creato la Fondazione Orizzonti d’Arte, un grande connubio tra pubblico e privato che in soli due anni sta  producendo elementi di cambiamento e di novità.” Questo il commento del sindaco Stefano Scaramelli al termine della rassegna estiva Orizzonti. Giudizio positivo, quasi entusiastico. E fa bene il sindaco a valorizzare i suoi prodotti… O meglio ciò che offre la città. E’ suo dovere. E il festival Orizzonti è stato certamente un appuntamento di qualità. Parlare di grande successo però è forse un po’ esagerato. Hanno fatto il tutto esaurito il concerto di Peppe Servillo, l’ spettacolo finale “La Democrazia è un colpo di tacco”, con Roberto Ciufoli, mentre altre serate hanno regisrato una atenzione minore, soprattutto gli spettacoli al Chiostro di San Francesco, tutti molto buoni, ma purtroppo poco seguiti. Abbiamo letto su facebook e altri social network appelli accorati, anche di semplici cittadini amanti dle teatro, per una maggiore partecipazione. Di grande suggestione era la performace “Etruscolandia” di Silvia Frasson e AlesSandro Waldergan, al Museo Nazionale… Peccato che i posti disponibili fossero pochissimi. Non più di 30…

Si è vista , è vero, qualche faccia non di Chiusi, tra il pubblico (turisti, anche stranieri e cittadini dei paesi limitrofi, soprattutto Montepulciano e Sarteano), e questo è buon segno, in passato non sempre è successo. Ma allo Scalo, il Festival Orizzonti è passato come acqua sotto i ponti. Pochissimi hanno seguito l’evento, una minoranza sparuta. I più non si sono accorti di niente o hanno snobbato bellamente l’appuntamento. Qualche spettacolo ha fatto pure discutere sulla stampa on line e su facebook, a Chiusi città qualche commento circolava. Allo Scalo niente di niente.

E questo non è buon segno. Anzi è il segnale che, dopo 11 anni, ancora il festival estivo è, tra gli stessi cittadini di Chiusi, roba per pochi. Peccato, perché come dicevamo all’inizio, la qualità c’è sempre stata e c’era anche quest’anno.

Insomma il Fetival non ha creato, neanche stavolta, il clima da festival, quella strana e intrigante atmosfera che si respira altrove, in occasioni del genere: si pensi al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano; all’Umbria Folk Festival di Orvieto, al Mix Festival di Cortona, a Trasimeno Blues nei vari paesi del Trasimeno… Ovviamete non è solo questione di budget e di numero di abitanti… E che Chiusi stenta, fa una fatica terribile, a entrare nei circuiti turistici e anche nel circuito degli eventi per i quali ci parti appposta…

E siccome il clima non c’è, è anche difficile che una volta finito, il Festival lasci qualche sedimento in città… qualcosa che possa germogliare, crescere, svilupparsi in loco sul’onda di Orizzonti…

Nel salutare Manfredi Rutelli che lascerà la direzione artistica del festival e pur apprezzando lo sforzo organizzativo e la qualità delle proposte, ci sembra opportuno che una riflessione su questi aspetti si apra. Così come su tutta la politica culturale cittadina. Un anno fa dalle colonne di Primapagina lanciammo l’idea degli “Stati generali della cultura”, una sorta di summit di tutt i soggetti a vario titloo interessati per fare ll’inventario di ciò che esiste, epoi valutarne lo stato, le prospettive e quindi tracciare un quadro della situazione. Condizione essenziale per programmare qualsiasi cosa, senza correre il rischio di sbagliare bersaglio o strada…

Da parte nostra rilanciamo la proposta. Chi ci sta?

M.L.

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