SCIOPERO DIPENDENTI UMBRI DI EQUITALIA. ALTA L’ADESIONE.

lunedì 29th, luglio 2013 / 18:54
SCIOPERO DIPENDENTI UMBRI DI EQUITALIA. ALTA L’ADESIONE.
0 Flares 0 Flares ×

SODDISFAZIONE DELLA FISAC E DELLA FIBA PER L’ESITO DELLO SCIOPERO DI VENERDÌ NELLE SEDI UMBRE. EQUITALIA, IN UN COMUNICATO DISPOSTA A “SENTIRE LE RAGIONI” IL 30 LUGLIO.

PERUGIA – 98% di adesione allo sciopero delle ultimedue ore di turno di Venerdì 26 Luglio dei dipendenti umbri di Equitalia. Questi i dati comunicati da Stefano Trappetti, Responsabile della Fisac Cgil umbra. La situazione si trascina da tempo.

Qualche settimana fa è iniziato lo stato di agitazione dei dipendenti umbri di Equitalia che nel giro di poco ha chiuso 8 delle 12 sedi umbre e “promette” di non fermarsi qui.

In un comunicato della Fisac conseguente allo sciopero si afferma: “Le lavoratrici e i lavoratori esattoriali dell’Umbria, scandiscono un chiaro no, senza se e senza ma, al taglio dei contratti e delle retribuzioni, che il Gruppo Equitalia, con una linea oltranzista e irresponsabile e abusando dei propri poteri, ha perpetrato non erogando il premio aziendale 2012. Dinanzi alla violazione del CIA e all’espropriazione forzosa di una quota del reddito consolidato, i colleghi della Direzione Regionale dell’Umbria di Equitalia Centro S.p.A., con adesione di massa allo sciopero odierno, valutabile al 98% del personale in servizio, a prescindere dall’iscrizione e appartenenza sindacale o meno, hanno fornito una risposta unitaria, inequivoca e solidale, a cui non servono altri aggettivi… I DIRITTI, IL REDDITO E LE CONDIZIONI DI VITA DI 138 FAMIGLIE NON SI TOCCANO! Ai vertici del Gruppo Equitalia, ove non l’avessero ancora ben recepito, ribadiamo che hanno varcato una linea rossa di cui sono e saranno personalmente responsabili, e che sino a quando saranno adottate simili politiche aziendali – che, chiariamo, in nulla hanno riferimento nell’interesse pubblico, né nelle indicazioni delle Leggi 122/2010 o di Revisione della Spesa, ma che sono all’evidenza funzionali ad interessi privatistici, di potere e carriera, dei dirigenti apicali, in primis del “lider maximo” Attilio Befera – non vi saranno santuari inviolabili o immunità dinanzi alla rabbia e all’indignazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Alle Segreterie Nazionali e alle Segreterie di Coordinamento Aziendale di EQC, chiediamo con forza e dobbiamo ribadire, che – ove il Gruppo Equitalia non assuma in tempi brevi una posizione responsabile, integralmente rispettosa dei diritti dei lavoratori – si definisca di conseguenza un piano di mobilitazione generale e di lotta, a valere dal prossimo mese di settembre”.

La risposta di Equitalia? C’è stata e prima dello sciopero di Venerdì, ma risposta deludente per la Fisac Cgil e Fiba Cisl. Qualche giorno fa, infatti, i due sindacati bancari, avevano espresso delusione, per la comunicazione della holding Equitalia, di una disponibilità all’incontro per il 30 di Luglio.

Questo il comunicato di Equitalia: “ Facciamo seguito alla richiesta di codeste spettabili OO.SS. e vi confermiamo senz’altro la nostra disponibilità all’incontro specificandovi tuttavia che, a causa di non differibili impegni del nostro AD, l’incontro non potrà aver luogo primadel giorno martedì 30 luglio p.v. alle ore 15.30. L’occasione è gradita per porgere i migliori saluti”.

La Fisac, a seguito, di questa comunicazione rispondeva: “ Con questa laconica comunicazione la Direzione della Holding ci fa sapere che l’incontro dalle Organizzazioni sindacali richiesto e sollecitato per affrontare le urgenti tematiche contrattuali aperte, a partire dalla richiesta di corresponsione del premio di produttività relativo al lavoro prestato nell’anno 2012 non potrà realizzarsi che a fine mese. “Non differibili impegni del nostro AD” hanno reso impossibile tale incontro per due settimane: in un settore che sviluppa un servizio essenziale per la collettività il personale dovrebbe essere considerato il patrimonio più importante, così come peraltro in passato più volte ci è stato detto dal presidente Befera. Evidentemente non la si pensa più così, ai vertici di Equitalia. La crisi è forte e diffusa, occorre ridurre i costi, ci è stato detto…e pertanto, si capisce, tutti debbono fare la propria parte. Tutti o quasi: i tagli ai maxi-stipendi dei dirigenti pubblici (sopra i 90 mila euro) sono stati dichiarati incostituzionali già verso la fine dello scorso anno, mentre è di ieri la notizia che il tetto agli stipendi dei manager pubblici (300.000 euro l’anno) varrà solo per una cerchia molto ristretta di loro, che non svolgono servizi di interesse generale. Le Segreterie Nazionali parteciperanno all’incontro ancora una volta animate delle migliori intenzioni di pervenire ad un risultato positivo da tempo atteso da tutti i colleghi, ma anche fortemente intenzionate a programmare e porre in essere tutte le iniziative necessarie a raggiungere tale risultato ed a difendere la dignità e le condizioni di tutti i lavoratori”.

David Busato

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube