LA MAFIA IN TOSCANA. LA FONDAZIONE CAPONNETTO: “ SITUAZIONE DA NON SOTTOVALUTARE”. IL NUOVO BUSINESS E’ IL MERCATO DEGLI STRACCI

giovedì 25th, luglio 2013 / 19:13
LA MAFIA IN TOSCANA. LA FONDAZIONE CAPONNETTO: “ SITUAZIONE DA NON SOTTOVALUTARE”. IL NUOVO BUSINESS E’ IL MERCATO DEGLI STRACCI
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I DATI DI SIENA E PROVINCIA: 6 BENI CONFISCATI E 8 GRUPPI CRIMINALI PRESENTI.

Siena – Il recente arresto a Prato di due esponenti della Camorra, ha riportato l’attenzione sulla situazione criminalità organizzata nella regione. L’allarme è alto ed i frequenti sequestri di beni hanno sempre più spesso al centro la Toscana. Alcune cifre per capire la dimensione del fenomeno in espansione.

Nel recente rapporto sulla Mafia in Toscana della Fondazione Caponnetto presentato il 19 Luglio, si parla di un totale di 83 beni confiscati, così suddivisi: 7 Arezzo, 17 Firenze, 1 Livorno, 8 Lucca, 12 Massa, 2 Pisa, 17 Pistoia, 5 Prato, 6 Siena.

Per quanto riguarda la presenza di gruppi criminali presenti nelle Province, 64 Firenze, 31 Arezzo, 9 a Grosseto, 9 a Livorno, 31 a Lucca, 17 a Massa Carrara, 17 a Pisa, 25 a Pistoia, 21 a Prato, e 8 a Siena (nello specifico : 3 clan della camorra, 3 della criminalità organizzata siciliana, 1 della ‘ndrangheta e 1 di quella pugliese).

“La Toscana è il crocevia del cosiddetto mercato mafioso degli stracci – afferma Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Caponnetto – riferendosi alla notizia degli arresti a Prato. L’operazione di Prato ne segue altre precedenti. La situazione non è da sottovalutare in nessun modo. Per fortuna non è ancora un territorio con una larga presenza della criminalità perché la guardia è e deve rimanere alta. Ma con un fatturato della criminalità di 15 miliardi di euro non si può stare affatto tranquilli. Le varie zone che a noi preoccupano sono quelle della costa, Firenze come capoluogo, la zona di Arezzo e di Massa Carrara”.

Renato Scalia, referente senese per la Fondazione Caponnetto afferma: “ 6 beni confiscati nella Provincia di Siena e la presenza di 8 gruppi criminali. Questi i dati “senesi”. Recentemente a Piancastagnaio, nell’ottobre 2012, sono stati sequestrati dei terreni intestati a personaggi residenti nella zona e legati al clan D’Alessandro. Oltretutto di recente sono state fatte delle perquisizioni in Provincia di Siena nell’ambito della ricerca del superlatitante Matteo Messina Denaro. Certo, rispetto ad altre realtà della toscana la situazione è migliore. Per gli altri beni confiscati ovviamente non si può non parlare alla tenuta di Suvignano a Monteroni, immobile legato al clan Piazza. Poi non dimentichiamo beni confiscati a Chianciano e a Torrita di Siena. Tengo a precisare che i beni confiscati in Toscana sono 83 ma tendono ad aumentare, se si considera che fino a qualche mese fa erano 60”.

David Busato

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