FASSINA, IL PD E LE TASSE. DICHIARAZIONE DEL PARLAMENTARE SENESE LUIGI DALLAI

FANNO ANCORA RUMORE LE PAROLE DI IERI DEL VICEMINISTRO DELL’ECONOMIA IN QUOTA PD
SIENA – Il dubbio è che se con il Governo delle “Larghe Intese”, i politici del PD e del PDL comincino ad assomigliarsi sempre di più. Un esponente del PD che da Viceministro dell’Economia parla come ha fatto Berlusconi ed altri del PDL durante questi anni, non è cosa da poco. Stefano Fassina, di recente passato anche in terra senese, ieri l’ha detta grossa. Ma ha detto la verità. E la verità, si sa, fa male. Dire che l’evasione a volte è una necessità sociale perchè se no non ci si fa è un’eresia nel perbenismo di oggi. Ecco la “frase incriminata: “esiste un’evasione di sopravvivenza. Senza voler strizzare l’occhio a nessuno senza ambiguità nel contrastare l’evasione ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno. Non doveva dirlo per il ruolo che ha? Ha interpretato il sentimento di milioni di italiani alle prese con un fisco vorace? Fatto sta che l’accostamento Fassina-PDL fa un certo effetto. Potenza delle Larghe Intese. Ovviamente su Fassina sono piovute critiche a ripetizione da varie parti e plausi da esponenti del PDL. Il PD è in subbuglio su questo e su altro. Non bastavano le polemiche sulla data congressuale e su altri temi. Ci voleva anche Fassina. Interpellato telefonicamente, il parlamentare PD, Luigi Dallai, prende le difese di Fassina ma ribadisce la linea del PD sulle tasse e l’evasione fiscale: ” Il Viceministro dell’Economia ha voluto dare voce ad un sentimento diffuso. Le tasse sono troppo alte e vanno diminuite, ma l’evasione fiscale deve continuare ad essere combattuta”.
Dalla questione Fassina alla tre giorni di maratona ostruzionistica del Movimento Cinque Stelle: ” E’ una tecnica legittima, ma le energie di tutti dovrebbero essere rivolte a fare leggi migliori e non a bloccare i lavori.Ritengo che il Movimento di Grillo non voglia cambiare le cose ma solo bloccare i lavori. Non sono loro gli unici depositari della ragione”.
David Busato
Aldilà delle appartenenze politiche o delle associazioni con il Berlusca, che altri interessi ha quanfo fa certe affermazioni, ultimamente mi era venuta in mente una considerazione simile a quella di Stefano Fassina. Il sistema fiscale italiano mette continuamente anche il cittadino più onesto davanti alla drammatica scelta di sopravvivere o di compiere il proprio dovere. L’esempio più banale che mi viene in mente è quello del dentista. Di fronte ad un conto di 1000 e passa euro, e di fronte alla proposta di non fatturare, pertanto di risparmiare 210 e passa euro, chi sceglie di pagare quelle 210 euro che pesano come una martellata su un bilancio familiare già precario? Pochi, forse nessuno. E nel momento in cui si accetta, si favorisce automaticamente l’evasione fiscale del professionista in questione. Quanto si può biasimare però il cittadino “fuorilegge”? Facciamo un altro esempio. Se un cittadino paga tasse in più, quanto tempo ci vorrà perchè quell’eccesso gli venga rimborsato? I malcapitati a cui è successo parlano di anni…Allora, forse la questione non risiede nella legittimizzazione dell’evasione fiscale ma nella mancanza di rispetto e di considerazione delle classi governative, in quanto stato, nei confronti dei propri cittadini. E la mancanza di rispetto genera strategie di sopravvivenza, rancore e…mancaza di rispetto.
Commento condivisibile il suo. Grazie.