CASTIGLIONE DEL LAGO, SPUNTA LA PRIMA AUTOCANDIDATURA A SINDACO: L’ASSESSORE MARIELLA SPADONI DECISA A SCENDERE IN CAMPO

venerdì 16th, novembre 2018 / 17:26
CASTIGLIONE DEL LAGO, SPUNTA LA PRIMA AUTOCANDIDATURA A SINDACO: L’ASSESSORE MARIELLA SPADONI DECISA A SCENDERE IN CAMPO
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Il paese lacustre non è considerato solo il capoluogo del Trasimeno, ma sarà anche l’unico comune tra del comprensorio (e della vicina Valdichiana senese) a votare con il doppio turno nella prossima tornata elettorale amministrativa. Senza fusione con Torrita di Siena, bocciata dal referendum dell’11 e 12 novembre, Montepulciano resta al di sotto dei 14 mila abitanti, quindi voterà ancora con il sistema a turno unico. Castiglione del Lago no. E la differenza non è da poco. Perché nei paesi in cui si vita a turno unico vince chi prende un voto in più; con il doppio turno invece se nessun candidato raggiunge il 50 più 1 per cento, serve il ballottaggio e lì può succedere di tutto, anche alleanze inusitate, patti di desistenza o non belligeranza, ammucchiate del tipo “tutti contro uno” e cose del genere.

Per la prima volta nella storia, dal dopoguerra ad oggi, Castiglione del Lago sarà un comune contendibile. Il partito di maggioranza attuale, ovvero il Pd, non ha più alcuna certezza di rimanere tale. Anzi. Ora vola la parte avversa, cioè la Lega e anche i 5 Stelle ultimamente sono andati forte. La sinistra a sinistra del Pd è una nebulosa. Il rassemblement “Progetto Democratico” messo in piedi nel 2009, prima ancora del renzismo, dai dissidenti Pd è rimasto quello che era, non è mai diventato un soggetto politico aggregante.

Non è escluso che, senza Renzi al timone del Pd, la vecchia frattura possa ricomporsi. Le parti ci stanno lavorando da tempo. E ora che anche Liberi e Uguali si è praticamente sciolta come “coalizione” e Rifondazione è uscita da Potere al Popolo, tutto potrebbe rimescolarsi in vista delle amministrative. Intanto, però un piccolo fatto nuovo c’è. Potrebbe anche essere no tanto piccolo. Si tratta della prima autocandidatura. Per il Pd o più precisamente per la coalizione uscente. In una intervista a Gianni Fanfano, sul Corriere Pievese, l’assessore al blancio Mariella Spadoni ha dichiarato, senza peli sulla lingua e senza girarci troppo intorno che “lei intende giocare la sua partita”.

Afferma Mariella Spadoni: “nel caso in cui ci siano le condizioni, e nel mio partito e nella eventuale coalizione da formare, vengano fatte le primarie, che per me restano un fondamentale strumento di democrazia, anche se spesso non sono mancate lacerazioni, intendo giocare la mia partita. Conoscendo molto bene i meccanismi della pubblica amministrazione sono convinta di avere le capacità tecniche oltre che politiche indispensabili per comprendere come si può incidere, decidere e quale strada intraprendere per raggiungere gli obiettivi”.

Insomma l’assessore Spadoni si dice pronta a scendere in campo in prima persona e a candidarsi a diventare la prima donna sindaco di Castiglione del Lago.

“L’essere donna – dice ancora nella citata intervista – può essere solo un valore aggiunto, noi donne siamo fattive, efficacemente concrete. Lo siamo in ogni azione della nostra vita, siamo madri e non possiamo mai rimandare un problema a domani. Siamo concrete, sappiamo essere istintive e questo ci fa intercettare le richieste delle persone in modo immediato, abbiamo un innato senso di protezione verso i nostri cari che ci porta sempre a pensare prima agli altri che a noi stesse, abbiamo delle fragilità che ci portano spesso a soffrire anche per responsabilità non nostre ma soprattutto abbiamo il senso della missione, che ci porta ad impegnarci al massimo fino al raggiungimento degli obbiettivi che ci prefiggiamo”.

Naturalmente una candidatura Spadoni alle eventuali primarie (ma pensiamo che accetterebbe di buon grado anche se fosse indicata dal Pd, come candidata unitaria o unica, senza passare dale primarie), sarebbe una scelta in piena continuità con l’amministrazione uscente guidata da Sergio Batino.

Se son rose fioriranno. Per ora è il primo nome che esce dal cilindro. Vediamo l’effetto che fa. Certo, la partita, chiunque sia il candidato o la candidata a sindaco, per il Pd sarà una “partitaccia”, di quelle che si possono perdere anche se la squadra avversaria non schiera dei top players. Quando il campo è pieno di fango è favorito chi gioca più rude e picchia più forte.

E poi è il  vento generale che è cambiato, i fortini inespugnabili non esistono più. La Rocca di Ascanio è ancora robusta e suggestiva, ma potrebbe non bastare per fermare l’assalto al palazzo d’inverno che Lega, destra e 5 Stelle sferreranno a primavera.

m.l.

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