WHIRLPOOL, LA FIM CISL: “DI MAIO SI PRENDE MERITI CHE NON HA”

sabato 27th, ottobre 2018 / 15:06
WHIRLPOOL, LA FIM CISL: “DI MAIO SI PRENDE MERITI CHE NON HA”
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SIENA –  Ci siamo cascati anche noi.Non sono trascorse nemmeno 24 ore dalla pubblicazione di un articolo che rilevava il buon risultato ottenuto dal ministro del lavoro Di Maio per la Whirlpool, quindi anche per i lavoratori dello stabilimento senese del gruppo, che è subito arrivata a doccia fredda. Non tanto sulla questione in sé, quanto sui “meriti” di Di Maio.  Doccia attivata da Alessandra Damiani, segretaria nazionale della Fim Cisl, il sindacato metalmeccanico che fu a suo tempo diretto da Pierre Carniti e che ha sempre avuto pochi peli sulla lingua.  E infatti Alessandra Damiani non le manda a dire:

“Come su Ilva, Bekaert e anche ieri con Whirlpool, il Ministro Di Maio è corso al Ministero per appendersi la medaglia e fare le foto di rito prendendosi meriti di battaglie che non combatte, se non da spettatore, tra l’altro al fotofinish. L’accordo sottoscritto è in continuità con quello siglato con il governo Renzi, con l’allora ministro Guidi. Su Whirlpool, è stato positivo il fatto che il governo abbia riconfermato gli ammortizzatori, che permetteranno di attraversare il periodo di investimenti in sicurezza, ma le soluzioni per tenere il lavoro di questo grande gruppo in Italia sono state frutto di dure battaglie dei lavoratori e del sindacato: scioperi e manifestazioni che nel periodo di crisi grazie al lavoro congiunto con il governo hanno costretto l’azienda a restare in Italia e avviare gli investimenti in tecnologia e formazione che già nel 2015 avevano permesso il reshorig delle produzioni dall’estero. L’allora Ministro Federica Guidi nel 2015 ha seguito ogni secondo del negoziato, notti incluse lavorando fianco con il sindacato. Il Ministro Di Maio lo vediamo comparire solo al fotofinish e nelle conferenze stampa. Oggi contrariamente ai toni trionfalistici del comunicato del Ministro con lo spread sopra quota 300 le imprese sono in forte difficoltà e lo saranno sempre più. Già i primi dati mostrano un rallentamento delle imprese del triangolo del nord-est. 
L’unico provvedimento di politica industriale pubblica che ha funzionato negli ultimi 20 anni: il Piano per Industria4.0” che stava dando importanti risultati in termini di ripresa e occupazione, traguardando un orizzonte del lavoro che guardava al futuro e non alle prossime elezioni è stato dimezzato. Insieme alla completa cancellazione del credito d’imposta sulla formazione. 
Sono tutti sintomi evidenti dello scarso interesse di questo Governo per il lavoro e per le imprese. D’altra parte un governo che punta a sussidi e condoni, il lavoro è un di cui in mezzo alla prossima campagna elettorale.  Il Ministro  ricordi che noi ci siamo da prima della sua nomina a ministro e c’eravamo prima, non siamo più disposti a tollerale questo pressappochismo e strumentalizzazione dei lavoratori e del sindacato”. 

Su queste colonne avevamo appena scritto “diamo a Cesare quel che è di Cesare”, riferendoci a Di Maio e al buon esito della trattativa Whirlpool. Questa dichiarazione della segretaria nazionale della Fim Cisl, smorza gli entusiasmi e ci restituisce il Di Mao che conoscevamo:  un furbetto senza arte né parte, beneficiato dalla piattaforma Rousseau, che spaccia cose ovvie e preparate da altri per mirabolanti imprese a favore del popolo. Ci scusiamo per l’errore e per aver abboccato alla propaganda del governo giallo-verde (tendente al nero). Promesso: non lo faremo più.

M.L.

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