MONTEPULCIANO, L’AUTOGRILL STARA’ CHIUSO UN ANNO. LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE, L’AZIENDA NON TRATTA

venerdì 26th, ottobre 2018 / 18:45
MONTEPULCIANO, L’AUTOGRILL STARA’ CHIUSO UN ANNO. LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE, L’AZIENDA NON TRATTA
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MONTEPULCIANO – Dopo la chiusura per problemi strutturali dell’autogrill di Montepulciano sulla A1, avvenuta la scorsa settimana e dopo l’annuncio della società di gestione che la chiusura durerà per un anno, si è tenuto ieri un incontro tra l’azienda stessa e i lavoratori  dell’Autogrill con i loro sindacati per concordare le tempistiche relative alla Cassa Integrazione. Dopo l’incontro i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. Come avevamo scritto in un articolo precedente, i dipendenti dell’Autogrill, una quarantina, sono stati messi in ferie forzate dal 12 ottobre scorso. I sindacati fanno sapere che l’azienda non ha ancora comunicato ufficialmente i motivi della chiusura. A parlare di problemi strutturali sono state le autorità comunali di Montepulciano, facendo riferimento in particolare a criticità riscontrate nella zona bagmi e servizi della struttura a ponte sull’Autostrada.

A breve – dicono ancora i sindacati – dovrebbero essere posti in opera sul piazzale delle due rispettive direzioni di marcia nord-sud “delle strutture logistiche alternative (maxi-container) per continuare a somministrare alimenti, bevande, ecc, che comunque non garantiranno i livelli occupazionali in essere”.

L’incontro di ieri non è finito bene. La trattativa si è interrotta e – come dicevamo – le maestranze hanno proclamato la stato di agitazione.

“Durante l’incontro sindacale, al quale peraltro l’azienda è arrivata con due ore di ritardo, – si legge in un comunicato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è stato comunicato che il ripristino dell’attività di ristorazione sul ponte, contrariamente alle prime indicazioni, è indicativamente fissato ad ottobre 2019. Tale imprevista tempistica crea notevoli problemi ai dipendenti, in quanto le tipologie di ammortizzatori sociali attuali non sono sufficienti a coprire il tempo necessario per la ripresa completa e originaria dell’attività di somministrazione, e certo non si può accettare che i periodi non da ammortizzatori sociali siano riempiti, come chiede l’azienda, dalle ferie dei lavoratori. La rottura delle trattative è stata causata da un atteggiamento incomprensibile della direzione – sottolineano i sindacati – che inizialmente non voleva neanche applicare la normativa vigente, comunicando che non sarebbero stati disponibili neanche ad anticipare l’erogazione dell’Inps sulla cassa integrazione delle spettanze dovute ai dipendenti, lasciando le famiglie ad attendere molti mesi per avere la parte economica conto Inps. L’incertezza e l’ambiguità dell’azienda, nonché l’atteggiamento della Direzione sono ingiustificabili anche a fronte del volume di fatturato che Autogrill Italia Spa, Gruppo Benetton, produce tutti gli anni”.

I sindacati addossano la responsabilità del muro contro muro alla direzione aziendale:  “A fronte di legittime e plausibili richieste delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze aziendali – aggiungono Filcams, Fisascat e Uiltucs – la Direzione ha escluso la disponibilità ad alcun tipo di trattativa, ragione per cui le Rsa e le organizzazioni sindacali si vedono costrette, loro malgrado, a proclamare con effetto immediato lo stato di agitazione e ad interrompere il presidio di sorveglianza del locali per cui i dipendenti si erano resi disponibili fin dalla chiusura improvvisa del 12 ottobre per evitare ulteriori spese aziendali per la vigilanza”.

Le organizzazioni sindacali si augurano comunque “che l’azienda recuperi la predisposizione ad un proficuo e collaborativo confronto che metta come obiettivo primario prima ancora che l’utile aziendale il rispetto, la dignità e il reddito dei lavoratori e fanno appello a tutte le istituzioni affinché sostengano la lotta dei dipendenti dell’Autogrill di Montepulciano e delle loro famiglie”. 

Dopo il crollo del Ponte Morandi, a Genova, con responsabilità evidenti della società di gestione, che fa capo allo stesso gruppo proprietario della catena Autogrill (i Benetton), sembra veramente arrogante l’atteggiamento dell’azienda nella vicenda dell’Autogrill di Montepulciano, che certo non ha dovuto chiudere i battenti per una calamità, né tantomeno per responsabilità dei dipendenti.  Quello che si sono trovati di fronte i lavoratori dell’ex Pavesi (così si chiamava inizialmente la struttura di Montepulciano) è il volto brutale del capitalismo italiano. Un capitalismo che ha avuto regali dai governi, ha succhiato risorse pubbliche a più non posso, e quando i nodi vengono al pettine e c’è da riparare guasti che hanno causato danni ingenti, come a Genova, o possono causarne altri , come a Montepulciano, non accetta nemmeno la trattativa.

I lavoratori dell’Autogrill sappiano che non saranno soli.

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